La conversione di Rocco (Parte Quarta)
di
grandeariete
genere
gay
LA CONVERSIONE DI ROCCO (Parte Quarta)
PRIMA DI LEGGERE QUESTO RACCONTO SI CONSIGLIA DI LEGGERE LE PRIME TRE PARTI PER MEGLIO COMPRENDERE L’INTERA STORIA.
Rocco tirò fuori il cazzo dalle mutande spostandole con la mano.
- Ti piace….vero……..? eh…Scommetto che lo vuoi prendere tu in mano….dai avvicinati…..;
posò la bottiglia di birra e si tolse le mutande rimanendo completamente nudo.
- Dai che aspetti…… prendilo…….. succhiamelo……
- Rocco smettila sei ubriaco…..;
- Dai che ti piace……prendilo su……
- Smettila o me ne vado……;
mentre parlava si avvicinò all’amico per raccogliere le mutande e porgedogliele gli disse:
- Dai vestiti e smettila……
Rocco lo afferrò ad un braccio e lo attirò a se;
- Dai Daniele succhiamelo……… lo hai sempre desiderato….adesso è tuo approfittane…..
- No. Non voglio…. non così…….. non voglio fare sesso…. con te…..io….io…voglio fare l’amore…..
A queste parole Rocco si fermò. Per qualche secondo tenne fermo Daniele, ma non lo attirò a se. Poi allungò l’altro braccio ed abbracciò l’amico. Daniele ricambiò l’abbraccio, si inginocchio fra le gambe aperte dell’amico e rimase in quella posizione per alcuni minuti. Aveva passato le braccia intorno al busto, il viso sul petto nudo dell’amico. Più giù sentiva il cazzo di Rocco premere sul suo petto, si allontanò un po’ per ammirarlo. Erano passati ormai tanti anni da quando lo aveva visto per l’ultima volta. Il cazzetto di allora era cresciuto, era diventato un cazzo vero e proprio, non era particolarmente lungo, era un cazzo nella norma 14-15 cm, ma quello che invece era sicuramente oltre misura era il diametro che superava abbondantemente i 5-6 cm e le dimensioni delle palle. Si Rocco aveva due coglioni che sembravano due uova di tacchina. Daniele rimase lì fermo a contemplare quell’organo al completo: il cazzo e le palle, fonte di vero piacere per uomini e donne, per chi li porta e per chi ne usufruisce. Stava per allungare la mano quando si ricordò quello che era successo oltre dieci anni prima, quando nella sua cameretta stavano guardando quella cassetta porno che gli aveva prestato Roberto, e lui aveva allungato una mano verso il cazzo di Rocco. A quel ricordo Daniele ritrasse la mano. Rocco gliela prese e la guidò sul suo sesso. Il ragazzo afferrò il cazzo dell’amico e subito un brivido gli pervase lungo tutta la schiena. Finalmente! Ammirava quel cazzo mentre lo accarezzava. Delicatamente lo menava su e giù…. Su e giù…. E mentre lo segava sentiva sempre di più il desiderio di averlo dentro di se. Si avvicinò con il viso al ventre di Rocco, ormai l’amico si era completamente abbandonato alle carezze di Daniele. Occhi chiusi, testa reclinata indietro e corpo completamente rilassato. Il giovane cominciò a baciarlo sul ventre, a leccarlo intorno all’ombelico, già Rocco cominciava a rantolare. Daniele arrivò al pube, si strofinò in viso l’asta dell’amico, ne sentiva l’odore, con l’altra mano gli tastava le palle, gli sembravano enormi. Si distaccò per osservare ancora quel magnifico cazzo che tanto aveva sognato e desiderato. Lo passava da una mano all’altra, si riavvicinò con la testa e cominciò a baciarlo dalla radice per risalire piano piano lungo tutta l’asta e arrivare alla cappella che ormai stava per scoppiare. Con la punta della lingua accarezzò il bordo della cappella. Sentiva l’asta che pulsava, sembrava che da un momento all’altro gli scoppiasse in viso. La strofinò sulle labbra.
