Il meccanico - 2^ parte

di
genere
bisex

Seconda parte (da “Il Meccanico”)
Quell’esperienza appena vissuta mi aveva davvero sconvolto ma saziato (al momento). Chiesi se potevo andare un attimo nel bagno dell’ufficio a ripulirmi almeno la faccia, e Sergio acconsentì. Si, avevo intenzione di pulirmi solo la faccia, e lasciare il nostro sperma rimasto sulla mia pancia e sull’uccello. Mi piaceva troppo. Mi rivestii lasciando che gli slip e la maglia intima si inzuppassero, indossai gli altri vestiti e salutai Sergio come se fosse un amico qualsiasi. Uscii dal suo cancello rischiando di provocare un incidente, tanta era ancora la disattenzione dovuta a quell’incontro. La settimana continuò con la routine quotidiana ed io un paio di volte mi masturbai di nuovo a casa pensando a quell’episodio (a quell’epoca vivevo dai miei). La stagione si stava evolvendo al freddo intenso dato che erano i primi giorni dell’inverno. Al sabato stavo già organizzando la serata con gli amici quando sentii squillare il telefono: “Ciao, sono Sergio. Disturbo?, c’è qualcuno che non vuoi che ci ascolti?” “Ma figurati non ti preoccupare dimmi pure”, gli risposi, dato che fortuna volle che in quel momento ero davvero solo. “Senti, ho parlato a Mara di te e le piacerebbe conoscerti. Ti va di vederci stasera a casa nostra?”. Immediatamente il mio battito cardiaco salì a mille, la mia mente si offuscò di colpo e si focalizzò su Sergio. “Ma certo, con gran piacere. Vuoi che porti qualcosa da bere?” “Assolutamente no, ci fa piacere la tua presenza, e poi al “bere” pensiamo tutto noi, non ti preoccupare”. Quell’accenno al “bere” non l’avevo interpretato bene, ovvero non capivo se aveva un doppio senso o se la loro era solo cordialità con gli ospiti. In ogni modo, mi affrettai a disdire l’appuntamento all’happy hour con gli amici con una scusa banale. Non li insospettii perché dissi loro che non mi ero ricordato di un altro appuntamento con una persona. Il pomeriggio lo dedicai alla cura della mia persona in modo quasi maniacale, non tanto per Sergio (che oramai lo avevo già visto ed apprezzato) quanto per Mara, sua moglie. Barba, capelli e profumo mi davano coraggio, ma ciò che inebriava la mia mente era il mio pensiero proiettato da lì a due ore. Si, mancavano due ore ed io ero in fibrillazione. Mi recai comunque in un supermercato e comprai una bottiglia di Chardonnet Sauvignon Franciacorta assieme a qualche aperitivo di rosticceria. Finalmente l’appuntamento. Casa loro era una via di mezzo tra una casa comune ed una villetta (stile anni ’70) con giardinetto e cagnolina simpaticissima tutto pelo. Suonai e mi accolse Sergio. Entrai e vidi Sergio da solo. “Non ti preoccupare se non vedi Mara, è andata un attimo a comprare una cosa al negozio sotto casa ed arriva subito”, mi disse Sergio. “Se vuoi puoi metterti comodo”. Sergio si sdraiò comodamente sul divano coperto da un telo asciugamano a guardare un film porno. “Accomodati pure” mi disse Sergio con sguardo malizioso. Mi guardai in giro. Casa loro era davvero ben arredata. Si intravedeva la cucina in ciliegio dietro la porta del soggiorno, e la tavola era ben imbandita. “Ma non è che Mara poi dice qualcosa se ci vede già a fare sesso?” chiesi. “No, tranquillo già lo sa che siamo affamati. Lei arriva fra pochissimo, e le piace sorprenderci”. Io mi tolsi i vestiti rimanendo in biancheria intima e mi sedetti accanto a lui a guardare il film. A dire la verità del film non me ne fregava una beata mazza, perché come mi sedetti, cominciai ad accarezzare la sua patta che era già gonfia. Lui si avvicinò a me e mi baciò. Sentii la sua mano infilarsi nei miei slip e toccarmi l’uccello. Io avevo voglia di essere ricambiato dall’ultimo incontro. Mi girai lentamente e con le mani