Storie di condominio - Due
di
Vip55
genere
etero
Atto secondo TERESA NON MOLLA LA PRESA – STORIE DI CONDOMINIO DUE
Ci accingemmo dunque a trascorrere la nostra prima notte d’amore Teresa, FABIANA ed io, Leonello Torello. “Dunque, dunque vediamo un po cosa possiamo fare. Innanzitutto via reggiseni e mutandine e rassegna delle gnocche” dichiarai. “Ci dobbiamo mettere sugli attenti Comandante” esclamò ridendo FABIANA. “No no sul riposo, mani appoggiate al sedere, tirate su le sottane fino in vita e tenete le gambe ben di varicate.” Risposi io e guardai le due gnocche intonse, infilando due dita in ciascuna di esse. “Perfette!” commentai ed intingendo di nuovo le dita nelle due gnocche le portai alle rispettive bocche per farmele leccare. “Buone” dissero passandosi la lingua sulle labbra. “Primo esercizio- Dietro frunt!” e le due donne mi diedero le terga. Con una riga a mo di bastone feci allargare loro correttamente le gambe e poi con i due avambracci infilati tra le loro gambe cominciai a fare loro un ditalino. FABIANA e Teresa ululavano di piacere e io ne approfittai per strusciare il mio pene rigido come un baccalà sulle loro natiche, soffermandomi prima sul sedere di Teresa. Sempre trastullando le due infilai l’uccello fra le due chiappone. “Che bel culo, solo a guardarlo dice prendimi! Scusami FABIANA, ma siccome è la festa di tua mamma ne approfitto. Ha un culo talmente invitante che comincerei da lei. Ti dispiace prendermi un barattolo di nivea o crema da spalmarle sul buco posteriore?” chiesi a FABIANA che prontamente si attivò. Feci arretrare di due passi Teresa e pregai FABIANA di leccare la gnocca della madre, mentre io la copossedevo da dietro. Mantenendo due dita nella patata di Teresa, che muovevo ritmicamente mentre sentivo la lingua di FABIANA leccare la gnocca della madre, infilai il cazzo nel sedere di Teresa che gemette accusando il colpo. “Fatto male?” chiesi baciandola sul collo. “Oh no anzi…. Spingi a fondo, bravo cosiiii siiii!” ed intanto teneva premuta la testa della figlia contro esse e le strizzavo i capezzoli. “Ah che bel gioco appagante! L’hai inventato tu?” “Modestamente è un mio brevetto” mi affrettai a precisare. “Sei un Genio del Sesso. Devi provarlo Tina”esclamò Teresa. “Chomp, slurp, si ma!”. Rispose FABIANA. Intanţo io pompavo la. Madre eccitato dal sedere della tardona e dai suoi due prosciutti e richïamando l’attenzione della figlia gemetti: ”Porgi la bocca e assaggia sta spremuta di fava. FABIANA ormai esausta succhiò avidamente la cappella. Quindi rialzatasi a fatica da quella scomoda posizione disse:”Break!” e crollò sul letto mostrando la fica aperta ed invitante.Io ero talmente distrutto che la guardai con un espressione che esprimeva tutta la mia libidine, ma in quel momento non potevo fare nulla. Teresa si coricò sul suo lettone e divaricò le gambe, mostrando la patata che aveva subito il processo deforestazione, la cavalcai, succhiandole i capezzoli duri. Intanto FABIANA si era ripresa e mentre montavo Teresa le feci una proposta: “FABIANA tu che sei amica di FABIOLA, Wanda e Marisa, potresti parlare loro. Vorrei organizzare un’orgia condominiale in casa mia. Mi
