Scopata in un bagno pubblico
di
Barbara71
genere
tradimenti
Settembre 1992
Sono arrivata davanti la scuola di Mirko, il bambino di cui mi occupo, figlio di una famiglia benestante del mio quartiere. Tra le mie mansioni c'è quella di accompagnarlo la mattina e andarlo a riprendere alle 14.00 quando esce, riportarlo a casa, e dopo che ha pranzato (hanno anche una cuoca) rimango con lui fino alle 17.00 per aiutarlo con i compiti.
Quel giorno ero arrivata parecchio prima a scuola, erano le 12.30, stavo in cortile quando sentii chiamare il mio nome ~Barbara...~ mi volto e vedo Franco, un bell'uomo, sulla quarantacinquina, padre di un compagno di classe di Mirko, con cui mi intrattengo a parlare di solito fuori scuola in attesa dell'uscita dei bambini. ~Che ci fai qui così presto~ "avevo dei giri da fare e ho fatto prima del previsto, ormai aspetto qui con pazienza, e tu che ci fai a quest'ora?" ~Dovevo portare un certificato di mio figlio in segreteria ed eccomi qui. Senti ti va un caffè, il chiosco sul lungomare è aperto, ci mettiamo seduti al tavolino senza rimanere qui in piedi~ "va bene, volentieri" arriviamo al chiosco ci sediamo a un tavolino un po' appartato e ordiniamo due caffè, parliamo un po' di tutto, di scuola, di politica, anche se al tempo non me ne interessavo particolarmente, di società, di lavoro, si informa se ero fidanzata... lui faceva l'agente di commercio, anche se non ho capito bene di cosa, era sposato da otto anni e aveva un divorzio alle spalle, ~un errore di gioventù~ così l'aveva definito.
"Scusami Franco devo andare in bagno, sai dove sono" ~andiamo ti accompagno.~ I bagni erano un po' appartati, erano di uno stabilimento adiacente, che era chiuso per fine stagione, ma rimanevano comunque a disposizione dei clienti del chiosco.
Sembravano più cabine da mare che toilet, saranno stati una decina, non c'era distinzione tra uomini e donne, erano tutti allineati ad L.
"Mi tieni la giacca e la borsa per favore, prendo solo i fazzolettini" ~Certo dammi qua~ quando sto per chiudere la porta sento Franco che me lo impedisce ed entra nel bagno anche lui ~voglio vederti mentre pisci...~ "ma che cazzo dici, esci subito" ~non ci penso proprio~ e allungando una mano me la infila in mezzo alle gambe proprio dell'altezza della figa, stringe forte e mi sbatte contro la parete "piano cazzo, mi fai male, cosí mi fai pisciare addosso" ~allora piscia che ti voglio guardare...~ "sei un porco, cosa mi vuoi fare..." ~ci divertiamo un po', tanto abbiamo ancora tempo, e poi in questi bagni non ci viene quasi mai nessuno, non saremo disturbati~ "Sei un porco..."
Tiro su la gonna fino alla vita e calo le mutandine alle caviglie, mi siedo sul water e svuoto finalmente la vescica. Franco si mette davanti a me in piedi ~adesso mi fai un bel pompino~ e si tira fuori l'uccello già duro ~dai prendilo in bocca, succhialo per bene~ mi tiene ferma la testa e me lo spinge tutto dentro la bocca ~ahhh così, siiii, così, tutto dentro...~ spompino avida il suo cazzo, mentre me lo infila a forza in ogni anfratto della bocca, spingendolo fino in gola. ~Ti piace il cazzo eh, che bocca calda che hai, tiè tiè tiè tutto dentro, ciuccia ciuccia mangialo tutto, se lo sa il tuo fidanzato che succhi i cazzi nei cessi? Ti ammazza!~ spinge forte, il pompino lo gestisce lui, più che un pompino e un deeptroad, fortuna vuole che non ce l'ha troppo lungo altrimenti morivo soffocata in quel bagno. ~Mmhhh che godimento, mi piace, mi piace, ciuccia ciuccia bocchina... che grande bocchinara che sei...~ mi prende i capelli sopra la nuca e mi tira la testa indietro ~adesso ti metto il rossetto...~ e comincia a strusciare la cappella sue mie labbra, prima sopra, poi sotto, alternando colpi di cazzo sulle labbra, sulle guance e sulla fronte ~ti piace eh bocchina... ti piace il manganello di carne eh zoccolona... sei una grande zoccolona...~ devo confessare che mi è sempre piaciuto essere trattata come una troia dagli uomini, e di solito non cerco di nasconderlo, anzi li assecondo volentieri, l'unico con cui cerco di contenermi è mio marito, per non passare come una troia inveterata, anche se pure lui è ben consapevole che mi piace essere maltrattata a letto.
