Leo e Chichi - Parte I
di
LuckyM
genere
pissing
Chiara voleva semplicemente dimostrare a Leonardo che non era scena, la sua. Semplicemente aveva bisogno di fare pipì, come tutte le persone del mondo.
Dopo circa mezz'ora Leonardo aveva bevuto un bicchiere dalla sua bottiglia.
Chiara, invece, più spavalda aveva già svuotato un terzo del recipiente.
I due erano rimasti in silenzio durante quei minuti. Leonardo giocando alla Playstation e Chiara intenta a sfogliare sul suo smartphone alcuni articoli di scienza online.
Chiara punzecchiò: "Guarda che se non la finisci entro le 2 ore hai automaticamente perso, eh!".
"Sempre che tu riesca ad arrivare al limite delle 2 ore - sghignazzò Leo - comunque ti accontento, guarda." e così dicendo, prese direttamente la bottiglia e bevve un'abbondante quantità d'acqua. "Meglio ora?" insistette, guardando con disappunto Chichi che da par suo rideva "Che scemo che sei!".
Il tempo passò distratto ma veloce, mancavano 40 minuti allo scadere delle 2 ore e le bottiglie di entrambi erano ormai vuote. Differentemente dalle loro vesciche.
Leo sentiva il bisogno premere sempre più frequentemente, ma riusciva a gestirsi e così sembrava fosse anche per Chiara. Sentiva decisamente bisogno di liberarsi di tutta la pipì che aveva dentro, ma si manteneva calma, pur tenendo le gambe serrate e limitando al minimo i movimenti.
Ciò che stupì Leonardo fu la strana sensazione, o per meglio dire eccitazione, che quella situazione gli causava. Il bisogno di urinare si era accompagnato con una forte ed implacabile erezione. E più passava il tempo più buttava gli occhi sulle gambe di Chiara, salendo fino ai suoi glutei e immaginandoli senza quei leggings grigi.
Voleva palparle il culo, baciarle le labbra mentre le sfilava via ogni inutile capo d'abbigliamento. Inchiodarla al muro e divorarne la carne, riempirsi le narici del profumo della sua pelle e...
"Leo?!".
Leonardo riprecipitò nella realtà, tornando dal mondo immaginario in cui si era immerso ad occhi aperti.
Doveva pisciare. Ma aveva imparato a desiderare Chichi, a volere che fosse la sua Chichi. E questo ora era più importante. Non voleva essere debole ai suoi occhi.
"Leo, tutto ok?"
"Sì - balbettò lui - tutto ok, mi ero un attimo distratto a pensare"
"Ah sì? A cosa pensavi?"
"Nulla di che..."
"Beh, a giudicare da quello che vedo, non direi " disse lei, ammiccando, e facendo cadere gli occhi sull'ormai vistoso pacco di Leonardo.
"Leo!?" - Di nuovo l'aria interrogativa fece ricascare Leonardo dai suoi sogni ad occhi aperti - "Stai fissando il vuoto da 5 minuti... ti fa questo effetto l'urgenza??"
Leonardo, ora realmente tornando sulla Terra, balbettò qualcosa, si accorse di avere le gambe intrecciate e il busto leggermente piegato in avanti.
"Scusa Chichi... inizio a dover avere veramente necessità di liberarmi".
"Come sei sofisticato... dillo a parole semplici, su. Devi...?" lo esortò Chiara.
"Devo. Fare. Pipì."
"Oh, bravo. Comunque anch'io devo, ma non mi lamento. Visto? E poi le regole sono chiare, manca ancora del tempo."
Chiara si sentiva forte, ma un brivido lungo la schiena le fece immediatamente capire che tutto stava per cambiare.
[Continua]
Dopo circa mezz'ora Leonardo aveva bevuto un bicchiere dalla sua bottiglia.
Chiara, invece, più spavalda aveva già svuotato un terzo del recipiente.
I due erano rimasti in silenzio durante quei minuti. Leonardo giocando alla Playstation e Chiara intenta a sfogliare sul suo smartphone alcuni articoli di scienza online.
Chiara punzecchiò: "Guarda che se non la finisci entro le 2 ore hai automaticamente perso, eh!".
"Sempre che tu riesca ad arrivare al limite delle 2 ore - sghignazzò Leo - comunque ti accontento, guarda." e così dicendo, prese direttamente la bottiglia e bevve un'abbondante quantità d'acqua. "Meglio ora?" insistette, guardando con disappunto Chichi che da par suo rideva "Che scemo che sei!".
Il tempo passò distratto ma veloce, mancavano 40 minuti allo scadere delle 2 ore e le bottiglie di entrambi erano ormai vuote. Differentemente dalle loro vesciche.
Leo sentiva il bisogno premere sempre più frequentemente, ma riusciva a gestirsi e così sembrava fosse anche per Chiara. Sentiva decisamente bisogno di liberarsi di tutta la pipì che aveva dentro, ma si manteneva calma, pur tenendo le gambe serrate e limitando al minimo i movimenti.
Ciò che stupì Leonardo fu la strana sensazione, o per meglio dire eccitazione, che quella situazione gli causava. Il bisogno di urinare si era accompagnato con una forte ed implacabile erezione. E più passava il tempo più buttava gli occhi sulle gambe di Chiara, salendo fino ai suoi glutei e immaginandoli senza quei leggings grigi.
Voleva palparle il culo, baciarle le labbra mentre le sfilava via ogni inutile capo d'abbigliamento. Inchiodarla al muro e divorarne la carne, riempirsi le narici del profumo della sua pelle e...
"Leo?!".
Leonardo riprecipitò nella realtà, tornando dal mondo immaginario in cui si era immerso ad occhi aperti.
Doveva pisciare. Ma aveva imparato a desiderare Chichi, a volere che fosse la sua Chichi. E questo ora era più importante. Non voleva essere debole ai suoi occhi.
"Leo, tutto ok?"
"Sì - balbettò lui - tutto ok, mi ero un attimo distratto a pensare"
"Ah sì? A cosa pensavi?"
"Nulla di che..."
"Beh, a giudicare da quello che vedo, non direi " disse lei, ammiccando, e facendo cadere gli occhi sull'ormai vistoso pacco di Leonardo.
"Leo!?" - Di nuovo l'aria interrogativa fece ricascare Leonardo dai suoi sogni ad occhi aperti - "Stai fissando il vuoto da 5 minuti... ti fa questo effetto l'urgenza??"
Leonardo, ora realmente tornando sulla Terra, balbettò qualcosa, si accorse di avere le gambe intrecciate e il busto leggermente piegato in avanti.
"Scusa Chichi... inizio a dover avere veramente necessità di liberarmi".
"Come sei sofisticato... dillo a parole semplici, su. Devi...?" lo esortò Chiara.
"Devo. Fare. Pipì."
"Oh, bravo. Comunque anch'io devo, ma non mi lamento. Visto? E poi le regole sono chiare, manca ancora del tempo."
Chiara si sentiva forte, ma un brivido lungo la schiena le fece immediatamente capire che tutto stava per cambiare.
[Continua]
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