- Dai Daniele mettila in bocca…… ti prego…..non resisto più……
Daniele per tutta risposta lasciò il cazzo dell’amico e cominciò ad accarezzarlo sul torace. Poi con la lingua cominciò a leccarlo intorno al pube per risalire lentamente sul ventre e poi sul dorso. Si soffermò intorno ai capezzoli e li stuzzicò un po’ con la punta della lingua, per poi mordicchiarli leggermente.
- Mi stai facendo morire…… bastardo……. fammi venire…… sto scoppiando……
Daniele continuava ad accarezzare e leccare il “suo” uomo. Risalì fino al collo e poi al lobo dell’orecchio, di nuovo sul collo e poi ancora l’orecchio, mentre con una mano aveva ripreso il cazzo dell’amico e lo massaggiava delicatamente, con la bocca si spostò sul viso di Rocco e poi sulle labbra. Gli baciava le labbra e dopo un po’ sentì che l’amico le aveva schiuse. Piano piano la lingua si fece strada ed entrò nella bocca di Rocco che rispose al bacio dell’amico, prima timidamente poi con passione. Le loro lingue si intrecciarono in un lungo e focoso bacio. Daniele riprese la discesa lungo il corpo di Rocco. Mentre scendeva, con la lingua assaporava ogni centimetro della sua pelle, lasciando una lunga scia di saliva come le lumache che strisciando lasciano la bava. Finalmente arrivò nuovamente sul pube dell’amico e stavolta, senza aspettare tanto prese il cazzo di Rocco in bocca. Lentamente lo fece sparire tutto dentro. Era veramente grosso il cazzo di Rocco, gli riempiva completamente la bocca e riusciva a contenerlo con vera difficoltà. Iniziò un lento ma piacevolissimo pompino. Aveva imparato bene il ragazzo! Sapeva come far morire di piacere un uomo. Rocco era in estasi si era completamente abbandonato nelle mani e nella bocca dell’amico.
- Si…..così……sei un gran succhiatore…….bravo Dany……succhia…….si così che mi fai venire…….nessuno mi ha mai fatto un pompino così…….dai tutto dentro succhia….succhia……sto scoppiando….
Daniele aveva aumentato il ritmo della pompata, muoveva la testa veloce, il cazzo dell’amico compariva e scompariva dalla bocca di Daniele. Era allo spasimo, le vene del cazzo erano quasi fuoriuscite dalla pelle, la cappella era violacea, pulsava all’inverosimile, stava scoppiando.
- Si……dai che vengo……..si ancora ancora così…….sto per venire…..ti riempio la bocca…. siiiii……. siiiiiiiiiiii……. vengo…… vengo…. siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii…... ah…. ah… ah… siii… toh…. toh… ancora……. succhia… .dio che bello…… ah… ah… ah…. ah…. siiiiiiiiiiii………
Daniele aveva ingoiato tutto lo sperma che aveva potuto, ma quelle palle ne contenevano tanto, veramente tanto. La sborra gli colava dalla bocca, mentre ancora il cazzo di Rocco continuava schizzare. Sembrava non finire mai. Quando il cazzo di Rocco finì di pulsare, Daniele lo pulì e si pulì. Aveva il viso, la camicia, e tutto il resto inzuppati del bianco nettare del cazzo dell’amico. Si scostò, andò in bagno a pulirsi e a prendere un asciugamano per pulire la poltrona, anch’esso pieno di sborra. Rocco era rimasto sulla poltrona, a gambe larghe con il cazzo penzolante, la testa reclinata indietro, gli occhi chiusi, la bocca semiaperta e rantolava ancora. Che pompino! Che sborrata! Rocco aveva goduto come non mai ed era esausto. Sembrava in catalessi. Aveva il viso disteso, appagato, sembrava l’immagine della soddisfazione. Daniele si godeva lo spettacolo di quell’immagine di serenità e di tranquillità. Mentre lo osservava cominciò a spogliarsi e, una volta nudo, si accostò nuovamente all’amico e iniziò ad accarezzargli il torace. Poi scese verso il sesso dell’amico. Lo prese in mano, lo trastullò un po’ per scuoterlo. Si abbassò e lo riprese in bocca, leccandolo e succhiandolo. Il pene di Rocco, dentro la calda bocca di Daniele cominciò a risvegliarsi e a riprendere consistenza. Sentire il nerbo dell’amico che prendeva vita dentro la sua bocca fece sentire Daniele veramente soddisfatto. Non solo aveva assaporato il sesso dell’uomo che amava da sempre, ma lo aveva ripreso e fatto ancora suo. Rocco, ormai era completamente in balia dell’amico. Dopo che il membro di Rocco aveva ripreso vigore, Daniele smise di sbocchinarlo e avvicinandosi all’orecchio di Rocco gli sussurra:
- Dai ti voglio dentro di me……..fammi tuo……..
