Mio figlio 24 - Il Kamasutra
di
una madre
genere
incesti
La loro accoglienza pur non essendo genuinamente nepalese,era stata molto cordiale e suggestiva.
Le mani giunte e la lieve flessione erano tipicamente locali mentre il bacio sulle labbra e sulla fronte erano di derivazione occidentale.
Comunque i ragazzi,si eravamo trovati subito a loro agio anche perché,sicuramente Karim li aveva ben informati sulla loro realtà coniugale e sulla loro voglia di esplorare ogni lato della sessualità del posto in cui si trovavano in quel momento ed anche negli altri in cui sarebbero andati nel corso della loro luna di miele.
Dopo aver visitato il laboratorio dove venivano realazzati vasi che erano vere e proprie opere d'arte nelle loro forme fantasione,nei loro decori e colori tipici del luogo e soprattutto quelle vere e proprie sculture che rappresentavano le loro antiche divinità.
In particolare,vi erano stupendi vasi che riproducevano scene dal Kamasutra ricavate da alcuni bassorilievi ancora presenti in certi monasteri tibetani e indiani attualmente patrimoni dell'umanita dell'Unesco.
La visione di quei vasi,era stata l'occasione per Jaya di raccontare delle sue origini e della antica cultura del suo popolo che consentiva alle donne di sposare due maschi che spesso erano anche fratelli.
Nel volgere di una sola mattinata,avevano anche scoperte le origini dell'omosseualità di suo marito e,ovviamente il rapporto incestuoso che veniva tradizionalmente accettato.
All'ora di pranzo gli avevano offerto uno dei loro piatti tipici a base di riso,lenticchie e verdure.
Titty ed Andrea avevano accettato volentieri giacché,il menù proposto dall'albergo,rispecchiava esattamente quello di tutti gli hotel internazionali con piccole concessioni alla cucina locale.
Per quel pomeriggio avevano preferito restare soli per girare un po per la città in cerca dei suoi segreti.
Effettivamente,avevano avuto la conferma di trovarsi in una città povera,caotica e sporchissima in cui gli unici angoli che parevano vivibili erano i luoghi di culto e i grandi alberghi.
Per i giorni successivi,si erano offerti loro di far da ciceroni per conoscere i meravigliosi luoghi che vi erano,uscendo dalla baraonda di quella città nelle valli circostanti e nei meravigliosi paesaggi himalalaiani.
La sera li avevano invitati a cena in un locale caratteristico di certi loro amici dove in verità,si erano trovati molto bene sia per la cucina a base di carne di Yak e verdure che per la calorosa accoglienza dei proprietari.
L'accoglienza era stata tanto calorosa che alla chiusura del locale,si eravamo ritrovati tutti nell'appartamento al piano di sopra a sperimentare i piaceri del Kamasutra inteso nel suo più genuino senso spirituale alla ricerca del Nirvana.
segue
Le mani giunte e la lieve flessione erano tipicamente locali mentre il bacio sulle labbra e sulla fronte erano di derivazione occidentale.
Comunque i ragazzi,si eravamo trovati subito a loro agio anche perché,sicuramente Karim li aveva ben informati sulla loro realtà coniugale e sulla loro voglia di esplorare ogni lato della sessualità del posto in cui si trovavano in quel momento ed anche negli altri in cui sarebbero andati nel corso della loro luna di miele.
Dopo aver visitato il laboratorio dove venivano realazzati vasi che erano vere e proprie opere d'arte nelle loro forme fantasione,nei loro decori e colori tipici del luogo e soprattutto quelle vere e proprie sculture che rappresentavano le loro antiche divinità.
In particolare,vi erano stupendi vasi che riproducevano scene dal Kamasutra ricavate da alcuni bassorilievi ancora presenti in certi monasteri tibetani e indiani attualmente patrimoni dell'umanita dell'Unesco.
La visione di quei vasi,era stata l'occasione per Jaya di raccontare delle sue origini e della antica cultura del suo popolo che consentiva alle donne di sposare due maschi che spesso erano anche fratelli.
Nel volgere di una sola mattinata,avevano anche scoperte le origini dell'omosseualità di suo marito e,ovviamente il rapporto incestuoso che veniva tradizionalmente accettato.
All'ora di pranzo gli avevano offerto uno dei loro piatti tipici a base di riso,lenticchie e verdure.
Titty ed Andrea avevano accettato volentieri giacché,il menù proposto dall'albergo,rispecchiava esattamente quello di tutti gli hotel internazionali con piccole concessioni alla cucina locale.
Per quel pomeriggio avevano preferito restare soli per girare un po per la città in cerca dei suoi segreti.
Effettivamente,avevano avuto la conferma di trovarsi in una città povera,caotica e sporchissima in cui gli unici angoli che parevano vivibili erano i luoghi di culto e i grandi alberghi.
Per i giorni successivi,si erano offerti loro di far da ciceroni per conoscere i meravigliosi luoghi che vi erano,uscendo dalla baraonda di quella città nelle valli circostanti e nei meravigliosi paesaggi himalalaiani.
La sera li avevano invitati a cena in un locale caratteristico di certi loro amici dove in verità,si erano trovati molto bene sia per la cucina a base di carne di Yak e verdure che per la calorosa accoglienza dei proprietari.
L'accoglienza era stata tanto calorosa che alla chiusura del locale,si eravamo ritrovati tutti nell'appartamento al piano di sopra a sperimentare i piaceri del Kamasutra inteso nel suo più genuino senso spirituale alla ricerca del Nirvana.
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