In treno Loano-Milano
di
Alexio
genere
tradimenti
Il mio nome è Alexio sono sulla quarantina sposato con una bellissima e molto sexy donna da oltre vent'anni. Abbiamo 4 figli.
Nonostante innamorato perso della mia donna, spesso mi capitano situazioni alle quali non resisto... È sempre stato così da quando ero poco più che ragazzino.
Madre natura è stata molto generosa con me sia a livello estetico che a livello attrezzatura o armamento.
Tre anni fa verso,giugno mia moglie parlando con una sua amica, trovò una casetta in centro nella località marina ligure di Loano per i mesi di luglio-agosto a un buonissimo prezzo.
Quindi prendemmo in affitto la casa; io le vacanze le ho sempre e solo nel mese di agosto. Nel mese di luglio , i venerdì pomeriggio prendevo il treno da Milano e scendevo a Loano e il lunedì mattina presto facevo il contrario. Fu in una di queste mattine che incontrai Agnese. Donna sui 35, bionda, molto riccia, carnagione poco abbronzata, occhi azzurrissimi nascosti da una grossa montatura di occhiali da vista. Non è ciò che si può definire una gran figa,anzi...
Era seduta sui sedili di fronte dall'altra parte della carrozza, non essendoci divisori ci riuscivamo a vedere. L'aria condizionata era rotta e faceva molto freddo.
Vedevo la donna infastidita . Io avevo su un maglione pesante e togliendolo lo offrii alla donna che inizialmente fece gesto di non accettarlo ma poi vinta dal freddo lo indossò. E nell'accettare si spostò di fronte a me.
Parlando del più del meno scoprì che era sposata e aveva due figlie. Ripeto non era una gran gnocca ma aveva un qualcosa che mi attirava.
Dopo circa venti minuti che parlavamo lei:" ti posso confidare che appena ti ho visto ero molto imbarazzata perché sei un uomo bellissimo!". Nel dire così arrossì.
Io feci finta di nulla, ma la mia mente malata di sesso cominciò a prendere forma la mia proposta:" Agnese, giusto? Ti va di fare il gioco di - obbligo o verità - nel quale a turno ci chiediamo quale scelta e poi si stabilisce o una cosa da fare letteralmente oppure rispondere in maniera più onesta e sincera ad una domanda che può essere di qualunque natura?" E lei accettò.
Cominciai io:" obbligo o verità? " Lei scelse (come immaginavo) verità. Le chiesi immediatamente se avesse mai cornificato il marito e lei mi sorprese dicendo sì e più volte. Poi toccò a me e mi fece la stessa domanda. Poi fu nuovamente il mio turno:" sei bionda naturale?" E lei mi rispose:" no in verità sono castana chiara" al che controbattei:" Non pensare di cavartela così! Devi dimostrarlo?" E sulla faccia di lei apparve un enorme punto enigmatico allora continuai:" È solamente in una maniera che puoi confermare ciò che hai detto:" e un sorriso malizioso apparve sul mio volto... Lei sollevò un sopracciglio, fissandomi negli occhi e mordendosi il labbro inferiore si alzò in piedi e slacciò il bottone del pantaloncino colore ghiaccio, tirò giù la zip e abbassò lo slip rosa a pois neri e mi fece vedere il ciuffetto della sua patata. Allora soddisfatto della sua prova passai il turno.