incaricherei di coinvolgere Matilde e ANTONIETTA. Cosa ne pensi?” “Mi sembra un’ottima idea. Mi attizza l’idea che tu te le inculi tutte quante ste zoccole. Tu mamma cosa ne pensi della proposta di Leonello?” “Facciamo cosi. Domani lo invitiamo a pranzo da noi e così pianifichiamo bene il tutto. Conosci i soggetti FABIANA e sai che bisogna andare con i piedi di piombo” “Grazie mammy” le dissi, mentre cominciavo a pomparla nella fica, gustandomi quei bei prosciutti di Piacenza. Ogni affondo corrispondeva ad un ulutato di Teresa, la donna che non molla mai la presa. Intanto accarezzavo la fica di FABIANA che godeva quanto la madre. Quando sentii sopraggiungere il coito, chiesi alla tardona se lo voleva in bocca, nella pancia o se voleva metterlo da parte. “No riempiamo un termos. FABIANA ti prego vai in cucina e prendi i termos piccolo e portalo qua.” FABIANA corse in cucina, prese il termos che le aveva indicato Teresa e arrivo giusto in tempo a catturare la sborrata. Teresa si accontentò di pulirmi la cappella. Mi venne un flash. Sapete dove mi farei una scopata con le troie: giù nelle cantine. In particolare modo con ANTONIETTA, FABIOLA e Matilde. A Matilde ho già visto le mutandine una volta in casa sua. Domani vedo se riesco a convincerla a scendere in cantina con me e me la chiavo lì.” “E cosa le faresti? “ chiese FABIANA eccitata. “Per prima cosa le legherei le mani dietro la schiena e le metterei un bavaglio. Poi le sfilerei le mutandine e comincerei a slinguarle la gnocca dopo averle tolto la gonna, poi le infilo due dita nella gnocca e poi piano piano tutta la mano, tenendo con una specie di guinzaglio. Se s agita o si ribella aumento i giri di corda che fisso ad un anello del muro. Se continua ad agitarsi me la inculo, fino a venirle sui peli della sorca e cominciò a frustarla sulle natiche infilandole il manico di mattarello ben levigato nel culo.” “E pensi che si arrenda? Proverà a scalciare come un mulo. Fai una cosa quando scendi in cantina passa a chiamarmi, io scendo e mi nascondo nella mia cantina. Quando suoni questo campanello io intervengo furtivamente e ti aiuto a ternerla. Ora ci penso ho un paio di manette con una catenella che può essere fissata con un gancio a scatto all’anello a muro. Al guinzaglio penso io, mi devi solo dire se lo vuoi normale o allungabile. Inoltre ho un attrezzo che le potresti mettere nella fica, per torturarla!” Aggiunse ancora più eccitata FABIANA prendendo l’uccello duro in mano e menandolo se lo portò alla bocca. “Intanto goditi sto pompino”. Mi fece un lavoro di bocca che mi lasciò senza . Io rimasi senza parole e le dissi, ruggendo dal piacere “Sei proprio una troia pervertita. Lo sai che più ti conosco e più ti desideroooo! Siiiiii maialaaa continua cosììì!” Dopo qualche minuto pregai Teresa di porgermi il termos e vi svuoti dentro una borrata. “Tieni Teresa ormai ci siamo. Ora vengo da te, preparati a pecora che ti voglio inculare e poi a nanna che domani la sveglia suona alle 6.30, almeno per me.“ dissi e FABIANA si prese una pausa di riposo, mentre le inculavo la madre, tastandole le natiche enormi e i prosciutti ai quali dedicai lunghe slinguate facendo inarcare la femmina in calore. “Siete proprio due vacche da monta!” esclamai riempiendo fino al limite il termos che FABIANA, gongolante corse ad allungarlo con acqua calda e sciroppo di menta, miscelando il tutto. Nel frattempo Teresa mi fece una spagnola leccandomi la punta della cappella. Le sborrai fra tette baciandola sulla bocca e la congedai. Appena fummo soli, FABIANA ed io, la donna cominciò a parlarmi di ANTONIETTA consigliandomi di andarci con i piedi di piombo. “Hai mai avuto a che fare con lei?” chiese. “Non in campo sessuale e non ho mai avuto occasioni