Tasse e Tassi
di
Simone
genere
etero
Alberto tornò dall'Agenzia delle entrate tutto affranto. La moglie Claudia non potè fare a meno di domandargli, con ansia, come fosse andato l'appuntamento col funzionario del fisco. Purtroppo la risposta non smentì l'impressione negativa:"Maledetto bastardo, all'inizio ha fatto tutto il simpatico, rideva e scherzava, ha persino raccontato una barzelletta. Sicché mi ha fatto sperare che la cosa si potesse aggiustare. Invece poi danghete! Non c'è stato niente da fare, manco un rateizzazione mi ha concesso."
"Ma allora se non paghiamo che ci possono fare?Ci mandano in galera?" Chiese Claudia, ormai presa dal terrore.
"No!In galera addirittura no!Però ci possono pignorare casa, questo sì!"
"O Dio mio!Allora non c'è proprio più niente da fare?"
"Ma veramente un ultima cosa da provare c'è, ma non so se te la senti?"
"Non capisco di che si tratta?"
"Pare che questo stronzo delle tasse, sia un vero porco, me l'ha confermato pure il commercialista, non sai le battute oscene che gli escono di bocca"
"E allora?"
"E allora. . . .se lo invitassimo a cena e lui ti trovasse di suo gradimento, può essere che. . ."
"Insomma devo fa' la mignotta!"
"Adesso non la mettere così, diciamo uno scambio. . ..allora che ne dici?"
"Non lo so devo pensarci. Ma almeno è fisicamente decente o è orribile?"
"Non è orribile, normale direi"
"Ok, fammici pensare!"
"Però fa presto non abbiamo molto tempo"
Per Claudia fu una settimana tremenda, non fece altro che pensare alla faccenda. Certo avrebbe voluto far qualcosa, ma proprio non se la sentiva di prostituirsi. Sicché nonostante vari tentennamenti, alla fine si decise di dire al marito che non poteva prestarsi a un simile scambio. Tuttavia la reazione del marito la sorprese non poco.
"D'accordo amore! Se non te la senti non ne facciamo niente, d'altronde non era mica detto che . . ."
"Non era detto cosa?"
"Sì. . . insomma. . . . non era detto che lui poi avrebbe accettato una cosa del genere"
"Che vuoi dire che non sono abbastanza bella?"
"Ma no amore lo sai che per me tu sei la donna più bella del mondo."
"Basta così! Ho cambiato idea invitalo pure sto porco. Ti faccio vedere io se non sono abbastanza bella da interessarlo!"
Ma, giunta la fatidica sera, Claudia era in preda all’ansia e malediceva la sua impulsività. Avrebbe voluto tirarsi in dietro, purtroppo ormai non poteva mandare a monte tutto all’ultimo momento. Non le restava che sperare che il porco non accettasse lo scambio.
L’attesa fu un vero tormento, cercò di distrarsi con i preparativi per la cena. Il tempo sembrava non passare mai, stava ormai per soccombere sotto il peso dell’interminabile attesa, quando finalmente giunse l’imbarazzante invitato.
Alberto fece entrare l’ospite e procedette alle presentazioni.
“Cara ti presento il Dott. Giorgio Minghelli”
“Piacere!”
“Ma il piacere è tutto mio gentile signora, lei è veramente una incantevole creatura. Suo marito mi aveva preparato, dicendomi quanto fosse bella, ma le sue parole non le hanno reso giustizia”
“Grazie! Ma prego si accomodi ! ” Disse Claudia con un sorriso un po’ forzato e rivolgendo un occhiataccia al marito.
La cena trascorse amabilmente, Alberto per riscaldare un po’ l’ambiente appena vedeva vuoto il bicchiere della moglie subito premuroso lo riempiva. Data la confidenza che si era instaurata, il Dott. Minghelli ne approfittò per raccontare una delle sue barzellette, anche per rompere un po’ il ghiaccio e cercare di introdurre il vero motivo dell’invito.
“Dunque, ci sono due tassi, uno chiede all’altro: tu le paghi le tasse? L’altro risponde: No, io piaccio!”
Scoppiarono tutti a ridere fragorosamente, anche grazie all’alcol bevuto. Il Minghelli sfruttò il momento per mettere la mano sulla coscia di Claudia e accarezzarla senza tanti complimenti. Alberto, sorseggiando il suo bicchiere di vino, osservava la moglie per notare la sua reazione. Claudia non fece una piega e continuava a ridere e a bere.
