Mamme davanti alla scuola elementare di Binasco. 1

di
genere
tradimenti

Cari amici (perché oramai siete diventati i miei più intimi confidenti) quella che state per leggere è un'altra storia che ha dell'incredibile ma non è frutto della fantasia ma pura e sola realtà delle avventure che mi sono capitate.
Anche le altre storie che ho già scritto e che potete leggere: presso Ikea di Corsico, al cinema per vedere -me contro te-, estate a Fasano del Garda,al B&B di Acqui terme, quando lavoravo in pizzeria( vari capitoli e altri devo finire di scriverli), al Viridea di Cusago, tradimento da 125 mila euro e l'esperienza con il mio collega Giuse sono tutte vicinissime all'impossibile ma realmente successe.
Questa è un'altra situazione avvenuta quando Danielino iniziò la prima scuola elementare a Binasco.
Ogni mattina arrivavamo sempre 20 o 30 minuti prima del suono della campanella perché Danielino giocava con i suoi amichetti nella piazzetta antistante la scuola, vicino alla vecchia ruota di un mulino (non ho mai capito se sia una statua oppure una parte di un mulino che non esiste più) e mentre lui giocava, io osservavo le mammine alcune scialbe e brutte forti, altre tirate e truccatissime da battaglia e altre ancora finte tranquille vestite sportive.
In quest'ultima categoria c'erano delle gran belle figone tra le quali Daniela mamma di Stefania e Gianluigi (gemelli in classe con Danielino).
Quella gran gnoccolona e porca la conobbi però durante i colloqui individuali con i genitori. Mia moglie fece la coda per parlare con le maestre e siccome i bimbi non sono ammessi io ero fuori al bar (ex green bar) con Danielino.
Come sempre ero allupato e mi guardavo intorno dal nostro tavolino per vedere le mamme e classificarle in : scopabile sempre ,appena scopabile e cesso. In quell'occasione i miei occhi incrociarono quelli di Daniela che fino a quel momento non l'avevo mai notata.
In carne (senza considerarla cicciona) bionda con due occhioni azzurri. Aveva un pantalone di tuta nero e un maglione. Ma ciò che mi colpì di lei era il suo sorriso.
Ci guardammo e da un tavolino all'altro ci sorridemmo.
Il giorno successivo come al solito portai Danielino davanti a scuola e riiniziai il solito giochino di osservare le mammine.
Dietro le mie spalle sentii:" Buongiorno papà del Dany!" e voltandomi ritrovai davanti la gnocca dei due gemelli :" Buongiorno a lei mamma dei gemelli, comunque il papà di Danielino di nome fa Alexio" e sorrisi e lei:" anche la mamma dei gemelli ha un nome ed è Daniela!" e sorrise... era bellissima, mi faceva impazzire con quegli occhioni azzurri.
Per parecchi giorni ci scrutavamo,studiavamo e ci osservavamo finché una mattina mi armai di coraggio e:" Buongiorno Daniela, mi piacerebbe molto incontrarti in altre circostanze" e lei:" mi piacerebbe un sacco" e subito mi allungò un bigliettino con sopra scritto il suo numero di cellulare personale:" lo accendo solamente dopo le 9:30, quando mio marito va a lavorare e lo spengo alle 15:00" rimasi scioccato per come era organizzata e capii che o non era la prima volta che tradiva il marito oppure era già un po' di tempo che mi aveva inquadrato e ha aspettato pazientemente l'occasione giusta.
La stessa mattina, ero in auto ad aspettare mia moglie per andare a fare la spesa, le telefonai e :" Ciao bellezza , sono Alexio" e dall'altra parte:" ciao , aspettavo con ansia la tua telefonata.. oggi che fai?" e io :"Adesso sto per uscire e andrò con mia moglie al MD di Santa Corinna poi più tardi magari ti ritelefono?" e lei:" va bene,anzi ci vedremo lì perché anche io devo fare la spesa! A dopo allora!"
Mi ricordo che ero tra l'eccitato di rivederla e timoroso di essere scoperto dalla mia dolce metà e questa sensazione che mi faceva mancare l'aria, nonostante tutto mi piaceva.
Arrivati entrammo io e mia moglie e mi ritrovai davanti la Dani al reparto frutta sfusa. Lei mi vide e cominciò a fare la scemotta senza farsi notare dagli altri che la circondavano.
Prese in mano un casco di banane e osservandone una mi fissò poi negli occhi e mi stava spogliando con lo sguardo.
Arrivò nel temuto cesto delle zucchine, tenendone una sospesa tra i suoi indici mi guardò a distanza con la faccia perplessa come a chiedermi quanto potesse esse lunga o grossa la zucchina che avevo tra le gambe e sorrideva.
Come potrete immaginare tutta la spesa fu un incubo e pareva non finisse più. Faceva l'oca nel reparto pane, panna montata. Ma nonostante ciò mi stavo anche divertendo e mia moglie come chi ci circondava non si accorse di nulla.
