Mia Cugina - Parte 2

di
genere
incesti

Dopo che quel giorno io e mia cugina avevamo fatto l’amore, quella stava iniziando a diventare un abitudine. Ci vediamo spesso sfruttando ogni scusa e facevamo sesso. A me piaceva, a lei anche, quindi non c’era motivo di fermarsi.
Finalmente arriva l’estate, la scuola finisce ed era giunta l’ora di rilassarsi. È un giorno di fine luglio, faceva molto caldo, i miei erano entrambi a lavorare, mia madre sarebbe tornata la sera verso le sei e mio padre sarebbe tornato per le otto. Mi alzai alle undici, potevo restare ancora un po’ a letto, ma stava iniziando a fare troppo caldo. Non perdo nemmeno tempo a vestirmi, tanto era solo, perciò resto in mutande. Anche così sudo. Decido di farmi una doccia fredda, dovevo abbassare la temperatura. Dopo la doccia stavo decisamente meglio, misi l’asciugamano alla vita e mi spostai in cucina, avevo fame. Accesi la tv e presi dal frigo l’insalata di riso che avevo per pranzo. Stavo per mettermi a magiare quando suona il campanello. Vado verso la porta, scosto la tenda della finestra per vedere chi è.
Si tratta di mia cugina. Non mi preoccupo di vestirmi e le apro la porta, lei entra e mi squadra dai piedi fino alla testa.
-Ciao Anna- disse io dandole una palpata al culo.
-Ciao cugino- disse mettendo una mano sui miei addominali, appena accennati.
-Come mai sei qui?- le chiesi io avvicinando il mio volto al suo.
-Vieni in piscina di là oggi pomeriggio?- chiese dopo avermi baciato.
-C’è anche tua sorella?- le chiesi andando verso la cucina.
-No, è via con mio papà. Siamo soli- disse lei un tono malizioso.
-Ci sarò- dissi soddisfatto.
Anna sorrideva maliziosamente, stava pensando di fare qualcosa. Mi avvicinai per baciarla nuovamente. Lei ricambiò il bacio e infilò una mano sotto l’asciugamano, andando a dare vita al mio amichetto. Poco dopo però mollò la presa e disse:- Ci vediamo verso le tre, devo tornare di là-
Mangiai e guardai la televisione, ma il tempo non passava, sembrava che le tre non dovessero più arrivare. All’una e mezza vidi mio zio andare via con l’altra mia cugina. Poi alle due guardai una puntata di Stanger Things. Finita la puntata era finalmente giunta l’ora di andare. Mi misi il costume, presi un accappatoio, il telefono e le chiavi. Mi fermai prima di varcare la soglia, tornai indietro e presi due preservativi.
Quando arrivai a casa dei miei zii, mai cugina aspettava a bordo piscina. Il suo fisico atletico e longilineo ero perfetto. Indossava un bikini viola. Aveva i capelli raccolti in uno chignon. Quando mi vide si tuffò in piscina invitandomi a fare lo stesso.
Appoggio tutto sul tavolo del porticato e mi tuffo in piscina. La piscina della casa dei miei zii e piuttosto grande e ben riparata. Non avendo vicini nei diretti dintorni, la piscina era riparata dalla strada molto trafficata d’estate.
Per questo motivo decisi di baciarla lì, alla luce del sole. Le andai vicino e le baciai passando le mie mani sul suo corpo perfetto.
-Non voglio arrivare subito a quello- disse lei staccandosi.
Dunque nuotammo un po’, tutti e due avevamo fatto corsi di nuoto, per questo nuotavamo spesso insieme. Di tanto in tanto ci baciavamo e ci toccavamo.
-Giochiamo a squalo cieco- disse lei euforica. Io annuì felice e lei uscì dalla piscina per prendere un benda. Squalo cieco in pratica è la versione in piscina di mosca cieca, dove una persona viene bendata e deve catturare gli altri. Stavolta credo che il suo scopo non fosse lo stesso di quando da bambini ci giocavamo.
Tornò poco dopo con benda e disse:- Chi fa lo squalo?-
-Gara di nuoto, andata e ritorno- dissi io.
Lei lasciò cadere le benda e si tuffò nuotando verso il alto opposto della piscina. Io la seguì nuotando e persi con molto piacere. Lei mi legò la benda e dopo qualche secondo disse:- Vieni a prendermi-
Io cercai di capire da dove venisse la sua voce e mi diressi verso quella direzione.
-Lo so che…- non finì la frase perchè mi schizzò con l’acqua facendomela bere.
