Ma che bravi i camionisti.

di
genere
tradimenti

Continuazione di "Io, un cornuto contento"
Quando nacque Mauro, il nostro primo figlio, restammo per più di un anno senza trasgressioni, Loredana si licenziò dalla palestra dove faceva l'istruttrice e dove aveva lavorato sino al settimo mese di gravidanza e si dedicò esclusivamente a fare la mamma.
Restai colpito dalla passione con la quale si dedicava al piccolo, non voleva mai che la aiutassero né sua madre né la mia in quanto lei diceva che riusciva benissimo a farcela da sola.
Accettava solamente il mio aiuto ed al sabato o alla domenica era mio compito andare a fare la spesa al supermercato.
Il nuovo lavoro di mamma, se così si può definire, la impegnava moltissimo e spesso alla sera era così stravolta che non aveva neppure voglia di fare sesso, cosa stranissima per una persona che dai diciotto anni in avanti era abituata a farlo almeno una volta al giorno se non di più.
Lei diceva che ne aveva fatto così tanto prima appositamente in quanto aveva già previsto una sosta, se non due, per una o più maternità. Naturalmente lo diceva scherzando, ma poi neppure tanto.
Dopo il primo compleanno di Mauro iniziò a scopare più regolarmente, senza però prendere la pillola che, diceva lei, il suo ginecologo le aveva detto di sospendere e così dopo qualche mese mi confidò di essere nuovamente incinta.
Lei era contentissima e nessuno mi ha mai tolto dalla mente che si era inventata lei la diceria che il ginecologo le aveva detto di sospendere la pillola per in certo periodo.
Il secondo figlio era nuovamente un maschio e lo chiamammo Paolo. L'avere due figli in così poco tempo le fece cambiare idea e questa volta accettò molto volentieri l'aiuto delle due nonne, che si alternavano una al mattino e l'altra al pomeriggio.
Non disse più la trovata che il ginecologo le aveva detto di sospendere la pillola e così, figli permettendo, ricominciammo la nostra vita sessuale quasi come prima. Quasi, perché spesso sul più bello dovevamo interrompere perché Mauro piangeva o Paolo tossiva o per altro.
Finalmente dopo tanti mesi passati senza fare neppure un giorno di vacanza, decidemmo di andare un giorno a sciare, lasciando i due marmocchi alle due nonne che si prestarono molto volentieri.
Partimmo alla mattina presto e dopo circa tre ore eravamo sulle piste. Erano tanti anni che non sciavamo più e così, per evitare l'uso di materiali obsoleti, decidemmo di noleggiare sci e scarponi sul posto.
Ci avvicinammo ad uno skilift, ci attaccammo e raggiungemmo la sommità del monte. La pista non era delle più difficili e la percorremmo almeno cinque o sei volte. All'ora di pranzo ci fermammo a mangiare un panino fuori al sole e dopo una mezz'oretta riprendemmo a sciare.
Verso le quattro decidemmo di smettere e dopo aver restituito sci e scarponi ci mettemmo sulla strada per casa. Dopo un’ora dalla partenza imboccammo l'autostrada e Loredana mi disse di fermarmi al primo autogrill perché doveva andare in bagno.
Ci fermammo, andammo in bagno e dopo aver preso un caffè risalimmo in macchina.
Per tornare sull'autostrada passammo a fianco di molti camion fermi ed a lei, chissà perché, venne in mente una cosa che avevamo pensato anni prima, quando ancora ci divertivamo a scopare anche con altri.
Lei, sorridendo si voltò verso di me e mi disse: “Ti ricordi di quella volta che, sempre passando a fianco di camion posteggiati, avevamo detto che sarebbe stato bello fermare un camionista e chiedergli se mi voleva scopare nella cabina del suo camion?”
Io, serio: “Certo che me lo ricordo, ma non vorrai mica chiederglielo adesso? A casa ci sono le nonne che ci aspettano.”
Lei: “Ma sono appena le cinque, tra un paio d'ore saremo a casa e poi sono quasi quattro anni che scopo solo con te! Su amore, accontentami, ti prego, ne ho una voglia dopo tanto tempo.” mi disse toccandomi il cazzo.
Rallentammo la velocità guardando se c'era qualche camionista ma nessuno era nei pressi, quando quasi alla fine del posteggio vedemmo un autotreno il cui autista, un omaccione in maniche di camicia stava mangiando un panino.
