Gelosia animale
di
pennabianca.
genere
zoofilia
Sono distesa nella vasca da bagno, mi rilasso, dopo un rapporto avuto con il mio cane, appoggio la testa al bordo della vasca e penso a come sia cambiata la mia vita in questi ultimi tempi. Sono sposata, con Mario, un bell’uomo più grande di me di tre anni. Alto, fisico asciutto, moro, occhi neri profondi, dolcissimo, una persona con la quale si è a proprio agio. L’ho conosciuto a una festa di una amica comune. Ricordo che vi erano molte donne che se lo mangiavano con gli occhi. Lui flirtava con tutte, ma continuava a guardare me che fingevo di ignorarlo. Mi era piaciuto subito, ma avevo paura di essere una delle tante che gli giravano intorno. Mi chiese solo, dove lavoravo, e la sera dopo lo vidi appoggiato alla mia auto. Cominciammo a frequentarci, passarono tre mesi durante i quali noi non facemmo altro che stare insieme a parlare della nostra vita vissuta prima di quel momento. Lentamente i nostri discorsi scivolarono sul personale. Gli raccontai dei miei due amori adolescenziali, di una terza storia durata due anni con un bastardo che, come ho scoperto poi, collezionava donne da portare a letto. Dopo due anni di tira, e molla, mi ero decisa a lasciarlo e a dedicarmi al mio lavoro. Lui non era stato da meno, tre storie importanti finite per gelosia, poi dopo una brutta avventura con una donna sposata, aveva tirato un poco i remi in barca, l’incontro con me gli aveva fatto tornare la voglia di rimettersi in gioco. Fra una cena e una lunga chiacchierata erano passati tre mesi molto belli. Una sera, dopo cena m’invita a salire da lui, lo guardo, e cerco di capire dove vuole andare a parare.
“Se vuoi collezionare una in più che hai portato a letto credo che ti sei sbagliato.”
Lui, mi stringe, mi bacia, poi mi guarda con una espressione molto seria.
“Sono tre mesi che ti frequento, in genere dopo tre giorni già sono finito a letto. Per la prima volta trovo una donna con cui sto bene, credi che rovinerei tutto per una scopata in più? Credimi se fosse per me ti sposerei domani, per quanto mi trovo bene con te.”
Sono salita, abbiamo scopato. La più indimenticabile notte della mia vita. A letto si è rivelato un vero demone, un porco, insaziabile. Le nostre bocche hanno esplorato ogni centimetro dei nostri corpi. Dopo essere venuta due volte sono salita su di lui e mi sono impalata su di un membro fantastico. Lungo circa venti centimetri, leggermente più piccolo alla punta, ma di circonferenza maggiore alla base. Lo senti che ti apre delicatamente e contemporaneamente ti riempie dentro, fantastico! Ho goduto tantissimo, poi alla fine mi sono distesa su di lui. Si è sollevato, in ginocchio mi ha impalato e pompato dal basso facendomi morire. Poi mi ha disteso sotto di lui e lì è cominciato il paradiso. Sono venuta tante volte che quasi svenivo, ma il grido di piacere massimo l’ho fatto quando lui è esploso dentro di me. Un anno dopo eravamo sposati. Sono passati, quattro anni bellissimi, lui si è rivelato un marito fantastico, premuroso. La sera quando torno dal lavoro, se lui è a casa, mi fa sempre trovare la cena pronta, o quasi, ho sempre il tempo di immergermi in un bagno caldo che mi rilassa. Di lui ho subito avuto totale fiducia, mai un dubbio, mai una cosa che m’infastidiva, sempre attento e premuroso. Circa sei mesi fa, un pomeriggio che eravamo insieme abbiamo trovato un cane ferito sul bordo della strada. La povera bestiola era sicuramente stata abbandonata. Era ferita a un arto posteriore, girovagava smarrita, e impaurita. Lui con molta calma è riuscito a prenderla. Una giovanissima e splendida femmina di pastore maremmano. L’abbiamo portata a una clinica veterinaria, e appurato che non vi era nessun modo di identificare i proprietari abbiamo deciso di tenerla con noi. Curata, nutrita, e coccolata, la bestiola in pochi giorni si è adattata benissimo, e poi che l’avevamo trovata in via della Dora Baltea, abbiamo deciso di chiamarla Dora. Il mio lavoro, sono capo contabile in un’azienda che si occupa della grande distribuzione, non mi permette di stare tanto tempo con Dora, mentre Mario, che di professione fa l’anestetista in una clinica, ha sempre mezza giornata libera o quasi. Questa disponibilità di tempo si è tramutata con il passare del tempo in una perfetta intesa fra lui e la cagna. Mai avuto che io abbia da lamentarmi, ma vedevo che loro erano più affiatati. Dopo la frenesia delle feste natalizie, verso la metà di Gennaio, mi presi una brutta influenza. Un pomeriggio, ho deciso, di tornare a casa, dovevo avere almeno quaranta di febbre. Mario, sapevo che aveva dovuto sostituire due colleghi malati, doveva, essere a casa a riposare dopo aver lavorato la notte e la mattina. Rientro piano per non svegliarlo, ma appena mi avvicino alla nostra stanza da letto, sento dei guaiti, ne deduco che sicuramente Dora starà cercando di svegliarlo. Apro la porta della camera decisa far smettere l’animale di guaire. La scena che mi trovo davanti mi lascia, qualche secondo stupita. Sul letto, nudo c’è Mario che sta scopando Dora! Dopo un attimo di smarrimento mi scateno come una furia della natura.
