In treno
di
Hans Castorp
genere
prime esperienze
- Ho voglia.
- Adesso?
- Si.
- E di che cosa hai voglia?
- Di fare una passeggiata, cretino.
- Ma siamo in treno.
- Mmmm, appunto. Cretino
Sorride e quel sorriso dice tante cose che mi sfuggono.
Mi guardo intorno, nel vagone ci sono un paio di persone. Nessuna è vicina a noi.
Nei suoi occhi fiammeggia una luce bramosa che non conosco.
Sorrido e mi guardo un’altra volta intorno.
Lei appoggia un piede sul sedile di fianco. Mollemente, enfatizzando la lentezza del movimento scorre un dito sui fuseaux azzurri, sulla cucitura in mezzo alle gambe.
Mi guarda maliziosa. Fa la stupida.
Rido.
E lei ripassa il dito.
Sorrido.
Infila l'altra mano sotto al maglioncino. Vedo che si sta toccando un seno.
Che pazza stupida che sei.
Butta la testa indietro e chiude gli occhi.
Si afferra il sesso con la mano e lo massaggia.
Ansima.
Stupida eccitante pazza ragazzina.
Mi guardo intorno ansioso, nessuno ci guarda, un’uomo sonnecchia appoggiato al finestrino, Una ragazza guarda il cellulare, qualche fila più avanti. Qualcuno è invisibile nascosto dai sedili. Dietro di me nessuno.
No, non farlo. Non si può. Cosa ti è preso pazza eccitante stupida divertente incredibile ragazza. Cosa ci fa una come te con uno come me? Con un minorenne barba rada, magrolino?
Sento una fitta di nostalgia che mi strazia, in quel momento preciso so che la perderò. Non le posso bastare. Ma sono giovane. Sono eccitato, dimentico in un sospiro anche la più terribile delle rivelazioni.
Si, ti prego fallo.
- Mmmmmm.
La sua mano è più vigorosa, afferra il sesso lo stringe, lo preme con un movimento rotatorio.
- Sono bagnata.
Quando parla la sua voce rotta mi tocca nel profondo del ventre, gratta provocante sotto la base del sesso, lo sento che preme sui jeans, lo vedo, duro che tende la stoffa.
- Voglio il tuo cazzo.
Dio, l’eccitazione mi fa tremare. L’emozione mi travolge, ho caldo sento il voto avvampare.
Alza l’orlo del maglioncino, un capezzolo è uscito dal reggiseno e lei lo tocca con due dita.
Sento un desiderio irresistibile di liberare il mio sesso dalla stretta prigione nella dove è costretto.
Lei infila il pollice nell’elastico dei fuseaux e delle mutandine e li abbassa, mostrandomi il sesso, si succhia un dito e lo fa scivolare sul clitoride.
Non respiro, sono immobile, ipnotizzato, anche il cuore si ferma. Sono sotto assedio, intorno a me galoppano in cerchio agitando le armi l'incredulità, il desiderio, lo stupore, l’eccitazione, l’imbarazzo e il terrore di essere visti. Quello che sta succedendo non rientra tra le cose reali, è un sogno, una visione a cui non sono preparato.
Il sesso di lei è morbido, umido, intimo, fuori posto su quel treno, un’incongruenza di una potenza eccitante inaudita, una profanazione della vita di tutti i giorni che mi scuote nel profondo. Lo tocca con un dito e mi guarda con gli occhi socchiusi, non finge più una sensualità esagerata, è realmente eccitata, ora riconosce la luce nei suoi occhi. Non sta più scherzando.
Appoggio una mano sui jeans, dove sono gonfi del mio desiderio, Lo impugno, muovo la mano. Lei inspira e un dito scivola dentro. Sento il rumore bagnato del suo sesso.
Esito ancora, sento il pericolo e mi eccita.
Mi guarda con uno sguardo di rimprovero.
- Lo voglio vedere
Lo dice con una sorta di rantolo mentre due dita entrano e escono dal suo sesso. Le mutandine sono bagnate.
Il cuore mi batte all’impazzata, non dovrei farlo,
Slaccio la cintura e apro i bottoni. La mie eccitazione è esplosiva il mio sesso scatta come una molla e si erge dritto e duro. Mi sembra che non sia mai stato così grande.
Sono così eccitato che potrei venire anche senza toccarlo, solo guardandola.
- Voglio vedere che ti tocchi
Lo prendo nella mano, è grande, più del normale, la muovo piano. Provo un piacere che partendo dalla base del mio cazzo si irradia fino ad arrivare alle dita dei piedi, al cuoio capelluto.
La su figa morbida di peli, bagnata di voglia, è il centro dell’universo e il dito luccicante che la tocca è la fiamma che lo illumina. Tutto intorno è nero. Lei ha gli occhi incollati alla mia mano che si muove lentamente in su e in giù. Dio, il mio giovane cazzo è durissimo.
La vedo abbassare il maglione con uno scatto e raddrizzarsi sul sedile nell’istante in cui la porta dietro di me si apre facendo esplodere nel vagone il frastuono del treno, Abbasso la felpa di scatto. Un gruppo di ragazzi con le borse di una squadra di calcio passa vociando rumorosamente, si spingono e ridono, le voci che cercano di superarsi. SI siedono, occupando metà del vagone.
Io mi ricompongo con discrezione cercando a fatica di rimetterlo va senza venire.
Ci guardiamo e sorridiamo.
Complici.
Ridiamo e le nostre gambe si incrociano. Gliele stringo tra le mie. Lei si siede di fianco a me e si stringe la mio braccio, mi appoggia la testa sulla spalla. Le prendo la mano e la bacio, sa di lei.