di fare nulla di particolare con lei!” risposi. “Se è cosi, a meno che non sia lei a fare il primo passo, in maniera esplicita, la lascerei perdere, concentra le tue attenzioni su FABIOLA e Wanda, con cui, mi sembra di aver capito, hai più confidenza. Posso sapere che genere di esperienza hai avuto con loro’?” mi chiese FABIANA intenta a masturbarmi. Tra un sospiro e l’altro di goduria, mentre le leccavo la patata, risposi: “Ho avuto qualche occasione con FABIOLA, perché è più presente, ma non momenti o episodi da segnalare, a parte qualche timido tentativo di sbirciarle sotto la gonna, ma con scarso successo.“ “Non è che sia un granchè per cominciare e con Marisa e Matilde la stessa cosa?” chiese ancora prendendo in bocca il cazzo. Annuiii. “E allora come pensi di poter organizzare un’orgia? Dai retta a me. Facciamo tutto inter nos. Non andare ad impelagarti in situazioni che non conosci e dalle quali, non sapresti come uscirne.” “Hai ragione, lasciamole cuocere ognuna nel suo brodo, se poi un giorno si faranno avanti vedremo come comportarci!” risposi e concentrai tutta la mia attenzione sulla patata di FABIANA. Le feci un lavoretto di lingua e di mano che la mandò in estasi. Le avevo infilato la mano nella fica e lei si contorceva dal piacere sentendosi palpeggiare le pareti della vagina, mentre con due dita cercavo di raggiungere il collo dell’utero. “Fai piano mi raccomando sai che è una zona sensibile, sei meglio di un ginecologo. Mi fai godere come una vacca in calore. Cosa aspetti a sostituire, glom, questo bel po di carne pulsante nella vagina e svuotarmi dentro tutto il tuo sperma?”. “Ma non hai paura che ti ingravidi?” le chiesi perplesso. “Ma no sciocchino io prendo la pillola, sono una donna all’avanguardia! Altrimenti di avrei fatto indossare il preservativo. Ti pare?” “Ehm si certo FABIANA, ti amo fatti baciare sulla bocca!” E cominciammo a fare all’amore in tutte le posizioni, prima nella fica e poi nel sedere, finchè esausti ci appisolammo uno nelle braccia dell’altra. Era la prima notte che passavo con una donna e fu bellissimo.
La mattina seguente Teresa bussò alla porta della camera. Erano appena suonate le 6.30. FABIANA dormiva serena coricata su un fianco. Le vedevo il solco con il buchino posteriore e parte della figa. La sfiorai con un bacio e andai in bagno. Teresa ancora in camicia da notte, che poco lasciava alla fantasia, si offrì di insaponarmi la schiena, mentre facevo la doccia nella vasca da bagno. Quando fu all’altezza dei glutei infilò la mano insaponata fra le mie gambe e l’uccello diventò duro, mentre lei mi strofinava il sedere e le palle, facendomi godere e si sporgeva per vedere l’uccello. Notai con la coda dell’occhio che si era alzata la camicia da notte, che tra l’altro era appena sotto il ginocchio e si masturbava lentamente. “Hai voglia di una scopata vedo. Vediamo se riusciamo a fare una sveltina, appena esco dalla vasca, contenta?” le proposi. “Oh si che bello! Ti piacciono i mei prosciutti eh?” disse volgendomi uno sguardo libidinoso. La nonnina era arzilla. “Dimmi come è andata con FABIANA, te l’ha data?” disse con tono che esprimeva tanta malizia e morbosità. “Abbiamo fatto porcate fino alle due di notte. Le ho fatto il pieno davanti, dietro e anche in bocca” le risposi. Mi sciacquai e lei mi porse l’accappatoio, strofinandomi la schiena, i glutei e le palle. “Mamma mia” esclamò la signora “Come sono dure. Mi piacerebbe leccartele, ma ti sei appena lavato. Aspetterò questo pomeriggio pazienza. Oggi sei a pranzo da noi e anche domani. A che ora arrivi?” “A mezzogiorno e mezzo circa!” le risposi. “Perfetto! Come vuoi che ci vestiamo, hai gusti particolari?”