-Questa me la paghi- le dissi tossendo. C’era silenzio, sentivo solo i nostri movimenti in acqua, ogni tanto mi arrivava qualche schizzo e io fervo lo stesso. Ora volevo acchiappare la preda, così iniziai a spostarmi più rapidamente da un punto all’altro finché non riuscì a trovarmi di fronte mia cugina. Mi fu facile prenderla da sotto le ascelle, poi andai con la mano dietro e le slacciai il reggiseno del costume. Lei se ne accorse e lo tolse completamente. Questa mossa fu furba, perché mi distrai a giocare con i suoi capezzoli, che lei si liberò, ma riuscì a riprenderla per una gamba. La tirai nuovamente verso di me risalendo con la mano lungo la gamba. Arrivai fino al costume. Inizia a toccarle la vagina da sopra il costume e lei non mostrava più interesse al gioco. Mi baciò e mi tolse la benda. Io la presi in braccio e la posai sul bordo della piscina sfilandole le mutande del costume. Mi avventai sulla sua vagina che aveva iniziato a depilare. Lei mi teneva il volto lì con la mano e mugolava dal piacere. Con un dito venni in soccorso della mia lingua e riuscì a farla venire gemendo di piacere.
Lei si alzò e mi diede le spalle mostrandomi il suo culo, lei sapeva quanto lo adorassi.
-So da cloro, ho bisogno di una doccia- disse lei andando verso casa.
Io la osservai imbambolato, poi presi il suo bikini e il io accappatoio con tutti gli oggetti che mi ero portato e entrai in casa. Sentì l’acqua scorrere. Appoggiai l’accappatoio sulla sedia e andai in bagno. Si stava facendo la doccia e grazie ai vetri trasparenti vedevo l’acqua scorrere sul suo corpo abbronzato. Posai il bikini sul lavabo e la osservai.
-Lorenzo, non trovi che quel costume ti stia stretto- mi disse dalla doccia.
Lo tolsi in un batter d’occhio e mi infilai sotto la doccia eccitato.
-Insaponami dietro- disse lei dandomi la bottiglia di bagnoschiuma e girandosi.
Presi ad insaponarla lentamente, partendo dall’alto e poi scendendo verso il basso. Mi soffermai sul suo sedere, così tondo e sodo, così bello. Lei riaprì l’acqua e si inginocchiò davanti a me. Non ci volle molto per farmi venire. Ormai mia cugina era diventata brava a fare i pompini. Ingoiò tutto, dalla prima sino all’ultima goccia. Chiuse l’acqua e uscimmo insieme dalla doccia. Ci asciugammo insieme e poi io la presi in braccio. Uscimmo dal bagno, presi il mio accappatoio e salì le scale, stando attendo a non cadere. Andai dritto in camera sua. Lì c’era un letto a castello dove dormiva con la sorella più piccola. La adagiai sul letto e la osservai. Lei mi guardò e divaricò le gambe invitandomi ad entrare. Presi il preservativo e lo misi sul mio pene. Dopodiché andai sopra di lei e lo inserì tutto in un colpo. Presi a scoparla ad un ritmo elevato. Stavamo gemendo dal piacere. Lei prese in mano la situazione e si mise sopra di me, dettando lei il ritmo. Si abbassò baciandomi il collo, senza lasciare segni. Poi mi baciò in bocca, un lungo bacio, mentre aumentava il ritmo. Dopo una serie di campi di ritmo venni gemendo. Pensavo che avessimo finito, ma lei aveva altri piani. Dopo aver controllato il preservativo mi mise la sua vagina sopra il mio volto e io mi diede immediatamente da fare. Quanto mi piaceva il suo sapore.
Dopo che venne non mi fermai, anzi aggiunsi le dita che la fecero gemere ancor di più e ancor più forte. Venne una seconda volta e si alzò in piedi.
La vidi aprire un cassetto e tirare fuori un libro. Il libro in verità era tagliato e aveva uno spazio vuoto dentro, dal quale tirò fuori del lubrificante. Lanciò il contenitore sul letto e si mise a novanta davanti a me.
-Sicura?- le chiesi io. Prendendo un altro preservativo e il lubrificante.
-Muoviti che ho voglia- disse lei muovendo il culo.
Spalmai il lubrificante, misi il preservativo e iniziai ad inserirlo lentamente. Le faceva male, per questo andando piano, spingevo lentamente. Rimasi fermo, la bacia sul collo e lei mi disse si scoparla. Iniziai lentamente, e pian pian piano, mentre i suoi gemiti passarono da dolore al piacere, aumentai il ritmo. Era fantastico scopare il culo di mia cugina, mi aveva dato la verginità della sua vagina e del suo culo.
Mi piaceva così tanto che non riuscì a trattenermi e venni con un ultima profonda spianta urlando il suo nome.
Dopo essermi sfilato ci eravamo seduti sul letto uno di fianco all’altro.
-È stato bellissimo- le disse baciandola.
-Le vacanze sono lunghe, dovremmo divertirci in altri modi- disse lei sorridendo maliziosamente e guardando il mio pene.
di
scritto il
2020-08-23
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