So che la perderò. Ma nessuno mi potrà mai togliere quel momento.
- Adesso?
- Si.
- E di che cosa hai voglia?
- Di fare una passeggiata, cretino.
- Ma siamo in treno.
- Mmmm, appunto. Cretino
Sorride e quel sorriso dice tante cose che mi sfuggono.
Mi guardo intorno, nel vagone ci sono un paio di persone. Nessuna è vicina a noi.
Nei suoi occhi fiammeggia una luce bramosa che non conosco.
Sorrido e mi guardo un’altra volta intorno.
Lei appoggia un piede sul sedile di fianco. Mollemente, enfatizzando la lentezza del movimento scorre un dito sui fuseaux azzurri, sulla cucitura in mezzo alle gambe.
Mi guarda maliziosa. Fa la stupida.
Rido.
E lei ripassa il dito.
Sorrido.
Infila l'altra mano sotto al maglioncino. Vedo che si sta toccando un seno.
Che pazza stupida che sei.
Butta la testa indietro e chiude gli occhi.
Si afferra il sesso con la mano e lo massaggia.
Ansima.
Stupida eccitante pazza ragazzina.
Mi guardo intorno ansioso, nessuno ci guarda, un’uomo sonnecchia appoggiato al finestrino, Una ragazza guarda il cellulare, qualche fila più avanti. Qualcuno è invisibile nascosto dai sedili. Dietro di me nessuno.
No, non farlo. Non si può. Cosa ti è preso pazza eccitante stupida divertente incredibile ragazza. Cosa ci fa una come te con uno come me? Con un minorenne barba rada, magrolino?
Sento una fitta di nostalgia che mi strazia, in quel momento preciso so che la perderò. Non le posso bastare. Ma sono giovane. Sono eccitato, dimentico in un sospiro anche la più terribile delle rivelazioni.
Si, ti prego fallo.
- Mmmmmm.
La sua mano è più vigorosa, afferra il sesso lo stringe, lo preme con un movimento rotatorio.
- Sono bagnata.
Quando parla la sua voce rotta mi tocca nel profondo del ventre, gratta provocante sotto la base del sesso, lo sento che preme sui jeans, lo vedo, duro che tende la stoffa.
- Voglio il tuo cazzo.
Dio, l’eccitazione mi fa tremare. L’emozione mi travolge, ho caldo sento il voto avvampare.
Alza l’orlo del maglioncino, un capezzolo è uscito dal reggiseno e lei lo tocca con due dita.
Sento un desiderio irresistibile di liberare il mio sesso dalla stretta prigione nella dove è costretto.
Lei infila il pollice nell’elastico dei fuseaux e delle mutandine e li abbassa, mostrandomi il sesso, si succhia un dito e lo fa scivolare sul clitoride.
Non respiro, sono immobile, ipnotizzato, anche il cuore si ferma. Sono sotto assedio, intorno a me galoppano in cerchio agitando le armi l'incredulità, il desiderio, lo stupore, l’eccitazione, l’imbarazzo e il terrore di essere visti. Quello che sta succedendo non rientra tra le cose reali, è un sogno, una visione a cui non sono preparato.
Il sesso di lei è morbido, umido, intimo, fuori posto su quel treno, un’incongruenza di una potenza eccitante inaudita, una profanazione della vita di tutti i giorni che mi scuote nel profondo. Lo tocca con un dito e mi guarda con gli occhi socchiusi, non finge più una sensualità esagerata, è realmente eccitata, ora riconosce la luce nei suoi occhi. Non sta più scherzando.
Appoggio una mano sui jeans, dove sono gonfi del mio desiderio, Lo impugno, muovo la mano. Lei inspira e un dito scivola dentro. Sento il rumore bagnato del suo sesso.
Esito ancora, sento il pericolo e mi eccita.
Mi guarda con uno sguardo di rimprovero.
- Lo voglio vedere
Lo dice con una sorta di rantolo mentre due dita entrano e escono dal suo sesso. Le mutandine sono bagnate.
Il cuore mi batte all’impazzata, non dovrei farlo,
Slaccio la cintura e apro i bottoni. La mie eccitazione è esplosiva il mio sesso scatta come una molla e si erge dritto e duro. Mi sembra che non sia mai stato così grande.
Sono così eccitato che potrei venire anche senza toccarlo, solo guardandola.
- Voglio vedere che ti tocchi
Lo prendo nella mano, è grande, più del normale, la muovo piano. Provo un piacere che partendo dalla base del mio cazzo si irradia fino ad arrivare alle dita dei piedi, al cuoio capelluto.
La su figa morbida di peli, bagnata di voglia, è il centro dell’universo e il dito luccicante che la tocca è la fiamma che lo illumina. Tutto intorno è nero. Lei ha gli occhi incollati alla mia mano che si muove lentamente in su e in giù. Dio, il mio giovane cazzo è durissimo.
La vedo abbassare il maglione con uno scatto e raddrizzarsi sul sedile nell’istante in cui la porta dietro di me si apre facendo esplodere nel vagone il frastuono del treno, Abbasso la felpa di scatto. Un gruppo di ragazzi con le borse di una squadra di calcio passa vociando rumorosamente, si spingono e ridono, le voci che cercano di superarsi. SI siedono, occupando metà del vagone.
Io mi ricompongo con discrezione cercando a fatica di rimetterlo va senza venire.
Ci guardiamo e sorridiamo.
Complici.
Ridiamo e le nostre gambe si incrociano. Gliele stringo tra le mie. Lei si siede di fianco a me e si stringe la mio braccio, mi appoggia la testa sulla spalla. Le prendo la mano e la bacio, sa di lei.
So che la perderò. Ma nessuno mi potrà mai togliere quel momento.
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