La gita domenicale
di
Dreamcore
genere
pissing
Finalmente in partenza! Una bellissima giornata, un’aria frizzante, musica a palla e via! Partimmo con la carica di chi vuole godersi appieno la Domenica, con tanto di costumi per il lago, asciugamani, beautycase (eh, le donne…) e tutto ciò che serviva. Meta: Sirmione, lago di Garda. Andrea mi disse che Anna possedeva una villetta in riva al lago, e che non vedeva l’ora di mostrarmela. Anna stava alla guida della sua auto, una BMW datata, ma tenuta davvero in modo eccezionale. Io stavo accanto a lei, sul lato del passeggero, mentre Andrea sedeva dietro. Imboccammo l’autostrada ed il viaggio cominciò senza particolari deviazioni, fino a quando Mara cominciò a sentire i primi sintomi della vescica piena. “Posso fermarmi un attimo in autogrill?”, ci chiese. “Ma non potevi ricordarti di farla prima del viaggio? E poi manca mezz’ora ad arrivare, suvvia non riesci a resistere?” Replicò Andrea in modo canzonatorio, con una risatina nascosta. “E va bene mi sono dimenticata, non ti succede mai?” rispose ancora Mara. Io da dietro stavo assistendo alla scenetta divertito, al punto tale che feci fatica a nascondere le risate, mentre Andrea mi regalava uno sguardo complice e divertito. Mara si accorse di noi e ci disse: “E va bene, se ci tenete tanto, posso anche pisciare in auto, però dopo, Lucio, la devi lavare te una volta arrivati, e prima di sera, perché vi devo portare in un localino”. “Va bene, qual è il problema? Fatto trenta fatto trentuno, ieri sera parevi un’idrovora da quanta pipì hai bevuto (da “Il Meccanico – 5^ parte), fai tanto la scrupolosa ora?”. Non l’avessi mai detto! La mia risposta beffarda e canzonatoria la interpretò come un gesto di sfida. Non passarono dieci secondi che allargò leggermente le gambe; si sentì prima il classico odore di urina, e poi io ed Andrea incollammo lo sguardo su di lei. Indossava un talleur colorato leggero, e si vide che la parte bassa si stava inzuppando. Andrea recuperò un bicchiere di plastica utilizzato per i picnic e lo mese in mezzo alle gambe di Mara, sollevando l’abito per vedere meglio la fontana dorata uscire dalle sue grandi labbra; lo pose proprio all’altezza del getto fino a riempirlo quanto poteva. Mara intuì il gioco e cercò di interrompere il getto per quanto poteva. Andrea prese il bicchiere e lo posò sulle proprie labbra, cominciando a bere la pipì a piccoli sorsi, sotto lo sguardo compiaciuto di me e Mara. Stavo avendo un’erezione da paura, l’uccello pareva di marmo talmente ero estasiato ed eccitato. Mara si girò e mi porse alla mia bocca il bicchiere arrivato a metà. Stavo per cominciare ad aprire la bocca, quando lei mi rovesciò di proposito il contenuto addosso a me. Sentii la pipì scaldarmi ed inzupparmi la maglietta ed i pantaloncini. Con un gesto istintivo, mi avvicinai ad Andrea e la baciai avidamente, ma mi accorsi che aveva ancora la bocca piena. Andrea non esitò un attimo a sputarmela tutta in bocca, ma questo non fece altro che aumentare la mia eccitazione. Stavo davvero cercando di evitare di avere un’eiaculazione precoce, ed era davvero difficile. La deglutii tutta continuando a baciare Andrea avidamente, come un goloso che si butta su un vassoio di pasticcini. Andrea si staccò da me e disse a Mara: “Ma tu non ti eri mica interrotta prima?”; “E per cosa credi che stia soffrendo ora? Posso finire di pisciare o no per favore?” Andrea posò la sua testa fra le grandi labbra di Mara e le rispose: “Ora si che puoi finire!”. Mara faceva davvero fatica a mantenere la concentrazione alla guida. Finalmente uscimmo dall’autostrada, ed Andrea come una grande esperta, cominciò a giocare con la fica di Mara, leccandola avidamente. Mara non esitò un secondo a versarle tutto il nettare dorato che le rimaneva nella bocca di Andrea, e fece di tutto per inzupparle anche la faccia, i capelli, la maglietta che indossava. Ci riuscì perfettamente, perché quando Andrea si rialzò, si trovò così completamente bagnata che pareva avesse appena fatto una doccia. Si girò ancora dalla mia parte, e mi avvicinai per baciarla di nuovo, ma questa volta Andrea scavalcò il sedile anteriore per sedersi sopra di me. Si strinse a me, facendomi sentire la sua maglietta e la sua minigonna di jeans ancora gocciolanti di urina. Mi baciò avidamente, L’odore di urina aveva invaso l’auto, ma nessuno di noi se ne guardò bene di arieggiare l’abitacolo. Finalmente arrivammo a casa di Mara, la quale, dopo essersi assicurata di avere richiuso il cancello, uscì dall’auto aprendo lo sportello posteriore. Volle guardare lo spettacolo. Andrea mi tirò fuori l’uccello dai pantaloncini e mi sussurrò in un orecchio: “Voglio che ti pisci addosso!”. Non me lo feci chiedere due volte. Cercai di fare pipì ma senza successo, dato che l’erezione era davvero ai massimi livelli. Cercai di non pensare a nulla, e dopo un po’, finalmente riuscii a fare pipì. Eravamo così accovacciati che il getto riuscì ad arrivare alle nostre bocche. Eravamo entrambi zuppi, così come pure i sedili dell’auto, ma non importava. Io mi ritrovai sdraiato sui sedili con la testa fuori dall’auto ed Andrea mi teneva in mano l’uccello indirizzando il getto sulle nostre bocche. Nel mentre Mara si mise sopra le nostre teste finendo il compito di prima, Ero in paradiso. Andrea prima girò la testa per finire di leccare le labbra zuppe di Mara, poi uscì dall’auto, si tolse i pantaloncini e gli slip e si mise anch’ella sopra di me. Lei e Mara cominciarono a baciarsi intensamente, mentre Andrea mi riversò tutta la pipì che aveva in corpo. Un getto caldo mi coprì la faccia, mentre io ero intento a leccare il sedere a Mara, la quale, accortosi della mia lingua, cercò di allargare l’ano il più possibile per farsi penetrare. Percepii che le due donne si stavano masturbando, stavano gemendo. Io non ce la feci davvero più a resistere. Una decina di fiotti di sperma ricoprirono la mia maglietta e mi arrivarono persino in faccia sotto lo sguardo compiaciuto delle due donne, le quali non esitarono, da vere mistress, a spalmarlo dappertutto su di me e su di loro. Avevo il cuore davvero a mille battiti al minuto. Mentre mi stavo “rilassando”, continuai a leccare le grandi labbra di Mara, giocandoci con la lingua, finché la sentii gemere e sentii le sue labbra bagnarsi. Andrea era già venuta, ma voleva riservarsi le energie per la sera, dove mi aveva promesso una serata davvero “hot”. Se la giornata era cominciata così…….. (continua)
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Il Meccanico - 5^ parteracconto sucessivo
La gita domenicale 2
Commenti dei lettori al racconto erotico