Esperienze a Sharm con mio marito

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tradimenti


Anni fa feci un viaggio a Sharm, in Egitto, con mio marito. Era bassa stagione perche' partimmo dopo il 6 gennaio e gli alberghi erano semi vuoti e i prezzi molto abbordabili. Ricordo che scegliemmo il Ritz Carlton: era veramente molto bello con tanto di pianista che ogni tardo pomeriggio suonava il pianoforte a coda davanti alla vetrata dell'enorme lounge dell'Hotel.
Il sole comunque era piacevole perche' scaldava le giornate fino a circa 24/25 gradi. Alla sera pero' faceva freschino e mi resi conto che avevo bisogno di prendere qualcosa di piu' adatto alle temperature locali. Un po' per i prezzi alti dei negozi chic dell'hotel e un po' per fare qualcosa decidemmo di prendere lo shuttle del Ritz Carlton e andammo al centro di Sharm per passeggiare e fare shopping. Notai subito che anche in strada i fischi e le frasi un po' troppo "dirette" nei miei confronti erano frequenti da parte dei ragazzi e di alcuni uomini che in gruppo si facevano forza e ridacchiavano. Mio marito continuava a dirmi di non farci caso e che era meglio far finta di niente.
Mi avvicinai ad una vetrina per vedere meglio dei vestiti in esposizione e il titolare in un secondo venne fuori dal suo negozio e in un buon italiano ci invito' ad entrare. Ci chiese cosa cercavamo e immediatamente ci presento' un ragazzo che disse essere il suo commesso/aiutante e ci avrebbe servito nelle nostre richieste. Era veramente un bel ragazzo. Giovane e dallo sguardo sveglio. Probabilmente erano ragazzi assunti proprio per far colpo sulle turiste cinquantenni come me per spingerle a spendere soldi nel negozio. La cosa che notai e che, credo, noto' anche mio marito fu il gesto insistente di toccarsi con una mano la patta dei jeans attillati dove era in evidenza la forma del suo membro. Anche questo immaginai faceva parte di uno schema probabilmente insegnato loro dai negozianti. Sorrisi alla cosa ma dovetti ammettere che le dimensioni erano importanti...
Nel frattempo il titolare prese mio marito per un braccio e lo invito' a sedersi su un divanetto nel suo ufficio dicendogli che era meglio stare comodi perche' tutte le donne che entravano nei negozi di Sharm si perdevano fra le tante cose in mostra a prezzi molto bassi e gli uomini dovevano avere pazienza. Mio marito sorrise e disse che in effetti le donne sono tutte cosi' quando fanno shopping.
Il commesso intanto aveva iniziato a farmi vedere dei vestiti con modi estremamente gentili e mi diceva di non farmi problemi se li volevo provare. Alla fine ne scelsi tre visti i prezzi incredibilmente bassi rispetto ai nostri e gli chiesi dove potessi andare per provarli.
Lui con un sorriso a tutta bocca mi accompagno' dietro a una tenda e mi mostro' un camerino di buone dimensioni e illuminato con parsimonia ma con due specchi enormi alle pareti.
Si tocco' oscenamente il suo membro strizzato sotto i jeans attillati e mi disse che sarebbe stato dietro la tenda per ogni evenienza o cambio abito. Io iniziai a spogliarmi e con la coda dell'occhio notai che la tenda non era chiusa completamente.
Lui era fuori e sbirciava e la cosa mi lusingava perche', pur essendo ancora una donna piacente e con forme mediterranee ma ancora abbastanza sode, avevo pur sempre gia' compiuto 50 anni.
Il sapere che sicuramente si stava strusciando il suo pacco mi fece eccitate un po'. Nel frattempo sentivo mio marito che se la rideva col proprietario del negozio che sapeva perfettamente cosa stava succedendo col suo commesso.