Poi lasciata andare avanti mia moglie mi soffermai nella corsia dei sughi e lei mi passò frontalmente col suo carrello, si fermò e mi aprì davanti il suo cappotto aveva (prima volta che la vedevo vestita così) la minigonna sollevata senza mutande e così vidi fugacemente la figa col pelo biondiccio ma subito richiuse il cappotto. Sorridendo maliziosamente si allontanò dietro di me. Ad un certo punto mentre ero nella corsia delle bibite mi si affiancò facendo finta di guardare i prezzi di quelle posizionate in alto sentii una sua mano entrare nella tasca della mia giacca e lasciare qualcosa. Sudavo freddo poiché mia moglie era dall'altra parte del mio corpo a scegliere se lemonsoda o gazzosa. Misi la mano in tasca e sentii al tatto qualcosa come in tessuto e umidiccio... erano le sue mutandine.
Arrivai al reparto refrigerato della carne e lei ancora mi si affiancò e con la mano sinistra mi accarezzò il pacco e subito si allontanò nuovamente.
L'incubo finì al momento che finii di fare la spesa.
A casa e tirai fuori le mutandine e andai in bagno. Me le portai al naso e odoravo l'odore della sua figa. Mi eccitai a tal punto che sbottonati i pantaloni mi sparai una sega con tanto di schizzata esagerata nel cesso. Sembravo un ragazzino in preda agli ormoni. Mi segai almeno altre 3 volte.
Il pomeriggio andai a prendere Danielino a scuola e c'era(come sempre;c'è anche che oggi) la ressa dei genitori, perlopiù mamme davanti al portone. Tutti sulle punte per vedere i propri figli o per farsi vedere dagli scolari che uscivano. Davanti a me c'era Daniela in tuta. Mi piazzai dietro di lei e le feci la mano morta.
Nessuno a parte lei poteva accorgersi. Si voltò di scatto e appena vide che ero io mi salutò e sorrise. Si rigirò verso il portone della scuola e mi lasciò palparle il culo. Avrei voluto infilarle la mano dentro ma rischiavo di essere visto dalle altre persone che ci circondavano.
L'occasione rende l'uomo ladro e infatti il giorno successivo mia moglie dovette accompagnare sua sorella a Milano per un colloquio di lavoro e quindi avevo la casa completamente libera. Lo dissi a Daniela fuori dalla scuola e appena i ragazzini entrarono , io mi allontanai per dirigermi verso la mia abitazione e lei leggermente a distanza mi seguì.
Entrai nella mia villetta e attesi qualche minuto e poi comparve lei.
La feci entrare e presa per mano,dopo aver chiuso a chiave l'entrata, la portai nel mio studietto dove c'è un divanetto verde bottiglia con una bella scrivania in ciliegio e un tappeto.
Appena entrati nella stanza mi girai verso di lei che aveva ancora indosso il giaccone e iniziai a baciarla. Sentivo la sua lingua che cercava la mia. Poi:" ieri sei stata matta al MD!" e lei ridendo:" bhe spero che ti sia piaciuta la sorpresa!" e io:" si mi è piaciuta molto ma non farlo più sono stato chiaro? Potevano scoprirci o peggio mia moglie avrebbe potuto..." e lei con aria di sfida:"
se no cosa mi fai se lo rifaccio?" prontamente le misi una mano alla gola e la fissai dritto negli occhi e lei pure fissandomi negli occhi si mordicchiò il labbro e poi passò subito la lingua sulle labbra. Capii che si stava eccitando a quel gioco e mi ripetè:" allora me lo dici che cosa farai?" sentito ciò le ordinai con tono deciso:" togliti la giacca e i vestiti, resta in mutande a 4 zampe!" lei ubbidì al mio comando. Mi tolsi la cintura e gliela misi intorno al collo. Sembrava una cagnolina. Aveva almeno una quinta di seno che essendo a quattro zampe quasi le toccavo a terra. La portai,tenendola sempre al guinzaglio, verso il divano. Mi tolsi il maglione,la camicia e i pantaloni. Rimasi in mutande pure io. Avevo il cazzo che si stava gonfiando enormemente e appena calai le mutande, balzò fuori improvvisamente davanti alla faccia di lei che sgranando gli occhioni azzurri:" mamma mia, mai visto una roba simile!".
Mi sedetti sul divano e tirando il guinzaglio la feci avvicinare con la testa al mio pene euforico. Le dissi:" Leccarmelo!" e lei aperta la bocca cercò invece di metterselo dentro in bocca. La schiaffeggiai sulle labbra e:" Ho detto lecca, non succhia!" con tono minaccioso e lei subito:" Scusa!".
presi il tronco del cazzo e lo alzai verso l'ombelico e lei fece subito scivolare la lingua dal basso vicino ai coglioni fino alla punta. Poi:" posso tenerlo in mano?" e io le mollai un altro ceffone e tirai la cintura verso di me e abbassai lo sguardo e fissandola negli occhi le dissi:" qui io do i comandi e solo io parlo quando dovrai parlare te, te lo dirò io... sono stato chiaro?" e lei annuì. Ricominciò a muovere velocemente la lingua dalle palle fino al glande inumidendo tutto il bastone. la sua pelle rosa e profumata era diventata rosa più scuro dove l'avevo schiafeggiata poco prima. E anche il collo mostrava segni rosa più scuro dove la cintura era legata.