Così dicendo, si alzò e tirò a se l’amico. Rocco non oppose resistenza, ormai faceva tutto ciò che Daniele gli chiedeva. Dany gli voltò le spalle, appoggiò le mani sui braccioli della poltrona e, piegandosi, porse il suo bel sedere all’amico. Rocco non se lo fece ripetere, prese l’amico per i fianchi e lo avvicinò a sé. Prese un po’ di saliva e cominciò ad accarezzargli il buchino insalivandolo. Lo stuzzicò un po’, sempre insalivandolo cominciò a penetrarlo con le dita. Il buchino di Daniele era già pronto, non solo ad accogliere le dita dell’amico ma l’intero cazzo. Rocco prese ancora un po’ di saliva e la cosparse sul glande, appoggiò l’enorme cappella nel buco, che pulsava e aspettava di essere penetrato. Afferrò nuovamente l’amico per i fianchi e spinse deciso. Daniele urlò. Il suo buco aveva si preso parecchi cazzi, ma non di quel calibro. Rocco si fermò e si ritrasse. Mise ancora della saliva nel buco di Daniele e sulla cappella. Questa volta con una mano afferrò un fianco dell’amico e con l’altra impugnò il cazzo per guidarlo. Riappoggiò il glande sul buco e piano piano cominciò a spingere. Questa volta sembrava entrare con meno difficoltà. Daniele non urlò e lentamente il cazzo di Rocco scomparse tutto dentro il culo di Daniele. Si fermò un po’ e poi prese a pompare. Nel frattempo l’ano di Daniele si era adattato al nuovo pistone e ogni stantuffata Daniele di eccitava, il suo cazzetto era diventato duro e lui prese a segarsi. Rocco, finalmente, si stava scopando l’amico e Daniele si masturbava. Che sinfonia di mugolii, sospiri, un vero concerto di piacere.
- Si, finalmente sei dentro di me……..dio quanto è grosso………mi stai spaccando…..
- Era quello che volevi toh…toh…prendi…..ti spacco……lo senti…….dentro….ti riempio tutto…..
- Si dai rompimi………riempimi tutto del tuo cazzo….dai fammelo arrivare in gola…..si lo voglio tutto dentro….dai non ti fermare…..siiiii che bello……
- Sei più stretto di una donna…..sei meglio di una donna Dany ti spacco….ti voglio riempire le budella con la mia sborra……
- Si dai riempimi tutto….lo voglio tutto siiiiii…..dai più forte….più forte…. Siiii sto venendo……
- Sto venendo anch’io ti riempio siiii……..vengo…..vengo….siiiiiiiii toh…. Toh…siiiiiii
- Siiiii….che bello oddio svengo……siiiiiiiiiii.