. “Oggi ho una mezza idea di andare in cantina a dare une da pulita e vorrei scoparvi entrambe lì sotto.” “Ascolta chiederò a FABIANA di venire a darti una mano, poi io scendo con calma una mezzoretta dopo, facendo finta di venire a dire qualcosa a FABIANA. Hai già il necessario per pulire?” “Si tranquilla le risposi mentre tutto nudo mi sbarbavo. “Ti fai la barba tutto nudo, ah va beh che sei da solo, chi vuoi che ti veda!” esclamò ridendo. La guardai attraverso lo specchio e le dissi: “So che muori dalla voglia di farmi un pompino, avvicinati e prendilo in mano mentre finisco di sbarbarmi.” “Davvero posso? non osavo farmi avanti per paura che potessi tagliarti: hai ragione mi sento una cagna in calore… l’astinenza…. Capisci? Non è da tutti i giorni vedere un uomo nudo, un giovane poi. Vorrei tanto che FABIANA mettesse la testa a posto. Sai io comincio ad avere una certa età!” “E anche se avesse un compagno tu cosa pensi di guadagnarci. Bisogna vedere se ha voglia di fottere con te, saresti la suocera capisci? Sei una bella donna, non dimostri gli anni che hai, ma…..!” “Hai ragione per me non cambierebbe nulla, anzi mi ritroverei con un prurito in più nelle parti basse!” convenne ridendo. Io avevo finito di sbarbarmi e lei mollò la presa intuendo che stavo per girarmi. Appena mi fui girato chiese: ”Hai tempo per un pompino o passiamo subito all’azione, sono le 7 hai fretta?” “No basta che sia dentro per le 7.45 “. “Bene la colazione è pronta allora facciamo questa sveltina qui in bagno o vuoi andare nella camera di FABIANA, caso mai si dovesse svegliare e andare in bagno? Però mettiti almeno gli slip. Non ho ancora aperto gli scuri, ma non si sa mai.!” Indossai gli slip e la seguii in silenzio nella camera di FABIANA chiudemmo la porta dietro di noi e lei si mise a pecora, con il bel sedere scoperto, le gambe allargate. “Dove lo vuoi, primo o secondo canale? Rai uno o Rai due?” “Ti dispiace se scelgo Rai due è più eccitante anche per te vero?” “Si a quest’ora c’è una bella presentatrice e mi eccita di più….!” Risposi ridendo. La penetrai nel sedere ma con una mano riuscii a farmi largo nella gnocca e la sgrillettai. Ebbe un paio di orgasmi prima di ricevere in bocca lo schizzo di sborra. Tutti i canali erano serviti. Mi vestii i n un attimo e mi fece accomodare in cucina dove mi servì una super colazione. Ogni volta che si avvicinava la palpavo sotto la camicia da notte. “Bei i miei prosciuttoni” dicevo ogni volta. Alle 7.30 le affidai gli indumenti da lavare dentro una borsa e baciandola sulla bocca le dissi” A più tardi e salutami FABIANA appena si sveglia”. “Va bene grazie, ora aspetta qua. Vado fuori sul pianerottolo e faccio finta di pulire a terra, intanto mi piazzo davanti allo spioncino della vicina, cerca di defilarti senza farti vedere, ok?” Annuii. Teresa indossò una vestaglia sopra la camicia da notte e s’infilò un paio di mutandine e con la scopa e paletta uscì e facendo finta di niente scostò il suo zerbino e con la scopa mi fece di uscire. Uscii piegato e appena fui sul pianerottolo intermedio scesi le scale in punta di piedi. Lei si affacciò facendo finta di nulla e mi fece un leggero cenno col capo per dire che era tutto a posto. Fine del secondo atto.
