Imbarazzante problema
di
Simone
genere
etero
Carla ha un problema imbarazzante. Vorrebbe farsi aiutare dal marito, ma è assente, causa viaggio di lavoro.
Pensa allora di rivolgersi al figlio di primo letto del marito. Piero sta ciondolando per casa, quando arriva Carla sorridente con una gustosa merenda per lui.
Il ragazzo si avventa subito sulle fette di pane e nutella. Carla lo guarda cercando di scegliere le parole più adatte per spiegare il favore di cui ha bisogno.
"Piero, avrei un favore da chiederti"
"Dimmi pure, se posso ti aiuto volentieri"
"Non è facile. Vedi avrei bisogno che mi mettessi un po' di pomata....."
"Ok qual è il problema? Facciamo subito!" Interruppe il ragazzo che non vede l'ora di sbrigare la faccenda e tornare al suo ozio.
"Non è così semplice...perché soffro di ragadi" Risponde la donna piena d'imbarazzo.
"E che sono?"
Carla sospira, si prende una pausa e poi tutto di un fiato risponde.
"Le ragadi sono delle lacerazioni della pelle intorno all'ano, come una specie di ferite o di tagli"
"Ma come te li sei fatti questi tagli?" Continua imperterrito il ragazzo nelle sue domande imbarazzanti.
"Purtroppo non lo so, il dottore mi ha detto che le cause di questo disturbo ancora non sono chiare"
"Capisco!" Fa il ragazzo, solo per riempire l'attimo di silenzio che è calato tra i due. Ma in realtà è come imbambolato e pare immerso in mille pensieri.
Allora Carla lo prende per mano e lo porta in camera da letto.
Appena entrati, la donna velocemente si spoglia, come per cercare di porre al più presto fine alla situazione.
Tolti pantaloni e mutandine, la donna rimane distesa sul letto con il culo all'aria.
Inevitabilmente e piuttosto prevedibilmente, tale vista eccita immediatamente il ragazzo, il quale si tocca il pacco, quasi per un riflesso condizionato.
Carla che si è girata vede tutto e incrocia gli occhi del ragazzo, che sentendosi colpevole vorrebbe fuggire lontano.
Intenerita dallo sguardo pieno di vergogna del ragazzo, la donna cerca di rassicurarlo "Su non ti preoccupare ê normale alla tua età , me l'aspettavo una reazione del genere anzi ci sarei rimasta anche un po' male se fossi rimasto indifferente . Ma ora sforzati e comportati da bravo ometto"
Rincuorato, Piero prende la pomata e chiede come deve applicarla.
"Prima devi passarla intorno all'ano e quando e' ben unta la parte devi cercare di metterla anche dentro, andando in profondità, ma delicatamente almeno all'inizio!"
Piero comincia l'applicazione della pomata molto delicatamente e con mano tremante.. L'animo è tutto sottosopra per l'eccitazione che contiene a fatica. Tra l'altro l'erezione gli da' un gran fastidio perché dei peli pubici si sono impigliati chissà dove e ora gli tirano con un certo dolore.
Sicché con una mano cerca velocemente di dare una sistematina alle parti basse. Ma il tocco delle dita unte danno troppo piacere al ragazzo, che fatalmente si dilunga nell'operazione e presto non può più frenarsi.
Lentamente comincia a masturbarsi sperando che la matrigna non si accorga di nulla. Ma intanto con sempre maggior ritmo penetra con le dita l'ano di Carla, che comincia a riscaldarsi e a dimenare il culo, per assecondare meglio il movimento delle dita..
Ciò porta al parossismo l'eccitazione del ragazzo, che perso ogni remora tira fuori dai pantaloni il cazzo e dopo averlo lubrificato bene con la pomata se lo mena vigorosamente.
Ma purtroppo l'effetto anestetizzante della pomata a base di nitroglicerina, impedisce al ragazzo di trovare un rapido sollievo. Infatti sebbene gli sembra di non essere mai stato più eccitato di così non riesce proprio a venire, nonostante l'energica sega che si sta praticando.
