Pompino in pineta
di
Barbara71
genere
tradimenti
Ottobre 2012
Quella mattina Vito mi diede un passaggio a casa, avevamo lasciato i figli a scuola, frequentano la stessa scuola ma in sezioni diverse. Il tempo era brutto e minacciava pioggia, così mi disse se volevo andare con lui, esitai per un momento perché avevo già capito da tempo, da almeno due anni che se gli avessi dato l'occasione mi avrebbe scopato molto volentieri. Anche Cristina, sua moglie, l'aveva capito, infatti mi dava sempre poca confidenza. "Oggi sei venuto solo, non c'è tua moglie, come mai?" ~Aveva un impegno, lo vuoi o no questo passaggio Barbara, non ti mangio mica eh...~ "Se lo sa tua moglie che mi stai rimorchiando ti caccia di casa..." gli dissi ridendo maliziosa. ~Sali cretina...~ disse serio, "ok ma tieni a freno le mani..." dissi provocatoriamente salendo nell'automobile. ~Allora vuoi essere scopata stamattina...~ "guarda che se non fai il bravo lo dico a tua moglie." ~Facciamo colazione insieme, ti va?~ "Perché no? Stamattina non l'ho ancora fatta." Mi portò molto discretamente in un bar un po' fuori zona dove c'era meno possibilità di incontrare persone che ci conoscessero, siamo entrambi sposati e la discrezione è d'obbligo. Siamo rimasti una mezz'ora seduti al tavolino parlando del più e del meno, poi cominciò a piovere e tornammo alla macchina. Vito mise in moto e si diresse su una strada che attraversava una pineta, dopo pochi secondi mi poggiò una mano sul ginocchio, io indossavo una gonna di pochi centimetri proprio sopra il ginocchio, non dissi nulla, è lui interpretò, correttamente, che la mia fosse una conferma a continuare. Infilò la mano sotto la gonna e raggiunse l'interno coscia "allora è vero che mi vuoi scopare, ha ragione la mia amica Marta quando dice che sono due anni che mi mangi con gli occhi..." ~si ti desidero Barbara, ho voglia di farti assaggiare tutto il mio cazzo~ e così dicendo lasciò la strada principale e si infilò in una stradina interna della pineta molto stretta e isolata "sei un porco! E se io non volessi assaggiarlo" ~troppo tardi ormai, non dovevi salire in macchina e non dovevi farmi arrivare alla tua figa~ ormai la sua mano era sotto le mie mutandine e mi stava accarezzando la peluria spingendo un dito oltre le grandi labbra "ahhh" non potei trattenermi ~vedi che ti piace...~ "sei un porco, sono una donna sposata..." ~vorrà dire che metterai un altro paio di corna a tuo marito, tanto sarà già cornuto, una volta di più che differenza fa?~ "stronzo ma per chi mi hai preso per una puttana?" ~le donne come te che emanano sesso da ogni poro non sono destinate alla fedeltà, sono proprietà del genere maschile che sa coglierne l'occasione.~ Vito aveva ragione, fin da ragazzina ero sempre piaciuta agli uomini, la prima volta che fui sodomizzata avevo solo tredici anni e fu il padre di una mia amichetta a farmi il servizio al culo. Da lì in poi mi ero data parecchio da fare con gli uomini, finché all'età di trent'anni conobbi Massimo, mio marito, e decisi che era giunta l'età di mettete la testa a posto, smettere di calare con facilità le mutandine e farmi una famiglia, anche se di tanto in tanto ricado nei vecchi vizi e mi concedo qualche divagazione sessuale, stando bene attenta a non farmi scoprire. Intanto eravamo arrivati in un piccolo slargo sotto tre pini, ben inoltrati di qualche chilometro nella pineta, ormai se anche avessi avuto un ripensamento era troppo tardi, non potevo certo fuggire. Cominciammo a baciarci furiosamente, ormai la mia gonna era dell'altezza dell'ombelico, le mutandine alle ginocchia, la camicetta tutta sbottonata, il reggiseno slacciato, e i miei seni oggetto del desiderio delle sue labbra ~tirami fuori il cazzo Barbi, ti piace se ti chiamo così?~ "chiamami come vuoi Vito" e gli tirai giù la zip dei pantaloni, infilai una mano dentro i boxer e trovai un pacco notevole... un cazzo molto grosso, cicciotto, abbastanza lungo, ma sopratutto bello grosso e grinzoso, insomma un bell'attrezzo da battaglia che doveva aver aperto per bene parecchie donne. "Hai un cazzo notevole" ~ti piace? È tutto tuo, divertiti~ gli abbassai i pantaloni e i boxer fino alle ginocchia, sputai della saliva sulla mano destra e cominciai a masturbalo ~ohhh siii brava segami per bene~ intanto continuava a baciarmi dappertutto, bocca, collo, capezzoli, seni, e aveva un dito ben infilato dentro la mia vagina "ahhh mi piace Vito, continua" e continuavo a segarlo sempre più intesamente. ~adesso prendilo in bocca e fammi un pompino~ disse perentoriamente senza diritto di replica prendendo la mia testa e spingendola sul cazzo. ~succhia dai, fammi vedere come lo lavori bene un cazzo...