Ritorno a casa
di
lestofante
genere
gay
Avevo 18 anni ed ero in vacanza a Cassino con i miei genitori, a casa di mia nonna. I miei decisero di prendere un appartamento al mare, a Scauri per 1 settimana . Quindi con il pullman ci recammo al mare. Il giorno dopo , stanco del mare, non avevo amici, decisi di tornare a Cassino. Quindi dopopranzo mi incamminai. Purtroppo quel giorno il primo pullman era alle 18,30. Comunque non mi fermai. Facendo l’autostop pezzo dopo pezzo arrivai quasi a Cassino. Oramai mancavano 10 km. Quando si fermò un ape a 3 ruote , il conducente sulla sessa, mi chiese dov3 dovevo andare, gli dissi Cassino e mi fece salire. Quindi partí. Poco dopo mi chiese se volessi una sigaretta , gli dissi che non fumavo. Passò poco tempo e mi chiese se sapevo guidare l’ape. Si gli dissi, si guida come un motorino. Vuoi provare mi disse? Incuriosito dissi si, non lo avevo mai guidato. Si fermò a lato della strada e mi fece sedere, ma sulle sue gambe, il motivo era che essendo con la targa , se ci avessero fermato potevo subito spostarmi. Accettai. Passarono 2/3 minuti e mi disse che ero veramente un bel ragazzo e chissà quante ragazze avevo, nessuna gli dissi. D’un tratto sentii qualcosa di duro sulle mie chiappe, cos’è chiesi, nulla mi disse, sei così bello che i hai eccitato. Lui non mi vide ma diventai rosso. Vuoi vederlo mi chiese, incuriosito dissi di si, quindi lo tirò fuori spostandomi un po’ di lato e mi chiese se mi piaceva e se mai ne avevo visto uno da uomo. Gli dissi che era la prima volta, in precedenza solo quelli dei miei amici coetanei con i quali ci facevamo seghe reciproche. A questo punto il tizio,mi accarezza le chiappe e mi dice che sono belle sode e fresche. Dai ripartiamo mi disse e tu ti siederai sempre su di me. Il suo cazzo divenne subito duro, io intanto sentivo qualcosa di strano in me. La cosa mi piaceva e mi eccitava. Toccalo mi chiese, anche se titubante lo feci, il suo cazzo era duro caldo e grosso. Ti piace? Si risposi, dai che ci divertiamo, così mentre tenevo il manubrio dell’ape mi abbassò i pantaloni e le mutandine e mi accarezzò tra il solco delle chiappe. La cosa mi fece sobbalzare , poi sentivo il suo cazzo appoggiarsi all’entrata che aveva provveduto a lubrificare con la sua saliva e mi chiese di sedermici su piano piano. Lo feci ma la cosa mi faceva un po’ paura, a questo punto lui mi tenne per i fianchi e mi spingeva in giù, poco dopo non senza un po’ di fatica e dolore, mi penetró completamente. Così mentre con l’ape stavamo arrivando a Cassino, lui arrivò, anzi venne nel mio culo urlando come un orco. Mi ringraziò e mi invitò per il giorno dopo a casa sua . Abitava a 100 metri da mia nonna. Passsai 7 giorni di sesso intenso e diventai la sua femminuccia . Mi insegnò di tutto, come fare bene un pompino con ingoio, come succhiare le palle e come ricevere sculacciate e piscio addosso. Non lo ringrazierò mai abbastanza. Oggi anche se sposato mi sento sempre troia e schiavo.
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