cominciai a sbottonargli la patta e sfilargli i pantaloni. Vidi il suo uccello sotto gli slip pulsare e dare loro forma come una scultura. Gli tolsi completamente i pantaloni e cominciai a baciargli gli slip. “Dai leccami la cappella da sopra gli slip, ti prego..” mi sussurrò Sergio con voce roca ed eccitata. Il non me lo feci chiedere due volte e cominciai a leccargliela. Era davvero fatta bene, non grossissima ma bella. “Ti ricordi che ti dissi che avremmo alzato il tiro?” mi disse. “Certo, sono proprio curioso…”, gli risposi provocatoriamente. Non feci in tempo a finire la frase che mi accorsi che i suoi slip si stavano inzuppando di urina. Si stava pisciando addosso!! Io avevo già avuto esperienze con una donna ma mai con uomini. Incuriosito, continuai a leccare la cappella mentre gli slip si inzuppavano sempre di più. Abbassai l’elastico e scoprii l’uccello tutto bagnato. Lo presi in bocca e sentii un getto caldo riempirmi la bocca. Un poco la deglutii ed un poco la sputai sul suo petto lasciando che il getto mi arrivasse in faccia bagnandomi i capelli e la mia maglietta intima. In quel momento entrò Mara. Io ero un poco imbarazzato, ma lei mi accolse con un “Ciao Lucio, vedo che Sergio ha ragione” togliendosi il cappotto all’ingresso ed avvicinandosi a noi. Io mi alzai e lei mi baciò sulle guance stringendomi però in modo tale da bagnarsi anche lei i vestiti senza problemi. Poi mi baciò sulle labbra e mi disse: “Ti piace la piscia di Sergio vero?” “Altroché” risposi spudoratamente senza ritegno. “Sergio mi ha detto che sei eccezionale ed un gran porco. Perché non mi fai vedere cosa sai fare, magari mi ecciti un po'..” disse con aria provocatoria. In realtà capii che era già eccitata dal modo in cui mi aveva baciato e si era stretta a me per salutarmi. Io però stetti al gioco e mi venne in mente un’idea. Mi sedetti sempre di fianco a Sergio, ma questa volta a gambe in su, con la testa accanto al suo uccello ed il mio uccello accanto alla bocca di Sergio. Avevo intenzione di urinare, ma dato l’eccitazione era molto difficile, anche perché Sergio me lo succhiava avidamente, ed in questo modo non faceva altro che eccitarmi. Mi concentrai cercando di non pensare al sesso, ed alla fine, prima un piccolo rivolo, poi uno scroscio uscì dal mio uccello finendo prima in bocca a Sergio, poi addosso a me e lui inzuppandoci a vicenda le magliette ed infine in bocca a me mentre succhiavo il suo uccello. Ero così eccitato che deglutii gran parte del mio piscio. Sergio faceva di tutto per bagnarsi anche la testa. “Ma che meraviglia che siete!” disse Mara incredula, che nel frattempo si era già spogliata ed assisteva vicina allo spettacolo masturbandosi lentamente. Arrivò fino al punto di sedersi sulla mia faccia e farsi bagnare anche lei dagli ultimi getti del mio uccello. “Dai leccami, fammi vedere come ci sai fare con le donne!”, mi disse. Allargò le gambe in modo tale che io potessi leccarle la fica. Le sfiorai prima l’inguine con la lingua, poi le labbra con dolcezza, e poi cominciai a penetrarla lentamente con la lingua mentre lei si masturbava. Mi accorsi che mentre la leccavo, uscivano dei piccoli rivoli di urina, ed io, in preda ad un istinto animalesco, aprii la bocca per accogliere il suo nettare dorato. Riuscii a malapena a vedere che Sergio era al settimo cielo e dall’espressione che aveva, mancava poco che venisse. Mara mi scaricò tutto il suo liquido in faccia e mi disse “dai bevila tutta che ti piace!”