I due all’unisono vengono. Rocco riempì di sborra il culo dell’amico, mentre Daniele riempì la poltrona. Rocco non uscì dal culo dell’amico ma vi rimase dentro e continuando a scoparsi l’amico fino a quando soddisfatto lo tirò fuori e lo mise in bocca dell’amico per farselo pulire. I due erano spossati e soddisfatti. Rocco si distende sul divano e Daniele sulla poltrona. Dopo alcuni minuti Rocco si alzò di scatto, sembrava risvegliato da un sogno, un brutto sogno. Prense l’asciugamano, si coprì e rivolgendosi all’amico:
- Adesso vado in bagno a fare la doccia, quando torno non ti voglio più trovare qui.
Daniele non replicò, andò in cucina a prendere un po’ di tovaglioli per pulirsi, si rivestì e andò via.
Il giorno dopo Rocco non andò a lavoro. Chiese al suo datore di lavoro le ferie anticipate e partì per il paesello d’origine dei genitori, giù, nella profonda Calabria. Vi rimase tutta l’estate senza dare alcuna notizia di sé all’amico. Ritornò quasi a metà settembre. Appena tornato, passò da casa dei genitori e poi, diritto a casa di Daniele. Arrivò che l’amico era appena uscito dalla doccia e senza dare alcuna spiegazione gli chiese di andare a casa sua. E fu così che Daniele, per la prima volta, trascorse la notte a casa dell’uomo che amava da sempre.
Circa sei mesi dopo, Daniele si trasferì definitivamente a casa di Rocco.
Fra qualche mese compiranno sei anni che i due vivono felicemente insieme.
RINGRAZIO GLI AMICI DANIELE E ROCCO PER AVERMI PERMESSO DI RACCONTARE LA LORO STORIA. MI SCUSO CON LORO PER LE IMPRECISIONI E PER ALCUNE SITUAZIONI FANTASIOSE AGGIUNTE SOLO PER FINI ROMANZESCHI. IL RACCONTO E’ DEDICATO A TUTTI GLI AMICI GAY CHE COME DANIELE NON SONO CORRISPOSTE DALL’UOMO CHE AMANO. INSISTETE PRIMA O POI L’AMORE VINCE ANCHE SUI PREGIUDIZI PIU’ BECERI.
GRANDEARIETE
PRIMA DI LEGGERE QUESTO RACCONTO SI CONSIGLIA DI LEGGERE LE PRIME TRE PARTI PER MEGLIO COMPRENDERE L’INTERA STORIA.
Rocco tirò fuori il cazzo dalle mutande spostandole con la mano.
- Ti piace….vero……..? eh…Scommetto che lo vuoi prendere tu in mano….dai avvicinati…..;
posò la bottiglia di birra e si tolse le mutande rimanendo completamente nudo.
- Dai che aspetti…… prendilo…….. succhiamelo……
- Rocco smettila sei ubriaco…..;
- Dai che ti piace……prendilo su……
- Smettila o me ne vado……;
mentre parlava si avvicinò all’amico per raccogliere le mutande e porgedogliele gli disse:
- Dai vestiti e smettila……
Rocco lo afferrò ad un braccio e lo attirò a se;
- Dai Daniele succhiamelo……… lo hai sempre desiderato….adesso è tuo approfittane…..
- No. Non voglio…. non così…….. non voglio fare sesso…. con te…..io….io…voglio fare l’amore…..