Mi fermai nei pressi e per farmi notare iniziai a baciare mia moglie, reclinai gli schienali dei sedili e poi, abbassatele i pantaloni, iniziai a leccarle la fica.
Come speravamo la cosa non passò inosservata all'amico camionista il quale, con fare disinvolto, scese dalla cabina, fece un largo giro per poi avvicinarsi alla nostra auto e quindi cominciò a sbirciare dentro dal lunotto posteriore, credendo di non essere visto.
Io aprii bruscamente lo sportello per scendere e lui si allontanò di scatto. Lo invitai a fermarsi e lui mi chiese subito scusa.
Io. “Non ti preoccupare, noi siamo qui proprio per farci vedere, anzi speravamo proprio che tu ci notassi” e senza mezzi termini aggiunsi:” Ci siamo fermati vicino al tuo autotreno perché mia moglie vorrebbe tanto farsi scopare da un camionista.”
Il suo imbarazzo si tramutò in stupore ed esclamò: “O mi prendi per il culo o, scusami tanto per la franchezza, tua moglie è proprio un cesso. A trentacinque anni non credo più a Babbo Natale!”
Io mi avviai verso la macchina e voltandomi verso di lui dissi: “Vieni, giudica tu.”
Lui si avvicinò per guardare bene Loredana, accennò un sorriso e disse: “Porca miseria, con una come lei mi va benissimo, dove lo facciamo qui in macchina?”
Io: “No, non qui perché il sogno di mia moglie è sempre stato quello di farlo nella cuccetta di un camion”, ma lui obbiettò: “Per me andrebbe benissimo, ma nella branda sta riposando Dimitri, il mio secondo, come faccio a dirgli di scendere perché io devo scopare tua moglie?”
Io: “Ma perché mandarlo via, mia moglie sarà contentissima di chiavarsi due camionisti anziché uno” e voltandomi verso Loredana dissi: “Sei d'accordo, cara?”
Lei annuì e fece un sorrisino malizioso.
L'amico salì sul camion per informare l'altro autista, io guardai mia moglie che si era infilata una mano nei calzoni e si stava masturbando freneticamente e le dissi: “Amore sei contenta? Abbiamo preso due piccioni con una fava!”
E lei ribadì: “Sarebbe meglio dire due fave con un piccione! Speriamo che anche l'altro sia bello come questo, questo mi arrapa, ha una faccia da chiavone!”
In quell'istante sopraggiunsero i due amici: “Vi presento Dimitri, e approfitto per presentarmi anch'io, sono Luca.”
Io risposi: “Ed io sono Enrico e mia moglie si chiama Loredana, molto lieto.”
Dallo sguardo della mia signora capii subito che anche Dimitri era di suo gradimento.
“C'è un piccolo problema, però”, aggiunse Luca, “dobbiamo essere nel luogo di consegna della merce entro questa sera e siamo in leggero ritardo. Se ci fermiamo ancora rischiamo di arrivare troppo tardi, comunque per non deludere la tua metà potremmo scoparcela mentre viaggiamo, anche perché per viaggiare basta che guidi uno solo di noi due, vi va bene?”
Quello che Luca aveva appena detto non era quello che mi aspettavo, se loro scopavano durante il viaggio io avrei dovuto seguirli con la mia macchina e mi sarei perso la visione di Loredana che si faceva sbattere dai due camionisti, ma guardando lei le lessi negli occhi che era molto eccitata e che non aspettava altro che iniziare.
Non volli rompere l'incantesimo e poi pensai che sarebbe stato arrapante per me seguire un autotreno sopra il quale la mia troia si faceva fottere da due sconosciuti incontrati nel posteggio di un autogrill, per cui dissi: “Se per la signora non ci sono problemi, io sono d'accordo.”
Ovviamente per lei non c'erano problemi quindi concordammo di fermarci al prossimo autogrill per far salire Loredana sul camion, che nel frattempo sarebbe stato preparato per la bisogna.
Partimmo seguendo loro e lei mi disse: “Capisco che per te sarà una tortura, ma credo che abbiano veramente fretta, comunque ti prometto che ti racconterò per filo e per segno tutto quello che faremo e per un maialone come te sarà bello lo stesso, se non di più, non è vero?”