~adesso girati che ti voglio scopare da dietro come una vera troia~ mi fa alzare, girare e poggiare le mani sul muro, li a fianco c'è la catenella dello sciacquone, senza nessuna ragione la tiro e parte lo scarico d'acqua ~che fai tiri lo scarico? Aspetta ancora un po' e ti scarico le mie palle...~ me lo infila dentro senza troppi complimenti ~tutto dentro, è fonda 'sta caverna eh, è fonda... piglialo tutto dentro dai, è fonda...~ metto un piede sul water per fargli avere un'angolazione d' entrata più favorevole, gradisce ~brava alza la gamba che ti infilzo meglio, lo sai come si fa eh, sei esperta di cazzi in figa troiona...~ con una mano raccoglie i miei capelli in una coda di cavallo e me li tira forte, con l'altra mi sgrilletta il clitoride tirandomi spesso e con forza i peli della figa ~ te li strappo questi peli, che bella figa che hai...~ continuando sempre a sbattermi senza sosta adesso si sposta con le mani sulle tette, me le tocca avidamente strizzando con forza i capezzoli, mi piace, sento dolore ma sono eccitatissima ed ho un orgasmo "ahhhhh ahhhhh" e sbrodolo tutti i miei umori sul cazzo, adesso ogni colpo ha un rumore liquido, il suo cazzo nuota nella figa fradicia come un pesce in acqua ~ hai goduto troia eh, sei un lago, hai sbrodolato ovunque, è fonda sta fregna, è fonda, non riesco ad arrivare al fondo~ e tira tre quattro colpi violentissimi, ma non può arrivare al fondo a toccare l'utero, perché ha un cazzo normale, per arrivare laggiù ci vogliono ben altre dimensioni, ma la scopata è comunque molto piacevole ed eccitante, ha le due qualità che piacciono di più a noi donne, duro che duri, anche se pure la lunghezza non è che mi dispiaccia, contrariamente a quanto alcune sostengono, sentirlo fin dentro alla pancia nelle viscere profonde, mi procura un godimento assoluto. Ma non era il suo caso.
~sto per venire ahhh... mettiti in ginocchio dai, prendilo il bocca, dai tutto dentro che ti vengo in gola, ahhh uhhhhh godo, godo, godooooo...~ mi scarica in bocca una sborrata copiosa ~bevilo tutto porca... che grande figa che sei...~ Mi pulisco, mi rivesto ed esco dal bagno, mentre Franco sta facendo una pisciata infinita, la scopata deve avergli stimolato la vescica.
Dopo un paio di minuti esce anche lui e ci incamminiamo verso la scuola. ~Barbara vuoi diventare la mia amante? Posso farti molti regali~ "sono una donna non una puttana a pagamento. Se mi va di scopare qualcuno lo decido io, quindi declino l' offerta, grazie."
Arrivati a scuola ci separiamo, aspetto l'uscita da scuola di Mirko e lo accompagno a casa.
Sono arrivata davanti la scuola di Mirko, il bambino di cui mi occupo, figlio di una famiglia benestante del mio quartiere. Tra le mie mansioni c'è quella di accompagnarlo la mattina e andarlo a riprendere alle 14.00 quando esce, riportarlo a casa, e dopo che ha pranzato (hanno anche una cuoca) rimango con lui fino alle 17.00 per aiutarlo con i compiti.
Quel giorno ero arrivata parecchio prima a scuola, erano le 12.30, stavo in cortile quando sentii chiamare il mio nome ~Barbara...~ mi volto e vedo Franco, un bell'uomo, sulla quarantacinquina, padre di un compagno di classe di Mirko, con cui mi intrattengo a parlare di solito fuori scuola in attesa dell'uscita dei bambini. ~Che ci fai qui così presto~ "avevo dei giri da fare e ho fatto prima del previsto, ormai aspetto qui con pazienza, e tu che ci fai a quest'ora?" ~Dovevo portare un certificato di mio figlio in segreteria ed eccomi qui. Senti ti va un caffè, il chiosco sul lungomare è aperto, ci mettiamo seduti al tavolino senza rimanere qui in piedi~ "va bene, volentieri" arriviamo al chiosco ci sediamo a un tavolino un po' appartato e ordiniamo due caffè, parliamo un po' di tutto, di scuola, di politica, anche se al tempo non me ne interessavo particolarmente, di società, di lavoro, si informa se ero fidanzata... lui faceva l'agente di commercio, anche se non ho capito bene di cosa, era sposato da otto anni e aveva un divorzio alle spalle, ~un errore di gioventù~ così l'aveva definito.
"Scusami Franco devo andare in bagno, sai dove sono" ~andiamo ti accompagno.~ I bagni erano un po' appartati, erano di uno stabilimento adiacente, che era chiuso per fine stagione, ma rimanevano comunque a disposizione dei clienti del chiosco.
Sembravano più cabine da mare che toilet, saranno stati una decina, non c'era distinzione tra uomini e donne, erano tutti allineati ad L.
"Mi tieni la giacca e la borsa per favore, prendo solo i fazzolettini" ~Certo dammi qua~ quando sto per chiudere la porta sento Franco che me lo impedisce ed entra nel bagno anche lui ~voglio vederti mentre pisci...~ "ma che cazzo dici, esci subito" ~non ci penso proprio~ e allungando una mano me la infila in mezzo alle gambe proprio dell'altezza della figa, stringe forte e mi sbatte contro la parete "piano cazzo, mi fai male, cosí mi fai pisciare addosso" ~allora piscia che ti voglio guardare...~ "sei un porco, cosa mi vuoi fare..." ~ci divertiamo un po', tanto abbiamo ancora tempo, e poi in questi bagni non ci viene quasi mai nessuno, non saremo disturbati~ "Sei un porco..."