“Bastardo traditore, porco che non sei altro, con la cagna mi tradisci!”
Mi scaglio conto lui e la bestia, urlo, prendo a insultarlo e prima di svenire gli grido in faccia la mia rabbia.
“Vattene, tu e la tua cagna!”
Cado a terra svenuta. Quando riapro gli occhi sono dentro il letto, lui mi sta cercando di rianimare, io inveisco ancora contro di lui.
“Vattene, non ti voglio più vedere sei un traditore!”
Lui, mi guarda, è mortificato, le sue parole sono pronunciate quasi sotto voce.
“Me ne vado. Peccato che non capisci, ma ti amo, ho preso le mie cose. Vado da un amico, poi appena sistemato, verrò a prendere il resto.”
Si gira, ed esce dalla mia vita. Due giorni dopo chiamo una mia amica avvocato, lei mi raggiunge a casa, le chiedo di iniziare le pratiche per la separazione, quando mi chiede la motivazione le dico.
“L’ho trovato a letto con un’altra femmina.”
Lei mi guarda e ride.
“Adulterio! Bene gli leviamo anche la pelle.”
Per i mesi successivi lui non mi cerca più. Sono combattuta fra il desiderio di lui, e la rabbia di sentirmi tradita. Passate le feste di Pasqua, la stagione volge al bello. Per distrarmi un poco decido di passare alcuni giorni presso una mia cugina che abita in una piccola isola del Tirreno. Flavia, gestisce un piccolo agriturismo, alcune vecchie stalle trasformate in monolocali per turisti, cinque in tutto, ma posto in una collina dell’isola da cui si gode un panorama mozzafiato. Quando mi sente, è felice di ricevermi.
“Venite pure, ho posto.”
Le spiego che sono da sola, lei ci resta un po male. Ha conosciuto Mario, siamo stati in vacanza insieme l’anno scorso, lui si era innamorato del posto, e trovava divertente il comportamento della gatta di mia cugina, Duchessa. Una gatta dal pelo lungo e da un modo assolutamente indipendente di vivere. Il giorno dopo all’ora di pranzo lei mi aspetta all’arrivo del traghetto, mi abbraccia forte.
“Amore, ben venuta, hai l’aria stanca, ma vedrai che qui ti riposi.”
Camminiamo, lei mi strige al fianco, mi chiede il motivo della mia separazione, le racconto tutto, lei mi guarda in modo perplesso, poi cambia discorso.
“Questo inverno Duchessa è morta, aveva più di quindici anni, tantissimi per una gatta, mi è dispiaciuto e non ho voluto più nessun gatto.”
Arrivati davanti al suo giardino, ho una sorpresa, ci viene incontro un cane enorme.
“Lui è Zoe, un labrador di quasi due anni.”
Lo guardo, resto un poco stupita del cambiamento, ma lei mi sorride, andiamo, dentro seguiti dall’animale che mi annusa, mi gira in trono. Durante il pranzo l’animale resta sempre disteso vicino a lei. Docile mansueto sembra che la mia presenza non lo riguardi. Dopo aver sistemato le stoviglie, Flavia m’impone di andare a riposare.
“Vado a trovare Emma, un’amica, una signora che vive sola, ha due gatti bellissimi, figli di Duchessa. Tu dormi, Zoe farà la guardia e nessuno verrà a disturbarti.”