A queste parole Rocco si fermò. Per qualche secondo tenne fermo Daniele, ma non lo attirò a se. Poi allungò l’altro braccio ed abbracciò l’amico. Daniele ricambiò l’abbraccio, si inginocchio fra le gambe aperte dell’amico e rimase in quella posizione per alcuni minuti. Aveva passato le braccia intorno al busto, il viso sul petto nudo dell’amico. Più giù sentiva il cazzo di Rocco premere sul suo petto, si allontanò un po’ per ammirarlo. Erano passati ormai tanti anni da quando lo aveva visto per l’ultima volta. Il cazzetto di allora era cresciuto, era diventato un cazzo vero e proprio, non era particolarmente lungo, era un cazzo nella norma 14-15 cm, ma quello che invece era sicuramente oltre misura era il diametro che superava abbondantemente i 5-6 cm e le dimensioni delle palle. Si Rocco aveva due coglioni che sembravano due uova di tacchina. Daniele rimase lì fermo a contemplare quell’organo al completo: il cazzo e le palle, fonte di vero piacere per uomini e donne, per chi li porta e per chi ne usufruisce. Stava per allungare la mano quando si ricordò quello che era successo oltre dieci anni prima, quando nella sua cameretta stavano guardando quella cassetta porno che gli aveva prestato Roberto, e lui aveva allungato una mano verso il cazzo di Rocco. A quel ricordo Daniele ritrasse la mano. Rocco gliela prese e la guidò sul suo sesso. Il ragazzo afferrò il cazzo dell’amico e subito un brivido gli pervase lungo tutta la schiena. Finalmente! Ammirava quel cazzo mentre lo accarezzava. Delicatamente lo menava su e giù…. Su e giù…. E mentre lo segava sentiva sempre di più il desiderio di averlo dentro di se. Si avvicinò con il viso al ventre di Rocco, ormai l’amico si era completamente abbandonato alle carezze di Daniele. Occhi chiusi, testa reclinata indietro e corpo completamente rilassato. Il giovane cominciò a baciarlo sul ventre, a leccarlo intorno all’ombelico, già Rocco cominciava a rantolare. Daniele arrivò al pube, si strofinò in viso l’asta dell’amico, ne sentiva l’odore, con l’altra mano gli tastava le palle, gli sembravano enormi. Si distaccò per osservare ancora quel magnifico cazzo che tanto aveva sognato e desiderato. Lo passava da una mano all’altra, si riavvicinò con la testa e cominciò a baciarlo dalla radice per risalire piano piano lungo tutta l’asta e arrivare alla cappella che ormai stava per scoppiare. Con la punta della lingua accarezzò il bordo della cappella. Sentiva l’asta che pulsava, sembrava che da un momento all’altro gli scoppiasse in viso. La strofinò sulle labbra.
- Dai Daniele mettila in bocca…… ti prego…..non resisto più……
Daniele per tutta risposta lasciò il cazzo dell’amico e cominciò ad accarezzarlo sul torace. Poi con la lingua cominciò a leccarlo intorno al pube per risalire lentamente sul ventre e poi sul dorso. Si soffermò intorno ai capezzoli e li stuzzicò un po’ con la punta della lingua, per poi mordicchiarli leggermente.
- Mi stai facendo morire…… bastardo……. fammi venire…… sto scoppiando……
Daniele continuava ad accarezzare e leccare il “suo” uomo. Risalì fino al collo e poi al lobo dell’orecchio, di nuovo sul collo e poi ancora l’orecchio, mentre con una mano aveva ripreso il cazzo dell’amico e lo massaggiava delicatamente, con la bocca si spostò sul viso di Rocco e poi sulle labbra. Gli baciava le labbra e dopo un po’ sentì che l’amico le aveva schiuse. Piano piano la lingua si fece strada ed entrò nella bocca di Rocco che rispose al bacio dell’amico, prima timidamente poi con passione. Le loro lingue si intrecciarono in un lungo e focoso bacio. Daniele riprese la discesa lungo il corpo di Rocco. Mentre scendeva, con la lingua assaporava ogni centimetro della sua pelle, lasciando una lunga scia di saliva come le lumache che strisciando lasciano la bava. Finalmente arrivò nuovamente sul pube dell’amico e stavolta, senza aspettare tanto prese il cazzo di Rocco in bocca. Lentamente lo fece sparire tutto dentro. Era veramente grosso il cazzo di Rocco, gli riempiva completamente la bocca e riusciva a contenerlo con vera difficoltà. Iniziò un lento ma piacevolissimo pompino. Aveva imparato bene il ragazzo! Sapeva come far morire di piacere un uomo. Rocco era in estasi si era completamente abbandonato nelle mani e nella bocca dell’amico.
