Genitori, grandi insegnanti

di
genere
incesti

Sin da piccola hanno cercato di insegnarmi quali fossero i ruoli ben definiti in una famiglia, parlo degli anni sessanta, il maschio è il maschio, domina decide per la moglie e per la famiglia, e se i figli sono maschi e femmine, i primi hanno diritti acquisiti, la moglie doveva sempre dire sì, essere a disposizione, e non fiatare.
I miei ricordi da bambina erano, che spesso papà entrava in casa, ora di cena, e se era stato al bar con gli amici, rientrava brillo e eccitato, lo facevano apposta, visto che mamma era una bellissima donna, desiderata da tutti, lo prendevanoin giro, e lui al rientro, si sfogava, entrava, lei era ai fornelli, lui buttava la giacca e le diceva, vai in camera subito, lei abbassava lo sguardo, e andava a spogliarsi.
La scena da come me la ricordo era sempre la stessa, noi figli, sbirciavamo, visto che la loro camera era stata ricavata dividendo un locale, e le tramezze erano in cartongesso, sconnesso e così, si poteva vedere trà il comò, e la sedia il letto, lei si spogliava nuda, si metteva in ginocchio, lui si calava i pantaloni, e mamma si infilava in bocca e in gola il cazzo di papà, notevole trà l'altro, lei lo pompava, e spesso, visto che era brillo, scariva velocemente la sua sborra in gola a mamma, lei beveva e poi si rivestiva, e ci raggiungeva, ma altre volte papà si staccava da mamma, la metteva sul letto, e le infilava in figa il suo membro, e la pompava, fino a farla godere e scaricarle lo sperma nella vagina.
A volte invece, la metteva a pecora, le apriva le gambe, le sputava sul buco, e se la inculava, afferrandola per le mammelle, e lì, lei impazziva, incuranti di noi, urlava il suo piacere, sembrava posseduta, e poi quando papà veniva, lei lo pregava di fare la cosa che sai, diceva, ho poi scoperto col tempo cos'era, papà, sborrato le doveva pisciare nel culo, era l'unica richiesta che ei faceva, e papà la soddisfafa, riempiendola.
Poi veloce si rivestiva e continuava i suoi lavori ai fornelli, non capivo come facesse a trattenerla per così tanto tempo, d'estate notavo che il suo pancino, per l'effetto del clistere di papà, era tondo, sembrava gravida AI PRIMI MESI.
Poi crescendo le cose peggiorarono, io iniziai da molto giovane a dimostrare la mia vera natura omosessuale, e ben presto finii sulla bocca dei vicini, un po' per il mio modo di camminare e parlare, e poi perché, fui scoperta, da alcune donne del vicinato, in una situazione inequivocabile, ero appoggiata al muretto, con il culetto al vento, mentre un ragazzo, mi stava inculando, dandomi un enorme piacere, forse troppo, visto che enettevo potenti gemiti, che convinsero le trè donne, che qualcuno stesse male, e girato l'angolo, e inoltrate pochi metri nel cortile abbandonato, mi videro.
Lo raccontarono ai mariti e in breve al bar papà lo seppe, e una volta a casa, mi prese per il collo, e mi diede una serie di ceffoni, e una moltitudine di insulti, poi prese mamma per il braccio e ci scaraventò in camera da letto, era più ubriaco del solito, denudò mamma, che si copriva per la vergogna vista la mia presenza, e dopo un paio di sberle, la mise a pecora sul letto, e rivolgendosi a mè, disse, questa è una donna vedi, figa e culo, li mostrò col dito, poi prese il suo cazzo in mano e disse, devi scopare la figa e lo infilò di colpo in figa, o nel culo, e lo infilò in culo a mamma, ma solo alle donne frocio hai capito, lo devi dare non prendere, mi afferrò, estrasse il mio cazzo, eccitato dalla scena, mettilo e mi spinse da mamma e mi infilò il cazzo nella sua figa, pompa frocio pompa, e venni in mamma.
Poi ritornammo in cucina, dove le mie due sorelle erano sedute in attesa di mangiare, nemmeno tanto spaventate o preoccupate, e mentre mangiavamo, papà disse, hai in casa trè donne, trè buchi, usali, e se ti ripesco a prenderlo nel culo ti demolisco, poi rivolto alle trè donne, se non lo soddisfate tutti i giorni, sono cazzi.
Nei giorni seguenti, le mie sorelle si diedero il turno a insegnarmi come doveva essere un maschio, e così, inizia a scopare con Francesca la maggiore, poi con Patrizia la seconda, e poi con tranquillità con mamma, e tutte le sere, papà voleva da loro i resoconti della giornata, e poi eccitato, si prendeva in mano il cazzo e a turno le mie sorelle, lo sbocchinavano, e lui mi guardava e mi diceva, vedi a cosa servono le donne?.
M la mia testa era altrove, sì scopare le mie sorelle e mamma era bello, mala mia natura era un'altra, e così, iniziai a rubacchiare intimo e calze alle mie donne, e a mettermele, e lontano da casa ad addescare maschietti, ero carina, e molto effemminata, le prime volte che ho indossato vestiti femminili ho incontrato un paio di uomini, che mi hanno portata a casa loro, e mi hanno scopata per bene, così, per alcuni mesi, al pomeriggio frequentavo il quartiere lontano dal mio.
Ma la cosa non rimase lì, il passaparola, della ragazzina che si faceva scopare da tutti, arrivò agli amici di papà, che ignari che fossi io, mi caricarono a turno, e mi scoparono.
Poi una sera, vidi aprirsi la porta e mio padre tuonare parolacce pesantissime, mi afferrò per le braccia, mi diede una serie di sberle e calci nel sedere, e mi portò in camera da letto, mamma cercava di fermarlo, ma la sbattè a terra, una volta in camera mi strappò la camicia, e lacerò i pantaloni, e scoprì, un piccolo reggiseno e slip di pizzo.
Brutta checca urlò, mi prese e buttò a pecora sul letto, mi strappò gli slip, si tolse i pantaloni e le mutande, afferrò la sua nerchia dura, scappellata, lucida, la appoggiò al mio culo e spinse.
Mi si posò sopra, entrando tutto mi manca il fiato, bene disse è il cazzo che vuoi, eccolo allora.
Mi scopò con violenza per una bella mezz'ora sotto gli occhi allibiti delle mie sorelle e di mamma, e poi mi riempì di sborra, avevo goduto come una troia, e così, mi girai, ora papi, fammi quello che piace a mamma, mi guardò, emise un ghigno, e mi riempì di calda pipì.
Finito, non mi trattenni stava per uscirmi tutto, papà, mi prese in mano i cazzo duro e le palle e strinse, se esce lo strappo, lo guardai negli occhi, allora con una mossa a sorpresa, mi infilai la mia manina, nel buco, entrò fino al polso ecco papà ho tappato il buco.
Dopo essermi svuotata e lavata torni nuda in cucina, con il cazzo duro, lui lo vide, e rise, da domani avrete una sorella non più un fratello, poi lo prese in mano, e mi fece unasega davanti a tutti, e appena si accorse che stavo veendo lo prese in bocca e bevve tutta la mia calda sborra, e poi un sorso di vino.
Da quella sera, appena papà rientrava io e mamma ci precipitavamo in camera ci mettavamo in reggicalze e tacchi, a pecora sul bordo del letto, e ci tenavamo per mano, e papà iniziava a scoparci tutte e due.
A turno dormivamo con papà, ero la sua seconda moglie, e ora dopo anni lo posso solo ringraziare, grazie papà.

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scritto il
2020-12-23
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