Mi distendo sul suo letto, un mobile che trovo cambiato, l’altra volta era molto alto, ora sembra che lei lo abbia abbassato. Sarà circa quaranta centimetri da terra, francamente non ne capisco il motivo, ma vista la stravaganza di mia cugina non mi pongo tanti problemi. Mi addormento quasi subito. Vengo, destata dalle carezze di lei, mi sveglio di scatto.
“Calma, sei con me, rilassati, sei tesa, ma da quanto non ti rilassi? Ti ricordi quando da ragazze ci toccavamo, quanto piacere mi hai dato, sei rimasta sempre nei miei pensieri, sapessi quante notti, ti ho desiderato e mi sono masturbata pensandoti.”
La guardo, è sempre una donna piena di sorprese. Per lei la vita è assaporare ogni attimo, il suo corpo minuto sembra spezzarsi da un momento all’altro, invece dentro ha una forza incredibile, ma è di una dolcezza unica. Il sole sta tramontando, lei ha preparato la cena e la consumiamo sul terrazzo da cui si domina il mare. Mi guarda, poi mi sorride.
“Amore mio, quando è morta Duchessa ci sono stata malissimo, ero molto affezionata a lei e alla sua lingua.”
La guardo stupita, lei continua con voce malinconica.
“Duchessa era una gatta con la più fantastica lingua che ho mai sentito. Ti leccava la passerina in maniera sconvolgente, poi si soffermava sul bottoncino facendomi morire, ho goduto tantissimo con lei, quando è morta, non ho voluto più altri gatti.”
La guardo sbigottita, credo di avere in testa una confusione sconvolgente. Flavia mi accarezza, ci sediamo sul piccolo divano sotto il portico. Mi abbraccia, è distesa, io le volgo le spalle, sento il suo mento appoggiato alla mia spalla.
” Qualche giorno prima di Pasqua una coppia mi chiede di passare una settimana all’isola, e se possono portare il loro cane, io che non avevo mai voluto animali per via della gatta, non faccio problemi. Arrivano. Una coppia di circa una quarantina di anni, con un grosso alano di nome Roky, nero come la notte, enorme. Sara, la padrona, mi dice subito che è assolutamente addestrato e inoffensivo. Dopo tre giorni mi sono convinta che quell’enorme massa di muscoli è l’ombra dei suoi padroni. Non fa un passo se non glie lo ordinano loro. Una sera, mentre tornavo da casa di Emma, dove ero andata per una leccatina da uno dei suoi gatti, passo davanti al monolocale dove alloggiano i miei clienti. Seminascosta dall’ulivo, vedo dentro la camera, uno spettacolo che mi lascia stupita, il marito nudo, tiene il cane che sta montando Sara. La donna è distesa sul letto, nuda, si sta facendo infilare dentro il membro dell’animale, è enorme. Il marito lo tiene in mano, lo impugna e ne limita l’introduzione, anche se lei gode senza ritegno, lo incita.
siiiiii …..daiiiiii… amore….sipingiiiiii …siiiiii ….
L’uomo di tanto in tanto lascia che l’animale affondi dentro la donna, lei urla di piacere.
……. Siiiiiiiii ….sfondamiiiiii …vengooooo ….siiii …….
Vedo l’animale spingere sempre più il membro dentro di lei. Ad un certo punto l’uomo lascia libero l’animale. Si porta dietro di lui e solleva le gambe della donna in alto, ora la bestia è tutta dentro di lei che urla, si contorce, abbraccia l’animale e si lascia leccare il viso
… hhhhhahahhhiii…siiiiii…….vengoooooo ….siiiiiii…sfondami…… siiiiiiiiiiiii……. Daiiiii ….oddioooooo…viene…sta…venedoooooo….mi riempee .…tutta… mi uccide!!!!!!..
La scena era quanto di più selvaggio e perverso avessi mai visto. Un fuoco improvviso si è acceso dentro di me, mi sono toccata appena da sopra la tunica, ero in fiamme. L’animale è rimasto un poco immobile dentro la donna che continuava ad accarezzarlo e a farsi leccare da lui. Poi di colpo è uscito, un getto di liquido è sgorgato da dentro di lei. L’animale ha infilato il muso fra le cosce della donna e ha preso a leccarla. Il marito l’ha afferrato per il collare, l’ha fatto distendere a terra.
“Dai leccalo, succhia il suo cazzo cagna!!”