- Si…..così……sei un gran succhiatore…….bravo Dany……succhia…….si così che mi fai venire…….nessuno mi ha mai fatto un pompino così…….dai tutto dentro succhia….succhia……sto scoppiando….
Daniele aveva aumentato il ritmo della pompata, muoveva la testa veloce, il cazzo dell’amico compariva e scompariva dalla bocca di Daniele. Era allo spasimo, le vene del cazzo erano quasi fuoriuscite dalla pelle, la cappella era violacea, pulsava all’inverosimile, stava scoppiando.
- Si……dai che vengo……..si ancora ancora così…….sto per venire…..ti riempio la bocca…. siiiii……. siiiiiiiiiiii……. vengo…… vengo…. siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii…... ah…. ah… ah… siii… toh…. toh… ancora……. succhia… .dio che bello…… ah… ah… ah…. ah…. siiiiiiiiiiii………
Daniele aveva ingoiato tutto lo sperma che aveva potuto, ma quelle palle ne contenevano tanto, veramente tanto. La sborra gli colava dalla bocca, mentre ancora il cazzo di Rocco continuava schizzare. Sembrava non finire mai. Quando il cazzo di Rocco finì di pulsare, Daniele lo pulì e si pulì. Aveva il viso, la camicia, e tutto il resto inzuppati del bianco nettare del cazzo dell’amico. Si scostò, andò in bagno a pulirsi e a prendere un asciugamano per pulire la poltrona, anch’esso pieno di sborra. Rocco era rimasto sulla poltrona, a gambe larghe con il cazzo penzolante, la testa reclinata indietro, gli occhi chiusi, la bocca semiaperta e rantolava ancora. Che pompino! Che sborrata! Rocco aveva goduto come non mai ed era esausto. Sembrava in catalessi. Aveva il viso disteso, appagato, sembrava l’immagine della soddisfazione. Daniele si godeva lo spettacolo di quell’immagine di serenità e di tranquillità. Mentre lo osservava cominciò a spogliarsi e, una volta nudo, si accostò nuovamente all’amico e iniziò ad accarezzargli il torace. Poi scese verso il sesso dell’amico. Lo prese in mano, lo trastullò un po’ per scuoterlo. Si abbassò e lo riprese in bocca, leccandolo e succhiandolo. Il pene di Rocco, dentro la calda bocca di Daniele cominciò a risvegliarsi e a riprendere consistenza. Sentire il nerbo dell’amico che prendeva vita dentro la sua bocca fece sentire Daniele veramente soddisfatto. Non solo aveva assaporato il sesso dell’uomo che amava da sempre, ma lo aveva ripreso e fatto ancora suo. Rocco, ormai era completamente in balia dell’amico. Dopo che il membro di Rocco aveva ripreso vigore, Daniele smise di sbocchinarlo e avvicinandosi all’orecchio di Rocco gli sussurra:
- Dai ti voglio dentro di me……..fammi tuo……..
Così dicendo, si alzò e tirò a se l’amico. Rocco non oppose resistenza, ormai faceva tutto ciò che Daniele gli chiedeva. Dany gli voltò le spalle, appoggiò le mani sui braccioli della poltrona e, piegandosi, porse il suo bel sedere all’amico. Rocco non se lo fece ripetere, prese l’amico per i fianchi e lo avvicinò a sé. Prese un po’ di saliva e cominciò ad accarezzargli il buchino insalivandolo. Lo stuzzicò un po’, sempre insalivandolo cominciò a penetrarlo con le dita. Il buchino di Daniele era già pronto, non solo ad accogliere le dita dell’amico ma l’intero cazzo. Rocco prese ancora un po’ di saliva e la cosparse sul glande, appoggiò l’enorme cappella nel buco, che pulsava e aspettava di essere penetrato. Afferrò nuovamente l’amico per i fianchi e spinse deciso. Daniele urlò. Il suo buco aveva si preso parecchi cazzi, ma non di quel calibro. Rocco si fermò e si ritrasse. Mise ancora della saliva nel buco di Daniele e sulla cappella. Questa volta con una mano afferrò un fianco dell’amico e con l’altra impugnò il cazzo per guidarlo. Riappoggiò il glande sul buco e piano piano cominciò a spingere. Questa volta sembrava entrare con meno difficoltà. Daniele non urlò e lentamente il cazzo di Rocco scomparse tutto dentro il culo di Daniele. Si fermò un po’ e poi prese a pompare. Nel frattempo l’ano di Daniele si era adattato al nuovo pistone e ogni stantuffata Daniele di eccitava, il suo cazzetto era diventato duro e lui prese a segarsi. Rocco, finalmente, si stava scopando l’amico e Daniele si masturbava. Che sinfonia di mugolii, sospiri, un vero concerto di piacere.