Indossai la tunica di cotone turchese e notai che, per le mie forme abbondanti, mi tirava troppo sui fianchi e avrei avuto bisogno di una taglia piu' grande. Lo dissi al commesso che, senza che glielo chiedessi, entro' nel camerino e guardandomi con insistenza mi disse che quella tunica mi stava perfetta addosso e che metteva in mostra il mio fisico. Io arrossii e risposi che non avevo piu' l'eta' per mettermi in mostra. Lui probabilmente non aspettava altro e si mise dietro di me davanti allo specchio chiedendomi se poteva aiutarmi a sistemare meglio la tunica.
Mi tira verso il basso la stoffa ma nel farlo si appoggia col suo pacco contro il mio sedere strizzato nel vestito attillato. E' veramente duro. Rimane li e capisco che sta studiando la mia reazione. Io sono come in trance. Lui con la scusa della tunica mi tocca i fianchi e si strofina con nonchalance contro le mie natiche abbondanti. Mio marito continua a ridere e parlottare col proprietario. Quando capisce, il commesso, che non mi sposto inizia a toccarmi con maggiore insistenza. Mi sistema la stoffa sul seno e me lo palpa. Mi sistema la stoffa sul sedere e lo tocca contemporaneamente. Io sono ferma e non dico nulla. Lui capisce che puo' spingersi oltre. Mi dice che mi aiuta a togliere quella tunica per indossarne un'altra bianca molto piu' bella. Rimane li e io me la levo mentre lui osserva sorridendo e toccandosi oscenamente. Quando sono in intimo si avvicina e mi mette una mano sul culo palpandolo come fosse di sua proprieta'. Infila la mano fra le natiche e da dietro mi tocca la parte posteriore della fessura col un dito. Sorride e mi sussurra all'orecchio "sei bagnata. Sapevo che ti piaceva il mio cazzo da come lo guardavi attraverso i pantaloni. Tuo marito probabilmente non ti tocca da mesi". In effetti era vero...
Inizio' allora a toccarmi ovunque e mi slaccio' il reggiseno. Palpo' i miei seni e ne' lecco' i capezzoli per farli inturgidire. Nel frattempo con l'altra mano mi stava masturbando infilandomi in profondita' due dita. Ero fradicia! Mi fece inginocchiare e mi fece succhiare il suo uccello. Io non capivo cosa stava succedendo e cosa dovessi fare. Mi facevo guidare come un automa ed eseguivo i suoi voleri. Avevo cappella ed asta fino in gola e la sua mano destra teneva la mia testa cosi' che non potessi allontanarmi col capo. Mi faceva soffocare scopandomi la bocca e facendo colare rivoli di saliva filamentosa dai lati della bocca sul mento. A un certo punto il titolare del negozio chiese ad alta voce "tutto bene con la signora?", sapendo perfettamente cosa stava succedendo di qua in camerino, e il commesso rispose prontamente "la signora si sta divertendo molto nel nostro negozio". Che maiali! Io pero', in effetti, mi stavo divertendo a farmi guidare passivamente dal quel ragazzo dalla pelle mulatta.
Mi fece mettere a quattro zampe davanti allo specchio e da dietro mi penetro' senza troppi complimenti. Sentivo le sue palle sbattere contro le mie natiche e lui che a bassa voce mi diceva che adesso ero la sua cagna da monta. Il cazzo era veramente duro e importante in larghezza. Mi sbatteva con forza ma senza mai usare violenza. Io stavo zitta ma avrei voluto mugulare di piacere. A un certo punto il porco mi blocca le spalle e si pianta fino in fondo dentro di me. Rimane rigido per un secondo e poi sento dei fiotti caldi dentro di me. Che figlio di puttana! Si muove avanti e indietro due o tre volte per svuotarsi delle ultime gocce di sperma e poi esce. Si mette davanti a me che ero ancora inginocchiata e mi intima di pulirgli la cappella. Io ovviamente eseguo e con la lingua mi gusto il suo sapore e il suo odore acre di uomo che ha appena goduto. Dentro di me.