Le ordinai:" prendimi un coglione in bocca e ciuccialo per bene !" e lei subito ubbidì al comando... mentre me lo ciucciava mi dava un pochino fastidio e era un po' doloroso ma la sensazione di potere che esercitavo sulla donna di un altro mi fece superare quelle sensazioni fastidiose.
La presi per le mascelle e portai la sua bocca stroppicciata e arrossata alla mia e limonammo. La tenevo sempre tirata con la cinghia e sentivo che faceva fatica a respirare. Quella sensazione non aveva eguali, il decidere io quando doveva avere più ossigeno e quando meno a mio piacere mi eccitava da matti e lei sottomessa sembrava ancora più eccitata di me.
Tirandola verso di me, la feci appoggiare con le mani vicino ai miei fianchi e con la mano libera andai nel suo culone a cercarle il buco del culo,prima però le toccai il figone che era bagnatissima. La penetrai col dito medio e sentii il calore delle sue pareti vaginali umide e lei ogni volta che la penetravo:" mmh... mmhh" poi uscii dalla figa sbrodolante e le cercai il buchino e trovatolo con l'indice lo accarezzai un attimo.
Sentivo le rughine del suo orifizio sotto il polpastrello del dito malandrino.
Le concessi:" Ora puoi ficcarti il mio pisello in bocca e voglio che me lo spompini come una brava troietta" e lei cercò di cacciarlo il più possibile dentro nella bocca caldissima e muoveva continuamente la lingua .
Aveva la faccia paonazza.
Io continuavo ad accarezzarle l'ano con l'indice e poi aggiunsi anche il dito medio e:" sei pronta?" lei col cazzo in bocca e la saliva che le scendeva dai contorni a quella domanda sbarrò gli occhi. Sembrava terrorizzata. Io incurante, di botto le ficcai le due dita dentro e lei si agitò. La tirai per il guinzaglio e feci sì che si calmasse e continuai a penetrarla con due dita.
Poi le estrassi dal buco del culo e lei si indurí nuovamente. Unii i polpastrelli di : mignolo, indice ,medio,anulare e policce e cercai di penetrarla nel culo così e lei:" aaghh... aaghh". Le facevo molto male ma non si staccava con la bocca dal mio cazzo.
Tirando la cintura le feci capire di salirmi sopra. Aprì le gambe e mi ritrovai seduto con lei seduta su di me e lui sue tettone in bocca. Presi in mano il mio pisello e lo indirizzai subito dietro, nel buco del culo della povera donna che mi supplicò con occhi ad arco e umidi:" ti prego! Nel culo no! È troppo grosso, mi spacchi tutta!Mettimelo nella figa,ma non nel culo ti supplico!" la schiaffeggiai di nuovo e le ordinai:" Brutta troia, ti ho detto che devi stare zitta e fare tutto quello che voglio io ! Hai capito? Ora allargati sto culone di merda che voglio sfondarlo!" e lei con gli occhi umidi si ritrasse dal protestare e si allargò le chiappe.
Io scivolai poco più giù. Avevo la sua figona pelosa e sbrodolante sul mio ombelico.
Indirizzai la punta del pisello verso l'orifizio della povera donna e appena sentii l'apertura del buchino le diedi un colpo secco fino alle palle. Lei emise un urlo di dolore e voleva togliersi, ma io facendo forza con le braccia sul suo bacino la obbligai a restare impalata. Sentivo le pareti dell'ano che erano bollenti.
Le feci riprendere fiato e poi comincia a fare su e giù col mio bacino e da grida di dolore le sue si trasformano in piacere. Ora era lei che cavalcava e stabiliva il ritmo. Si alzava un poco sulle ginocchia e si lasciava cadere a peso morto. Si impalava da sola. Mi limonava e leccava dapertutto. Alla fine le ordinai di alzarsi la feci piegare a 90 con le mani sul divano e ripresi a incularla in piedi. aveva le chiappe di 4 colori: rosa,rosa scuro, rossiccio e rosso. Le chiesi di tenere allargate le chiappe e lei lo fece. stavo per venire e estrassi il cazzo dal buco del culo. il suo ano che era violaceo e spalancato, rimase così e io lo ammiravo, poi con un piede alzai l'angolo del tappeto e sborrai a terra sul pavimento:" lecca tutto bene!" lei fece una faccia schifata, allora presala per la cintura al collo la trascinai a terra e lei si trovò con la faccia sul pavimento e un piede mio sulla schiena. Tirò fuori la lingua e cominciò a leccare il mio seme e a ingoiarlo, un paio di volte fece per vomitare ma poi pulì tutto. Finito ci rivestimmo e la accompagnai alla porta e le chiesi:" Ti è piaciuto?" e lei:" Sei stato un grandissimo figlio di puttana, mi brucia tutto il culo. Sei un bastardo ! La prossima volta fai attenzione a non lasciarmi lividi che poi non saprei cosa dire a mio marito!" e così capii che ci saremo rivisti altre volte come poi accade
di
scritto il
2020-10-21
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