Ci accingemmo dunque a trascorrere la nostra prima notte d’amore Teresa, FABIANA ed io, Leonello Torello. “Dunque, dunque vediamo un po cosa possiamo fare. Innanzitutto via reggiseni e mutandine e rassegna delle gnocche” dichiarai. “Ci dobbiamo mettere sugli attenti Comandante” esclamò ridendo FABIANA. “No no sul riposo, mani appoggiate al sedere, tirate su le sottane fino in vita e tenete le gambe ben di varicate.” Risposi io e guardai le due gnocche intonse, infilando due dita in ciascuna di esse. “Perfette!” commentai ed intingendo di nuovo le dita nelle due gnocche le portai alle rispettive bocche per farmele leccare. “Buone” dissero passandosi la lingua sulle labbra. “Primo esercizio- Dietro frunt!” e le due donne mi diedero le terga. Con una riga a mo di bastone feci allargare loro correttamente le gambe e poi con i due avambracci infilati tra le loro gambe cominciai a fare loro un ditalino. FABIANA e Teresa ululavano di piacere e io ne approfittai per strusciare il mio pene rigido come un baccalà sulle loro natiche, soffermandomi prima sul sedere di Teresa. Sempre trastullando le due infilai l’uccello fra le due chiappone. “Che bel culo, solo a guardarlo dice prendimi! Scusami FABIANA, ma siccome è la festa di tua mamma ne approfitto. Ha un culo talmente invitante che comincerei da lei. Ti dispiace prendermi un barattolo di nivea o crema da spalmarle sul buco posteriore?” chiesi a FABIANA che prontamente si attivò. Feci arretrare di due passi Teresa e pregai FABIANA di leccare la gnocca della madre, mentre io la copossedevo da dietro. Mantenendo due dita nella patata di Teresa, che muovevo ritmicamente mentre sentivo la lingua di FABIANA leccare la gnocca della madre, infilai il cazzo nel sedere di Teresa che gemette accusando il colpo. “Fatto male?” chiesi baciandola sul collo. “Oh no anzi…. Spingi a fondo, bravo cosiiii siiii!” ed intanto teneva premuta la testa della figlia contro esse e le strizzavo i capezzoli. “Ah che bel gioco appagante! L’hai inventato tu?” “Modestamente è un mio brevetto” mi affrettai a precisare. “Sei un Genio del Sesso. Devi provarlo Tina”esclamò Teresa. “Chomp, slurp, si ma!”. Rispose FABIANA. Intanţo io pompavo la. Madre eccitato dal sedere della tardona e dai suoi due prosciutti e richïamando l’attenzione della figlia gemetti: ”Porgi la bocca e assaggia sta spremuta di fava. FABIANA ormai esausta succhiò avidamente la cappella. Quindi rialzatasi a fatica da quella scomoda posizione disse:”Break!” e crollò sul letto mostrando la fica aperta ed invitante.Io ero talmente distrutto che la guardai con un espressione che esprimeva tutta la mia libidine, ma in quel momento non potevo fare nulla. Teresa si coricò sul suo lettone e divaricò le gambe, mostrando la patata che aveva subito il processo deforestazione, la cavalcai, succhiandole i capezzoli duri. Intanto FABIANA si era ripresa e mentre montavo Teresa le feci una proposta: “FABIANA tu che sei amica di FABIOLA, Wanda e Marisa, potresti parlare loro. Vorrei organizzare un’orgia condominiale in casa mia. Mi