~ cominciai a leccarlo intorno alla cappella e poi lungo tutta l'asta fino ai coglioni, risalendo fino al meato urinario ticchettando l'apertura con la punta della lingua e cominciando a succhiarglielo dalla cappella alla radice, godeva Vito, lo sentivo, il suo cazzo pulsava dentro la mia bocca e rantolava e gemeva come un cinghiale ferito "ti piace il servizio" ~siiii sei fantastica, hai una bocca meravigliosa, fai pompini da dio... ahhh ahhhh così, continua....~ "tua moglie non te li fa così bene" ~noooo non è brava come te, tu succhi come un aspirapolvere, questo è un vero pompino... ahhh ahhh così, continua~ "ti faccio morire..." e glielo succhio come un'ossessa ~siii così dai dai, che troia che sei... succhia il cazzo, dai succhia, che ti voglio sborrare in gola~ rantola e gode ~godooooo godoooo, ti schizzo in gola, bevi troia, bevi, ti piace la sborra eh, lo sa tuo marito che è il tuo nettare preferito...~ bevo fino all'ultima goccia di sperma, poi glielo ripulisco per bene con la lingua, fino alle palle, giù fino al culo, e riprende a godere. Poi vorrebbe scoparmi ~adesso mi dai la figa~ "non posso Vito, ho smesso la pillola da una settimana, ogni due anni bisogna sospendere per sei mesi, e potrei rimanere incinta, a meno che tu non abbia un preservativo" ~non ce l'ho, ma sto attento, dai fatti scopare...~ "no non insistere, sarebbe da incoscienti, riportami a casa." Fortunatamente non insiste, ci rivestiamo e riprendiamo la strada di casa rimanendo in silenzio tutto il tragitto, a 500 mt da casa gli dico di fermarsi, non posso scendere dalla sua macchina sotto casa mia, apro lo sportello e sto per uscire, e Vito mi dice ~quando ricominci a prendere la pillola ci facciamo la scopata saltata oggi, va bene?~ Lo guardo, gli sorrido e gli rispondo "va bene, tu però nel frattempo non consumarlo troppo con Cristina." Esco e mi dirigo verso casa, dietro di me sento la sua auto allontanarsi.
Quella mattina Vito mi diede un passaggio a casa, avevamo lasciato i figli a scuola, frequentano la stessa scuola ma in sezioni diverse. Il tempo era brutto e minacciava pioggia, così mi disse se volevo andare con lui, esitai per un momento perché avevo già capito da tempo, da almeno due anni che se gli avessi dato l'occasione mi avrebbe scopato molto volentieri. Anche Cristina, sua moglie, l'aveva capito, infatti mi dava sempre poca confidenza. "Oggi sei venuto solo, non c'è tua moglie, come mai?" ~Aveva un impegno, lo vuoi o no questo passaggio Barbara, non ti mangio mica eh...~ "Se lo sa tua moglie che mi stai rimorchiando ti caccia di casa..." gli dissi ridendo maliziosa. ~Sali cretina...~ disse serio, "ok ma tieni a freno le mani..." dissi provocatoriamente salendo nell'automobile. ~Allora vuoi essere scopata stamattina...~ "guarda che se non fai il bravo lo dico a tua moglie." ~Facciamo colazione insieme, ti va?~ "Perché no? Stamattina non l'ho ancora fatta." Mi portò molto discretamente in un bar un po' fuori zona dove c'era meno possibilità di incontrare persone che ci conoscessero, siamo entrambi sposati e la discrezione è d'obbligo. Siamo rimasti una mezz'ora seduti al tavolino parlando del più e del meno, poi cominciò a piovere e tornammo alla macchina. Vito mise in moto e si diresse su una strada che attraversava una pineta, dopo pochi secondi mi poggiò una mano sul ginocchio, io indossavo una gonna di pochi centimetri proprio sopra il ginocchio, non dissi nulla, è lui interpretò, correttamente, che la mia fosse una conferma a continuare. Infilò la mano sotto la gonna e raggiunse l'interno coscia "allora è vero che mi vuoi scopare, ha ragione la mia amica Marta quando dice che sono due anni che mi mangi con gli occhi..." ~si ti desidero Barbara, ho voglia di farti assaggiare tutto il mio cazzo~ e così dicendo lasciò la strada principale e si infilò in una stradina interna della pineta molto stretta e isolata "sei un porco! E se io non volessi assaggiarlo" ~troppo tardi ormai, non dovevi salire in macchina e non dovevi farmi arrivare alla tua figa~ ormai la sua mano era sotto le mie mutandine e mi stava accarezzando la peluria spingendo un dito oltre le grandi labbra "ahhh" non potei trattenermi ~vedi che ti piace...