Toccando lei ancora in piedi:" obbligo o verità?" Scelsi obbligo e lei continuò:" scegli: o me la baci o mi sditalini!" Da seduto la acchiappai, tirandola verso di me per le natiche, lei che aveva ancora i pantaloncini slacciati , abbassò più che potè gli slip. Mi ritrovai a pochissimi millimetri dai peli della sua figa che già odorava di sesso. Avvicinai le mie labbra e le stampi un bacetto e la allontanai. Lei visibilmente delusa , poiché si aspettava ben altro mi passò il turno. Io :" sei vergine?" Ma lei sorridendo:" ma se ti ho detto che ho due figlie..." E io prontamente: "ma non davanti, di dietro sei ancora vergine?" E lei arrossendo:" perché non lo scopri da solo?" . Mi alzai immediatamente in piedi, la presi per mano e andammo nel piccolo e malconcio oltre che non proprio pulito bagno del treno. Entrati chiusi col gancio. Mi voltai e cominciammo a limonare . Io andai subito con una mano dentro nelle sue mutandine per cercare la fessura che trovai fradicia e quindi ben lubrificata. Col dito medio entravo e uscivo velocemente dalla sua figa e con l'altra mano slacciai i miei pantaloncini e lei subito mi calò la mano dentro le mutande e comincio una lenta e sapiente sega. Sembravamo due ragazzini alle prime volte. Poi,smisi di sditalinarla,già con due dita alla volta. Le misi entrambe le mani in testa e la feci inginocchiare davanti a me. Mi calai le mutande e il mio cazzo saltò fuori come una molla e lei osservandolo :" è il cazzo più grosso della mia vita, lo voglio subito dentro!" Ma prima indirizzandola la costrinsi ad aprire la bocca e a cercare di spompinarmelo. Non riusciva a prenderlo tutto. Me lo leccava e scapellava con entrambe le mani. Ci sputava e lo rileccava. Sempre fissandolo.
La feci alzare e voltandola la feci appoggiare al triangolo di lavandino. Preso il mio cazzo in mano e lo avvicinai alla sua figa che mi accolse caldamente la cappella. Entrai prima piano con la cappella, poi le assestai un colpo secco che le tolse il fiato. Cominciai a fare dentro e fuori dalla sua figa, fissandola nello specchio. Prendeva il mio cazzo ansimando con gli occhi chiusi. Era piegata a novanta gradi. Le chiesi di allargarsi le chiappe e lei ubbidì. Vedevo il suo forellino anale e più lo guardavo e più desideravo sfondarlo. Lei venne un paio di volte e:" adesso devi scoprire se sono una rotta in culo o no" e guardandomi attraverso lo specchio sorrise.
Uscii dalla sua figa che era violacea e sbrodolante. Tenendo il cazzo,lo indirizzai verso il buchino del culo:" fa piano, perché li fa male!" Mi implorò. Appoggiai la cappella sul fiorellino e lui non oppose troppa resistenza entrai piano e notai che il mio cazzo diventò più chiaro poiché i vasi sanguigni pompavano a fatica. Entrai lentamente a metà tronco lei mi chiese di fermarmi fino a lì perché troppo grosso. Allora feci per uscire ma subito dopo entrai ancora di più facendole fare un urletto e subito dopo ancora e ancora e ancora. Le lasciavo fuori solo i coglioni. Lei:" mi stai spaccando tutta! Mi stai rompendo il culo come una puttana vera, non fermarti spaccamelo tutto" incitato comincia a spingere più che potevo sentivo che il suo orifizio non faceva nessuna opposizione alle mie entrate e uscite. Cominciai a vedere anche del sangue sul tronco del cazzo... Le avevo rotto completamente il culo, e lei era contenta. Feci ancora un po' di affondi mentre con entrambe le mani la pastrugnavo la figona pelosa che sbrodolava come una fontana. Ad un certo punto la feci sollevare dal lavandino. Il mio cazzo tutto dentro nel culo fino in fondo,il mio petto contro la sua schiena, mentre lei con le mani si teneva allargate le chiappe. Tirai fuori la lingua e lei pure . Limonavamo fuori dalle bocche. Ebbi un profondo orgasmo dentro nel suo sedere. Poi uscii dal suo culo che scorreggiava come un matto, espellendo la mia cremina . Lei mi chiese di lasciarla sola e che mi avrebbe raggiunto poco dopo.