L’invitato e il padrone di casa si scambiarono un cenno d’intesa, l’accordo sembrava concluso.
Da quel momento gli apprezzamenti dell'ospite furono sempre più espliciti e il suo comportamento estremamente disinvolto. Ormai era venuta meno ogni restrizione sociale ed il desiderio sessuale poteva tranquillamente essere manifestato nonché soddisfatto.
Così il dottor Minghelli, fissando lo sguardo sul decolleté della padrona di casa, osò dire:"Ma che belle tette che ha signora, chissà quanto ci si diverte suo marito"
Al che il consorte fortunato, rispose per la moglie:"Cara per favore lascia che il dottore possa godere delle tue tette". La donna nulla rispose, ma dato che chi tace acconsente, lesto l'invitato fece uscire il seno dalla scollatura del vestito e si mise a palparlo con gran gusto.
Certo però quelle generose carezze al seno, ben presto infuocarono l'uomo, che mostrava una vistosa erezione, che di tanto in tanto doveva placare con una veloce toccatina. Pertanto anche questa volta il padrone di casa fu costretto a intervenire:"Cara, vedi in che stato si trova il nostro ospite, ti prego fai qualcosa"
La donna quindi allungò una mano sulla patta del Dottore, che mostrò di gradire il gesto d'attenzione.
Presto il cazzo fu liberato dalla costrizione degli indumenti e felice potè pascersi su quel candido senso.
Per stare più comodi dopo poco tutti e tre si trasferirono in camera da letto. La donna si spogliò completamente e si distese sul letto. L'invitato si era spogliato il minimo indispensabile, perchè troppo occupato a toccare e a toccarsi. Quindi con ancora la camicia e la cravatta si pose sopra la donna per far scivolare il cazzo tra quelle sontuose tette. Di tanto in tanto il membro virile dopo aver attraversato quella meravigliosa vallata finiva dritto nella bocca calda della donna che lo accoglieva per qualche secondo per poi lasciarlo andare.
Nel frattempo Alberto si era accomodato sulla poltrona davanti al letto e si godeva lo spettacolo, masturbandosi lentamente.
D'un tratto Minghelli si arrestò e rivolgendosi a Claudia disse:"Ora basta signora, non posso continuare a comportarmi così, sarei un cattivo ospite. Mi permetta signora di ricambiarle la cortesia"
Ciò detto, l'uomo si sistemò tra le cosce della donna e cominciò a stuzzicarle la passera, con le dita e la bocca.
Finalmente anche la padrona di casa fu ricambiata della squisita ospitalità e una abbondante lubrificazione gratificò i generosi sforzi dell'invitato, il quale ora pensò che fosse giunto il momento di godersi appieno quell’invitante orifizio ormai reso ospitale.
Ma ovviamente le buone maniere imponevano pur sempre di chiedere prima il permesso e cosi fece
"Mi permette vero di possedere sua moglie, ne avrei molta voglia"
"Per carità faccia come a casa sua!"
Ottenuto il permesso dal marito, l'ospite chiese alla donna se poteva girarsi, in modo tale di poterla fottere godendo della vista del suo culo. Ancora una volta fu accontentato, con suo gran piacere. Mentre la fotteva le infilò nel culo prima uno dito e poi un altro. In tal modo riusciva a stimolare ulteriormente il cazzo, premendo contro la sottile parete del retto.
Contemporaneamente preparava l'ano alla penetrazione che ovviamente pregustava, data l'invitante posizione.
Quando non riuscì a trattenere più il proprio desiderio, abbandonò ogni buona educazione e infilò il cazzo nel culo improvvisamente e d'un colpo solo. D'altronde lui era del parere che il cazzo non andasse messo nel culo lentamente ma con una bella spinta decisa.
Purtroppo Claudia non condivise tale convinzione, ma sopportò stoicamente per pagare sia la somma evasa con gli interessi di mora sia la sanzione.
Il giorno dopo Alberto al telefono così commentò la serata:"Hai visto che ce l'abbiamo fatta a convincerla! E tu che eri scettico. Ma adesso dobbiamo combinare con tua moglie. Io la mia te l'ho fatta scopare ora devi farmi scopare la tua. I patti vanno rispettati!"
"Non ti preoccupare. Me la sto già lavorando. Le ho detto che gli interessi del mutuo sono divenuti troppo alti e domani devo andare a parlare con il funzionario della banca per cercare di abbassare le rate.. Capito?"