Ha ordinato alla moglie che si è messa a quattro zampe sul pavimento, con la sinistra teneva fermo l’animale e con l’altra mano impugnava il suo membro di dimensioni ancora notevoli. Il marito si è inginocchiato dietro di lei, il suo cazzo era sicuramente di dimensioni pari a quello dell’animale, forse più grosso in circonferenza. Ha afferrato la donna per i fianchi ha preso a pomparla da dietro.
“Cagna, sei tutta piena del seme di Roky. Ti sei fatta sfondare da lui, senti con me ti ha squartato, adesso io completo il lavoro.”
Appena pronunciate queste parole si è sfilato da lei e l’ha inculata senza nessuna pietà.
“Tieni cagna. Senti come ti sfondo anche il culo. Vedrai che poi anche lui ci passa bene, tieni, ti schizzo dentro!!”
… siiiii …siiii sborro…sborrooooo!!!! …
Ha urlato e uscito da lei si è portato davanti, afferrata la donna per i capelli.
“Succhia, anche il mio cagna!!“
Lei aveva entrambi i cazzi in bocca. Poco dopo l’animale si è spostato, lasciando che lei finisse il lavoretto al marito. Me ne sono andata. Rientrata in casa mi sono fatta una doccia, mi sono masturbata furiosamente. Il mattino dopo, mentre servivo la colazione, lui era impegnato in una telefonata, lei e il cane erano seduti sotto il portico, le ho sorriso, e le ho fatto una specifica domanda.
“È molto difficile addestrare un cane?”
Lei mi ha guardato con un’aria sorpresa.
“Dipende da cosa deve fare.”
“Montare una donna.”
Lei è rimasta un poco stupita, poi mi ha sorriso, io ho le ho dato una spiegazione.
“Ieri sera involontariamente ho visto e mi è piaciuto tanto, non sono sicura di esserne mai capace di farlo ma…”
Compiaciuta mi ha sorriso.
“Se vuoi questa sera ti faccio assaggiare il mio Roky,.”
Ho accettato. La sera con l’aiuto del marito mi sono distesa sul letto, tenevo le spalle sul materasso e le gambe in terra, quando mi ha leccato, sono quasi venuta. Sentire quella lingua ruvida che mi spennellava tutto il taglio della mia fichetta mi ha fatto impazzire. Lei intanto si occupava del cazzo del cane, lo masturbava, lui guaiva contento e lo sfoderava lentamente. Un poco per volta vedevo quell’immenso attrezzo uscire dalla guaina pelosa e gonfiarsi sempre di più. Per un momento ho avuto paura di non poterlo prendere tanto mi sembrava grosso e lungo. A un tratto l’uomo ha fatto salire il cane sul letto con le zampe anteriori. Era immenso, possente, tremavo di paura, ho sentito la punta del sesso colpire con impeto prima la coscia, poi guidato dalla sua mano, entrare direttamente in un sol colpo. Sono impazzita di piacere. Mi scopava velocemente. Lei limitava l’introduzione, sentivo dentro circa tre quarti del membro, ma lui pompava come un ossesso io ho cominciato a venire urlando
……. Ssiiiiiiii …….èèèè…bellissiiiiiimoooo….. vengoooooo!!!!! …siiii …VENGOOO!!!!....
Il primo orgasmo è esploso immediatamente. Lui mi sbatteva il cazzo dentro con furia tremenda, ero scossa dal piacere.
…..godooooo…siiiiiiiiiiiiiiisiiiiiiiii… daiiiiii….siiiiii…
Lei lasciava sempre più entrare il cazzo dentro di me, ma non gli permetteva di infilarmi il grosso nodo alla base del membro dell’animale. Mentre l’animale mi pompava il marito, che teneva fermo il cane, si è avvicinato a me, mi ha offerto di succhiare il suo cazzo. Ho aperto la bocca, me lo sono infilato in gola.
…. Siiii “brava leccami, succhia, che poi ti scopo pure io.”
Ero infilata da sotto dal cane, mentre sopra lui, mi spingeva con forza il cazzo giù per la gola, ho cominciato a mugolare di piacere.
……umhmhumumuuhuu…suuiiuiiii……….
Improvvisamente Roky, si è fermato di colpo, lei mi ha detto.
“Resta ferma, ora viene, sentirai, è bellissimo!!.”
Ha immobilizzato il cazzo dentro di me. Una serie di getti bollenti ha cominciato a riempirmi la vagina. Sentivo l’animale venirmi dentro con schizzi caldissimi, mi ha scaricato una quantità enorme di sborra. La mia fica a preso a contrarsi in una serie di spasmi che mi hanno fatto venire ancora una volta…
.. tremendoooo!!!!!...mi gonfia la fica….. siiiiiiiiii…. Oddioooo…vengooooo….