Arrivati a Milano, ci scambiammo i numeri di telefono. Tutt'oggi ci vediamo e scopiamo come la prima volta.
Nonostante innamorato perso della mia donna, spesso mi capitano situazioni alle quali non resisto... È sempre stato così da quando ero poco più che ragazzino.
Madre natura è stata molto generosa con me sia a livello estetico che a livello attrezzatura o armamento.
Tre anni fa verso,giugno mia moglie parlando con una sua amica, trovò una casetta in centro nella località marina ligure di Loano per i mesi di luglio-agosto a un buonissimo prezzo.
Quindi prendemmo in affitto la casa; io le vacanze le ho sempre e solo nel mese di agosto. Nel mese di luglio , i venerdì pomeriggio prendevo il treno da Milano e scendevo a Loano e il lunedì mattina presto facevo il contrario. Fu in una di queste mattine che incontrai Agnese. Donna sui 35, bionda, molto riccia, carnagione poco abbronzata, occhi azzurrissimi nascosti da una grossa montatura di occhiali da vista. Non è ciò che si può definire una gran figa,anzi...
Era seduta sui sedili di fronte dall'altra parte della carrozza, non essendoci divisori ci riuscivamo a vedere. L'aria condizionata era rotta e faceva molto freddo.
Vedevo la donna infastidita . Io avevo su un maglione pesante e togliendolo lo offrii alla donna che inizialmente fece gesto di non accettarlo ma poi vinta dal freddo lo indossò. E nell'accettare si spostò di fronte a me.
Parlando del più del meno scoprì che era sposata e aveva due figlie. Ripeto non era una gran gnocca ma aveva un qualcosa che mi attirava.
Dopo circa venti minuti che parlavamo lei:" ti posso confidare che appena ti ho visto ero molto imbarazzata perché sei un uomo bellissimo!". Nel dire così arrossì.
Io feci finta di nulla, ma la mia mente malata di sesso cominciò a prendere forma la mia proposta:" Agnese, giusto? Ti va di fare il gioco di - obbligo o verità - nel quale a turno ci chiediamo quale scelta e poi si stabilisce o una cosa da fare letteralmente oppure rispondere in maniera più onesta e sincera ad una domanda che può essere di qualunque natura?" E lei accettò.
Cominciai io:" obbligo o verità? " Lei scelse (come immaginavo) verità. Le chiesi immediatamente se avesse mai cornificato il marito e lei mi sorprese dicendo sì e più volte. Poi toccò a me e mi fece la stessa domanda. Poi fu nuovamente il mio turno:" sei bionda naturale?" E lei mi rispose:" no in verità sono castana chiara" al che controbattei:" Non pensare di cavartela così! Devi dimostrarlo?" E sulla faccia di lei apparve un enorme punto enigmatico allora continuai:" È solamente in una maniera che puoi confermare ciò che hai detto:" e un sorriso malizioso apparve sul mio volto... Lei sollevò un sopracciglio, fissandomi negli occhi e mordendosi il labbro inferiore si alzò in piedi e slacciò il bottone del pantaloncino colore ghiaccio, tirò giù la zip e abbassò lo slip rosa a pois neri e mi fece vedere il ciuffetto della sua patata. Allora soddisfatto della sua prova passai il turno.