Tiro su la gonna fino alla vita e calo le mutandine alle caviglie, mi siedo sul water e svuoto finalmente la vescica. Franco si mette davanti a me in piedi ~adesso mi fai un bel pompino~ e si tira fuori l'uccello già duro ~dai prendilo in bocca, succhialo per bene~ mi tiene ferma la testa e me lo spinge tutto dentro la bocca ~ahhh così, siiii, così, tutto dentro...~ spompino avida il suo cazzo, mentre me lo infila a forza in ogni anfratto della bocca, spingendolo fino in gola. ~Ti piace il cazzo eh, che bocca calda che hai, tiè tiè tiè tutto dentro, ciuccia ciuccia mangialo tutto, se lo sa il tuo fidanzato che succhi i cazzi nei cessi? Ti ammazza!~ spinge forte, il pompino lo gestisce lui, più che un pompino e un deeptroad, fortuna vuole che non ce l'ha troppo lungo altrimenti morivo soffocata in quel bagno. ~Mmhhh che godimento, mi piace, mi piace, ciuccia ciuccia bocchina... che grande bocchinara che sei...~ mi prende i capelli sopra la nuca e mi tira la testa indietro ~adesso ti metto il rossetto...~ e comincia a strusciare la cappella sue mie labbra, prima sopra, poi sotto, alternando colpi di cazzo sulle labbra, sulle guance e sulla fronte ~ti piace eh bocchina... ti piace il manganello di carne eh zoccolona... sei una grande zoccolona...~ devo confessare che mi è sempre piaciuto essere trattata come una troia dagli uomini, e di solito non cerco di nasconderlo, anzi li assecondo volentieri, l'unico con cui cerco di contenermi è mio marito, per non passare come una troia inveterata, anche se pure lui è ben consapevole che mi piace essere maltrattata a letto.
~adesso girati che ti voglio scopare da dietro come una vera troia~ mi fa alzare, girare e poggiare le mani sul muro, li a fianco c'è la catenella dello sciacquone, senza nessuna ragione la tiro e parte lo scarico d'acqua ~che fai tiri lo scarico? Aspetta ancora un po' e ti scarico le mie palle...~ me lo infila dentro senza troppi complimenti ~tutto dentro, è fonda 'sta caverna eh, è fonda... piglialo tutto dentro dai, è fonda...~ metto un piede sul water per fargli avere un'angolazione d' entrata più favorevole, gradisce ~brava alza la gamba che ti infilzo meglio, lo sai come si fa eh, sei esperta di cazzi in figa troiona...~ con una mano raccoglie i miei capelli in una coda di cavallo e me li tira forte, con l'altra mi sgrilletta il clitoride tirandomi spesso e con forza i peli della figa ~ te li strappo questi peli, che bella figa che hai...~ continuando sempre a sbattermi senza sosta adesso si sposta con le mani sulle tette, me le tocca avidamente strizzando con forza i capezzoli, mi piace, sento dolore ma sono eccitatissima ed ho un orgasmo "ahhhhh ahhhhh" e sbrodolo tutti i miei umori sul cazzo, adesso ogni colpo ha un rumore liquido, il suo cazzo nuota nella figa fradicia come un pesce in acqua ~ hai goduto troia eh, sei un lago, hai sbrodolato ovunque, è fonda sta fregna, è fonda, non riesco ad arrivare al fondo~ e tira tre quattro colpi violentissimi, ma non può arrivare al fondo a toccare l'utero, perché ha un cazzo normale, per arrivare laggiù ci vogliono ben altre dimensioni, ma la scopata è comunque molto piacevole ed eccitante, ha le due qualità che piacciono di più a noi donne, duro che duri, anche se pure la lunghezza non è che mi dispiaccia, contrariamente a quanto alcune sostengono, sentirlo fin dentro alla pancia nelle viscere profonde, mi procura un godimento assoluto. Ma non era il suo caso.
~sto per venire ahhh... mettiti in ginocchio dai, prendilo il bocca, dai tutto dentro che ti vengo in gola, ahhh uhhhhh godo, godo, godooooo...~ mi scarica in bocca una sborrata copiosa ~bevilo tutto porca... che grande figa che sei...~ Mi pulisco, mi rivesto ed esco dal bagno, mentre Franco sta facendo una pisciata infinita, la scopata deve avergli stimolato la vescica.
Dopo un paio di minuti esce anche lui e ci incamminiamo verso la scuola. ~Barbara vuoi diventare la mia amante? Posso farti molti regali~ "sono una donna non una puttana a pagamento. Se mi va di scopare qualcuno lo decido io, quindi declino l' offerta, grazie."
Arrivati a scuola ci separiamo, aspetto l'uscita da scuola di Mirko e lo accompagno a casa.
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