Carla, che ben conosce l'effetto della pomata, si trova in una situazione abbastanza simile. Vorrebbe infatti venire, ma sebbene ormai il ragazzo le abbia infilato tre dita nel culo e la penetri con una certa foga non riesce neanche lei a raggiungere l'orgasmo, a causa della pomata che facilita la penetrazione però nel contempo anestetizza un po' la zona.
La situazione si presenta senza via di uscita per entrambi, sicché Carla per farla finita urla al ragazzo:"Dai stronzetto, inculami!"
Piero obbedisce subito a quell'ordine liberatorio, penetrandole il culo senza difficoltà . Ma temendo di procurar troppo dolore alla matrigna, usa troppa delicatezza. Sicché Carla è costretta a incitarlo a fotterle il culo con molta maggiore forza. In tal modo le energiche e vigorose spinte riescono a vincere l'effetto della pomata, risvegliando completamente lo sfintere anale.
Purtroppo ciò provoca anche dolore a Carla, perché le ragadi, non più addormentate dalla pomata, cominciano a farsi sentire. Presto per la donna, diviene una corsa contro il tempo, deve sperare che l'orgasmo sopraggiunga prima che la zona interessata dalle lacerazioni le procuri una sofferenza superiore al piacere.
Fortunatamente Piero con la sua esuberanza giovanile riesce nell'impresa , con rapidi e forti colpi di cazzo porta all'orgasmo Carla appena in tempo, evitandole una troppa prolungata penetrazione anale. “E brava il mio ometto!” si lascia scappare Carla dopo essersi ripresa dall'orgasmo.
Da allora Carla, per combattere il suo male, oltre alla pomata, ha cominciato ad adottare il metodo della dilatazione meccanica, che consiste nell'applicazione di tubi sagomati di plastica rigida, a diametro crescente, da infilare nella parte (con apposita crema lubrificante) che, dilatando l'ano, provocando il rilassamento forzato dello sfintere involontario. Ovviamente quando il marito è assente, Carla sostituisce i tubi di plastica con il bel cazzo del figliastro.
Pensa allora di rivolgersi al figlio di primo letto del marito. Piero sta ciondolando per casa, quando arriva Carla sorridente con una gustosa merenda per lui.
Il ragazzo si avventa subito sulle fette di pane e nutella. Carla lo guarda cercando di scegliere le parole più adatte per spiegare il favore di cui ha bisogno.
"Piero, avrei un favore da chiederti"
"Dimmi pure, se posso ti aiuto volentieri"
"Non è facile. Vedi avrei bisogno che mi mettessi un po' di pomata....."
"Ok qual è il problema? Facciamo subito!" Interruppe il ragazzo che non vede l'ora di sbrigare la faccenda e tornare al suo ozio.
"Non è così semplice...perché soffro di ragadi" Risponde la donna piena d'imbarazzo.
"E che sono?"
Carla sospira, si prende una pausa e poi tutto di un fiato risponde.
"Le ragadi sono delle lacerazioni della pelle intorno all'ano, come una specie di ferite o di tagli"
"Ma come te li sei fatti questi tagli?" Continua imperterrito il ragazzo nelle sue domande imbarazzanti.
"Purtroppo non lo so, il dottore mi ha detto che le cause di questo disturbo ancora non sono chiare"
"Capisco!" Fa il ragazzo, solo per riempire l'attimo di silenzio che è calato tra i due. Ma in realtà è come imbambolato e pare immerso in mille pensieri.
Allora Carla lo prende per mano e lo porta in camera da letto.
Appena entrati, la donna velocemente si spoglia, come per cercare di porre al più presto fine alla situazione.
Tolti pantaloni e mutandine, la donna rimane distesa sul letto con il culo all'aria.
Inevitabilmente e piuttosto prevedibilmente, tale vista eccita immediatamente il ragazzo, il quale si tocca il pacco, quasi per un riflesso condizionato.
Carla che si è girata vede tutto e incrocia gli occhi del ragazzo, che sentendosi colpevole vorrebbe fuggire lontano.