incaricherei di coinvolgere Matilde e ANTONIETTA. Cosa ne pensi?” “Mi sembra un’ottima idea. Mi attizza l’idea che tu te le inculi tutte quante ste zoccole. Tu mamma cosa ne pensi della proposta di Leonello?” “Facciamo cosi. Domani lo invitiamo a pranzo da noi e così pianifichiamo bene il tutto. Conosci i soggetti FABIANA e sai che bisogna andare con i piedi di piombo” “Grazie mammy” le dissi, mentre cominciavo a pomparla nella fica, gustandomi quei bei prosciutti di Piacenza. Ogni affondo corrispondeva ad un ulutato di Teresa, la donna che non molla mai la presa. Intanto accarezzavo la fica di FABIANA che godeva quanto la madre. Quando sentii sopraggiungere il coito, chiesi alla tardona se lo voleva in bocca, nella pancia o se voleva metterlo da parte. “No riempiamo un termos. FABIANA ti prego vai in cucina e prendi i termos piccolo e portalo qua.” FABIANA corse in cucina, prese il termos che le aveva indicato Teresa e arrivo giusto in tempo a catturare la sborrata. Teresa si accontentò di pulirmi la cappella. Mi venne un flash. Sapete dove mi farei una scopata con le troie: giù nelle cantine. In particolare modo con ANTONIETTA, FABIOLA e Matilde. A Matilde ho già visto le mutandine una volta in casa sua. Domani vedo se riesco a convincerla a scendere in cantina con me e me la chiavo lì.” “E cosa le faresti? “ chiese FABIANA eccitata. “Per prima cosa le legherei le mani dietro la schiena e le metterei un bavaglio. Poi le sfilerei le mutandine e comincerei a slinguarle la gnocca dopo averle tolto la gonna, poi le infilo due dita nella gnocca e poi piano piano tutta la mano, tenendo con una specie di guinzaglio. Se s agita o si ribella aumento i giri di corda che fisso ad un anello del muro. Se continua ad agitarsi me la inculo, fino a venirle sui peli della sorca e cominciò a frustarla sulle natiche infilandole il manico di mattarello ben levigato nel culo.” “E pensi che si arrenda? Proverà a scalciare come un mulo. Fai una cosa quando scendi in cantina passa a chiamarmi, io scendo e mi nascondo nella mia cantina. Quando suoni questo campanello io intervengo furtivamente e ti aiuto a ternerla. Ora ci penso ho un paio di manette con una catenella che può essere fissata con un gancio a scatto all’anello a muro. Al guinzaglio penso io, mi devi solo dire se lo vuoi normale o allungabile. Inoltre ho un attrezzo che le potresti mettere nella fica, per torturarla!” Aggiunse ancora più eccitata FABIANA prendendo l’uccello duro in mano e menandolo se lo portò alla bocca. “Intanto goditi sto pompino”. Mi fece un lavoro di bocca che mi lasciò senza . Io rimasi senza parole e le dissi, ruggendo dal piacere “Sei proprio una troia pervertita. Lo sai che più ti conosco e più ti desideroooo! Siiiiii maialaaa continua cosììì!” Dopo qualche minuto pregai Teresa di porgermi il termos e vi svuoti dentro una borrata. “Tieni Teresa ormai ci siamo. Ora vengo da te, preparati a pecora che ti voglio inculare e poi a nanna che domani la sveglia suona alle 6.30, almeno per me.“ dissi e FABIANA si prese una pausa di riposo, mentre le inculavo la madre, tastandole le natiche enormi e i prosciutti ai quali dedicai lunghe slinguate facendo inarcare la femmina in calore. “Siete proprio due vacche da monta!” esclamai riempiendo fino al limite il termos che FABIANA, gongolante corse ad allungarlo con acqua calda e sciroppo di menta, miscelando il tutto. Nel frattempo Teresa mi fece una spagnola leccandomi la punta della cappella. Le sborrai fra tette baciandola sulla bocca e la congedai. Appena fummo soli, FABIANA ed io, la donna cominciò a parlarmi di ANTONIETTA consigliandomi di andarci con i piedi di piombo. “Hai mai avuto a che fare con lei?” chiese. “Non in campo sessuale e non ho mai avuto occasioni di fare nulla di particolare con lei!” risposi. “Se è cosi, a meno che non sia lei