Sfinita, sono rimasta un poco sotto quella massa di muscoli tremenda. Poi l’uomo ha fatto scendere Roky. Dalla mia fica slabbrata, è schizzato fuori un getto di sborra animale incredibile. Lui mi ha invitato a leccare quel membro ancora duro.
“Ddai succhialo, senti che piacere averlo in bocca.”
Devo dire che ho esitato un attimo, poi vedendo Sara infilarsi in bocca quel palo di carne raggiante di felicità, mi sono avvicinata. L’animale era sdraiato sul dorso, ho aperto la bocca e mi sono infilata il lungo cilindro dalla venatura rossa e bianca. Era buono, il sapore gradevole, mi è piaciuto subito. Ho preso a succhiarlo con impeto e passione, mi piaceva molto. Lei era sempre a quattro zampe. Il marito si è, messo dietro e l’ha posseduta.
“Cagna sfondata, questa sera ti devi accontentare di me, hai dato il tuo amante a questa giovane cagnetta, guarda come lo succhia, te lo finisce, tieni, ti sfondo io.”
Ha perso a scoparla con un ritmo velocissimo, poco dopo ha schizzato addosso alla moglie, e si è spostato di lato.
“Cagne succhiatemi!!”
Ci ha ordinato. Non ce lo siamo fatte ripetere. Dopo poco, me ne sono andata. Quando sono tornata a casa mia, mi sono distesa sul letto. Il piacere provato era ancora dentro di me, provavo dei brividi a sentire che mi colava la semenza del cane da dentro. Ho allungato una mano, mi sono infilata due dita dentro, ho raccolto un poco di sborra, che poi ho leccato avidamente. Sfinita, mi sono addormentata. Quando sono ripartiti, Sara mi ha fatto una confidenza.
“Una mia amica alleva cani addestrati alla monta di donne, la chiamo e sento se ne ha uno pronto, ma per te l’alano è troppo grosso. Certe volte resta difficile anche a me riceverlo dentro, poi sei sola e sarebbe anche più pericoloso, se lo lasci fare rischi che ti sfonda, ma lei saprà consigliarti l’animale giusto.”
Dopo una settimana mi dice di raggiungerla. Il giorno dopo, ero con lei in un bellissimo allevamento, c’erano tantissimi animali. Giulia, la proprietaria mi ha mostrato cinque possibili animali. Erano tutti agitati, scodinzolavano, abbaiavano, tutti tranne lui, che se ne stava beato in disparte, mi ha guardato, io ho ricambiato lo sguardo, è stato amore a prima vista, ho scelto lui.
“Ottima scelta, speravo che non lo prendessi. Lo avevo addestrato per me, ma sono contenta che ti piaccia, si chiama Zoe, mi ha già montato ripetutamente, vieni te lo faccio provare.”
Mi ha fatto entrare in una stanza con un letto basso. Mi ha fatto distendere tenendo le gambe in terra, lui mi ha leccato, mi sono ritrovata sotto di lui che mi ha montato in maniera fantastica. Ho goduto tantissimo, da allora è diventato il mio amore, ho modificato apposta il letto, per rendere più agevole e piacevole la monta. Essendo basso, posso prenderlo come voglio, distesa, o a quatto zampe, lui mi sfonda divinamente, e la scorsa settimana mi sono fatta inculare con l’aiuto della mia amica Emma, che ogni tanto viene anche lai a farsi una sana scopata. Confusa ho ascoltato li racconto di Flavia, ero combattuta fra mille pensieri e il rimorso di non aver capito nulla, in più avevo la paura che Mario si fosse rifatto una vita. Lei mi sorride, mi bacia.
“Chiamalo, parla con lui, se ti ama, non ha trovato un’altra donna, al massimo ha continuato a scopare Dora. Dai che aspetti chiamalo.”
Prendo il telefono, le mani mi tremano, mi risponde subito, io ho un groppo in gola, quasi non riesco a parlare, cerco di spiegarmi, lui mi sommerge di parole dolcissime. Gli dico, dove sono, lui mi dice, che l’indomani sarà da me. Quando chiudo la conversazione, Flavia mi abbraccia, mi bacia in bocca.
“Vieni amore mio, che questa sera ti faccio provare Zoe, vedrai che ti piacerà.”