Toccando lei ancora in piedi:" obbligo o verità?" Scelsi obbligo e lei continuò:" scegli: o me la baci o mi sditalini!" Da seduto la acchiappai, tirandola verso di me per le natiche, lei che aveva ancora i pantaloncini slacciati , abbassò più che potè gli slip. Mi ritrovai a pochissimi millimetri dai peli della sua figa che già odorava di sesso. Avvicinai le mie labbra e le stampi un bacetto e la allontanai. Lei visibilmente delusa , poiché si aspettava ben altro mi passò il turno. Io :" sei vergine?" Ma lei sorridendo:" ma se ti ho detto che ho due figlie..." E io prontamente: "ma non davanti, di dietro sei ancora vergine?" E lei arrossendo:" perché non lo scopri da solo?" . Mi alzai immediatamente in piedi, la presi per mano e andammo nel piccolo e malconcio oltre che non proprio pulito bagno del treno. Entrati chiusi col gancio. Mi voltai e cominciammo a limonare . Io andai subito con una mano dentro nelle sue mutandine per cercare la fessura che trovai fradicia e quindi ben lubrificata. Col dito medio entravo e uscivo velocemente dalla sua figa e con l'altra mano slacciai i miei pantaloncini e lei subito mi calò la mano dentro le mutande e comincio una lenta e sapiente sega. Sembravamo due ragazzini alle prime volte. Poi,smisi di sditalinarla,già con due dita alla volta. Le misi entrambe le mani in testa e la feci inginocchiare davanti a me. Mi calai le mutande e il mio cazzo saltò fuori come una molla e lei osservandolo :" è il cazzo più grosso della mia vita, lo voglio subito dentro!" Ma prima indirizzandola la costrinsi ad aprire la bocca e a cercare di spompinarmelo. Non riusciva a prenderlo tutto. Me lo leccava e scapellava con entrambe le mani. Ci sputava e lo rileccava. Sempre fissandolo.
La feci alzare e voltandola la feci appoggiare al triangolo di lavandino. Preso il mio cazzo in mano e lo avvicinai alla sua figa che mi accolse caldamente la cappella. Entrai prima piano con la cappella, poi le assestai un colpo secco che le tolse il fiato. Cominciai a fare dentro e fuori dalla sua figa, fissandola nello specchio. Prendeva il mio cazzo ansimando con gli occhi chiusi. Era piegata a novanta gradi. Le chiesi di allargarsi le chiappe e lei ubbidì. Vedevo il suo forellino anale e più lo guardavo e più desideravo sfondarlo. Lei venne un paio di volte e:" adesso devi scoprire se sono una rotta in culo o no" e guardandomi attraverso lo specchio sorrise.
Uscii dalla sua figa che era violacea e sbrodolante. Tenendo il cazzo,lo indirizzai verso il buchino del culo:" fa piano, perché li fa male!" Mi implorò. Appoggiai la cappella sul fiorellino e lui non oppose troppa resistenza entrai piano e notai che il mio cazzo diventò più chiaro poiché i vasi sanguigni pompavano a fatica. Entrai lentamente a metà tronco lei mi chiese di fermarmi fino a lì perché troppo grosso. Allora feci per uscire ma subito dopo entrai ancora di più facendole fare un urletto e subito dopo ancora e ancora e ancora. Le lasciavo fuori solo i coglioni. Lei:" mi stai spaccando tutta! Mi stai rompendo il culo come una puttana vera, non fermarti spaccamelo tutto" incitato comincia a spingere più che potevo sentivo che il suo orifizio non faceva nessuna opposizione alle mie entrate e uscite. Cominciai a vedere anche del sangue sul tronco del cazzo... Le avevo rotto completamente il culo, e lei era contenta. Feci ancora un po' di affondi mentre con entrambe le mani la pastrugnavo la figona pelosa che sbrodolava come una fontana. Ad un certo punto la feci sollevare dal lavandino. Il mio cazzo tutto dentro nel culo fino in fondo,il mio petto contro la sua schiena, mentre lei con le mani si teneva allargate le chiappe. Tirai fuori la lingua e lei pure . Limonavamo fuori dalle bocche. Ebbi un profondo orgasmo dentro nel suo sedere. Poi uscii dal suo culo che scorreggiava come un matto, espellendo la mia cremina . Lei mi chiese di lasciarla sola e che mi avrebbe raggiunto poco dopo.
Arrivati a Milano, ci scambiammo i numeri di telefono. Tutt'oggi ci vediamo e scopiamo come la prima volta.
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