a fare il primo passo, in maniera esplicita, la lascerei perdere, concentra le tue attenzioni su FABIOLA e Wanda, con cui, mi sembra di aver capito, hai più confidenza. Posso sapere che genere di esperienza hai avuto con loro’?” mi chiese FABIANA intenta a masturbarmi. Tra un sospiro e l’altro di goduria, mentre le leccavo la patata, risposi: “Ho avuto qualche occasione con FABIOLA, perché è più presente, ma non momenti o episodi da segnalare, a parte qualche timido tentativo di sbirciarle sotto la gonna, ma con scarso successo.“ “Non è che sia un granchè per cominciare e con Marisa e Matilde la stessa cosa?” chiese ancora prendendo in bocca il cazzo. Annuiii. “E allora come pensi di poter organizzare un’orgia? Dai retta a me. Facciamo tutto inter nos. Non andare ad impelagarti in situazioni che non conosci e dalle quali, non sapresti come uscirne.” “Hai ragione, lasciamole cuocere ognuna nel suo brodo, se poi un giorno si faranno avanti vedremo come comportarci!” risposi e concentrai tutta la mia attenzione sulla patata di FABIANA. Le feci un lavoretto di lingua e di mano che la mandò in estasi. Le avevo infilato la mano nella fica e lei si contorceva dal piacere sentendosi palpeggiare le pareti della vagina, mentre con due dita cercavo di raggiungere il collo dell’utero. “Fai piano mi raccomando sai che è una zona sensibile, sei meglio di un ginecologo. Mi fai godere come una vacca in calore. Cosa aspetti a sostituire, glom, questo bel po di carne pulsante nella vagina e svuotarmi dentro tutto il tuo sperma?”. “Ma non hai paura che ti ingravidi?” le chiesi perplesso. “Ma no sciocchino io prendo la pillola, sono una donna all’avanguardia! Altrimenti di avrei fatto indossare il preservativo. Ti pare?” “Ehm si certo FABIANA, ti amo fatti baciare sulla bocca!” E cominciammo a fare all’amore in tutte le posizioni, prima nella fica e poi nel sedere, finchè esausti ci appisolammo uno nelle braccia dell’altra. Era la prima notte che passavo con una donna e fu bellissimo.
La mattina seguente Teresa bussò alla porta della camera. Erano appena suonate le 6.30. FABIANA dormiva serena coricata su un fianco. Le vedevo il solco con il buchino posteriore e parte della figa. La sfiorai con un bacio e andai in bagno. Teresa ancora in camicia da notte, che poco lasciava alla fantasia, si offrì di insaponarmi la schiena, mentre facevo la doccia nella vasca da bagno. Quando fu all’altezza dei glutei infilò la mano insaponata fra le mie gambe e l’uccello diventò duro, mentre lei mi strofinava il sedere e le palle, facendomi godere e si sporgeva per vedere l’uccello. Notai con la coda dell’occhio che si era alzata la camicia da notte, che tra l’altro era appena sotto il ginocchio e si masturbava lentamente. “Hai voglia di una scopata vedo. Vediamo se riusciamo a fare una sveltina, appena esco dalla vasca, contenta?” le proposi. “Oh si che bello! Ti piacciono i mei prosciutti eh?” disse volgendomi uno sguardo libidinoso. La nonnina era arzilla. “Dimmi come è andata con FABIANA, te l’ha data?” disse con tono che esprimeva tanta malizia e morbosità. “Abbiamo fatto porcate fino alle due di notte. Le ho fatto il pieno davanti, dietro e anche in bocca” le risposi. Mi sciacquai e lei mi porse l’accappatoio, strofinandomi la schiena, i glutei e le palle. “Mamma mia” esclamò la signora “Come sono dure. Mi piacerebbe leccartele, ma ti sei appena lavato. Aspetterò questo pomeriggio pazienza. Oggi sei a pranzo da noi e anche domani. A che ora arrivi?” “A mezzogiorno e mezzo circa!” le risposi. “Perfetto! Come vuoi che ci vestiamo, hai gusti particolari?”