"Perfetto! Allora fammi sapere".
Ma prima che i due uomini riuscissero a portare a termine un'altra volta il loro machiavello sessuale, l'ignara vittima fu avvertita da Claudia. E' risaputo che le donne hanno grande intuito e prima o poi scoprono tutto, fuorché ciò che è ovvio, s'intende.
"Ma allora se non paghiamo che ci possono fare?Ci mandano in galera?" Chiese Claudia, ormai presa dal terrore.
"No!In galera addirittura no!Però ci possono pignorare casa, questo sì!"
"O Dio mio!Allora non c'è proprio più niente da fare?"
"Ma veramente un ultima cosa da provare c'è, ma non so se te la senti?"
"Non capisco di che si tratta?"
"Pare che questo stronzo delle tasse, sia un vero porco, me l'ha confermato pure il commercialista, non sai le battute oscene che gli escono di bocca"
"E allora?"
"E allora. . . .se lo invitassimo a cena e lui ti trovasse di suo gradimento, può essere che. . ."
"Insomma devo fa' la mignotta!"
"Adesso non la mettere così, diciamo uno scambio. . ..allora che ne dici?"
"Non lo so devo pensarci. Ma almeno è fisicamente decente o è orribile?"
"Non è orribile, normale direi"
"Ok, fammici pensare!"
"Però fa presto non abbiamo molto tempo"
Per Claudia fu una settimana tremenda, non fece altro che pensare alla faccenda. Certo avrebbe voluto far qualcosa, ma proprio non se la sentiva di prostituirsi. Sicché nonostante vari tentennamenti, alla fine si decise di dire al marito che non poteva prestarsi a un simile scambio. Tuttavia la reazione del marito la sorprese non poco.
"D'accordo amore! Se non te la senti non ne facciamo niente, d'altronde non era mica detto che . . ."
"Non era detto cosa?"
"Sì. . . insomma. . . . non era detto che lui poi avrebbe accettato una cosa del genere"
"Che vuoi dire che non sono abbastanza bella?"
"Ma no amore lo sai che per me tu sei la donna più bella del mondo."
"Basta così! Ho cambiato idea invitalo pure sto porco. Ti faccio vedere io se non sono abbastanza bella da interessarlo!"
Ma, giunta la fatidica sera, Claudia era in preda all’ansia e malediceva la sua impulsività. Avrebbe voluto tirarsi in dietro, purtroppo ormai non poteva mandare a monte tutto all’ultimo momento. Non le restava che sperare che il porco non accettasse lo scambio.
L’attesa fu un vero tormento, cercò di distrarsi con i preparativi per la cena. Il tempo sembrava non passare mai, stava ormai per soccombere sotto il peso dell’interminabile attesa, quando finalmente giunse l’imbarazzante invitato.
Alberto fece entrare l’ospite e procedette alle presentazioni.
“Cara ti presento il Dott. Giorgio Minghelli”
“Piacere!”
“Ma il piacere è tutto mio gentile signora, lei è veramente una incantevole creatura. Suo marito mi aveva preparato, dicendomi quanto fosse bella, ma le sue parole non le hanno reso giustizia”
“Grazie! Ma prego si accomodi ! ” Disse Claudia con un sorriso un po’ forzato e rivolgendo un occhiataccia al marito.
La cena trascorse amabilmente, Alberto per riscaldare un po’ l’ambiente appena vedeva vuoto il bicchiere della moglie subito premuroso lo riempiva. Data la confidenza che si era instaurata, il Dott. Minghelli ne approfittò per raccontare una delle sue barzellette, anche per rompere un po’ il ghiaccio e cercare di introdurre il vero motivo dell’invito.
“Dunque, ci sono due tassi, uno chiede all’altro: tu le paghi le tasse? L’altro risponde: No, io piaccio!”
Scoppiarono tutti a ridere fragorosamente, anche grazie all’alcol bevuto. Il Minghelli sfruttò il momento per mettere la mano sulla coscia di Claudia e accarezzarla senza tanti complimenti. Alberto, sorseggiando il suo bicchiere di vino, osservava la moglie per notare la sua reazione. Claudia non fece una piega e continuava a ridere e a bere.
L’invitato e il padrone di casa si scambiarono un cenno d’intesa, l’accordo sembrava concluso.
Da quel momento gli apprezzamenti dell'ospite furono sempre più espliciti e il suo comportamento estremamente disinvolto. Ormai era venuta meno ogni restrizione sociale ed il desiderio sessuale poteva tranquillamente essere manifestato nonché soddisfatto.