“Certamente”, risposi, “ma sarà una tortura molto arrapante e penso che più durerà più mi piacerà. Sappi comunque che pensando a quello che starete facendo mi masturberò preparandoti il mio cazzo già duro perché dopo, mentre mi racconterai tutto nei minimi particolari, dovrai rifare con me tutto quello che avrai fatto con loro. Ma ora non pensiamo a me, dimmi di te invece, ti sembrano due tipi giusti? Hai immaginato che cosa ti faranno e cosa farai tu con loro?”
“Indubbiamente sono entrambi molto fichi, tanto che non saprei dirti chi mi eccita di più. Inoltre sono convinta che sono anche due ottimi scopatori e secondo me sono quel tipo di uomini che non smettono di fottere sino a quando la donna non è pienamente soddisfatta di loro. Mi sembravano anche già abbastanza allupati, nei loro sguardi ho letto una grande libidine e ho notato che Dimitri mentre parlavamo continuava a toccarsi la patta. Si vede che non vedeva l'ora di cominciare a scopare!”
Io: “Sei sempre la solita, vai a guardare subito in mezzo alle loro cosce, però sai che questa tua troiaggine mi sta facendo impazzire? Senti come mi si è indurito il cazzo e mentre ci avviciniamo al prossimo autogrill fammi una sega.”
Lei non se lo fece dire due volte, mi sbottonò i pantaloni, fece uscire la mia bestia dalle mutande ed iniziò a segarmi.
Purtroppo la sua sega fu di breve durata perché poco dopo vedemmo la freccia di destra lampeggiare ed il camion si diresse verso il posteggio a loro riservato.
Fummo costretti a smettere ed a ricomporci alla svelta, in quanto l'autocarro ben presto si fermò ed io parcheggiai dietro a loro.
Gli amici, con un balzo da atleta, saltarono giù dalla cabina e si avviarono verso di noi per prelevare la loro vittima sacrificale.
Loredana, non appena li vide si precipitò fuori dall'auto e scesi anch'io. Ci avviammo tutti verso la cabina del camion e Luca aprì lo sportello invitando mia moglie a salire.
Lei: “E' una parola, da sola non ci riuscirò mai, datemi una mano altrimenti passiamo la serata qui.”
Dimitri le disse di posare un piede sulla staffa più in basso e dopo averla presa per i fianchi la sollevò di peso invitandola a posare l'altro piede sulla staffa più in alto. Lei eseguì alla lettera le istruzioni ricevute ma non appena fu sul gradino più alto Dimitri la bloccò e disse, guardandole il culo che si trovava proprio all'altezza dei suoi occhi: “Aspetta un attimo, stai ferma così, sei uno spettacolo, fatti guardare.”
Loredana, che è una grande esibizionista, l'accontentò subito e si mise pure a muovere il culo stusciandoglielo sulla faccia.
Era vero, quel corpo in quella posizione meritava di essere guardato. Eravamo tutti entusiasti, Dimitri approfittò della vicinanza a lei per accarezzarle le chiappe sode e disse: “Te le mangerei tutte, non resisto più e poi ti leccherei il buchetto insalivandolo tutto così il mio cazzone ti scivolerà dentro sino alle palle senza che tu senta dolore” e dopo aver detto ciò affondò il suo viso tra le natiche e con la lingua iniziò a trafficare nella zona del buco, anche se lei indossava ancora i pantaloni.
La porcona ebbe un fremito che le percosse il corpo e disse: “Basta, non ne posso più, non sono mica di pietra, forza salite non vedo l'ora di farmi sbattere” e salì in cabina.
Dimitri disse: “Luca, ti prego, inizia a guidare tu altrimenti mi sborro nelle mutande, poi toccherà a te, la signora è così disponibile che soddisferà entrambi, non è vero?”
“Certo, però forse è meglio che vi decidiate a salire in cabina”, li rassicurò la bagasciona.
Luca, anche se a malincuore, non seppe rifiutare il favore a Dimitri e rivolto a Loredana disse: “Sappi che dopo che ti sarai trastullata con il pesce di Dimitri ti dovrai fare in quattro per soddisfare i miei trenta centimetri di cazzo che mi stanno scoppiando nei pantaloni e sappi pure che io non voglio solo spaccarti il culo ma voglio anche goderci dentro, quindi tieniti pronta.”
Salirono sul camion e lei, prima di chiudere lo sportello, mi strizzò l'occhio e mi mandò un bacio.
Salii in macchina anche io, misi in moto e li seguii, avevo il cuore in gola, non ero mai stato così eccitato, mi sbottonai subito i pantaloni ed iniziai a menarmelo tentando di immaginare che cosa stessero facendo.