Mi porta in camera sua, ci spogliamo sotto lo sguardo attento del cane, che scodinzola contento. Mi distendo sul letto, Flavia infila subito la sua lingua dentro le pieghe della mia vulva. Incomincio a godere, è fantastica, come me la ricordavo.Ppoi improvvisamente sento una lingua più rugosa, forte, veloce che mi lecca con impeto selvaggio, ho subito il primo orgasmo. Urlo stupita di me stessa.
…..siiiiiiiiiiii …bellllisiiiimmmoo…. Siiii vengooo!!!! ….siiii daiiiii ….sei fantasicoooooo …..vengooooo…….
Godo a ripetizione. Non mi rendo conto che Flavia nel frattempo ha eccitato Zoe. Il suo cazzo tutto fuori dalla guaina pelosa incomincia dare segni d’impazienza, mi vuole, lei lo avvicina e lo lascia libero d’infilarmi.
……hhhhhhahahh ….siiiiiii ……SIIIIII ………ODDIOOOOOO…SI!!!
Lo sento entrare di colpo, arrivare in fondo, sbatte con forza dentro di me e incomincia subito a muoversi dentro/fuori con una velocità, pazzesca. Tremendo!! Godo. Vengo in continuazione. Sconvolta mi rendo conto che a un tratto sento dilatarmi. Flavia, che segue la monta, mi tranquillizza.
“Amore, ora impazzirai, ti ha infilato dentro anche il nodo, lo senti che ti dilata e chiude, ora lui sborra. ”
Un momento dopo è il paradiso! Copiose ondate di liquido colmano la mia vagina. Tremo dal piacere, nonostante l’animale resti quasi immobile io ho delle incredibili contrazioni chi mi procurano un orgasmo fantastico.
….siiiiii..VENNGOO!!!!...siiii…. belllissimooo!!...
Sento la mia vulva gonfiarsi, mi impressiona la grande quantità di liquido bollente, è bellissimo. Flavia continua a darmi consigli.
“Resta immobile, lui deve sgonfiare il nodo, accarezzalo, le coccole gli piacciono.”
Lo abbraccio, grosse lacrime di felicità rigano il mio viso. Dopo un poco, Zoe esce con un rumore come di un tappo che salta, un getto di liquido sgorga da dentro. Flavia fa allontanare Zoe, e si tuffa a leccarmi, mi fa impazzire ulteriormente. Il giorno dopo arriva Mario, lei con una scusa si allontana, lui mi copre di baci, ci sdraiamo sul letto, mi scopa divinamente, mi fa impazzire, poi placati i sensi, parliamo. Ci spieghiamo, io mi rendo conto che lui ha sofferto per la mia stupida gelosia.
“Amore mio, mai nessuna cagna potrà prendere il tuo posto. Con Dora è solo un gioco, tu sei e resterai sempre il mio amore, ti amo.”
Io che non riesco trattenere le lacrime lo bacio, lo stringo a me.
“Perdonami amore, da oggi io ti lascerò fare quello che vorrai, ma ti chiedo solo una cosa, lascia che io sia la tua cagna, la prima, la numero uno, poi faremo tutto quello che vorrai.”
Due settimane dopo siamo andati a trovare Giulia la proprietaria dell’allevamento di cani. Mi ha fatto prendere un pastore tedesco, Ciro, un animale di due anni che mi sfonda almeno tre o quattro volte al mese. Questa sera ho provato una variante nuova, mentre ero impalata sul cazzo di mio marito, Ciro mi è salito dietro e mi ha inculato. All’inizio è stata dura, primo, non è stato facile farlo entrare, poi essere posseduta dal cane e dal marito non è uno scherzo, ma alla fine sono impazzita di piacere. La porta del bagno si apre, entra Mario, ha il cazzo gocciolante. Ha finito ora di scopare Dora, si avvicina alla vasca, mi porta la sua verga all’altezza della bocca. Lo succhio, sa di selvatico, di umori animali, di sborra umano, un mix sconvolgente. Lo pulisco bene, lui entra nella vasca con me, mi abbraccia e bacia, io lo guardo negli occhi.
“Allora sei libero sabato? Sara dice che mi vuol far provare Roky e io non vedo l’ora.”
Lui, mi sorride.
“Piccola cagnetta bastarda, adesso ti piace, farti sbattere da un cane, e io?”
“Tu sei e resterai sempre il mio amore.”
Lo abbraccio e lui m’infila dentro il suo meraviglioso palo tornato durissimo.
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Alex, un magnifico animale.
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