- Si, finalmente sei dentro di me……..dio quanto è grosso………mi stai spaccando…..
- Era quello che volevi toh…toh…prendi…..ti spacco……lo senti…….dentro….ti riempio tutto…..
- Si dai rompimi………riempimi tutto del tuo cazzo….dai fammelo arrivare in gola…..si lo voglio tutto dentro….dai non ti fermare…..siiiii che bello……
- Sei più stretto di una donna…..sei meglio di una donna Dany ti spacco….ti voglio riempire le budella con la mia sborra……
- Si dai riempimi tutto….lo voglio tutto siiiiii…..dai più forte….più forte…. Siiii sto venendo……
- Sto venendo anch’io ti riempio siiii……..vengo…..vengo….siiiiiiiii toh…. Toh…siiiiiii
- Siiiii….che bello oddio svengo……siiiiiiiiiii.
I due all’unisono vengono. Rocco riempì di sborra il culo dell’amico, mentre Daniele riempì la poltrona. Rocco non uscì dal culo dell’amico ma vi rimase dentro e continuando a scoparsi l’amico fino a quando soddisfatto lo tirò fuori e lo mise in bocca dell’amico per farselo pulire. I due erano spossati e soddisfatti. Rocco si distende sul divano e Daniele sulla poltrona. Dopo alcuni minuti Rocco si alzò di scatto, sembrava risvegliato da un sogno, un brutto sogno. Prense l’asciugamano, si coprì e rivolgendosi all’amico:
- Adesso vado in bagno a fare la doccia, quando torno non ti voglio più trovare qui.
Daniele non replicò, andò in cucina a prendere un po’ di tovaglioli per pulirsi, si rivestì e andò via.
Il giorno dopo Rocco non andò a lavoro. Chiese al suo datore di lavoro le ferie anticipate e partì per il paesello d’origine dei genitori, giù, nella profonda Calabria. Vi rimase tutta l’estate senza dare alcuna notizia di sé all’amico. Ritornò quasi a metà settembre. Appena tornato, passò da casa dei genitori e poi, diritto a casa di Daniele. Arrivò che l’amico era appena uscito dalla doccia e senza dare alcuna spiegazione gli chiese di andare a casa sua. E fu così che Daniele, per la prima volta, trascorse la notte a casa dell’uomo che amava da sempre.
Circa sei mesi dopo, Daniele si trasferì definitivamente a casa di Rocco.
Fra qualche mese compiranno sei anni che i due vivono felicemente insieme.
RINGRAZIO GLI AMICI DANIELE E ROCCO PER AVERMI PERMESSO DI RACCONTARE LA LORO STORIA. MI SCUSO CON LORO PER LE IMPRECISIONI E PER ALCUNE SITUAZIONI FANTASIOSE AGGIUNTE SOLO PER FINI ROMANZESCHI. IL RACCONTO E’ DEDICATO A TUTTI GLI AMICI GAY CHE COME DANIELE NON SONO CORRISPOSTE DALL’UOMO CHE AMANO. INSISTETE PRIMA O POI L’AMORE VINCE ANCHE SUI PREGIUDIZI PIU’ BECERI.
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