Il meccanico

di
genere
gay

Chi pensa che questo sia il proseguo di “La mia prima volta”, si sbaglia. Questo è un episodio successo “nel mentre”.
Tutto cominciò dopo il primo incontro al cinema con Franco (nome immaginario del primo episodio “la prima volta”. Quell’esperienza mi aveva terribilmente eccitato e marchiato indelebilmente i miei istinti e gusti sessuali. Mi piacevano senz’altro ancora le donne, forse più di prima, ma il desiderio di possedere ed essere posseduto da un uomo mi solleticava a tal punto da pensare e sognare incontri di sesso sfrenati durante la giornata lavorativa. Allora internet non esisteva, o meglio era ancora agli arbori e riservato alle grosse aziende. L’unico modo per vedere qualcosa di eccitante era acquistare una rivista gay-bisex presso i sex shop. Oramai ero diventato cliente abituale ed il commesso (o proprietario) era entrato in confidenza con me, e mi consigliava le riviste che a suo giudizio mi potevano piacere di più. Un giorno però, spinto forse dai ricordi del cinema porno, andai oltre e gli chiesi se aveva riviste per incontri gay/bisex. Mi diede una rivista che a mio giudizio era fatta molto bene Era corredata anche di foto e telefono delle persone che pubblicavano i loro annunci con pose e membri più o meno espliciti. Non so perché, ma ad istinto scelsi uno dei pochi personaggi che non avevano pubblicato foto sull’annuncio. “Incontro alla cieca”, dissi tra me e me. Così fu. Chiamai il numero telefonico pubblicato ed una voce roca mi rispose dicendo di chiamarsi Sergio. Dato che io e lui eravamo già eccitati al pensiero, ed il luogo non era lontano più di 15 minuti in auto, decidemmo entrambi di incontrarci subito, almeno per conoscerci. Detto fatto, mentre guidavo mi tremavano le mani ed i piedi, il cuore era in fibrillazione quando arrivai all’indirizzo prescelto. Un’officina meccanica! Sergio era il titolare di quest’officina. Mi accolse un uomo abbastanza robusto e mi fece entrare. Dato che era quasi ora di chiusura, mi chiese se ero d’accordo se avesse chiuso a chiave. Io acconsentii. “Hai mai avuto altri incontri con uomini?” mi chiese mentre ci recavamo nel suo ufficio. “Si, in un cinema porno, una volta”, gli risposi. “E da quanto vedo, ti deve essere piaciuto molto immagino”, mi disse compiaciuto”. Non feci in tempo a rispondergli che sentii la sua mano sfregare la mia patta. “Secondo te che cosa pensi?” Gli risposi con voce sconnessa dall’emozione, mentre lui con l’altra mano mi prendeva la mia e se la infilava nei pantaloni. Sentii un arnese a dir poco enorme, caldo e turgido dentro i suoi slip. Sergio abbassò la mia cerniera dei pantaloni cercando affannosamente il mio uccello ed io feci altrettanto. Ci stavamo masturbando lentamente mentre stavamo ansimando entrambi. Sergio si spogliò in fretta e furia preso da una voglia forsennata ed io lo seguii come un falco pellegrino sulla preda. Si sdraiò frettolosamente sul tavolo del suo ufficio cercando in qualche modo di farsi spazio fra le varie chincaglierie sparse. “Leccami il cazzo, dai!”, mi disse con voce eccitata. Io avvicinai la bocca e mi accorsi che era andato in bagno da poco senza lavarsi. Questo mi avrebbe dovuto frenare l’entusiasmo, invece, al contrario, l’odore estremo di sesso mi eccitò ancora di più. Iniziai a leccarlo lentamente mentre lui mugugnava qualcosa di incomprensibile, fino ad arrivare alla cappella che sapeva di piscio, e cominciai a leccarla da ogni punto possibile ed immaginabile. Mi piaceva, mi piaceva terribilmente quell’odore e qual sapore. Sentivo le sue mani che stringevano e lasciavano i miei capelli in modo alternato. “Leccami il culo, porco!”, mi disse con voce sempre più roca e frastagliata dall’eccitazione. Io non me lo feci ripetere due volte e portai la mia lingua prima sulle palle e poi fino all’ano. Come una scheggia impazzita, cominciai a leccarlo pulendolo per bene, e, senza che mi chiedesse nulla, gli infilai la lingua. Lo sentii balbettare e cercare di dire qualcosa senza riuscirci, Io me lo stavo gustando tutto. Mi accorsi pure di avere anche le labbra un po' sporche, ma continuai imperterrito nel lavoretto, sino a quando mi disse “Ti prego inculami, dai…”. Mi alzai di colpo, appoggiando il mio uccello contro il suo sfintere premendo fino a quando si allargò senza troppi intoppi (si vedeva che era già “abituato”), e cominciai lentamente a penetrarlo. Era la prima volta che scopavo un uomo. Vedevo il mio uccello che scompariva nel suo culo e riappariva. Il gioco non durò molto perché eravamo entrambi eccitatissimi. Io riuscii a malapena a dire “vengooo”, estraendo l’uccello, e Sergio me lo prese in bocca pulendomi l’uccello e succhiando tutti i fiotti di sperma che mi uscivano mentre venivo. Io ero ancora così terribilmente eccitato che ripresi a leccargli il sedere alla ricerca di sapori forti. Sergio fece appena in tempo a dire di prenderglielo in bocca che, come avvicinai la faccia, una serie di fiotti infinita di sperma mi innaffiò la faccia. Feci giusto in tempo ad ingoiare gli ultimi due fiotti di sperma dei quali non feci scappare nemmeno una goccia. “Ti è piaciuto leccarmi il culo sporco vero?” mi disse Sergio con aria da depravato. “Certo”, gli risposi, “E’ stato fantastico!”. “Bene”, mi replicò Sergio “Perché se ti va, la prossima volta possiamo alzare il tiro, anzi lo debbo dire a mia moglie che sei stato fantastico”.
Sergio mi lasciò a bocca aperta. A dire la verità mi sarebbe piaciuto rimanere ancora un po' con lo sperma in faccia, ma mi accorsi dell’ora tarda. Lui doveva andare a fare la spesa ed io avevo un appuntamento con gli amici.
Ci demmo un bacio con l’accordo che si sarebbe fatto sentire lui.
Termine prima parte…
scritto il
2018-12-14
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