Mi aiuta ad alzarmi e mi bacia con passione e dolcezza allo stesso tempo. Poi mi passa dei fazzolettini di carta per pulirmi dal liquido seminale che iniziava a colarmi sulle gambe.
Mi dice che vuole che mi metta la tunica attillata perche' devo farmi vedere in giro cosi' per fare eccitare anche altri ragazzi e uomini e mi sussurra che mi avrebbe aspettato le due settimane che saremmo rimasti a Sharm per divertirci ancora di piu'.
Uscimmo dal camerino e andai nell'ufficio dove mio marito stava ancora conversando con il proprietario del negozio, il quale, vedendomi arrivare con quella tunica attillata, mi si fece incontro facendomi complimenti sperticati e anche lui approfittando di toccate fugaci sul mio corpo con la scusa di sistemarlo meglio con mio marito che ridacchiando guardava la cosa preferendo non dire nulla.
Alla fine presi due tuniche e una bella felpa pesanti per pochi euro con la promessa pero' che sarei tornata a trovarlo.
In strada verso il ritorno allo shuttle che ci avrebbe riportato in hotel, le frasi oscene e i fischi si sprecarono. Io li prendevo come complimenti e mio marito non diceva nulla.
Ero talmente su di giri che alla sera andai a cena con la stessa tunica super-aderente e gli sguardi degli altri ospiti e dei camerieri si posavano sulle mie forme mediterranee in bella vista. E la cosa... MI PIACEVA! Alla sera ai tavolini del bar rivolti verso l'enorme vetrata che dava verso il mare bevemmo qualcosa per rilassarci e una coppia di tedeschi della nostra eta' ci fece compagnia. Parlavano bene l'italiano perche' da una vita passavano due settimane all'anno sul Lago di Garda e iniziammo a chiacchierare e scherzare e alla fine ci dissero che frequentavano quell'hotel a Sharm da diversi anni. La moglie della coppia mi fece i complimenti per la mia tunica e mi chiese di alzarmi per vederla meglio. Con la scusa di sentire la stoffa mi tocco' sia i seni sia il sedere in maniera abbastanza evidente ma ero talmente brilla da non farci neppure caso. Anche suo marito mi fece i complimenti e mi disse che il vestito metteva in evidenza le mie belle forme di donna italiana e che erano simili a quelle di sua moglie. In effetti eravamo molto simili fisicamente a parte la mia capigliatura castano scuro e gli occhi neri che contrastavano coi capelli biondo rossicci della nuova conoscente tedesca.
La quale, senza farsi troppi problemi, mi chiese se le potevo far provare la tunica per vedere come le sarebbe stata. Io rimasi un po' sorpresa della cosa ma suo marito prese in mano la situazione invitandoci nella loro suite cosi' da potere proseguire in maniera tranquilla la serata.
Mio marito che era sempre molto passivo in queste cose disse che se a me stava bene si poteva andare da loro.
E cosi dopo pochi minuti ci trovammo in una suite veramente enorme con una vista splendida verso il mare illuminato dalle lampade accese sulla spiaggia artificiale a terrazze dell'hotel.
Ci offrono di nuovo da bere e si va avanti a chiacchierare e scherzare fino a che la mia nuova amica tedesca si alza dal divano e spogliandosi del vestito mi dice di fare altrettanto per provare, appunto, la mia tunica. Io rimango un attimo basita ma l'alcol bevuto e la simpatia della persona coinvolta mi fecero abbassare ogni remora e mi spogliai anch'io passandole la tunica. Ero solo con l'intimo addosso e suo marito mi fece dei complimenti garbati ma molto espliciti sulle mie forme rotonde ma molto toniche. Mio marito ridacchio' ammettendo che in effetti anche sua moglie era in forma.