Così il dottor Minghelli, fissando lo sguardo sul decolleté della padrona di casa, osò dire:"Ma che belle tette che ha signora, chissà quanto ci si diverte suo marito"
Al che il consorte fortunato, rispose per la moglie:"Cara per favore lascia che il dottore possa godere delle tue tette". La donna nulla rispose, ma dato che chi tace acconsente, lesto l'invitato fece uscire il seno dalla scollatura del vestito e si mise a palparlo con gran gusto.
Certo però quelle generose carezze al seno, ben presto infuocarono l'uomo, che mostrava una vistosa erezione, che di tanto in tanto doveva placare con una veloce toccatina. Pertanto anche questa volta il padrone di casa fu costretto a intervenire:"Cara, vedi in che stato si trova il nostro ospite, ti prego fai qualcosa"
La donna quindi allungò una mano sulla patta del Dottore, che mostrò di gradire il gesto d'attenzione.
Presto il cazzo fu liberato dalla costrizione degli indumenti e felice potè pascersi su quel candido senso.
Per stare più comodi dopo poco tutti e tre si trasferirono in camera da letto. La donna si spogliò completamente e si distese sul letto. L'invitato si era spogliato il minimo indispensabile, perchè troppo occupato a toccare e a toccarsi. Quindi con ancora la camicia e la cravatta si pose sopra la donna per far scivolare il cazzo tra quelle sontuose tette. Di tanto in tanto il membro virile dopo aver attraversato quella meravigliosa vallata finiva dritto nella bocca calda della donna che lo accoglieva per qualche secondo per poi lasciarlo andare.
Nel frattempo Alberto si era accomodato sulla poltrona davanti al letto e si godeva lo spettacolo, masturbandosi lentamente.
D'un tratto Minghelli si arrestò e rivolgendosi a Claudia disse:"Ora basta signora, non posso continuare a comportarmi così, sarei un cattivo ospite. Mi permetta signora di ricambiarle la cortesia"
Ciò detto, l'uomo si sistemò tra le cosce della donna e cominciò a stuzzicarle la passera, con le dita e la bocca.
Finalmente anche la padrona di casa fu ricambiata della squisita ospitalità e una abbondante lubrificazione gratificò i generosi sforzi dell'invitato, il quale ora pensò che fosse giunto il momento di godersi appieno quell’invitante orifizio ormai reso ospitale.
Ma ovviamente le buone maniere imponevano pur sempre di chiedere prima il permesso e cosi fece
"Mi permette vero di possedere sua moglie, ne avrei molta voglia"
"Per carità faccia come a casa sua!"
Ottenuto il permesso dal marito, l'ospite chiese alla donna se poteva girarsi, in modo tale di poterla fottere godendo della vista del suo culo. Ancora una volta fu accontentato, con suo gran piacere. Mentre la fotteva le infilò nel culo prima uno dito e poi un altro. In tal modo riusciva a stimolare ulteriormente il cazzo, premendo contro la sottile parete del retto.
Contemporaneamente preparava l'ano alla penetrazione che ovviamente pregustava, data l'invitante posizione.
Quando non riuscì a trattenere più il proprio desiderio, abbandonò ogni buona educazione e infilò il cazzo nel culo improvvisamente e d'un colpo solo. D'altronde lui era del parere che il cazzo non andasse messo nel culo lentamente ma con una bella spinta decisa.
Purtroppo Claudia non condivise tale convinzione, ma sopportò stoicamente per pagare sia la somma evasa con gli interessi di mora sia la sanzione.
Il giorno dopo Alberto al telefono così commentò la serata:"Hai visto che ce l'abbiamo fatta a convincerla! E tu che eri scettico. Ma adesso dobbiamo combinare con tua moglie. Io la mia te l'ho fatta scopare ora devi farmi scopare la tua. I patti vanno rispettati!"
"Non ti preoccupare. Me la sto già lavorando. Le ho detto che gli interessi del mutuo sono divenuti troppo alti e domani devo andare a parlare con il funzionario della banca per cercare di abbassare le rate.. Capito?"
"Perfetto! Allora fammi sapere".
Ma prima che i due uomini riuscissero a portare a termine un'altra volta il loro machiavello sessuale, l'ignara vittima fu avvertita da Claudia. E' risaputo che le donne hanno grande intuito e prima o poi scoprono tutto, fuorché ciò che è ovvio, s'intende.
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