. Dovetti cambiare la posizione, dato che, era molto difficoltoso deglutirla a gambe all’aria (!). Mi sdraiai con la testa appoggiata alla pancia di Sergio ed aspettai il nettare dorato di Mara che non tardò ad arrivare. Feci in modo che il getto mi bagnasse completamente la testa ed il resto la bevvi come un goloso farebbe con il suo drink preferito. Come Emma finì di urinare, le pulii tutta la fica. Emma prese l’uccello di suo marito e se lo infilò cominciando a cavalcarlo. Una scena davvero stupenda. Avevo l’uccello di Sergio ad una spanna dalla mia bocca mentre scopava Mara. Non resistetti alla tentazione e cominciai a leccarlo mentre andava dentro e fuori dal ventre di Mara, la quale, furbescamente, prima mi toccò l’uccello, poi cominciò a stimolarmi l’ano con il suo dito medio, fino a che io non resistetti più, ed uscii con un “dai ti prego infilamelo tutto nel culo!”. “Cosa, il mio dito o qualcos’altro?” Mi disse Mara ridacchiando. “Ho voglia di un cazzo nel culo, dai ti prego”, le dissi. Non ero più me stesso, stavo facendo e dicendo cose di cui in altre situazioni mi sarei profondamente vergognato. Invece ora mi eccitavano sempre di più. Mara smise di fottere suo marito e si alzò dal divano. Mi prese per le mani e mi fece alzare, poi prese un lubrificante e lo spalmò sull’uccello di Sergio chiedendomi “L’hai mai preso nel culo prima d’ora?”. Io impacciato le risposi “No, mai, devo preoccuparmi?” “No, tranquillo, Sergio è un amore, e poi ci sono io che ti assisto”. Oramai ero arrivato a quel punto e non volevo più tirarmi indietro. Ero pronto ad ogni cosa. Mi sedetti sopra Sergio e puntai il suo uccello nel mio sedere. Sentii la sua cappella fare forza sul mio ano, ed ero un poco pauroso a dire la verità. “Non preoccuparti, non avere fretta di infilartelo dentro, lascialo che si faccia strada da solo”. Seguii il consiglio di Mara, e piano piano sentii l’uccello di Sergio entrare dentro di me. Percepii un leggero dolore all’inizio, ma una volta entrato, mi fece impazzire dal piacere. Lo cavalcai lentamente fino a che fui seduto completamente sopra di lui facendo scomparire il suo uccello nel mio culo. Andavo su e giù, prima lentamente poi aumentando il ritmo. Mentre cavalcavo Sergio, Mara mi prese e mi baciò intensamente di fronte a Sergio, e pareva mi succhiasse le tonsille talmente stava baciando appassionatamente. Sergio era visibilmente eccitato e mi accorsi che stava quasi per venire. Decisi di rallentare il ritmo, perché mi piaceva terribilmente sentirlo tutto dentro, ma oramai era troppo tardi. Sergio riuscì a malapena a dire “Sborroooooo” in modo confuso, ed io feci appena in tempo ad estrarlo dal mio sedere ed a prenderlo in bocca, ma stavolta mi feci sborrare completamente in bocca. Come sentii lo sperma caldo riempirmi, lo ingoiai completamente senza lasciarne una goccia in giro, mentre Mara mi diceva compiaciuta “Ti piace bere la sborra vero?”. Mi alzai con l’uccello che pareva scoppiasse talmente ero eccitato. Ci baciammo tutti e tre. Io mi alzai in piedi sul divano ed infilai l’uccello nella bocca di Sergio, il quale –complice la mia eccitazione- ci mise poco a farmi sborrare. Non sapevo quanta ne avesse ingoiata, però subito dopo baciò sua moglie passandole il mio sperma. “Non ti va di fare una doccia?” Mi chiese Mara. “Certo che si”. “Vieni che ti accompagno”. Mara mi accompagnò alla doccia e mi fece entrare vestito; immediatamente entrò anche lei aprendo l’acqua. “Mi insaponi un po' Luca?” mi chiese. “Ma certo che si”. Il docciaschiuma sui suoi vestiti mi stava facendo riprendere l’eccitazione. Le mie mani la insaponavano dappertutto frugando ogni suo angolo. Mi abbassai di nuovo per leccarle la fica, e lei fini di pisciare quello che aveva interrotto prima. L’ultimo sorso lo tenni in bocca di proposito, e mi alzai per baciarla. Ci scambiammo un bacio appassionato all’urina sotto la doccia ed io mi accorsi che era di nuovo in erezione.
Fine seconda parte….

scritto il
2018-12-16
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