. “Oggi ho una mezza idea di andare in cantina a dare une da pulita e vorrei scoparvi entrambe lì sotto.” “Ascolta chiederò a FABIANA di venire a darti una mano, poi io scendo con calma una mezzoretta dopo, facendo finta di venire a dire qualcosa a FABIANA. Hai già il necessario per pulire?” “Si tranquilla le risposi mentre tutto nudo mi sbarbavo. “Ti fai la barba tutto nudo, ah va beh che sei da solo, chi vuoi che ti veda!” esclamò ridendo. La guardai attraverso lo specchio e le dissi: “So che muori dalla voglia di farmi un pompino, avvicinati e prendilo in mano mentre finisco di sbarbarmi.” “Davvero posso? non osavo farmi avanti per paura che potessi tagliarti: hai ragione mi sento una cagna in calore… l’astinenza…. Capisci? Non è da tutti i giorni vedere un uomo nudo, un giovane poi. Vorrei tanto che FABIANA mettesse la testa a posto. Sai io comincio ad avere una certa età!” “E anche se avesse un compagno tu cosa pensi di guadagnarci. Bisogna vedere se ha voglia di fottere con te, saresti la suocera capisci? Sei una bella donna, non dimostri gli anni che hai, ma…..!” “Hai ragione per me non cambierebbe nulla, anzi mi ritroverei con un prurito in più nelle parti basse!” convenne ridendo. Io avevo finito di sbarbarmi e lei mollò la presa intuendo che stavo per girarmi. Appena mi fui girato chiese: ”Hai tempo per un pompino o passiamo subito all’azione, sono le 7 hai fretta?” “No basta che sia dentro per le 7.45 “. “Bene la colazione è pronta allora facciamo questa sveltina qui in bagno o vuoi andare nella camera di FABIANA, caso mai si dovesse svegliare e andare in bagno? Però mettiti almeno gli slip. Non ho ancora aperto gli scuri, ma non si sa mai.!” Indossai gli slip e la seguii in silenzio nella camera di FABIANA chiudemmo la porta dietro di noi e lei si mise a pecora, con il bel sedere scoperto, le gambe allargate. “Dove lo vuoi, primo o secondo canale? Rai uno o Rai due?” “Ti dispiace se scelgo Rai due è più eccitante anche per te vero?” “Si a quest’ora c’è una bella presentatrice e mi eccita di più….!” Risposi ridendo. La penetrai nel sedere ma con una mano riuscii a farmi largo nella gnocca e la sgrillettai. Ebbe un paio di orgasmi prima di ricevere in bocca lo schizzo di sborra. Tutti i canali erano serviti. Mi vestii i n un attimo e mi fece accomodare in cucina dove mi servì una super colazione. Ogni volta che si avvicinava la palpavo sotto la camicia da notte. “Bei i miei prosciuttoni” dicevo ogni volta. Alle 7.30 le affidai gli indumenti da lavare dentro una borsa e baciandola sulla bocca le dissi” A più tardi e salutami FABIANA appena si sveglia”. “Va bene grazie, ora aspetta qua. Vado fuori sul pianerottolo e faccio finta di pulire a terra, intanto mi piazzo davanti allo spioncino della vicina, cerca di defilarti senza farti vedere, ok?” Annuii. Teresa indossò una vestaglia sopra la camicia da notte e s’infilò un paio di mutandine e con la scopa e paletta uscì e facendo finta di niente scostò il suo zerbino e con la scopa mi fece di uscire. Uscii piegato e appena fui sul pianerottolo intermedio scesi le scale in punta di piedi. Lei si affacciò facendo finta di nulla e mi fece un leggero cenno col capo per dire che era tutto a posto. Fine del secondo atto.
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