Sicuramente Dimitri doveva averglielo già messo in bocca, forse con una punta di violenza e ripensando alla promessa/minaccia di Luca di romperle il culo con i suoi trenta centimetri di cazzo, pensai di aver sbagliato ad averla mandata allo sbaraglio con quei due bisonti arrapati.
Ma mi sentii subito in pace con la mia coscienza quando mi ricordai dell'invito che la mignotta aveva fatto ai due amiconi: “Forza salite, non vedo l'ora di farmi sbattere!”
Poi dissi a me stesso: “Si può usare violenza ad una donna che oppone resistenza ma Loredana questa sera si farebbe violentare anche da un intero battaglione dell'esercito, anzi credo che ad un certo punto saranno loro a dire basta!”
Continuando a masturbarmi ritornai a pensare a cosa stessero facendo e nella mia mente si susseguivano scene come in un film sul kamasutra, con mia moglie in mille posizioni e con Dimitri che glielo metteva dappertutto.
Ad un certo punto superai l'autotreno e poi rallentai tanto che lo costrinsi a risperarmi. Durante il sorpasso feci un segno a Luca per chiedergli come andavano le cose e lui, con un gesto eloquente della mano, mi fece intendere che stavano scopando e che si divertivano alla grande.
Per non venire ogni tanto interrompevo di segarmi ma pensando al gesto di Luca ebbi una tale libidine che venni, fregandomene di imbrattare slip e pantaloni.
Calmatomi ebbi il tempo di vedere che il tempo passava e che gli amici non si erano ancora fermati per darsi il cambio alla guida e di conseguenza alla monta. Le ipotesi erano due: o Dimitri era un mandrillo instancabile o Luca era un grande bluff.
Il mistero si chiarì quasi subito in quanto dopo pochi chilometri il camion rallentò ed entrò in una piazzola di sosta, fermandosi ed io parcheggiai dietro.
Con mio sommo stupore vidi scendere dal lato guida Dimitri insieme a mia moglie mentre Luca scese dal lato opposto.
Avevano tutti il viso stravolto ma raggiante, gli abiti rimessi in sesto alla meno peggio, la più sgualcita ma la più in forma mi sembrava Loredana, che corse ad abbracciarmi e mi baciò infilandomi la lingua in bocca.
Avvertii subito il sapore dello sperma, mi sembrò di impazzire, la mia pompinara si era fatta sborrare in bocca, le guardai il viso ed era completamente impastricciato, le scostai la camicia ed anche le sue tette avevano i segni di una copiosa colata del suo nettare preferito.
Era pazzesco, evidentemente i due mandrilli le avevano riversato addosso una vera doccia di sperma.
Queste mie considerazioni furono interrotte da lei che mi disse: “Amore mio, grazie, è stata una cosa stupenda, immagino la tua sofferenza ma non ti preoccupare, sono già pronta a far morire anche te!”
Luca: “Enrico stai attento, tua moglie questa sera ti farà venire un infarto, è scatenata, ci ha distrutti” e rivolto a Loredana disse: “Penso che, dopo quello che c'è stato tra di noi e le cose che ci siamo detti, non ti offenderai se espongo liberamente a tuo marito il mio pensiero.”
Loredana fece un sorriso, come a dire: “Figurati.”
È mortificante per me dirlo, ma penso che la tua dolce metà non sia ancora sazia, eppure da quando siamo partiti non abbiamo smesso di fotterla neanche per un attimo, la abbiamo scopata in tutti i modi possibili e lei non ha mai detto basta, anzi non faceva altro che ripetere: “Ancora, ancora”, ci ha letteralmente prosciugati, è stata meravigliosa.”
E per confermare il giudizio dell'amico, Dimitri aggiunse; “Enrico, credimi, io ho avuto diverse donne in vita mia, ma non ho mai scopato bene come questa sera, finalmente mi sono sentito libero di esprimere tutta la mia libidine, merito di tua moglie che è una donna bellissima, di una dolcezza unica, ma che riserva continue sorprese. È stupenda, vorrei anch'io avere una moglie come Loredana.”
A questo punto disse la sua anche Loredana: “Basta con tutti questi complimenti, mi fate diventare rossa, sappiate che anche voi siete stati bravissimi, sapete come eccitare una donna in modo che si dia completamente e senza riserve.”