~ "sei un porco, sono una donna sposata..." ~vorrà dire che metterai un altro paio di corna a tuo marito, tanto sarà già cornuto, una volta di più che differenza fa?~ "stronzo ma per chi mi hai preso per una puttana?" ~le donne come te che emanano sesso da ogni poro non sono destinate alla fedeltà, sono proprietà del genere maschile che sa coglierne l'occasione.~ Vito aveva ragione, fin da ragazzina ero sempre piaciuta agli uomini, la prima volta che fui sodomizzata avevo solo tredici anni e fu il padre di una mia amichetta a farmi il servizio al culo. Da lì in poi mi ero data parecchio da fare con gli uomini, finché all'età di trent'anni conobbi Massimo, mio marito, e decisi che era giunta l'età di mettete la testa a posto, smettere di calare con facilità le mutandine e farmi una famiglia, anche se di tanto in tanto ricado nei vecchi vizi e mi concedo qualche divagazione sessuale, stando bene attenta a non farmi scoprire. Intanto eravamo arrivati in un piccolo slargo sotto tre pini, ben inoltrati di qualche chilometro nella pineta, ormai se anche avessi avuto un ripensamento era troppo tardi, non potevo certo fuggire. Cominciammo a baciarci furiosamente, ormai la mia gonna era dell'altezza dell'ombelico, le mutandine alle ginocchia, la camicetta tutta sbottonata, il reggiseno slacciato, e i miei seni oggetto del desiderio delle sue labbra ~tirami fuori il cazzo Barbi, ti piace se ti chiamo così?~ "chiamami come vuoi Vito" e gli tirai giù la zip dei pantaloni, infilai una mano dentro i boxer e trovai un pacco notevole... un cazzo molto grosso, cicciotto, abbastanza lungo, ma sopratutto bello grosso e grinzoso, insomma un bell'attrezzo da battaglia che doveva aver aperto per bene parecchie donne. "Hai un cazzo notevole" ~ti piace? È tutto tuo, divertiti~ gli abbassai i pantaloni e i boxer fino alle ginocchia, sputai della saliva sulla mano destra e cominciai a masturbalo ~ohhh siii brava segami per bene~ intanto continuava a baciarmi dappertutto, bocca, collo, capezzoli, seni, e aveva un dito ben infilato dentro la mia vagina "ahhh mi piace Vito, continua" e continuavo a segarlo sempre più intesamente. ~adesso prendilo in bocca e fammi un pompino~ disse perentoriamente senza diritto di replica prendendo la mia testa e spingendola sul cazzo. ~succhia dai, fammi vedere come lo lavori bene un cazzo...~ cominciai a leccarlo intorno alla cappella e poi lungo tutta l'asta fino ai coglioni, risalendo fino al meato urinario ticchettando l'apertura con la punta della lingua e cominciando a succhiarglielo dalla cappella alla radice, godeva Vito, lo sentivo, il suo cazzo pulsava dentro la mia bocca e rantolava e gemeva come un cinghiale ferito "ti piace il servizio" ~siiii sei fantastica, hai una bocca meravigliosa, fai pompini da dio... ahhh ahhhh così, continua....~ "tua moglie non te li fa così bene" ~noooo non è brava come te, tu succhi come un aspirapolvere, questo è un vero pompino... ahhh ahhh così, continua~ "ti faccio morire..." e glielo succhio come un'ossessa ~siii così dai dai, che troia che sei... succhia il cazzo, dai succhia, che ti voglio sborrare in gola~ rantola e gode ~godooooo godoooo, ti schizzo in gola, bevi troia, bevi, ti piace la sborra eh, lo sa tuo marito che è il tuo nettare preferito...~ bevo fino all'ultima goccia di sperma, poi glielo ripulisco per bene con la lingua, fino alle palle, giù fino al culo, e riprende a godere. Poi vorrebbe scoparmi ~adesso mi dai la figa~ "non posso Vito, ho smesso la pillola da una settimana, ogni due anni bisogna sospendere per sei mesi, e potrei rimanere incinta, a meno che tu non abbia un preservativo" ~non ce l'ho, ma sto attento, dai fatti scopare...~ "no non insistere, sarebbe da incoscienti, riportami a casa." Fortunatamente non insiste, ci rivestiamo e riprendiamo la strada di casa rimanendo in silenzio tutto il tragitto, a 500 mt da casa gli dico di fermarsi, non posso scendere dalla sua macchina sotto casa mia, apro lo sportello e sto per uscire, e Vito mi dice ~quando ricominci a prendere la pillola ci facciamo la scopata saltata oggi, va bene?~ Lo guardo, gli sorrido e gli rispondo "va bene, tu però nel frattempo non consumarlo troppo con Cristina." Esco e mi dirigo verso casa, dietro di me sento la sua auto allontanarsi.
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