Intenerita dallo sguardo pieno di vergogna del ragazzo, la donna cerca di rassicurarlo "Su non ti preoccupare ê normale alla tua età , me l'aspettavo una reazione del genere anzi ci sarei rimasta anche un po' male se fossi rimasto indifferente . Ma ora sforzati e comportati da bravo ometto"
Rincuorato, Piero prende la pomata e chiede come deve applicarla.
"Prima devi passarla intorno all'ano e quando e' ben unta la parte devi cercare di metterla anche dentro, andando in profondità, ma delicatamente almeno all'inizio!"
Piero comincia l'applicazione della pomata molto delicatamente e con mano tremante.. L'animo è tutto sottosopra per l'eccitazione che contiene a fatica. Tra l'altro l'erezione gli da' un gran fastidio perché dei peli pubici si sono impigliati chissà dove e ora gli tirano con un certo dolore.
Sicché con una mano cerca velocemente di dare una sistematina alle parti basse. Ma il tocco delle dita unte danno troppo piacere al ragazzo, che fatalmente si dilunga nell'operazione e presto non può più frenarsi.
Lentamente comincia a masturbarsi sperando che la matrigna non si accorga di nulla. Ma intanto con sempre maggior ritmo penetra con le dita l'ano di Carla, che comincia a riscaldarsi e a dimenare il culo, per assecondare meglio il movimento delle dita..
Ciò porta al parossismo l'eccitazione del ragazzo, che perso ogni remora tira fuori dai pantaloni il cazzo e dopo averlo lubrificato bene con la pomata se lo mena vigorosamente.
Ma purtroppo l'effetto anestetizzante della pomata a base di nitroglicerina, impedisce al ragazzo di trovare un rapido sollievo. Infatti sebbene gli sembra di non essere mai stato più eccitato di così non riesce proprio a venire, nonostante l'energica sega che si sta praticando.
Carla, che ben conosce l'effetto della pomata, si trova in una situazione abbastanza simile. Vorrebbe infatti venire, ma sebbene ormai il ragazzo le abbia infilato tre dita nel culo e la penetri con una certa foga non riesce neanche lei a raggiungere l'orgasmo, a causa della pomata che facilita la penetrazione però nel contempo anestetizza un po' la zona.
La situazione si presenta senza via di uscita per entrambi, sicché Carla per farla finita urla al ragazzo:"Dai stronzetto, inculami!"
Piero obbedisce subito a quell'ordine liberatorio, penetrandole il culo senza difficoltà . Ma temendo di procurar troppo dolore alla matrigna, usa troppa delicatezza. Sicché Carla è costretta a incitarlo a fotterle il culo con molta maggiore forza. In tal modo le energiche e vigorose spinte riescono a vincere l'effetto della pomata, risvegliando completamente lo sfintere anale.
Purtroppo ciò provoca anche dolore a Carla, perché le ragadi, non più addormentate dalla pomata, cominciano a farsi sentire. Presto per la donna, diviene una corsa contro il tempo, deve sperare che l'orgasmo sopraggiunga prima che la zona interessata dalle lacerazioni le procuri una sofferenza superiore al piacere.
Fortunatamente Piero con la sua esuberanza giovanile riesce nell'impresa , con rapidi e forti colpi di cazzo porta all'orgasmo Carla appena in tempo, evitandole una troppa prolungata penetrazione anale. “E brava il mio ometto!” si lascia scappare Carla dopo essersi ripresa dall'orgasmo.
Da allora Carla, per combattere il suo male, oltre alla pomata, ha cominciato ad adottare il metodo della dilatazione meccanica, che consiste nell'applicazione di tubi sagomati di plastica rigida, a diametro crescente, da infilare nella parte (con apposita crema lubrificante) che, dilatando l'ano, provocando il rilassamento forzato dello sfintere involontario. Ovviamente quando il marito è assente, Carla sostituisce i tubi di plastica con il bel cazzo del figliastro.
1
voti
voti
valutazione
4
4
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Matrem nudamracconto sucessivo
Schizzami
Commenti dei lettori al racconto erotico