Guardando l'orologio Luca ebbe un sussulto: “Accidenti come si è fatto tardi, dobbiamo affrettarci altrimenti addio consegna, Enrico questo è il mio numero di cellulare, puoi chiamarmi quando vuoi, noi saremo felicissimi di re incontrarvi, scusateci tanto ma adesso dobbiamo proprio andare, speriamo di rivederci presto.” Si avvicinò a Loredana e la baciò sulla bocca, le prese una mano, la portò sulla sua patta e disse: “Senti come è ancora duro, continuerei a scoparti per tutta la notte, ciao.”
Ripartimmo ed io le dissi: “Adesso devi raccontarmi tutto per filo e per segno, però prima mi devi dire come mai all'inizio guidava Luca e quando vi siete fermati stava guidando Dimitri, eppure non vi siete mai fermati.”
Lei, ridendo: “Pensa che ho guidato persino io!” e continuò dicendo: “Le cose sono andate così, all'inizio ho iniziato a far l'amore con Dimitri sulla brandina e ad un certo punto, mentre stavamo scopando alla pecorina, Luca ha detto che per lui era una tortura sentirci scopare così ha voluto che io andassi a succhiargli l'uccello mentre guidava. Io ci sono andata con Dimitri appiccicato al mio culo che continuava a chiavarmi e ho scoperto che anche Luca aveva una bella nerchia, che si stava menando mentre guidava. Io gli ho leccato ben bene la cappella e poi me lo sono infilato tutto in bocca sino alla gola cominciando a fargli uno dei miei famosi pompini, quelli che a te piacciono molto e che sono sempre piaciuti anche a tutti gli uomini con i quali mi hai fatto scopare. Eccitato dal pompino che avevo iniziato a fare a Luca, Dimitri ha sfilato il cazzo dalla mia fica e lo ha appoggiato al mio buco del culo dicendo che mi avrebbe spaccato il culo. A quel punto Luca disse che invece il culo me lo avrebbe spaccato lui perché Dimitri si era già divertito abbastanza e che poi avrebbe potuto farmelo più tardi. Poi ha spostato un po' più indietro il sedile e mi ha detto di andarmi a sedere in braccio a lui, dopo aver messo in mezzo alle mie chiappe il suo uccellone. Io ho fatto come mi aveva detto e quasi svenivo dal piacere, mi sono messa ad andare su e giù ma lui mi ha detto di stare ferma perché voleva incularmi lui, così mi ha fatto sollevare leggermente e mi ha inclinata sul volante, mi ha detto di guidare io e alzandosi ed abbassandosi sul sedile ha iniziato a darmi delle profonde vergate nel culo. Era bellissimo, sai quanto mi piace farmelo mettere nel culo ma questa volta era più bello perché Dimitri si era seduto sul sedile a fianco e si masturbava come un ossesso promettendomi che subito dopo me lo avrebbe messo nel culo pure lui. Nel frattempo io per godere ancor di più avevo iniziato a sgrillettarmi furiosamente. Quando ho sentito i primi schizzi di sborra inondarmi il culo non ho resistito più, ho gridato e ho goduto anch'io andandomi a sedere in grembo al mio inculatore. A quel punto Dimitri disse che toccava a lui incularmi ma Luca invece ribadì che da adesso era lui che doveva guidare così Dimitri asserì che mi avrebbe scopato mentre guidava. Per un po' i due autisti guidavano e scopavano contemporaneamente e questo mi preoccupava un po', ma fortunatamente andò tutto bene. Loro si diedero il turno per un po', fintanto che, dopo essere venuti molte volte ed avermi inondata tutta di sperma, si calmarono sfiniti.
Dopo qualche minuto di silenzio totale, Luca mi chiese se tu mi fai scopare con altri uomini perché tu da solo non riesci a soddisfare una gran troia come sono io, sempre vogliosa di cazzo ed io gli ho risposto che invece eri stato proprio tu a volere che io facessi queste cose che io non avrei mai pensato di fare. Loro rimasero perplessi e subito dopo ci siamo fermati e ci hai raggiunto tu, questo è tutto.”
Enrico: “Tu sei sempre una gran puttanona e lo sai che questo mi fa impazzire, ti amo sempre di più.”
Loredana: “E' vero che sei stato tu a propormi di fare la zoccola, io non ci avrei mai pensato ma ora che lo ho provato ti devo confessare che mi piace da morire, ho scoperto che sono puttana nell'anima, adesso andiamo a casa e voglio essere solo la tua troia, stanotte ti farò morire.”
E fu così.
di
scritto il
2021-03-01
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