Si provo' la tunica e le stava veramente super aderente. Appena comincio' ad accennare un movimento troppo brusco sentimmo lo "strap" della cerniera. Andata! Si porto' la mano alla bocca e disse che era veramente dispiaciuta. Si tolse l'indumento e lo mise da parte dicendo che me ne avrebbe comprato uno nuovo l'indomani nello stesso negozio dove lo avevo acquistato e che saremmo andate insieme.
Io non so se per l'alcol o per la situazione di amicizia che si era creata le risposi che ci saremmo divertite sicuramente col l'aiutante del negozio. Lei mi guardo' in faccia sgranando gli occhi e mi disse di spiegarmi meglio. Io allora, senza minimamente considerare mio marito che era a pochi passi da noi, le raccontai ridacchiando di cio' che era successo al negozio e alla fine vidi gli sguardi di tutti posarsi fissi su di me. Forse avevo esagerato ma ero veramente mezza brilla...

La mia nuova amica tedesca senza dire nulla si avvicino' a me e sorridendo mi chiedeva se mi aveva toccato qui piuttosto che li, palpandomi quindi seno o gambe o culo per imitare i gesti del commesso del negozio. Mio marito guardava la scena rosso in volto e imbarazzato mentre il tedesco se la rideva di gusto nel vedere sua moglie che mi toccava ovunque e io che mi facevo fare.
Lei allora ando' oltre e mi scosto' le mutandine infilandomi due dita nella fica chiedendomi se anche lui aveva fatto cosi'. Io intanto mi stavo bagnando anche al solo ricordare cosa avevo fatto poche ore prima col ragazzo egiziano.
Quando tiro' fuori le due dita fece vedere a suo e mio marito come erano bagnate.

In quel momento suo marito si alzo' di scatto e senza chiedere nulla si spoglio' completamente mettendo in mostra un fisico possente e un ventre che mostrava la sua passione per la birra. Sua moglie gli abbasso' i boxer e gli tiro' fuori l'uccello per mostrarmelo e chiedere se era come quello del ragazzo e nel frattempo si rivolse a mio marito dicendogli che era fortunato ad avere una moglie ancora' cosi' bella e amante del sesso trasgressivo.

Lui era sempre piu' rosso e immobile sul divano incapace di dire o fare altro se non emettere una risata nervosa.
A furia di massaggiarlo la mia amica tedesca fece indurire il cazzo del marito. Era proporzionato al resto del corpo: massiccio e largo.
Mi mise una mano fra le gambe per sentire se ero bagnata e quando ne ebbe conferma mi fece appoggiare con le braccia al bracciolo del divano e in piedi mi prese da dietro mentre sua moglie aveva nel frattempo tirato giu la cerniera dei pantaloni di mio marito e lo stava masturbando guardando eccitata la scena di suo marito che mi possedeva.

Mi scopava con forza e con impeto come il suo corpo lo portava a fare. Il ritmo era lento ma cadenzato e gli affondi potenti. Ogni tanto grugniva e io cominciai a mugolare.
Dopo dieci minuti di questo trattamento disse a mio marito "scusa ma non riesco a trattenermi. Le devo venire dentro". Ed erutto' dentro di me una serie di fiotti caldi e densi mentre mio marito veniva copioso nella mano della tedesca che sorrideva soddisfatta.

"Sei fortunato ad avere una moglie cosi' amabilmente troia a cinquant'anni. Goditela cosi' e lasciala fare visto che le piace. Assecondala". Lui annui' con la testa facendo capire che era la cosa migliore da fare.

Anche il tedesco aggiunse "e' una cavalla da monta che adora essere montata e riempita per bene da giovani puledri e da vecchi stalloni. Goditela per come e' fatta. Anche io godo nel sapere della passione di mia moglie per gli uomini di colore".

I giorni a venire ci divertimmo un mondo a fare scambio fra di noi e ad andare insieme al negozio di Sharm a giocare apertamente col commesso e col padrone che non doveva piu' fingere.

Tornati a casa, in Italia, proseguimmo per almeno cinque anni a frequentare club prive' e feste per scambisti dove mi sono divertita come non mai a recuperare cio' che avevo perso negli anni precedenti.
scritto il
2020-10-09
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