Il vin brulé corretto
di
Servo Tullio
genere
dominazione
Gita in montagna con mia moglie e la sua amica, alleate contro di me. Eravamo già d'accordo che avremmo fatto il vin brulé. Io sono abituato con i miei amici che ce ne beviamo una caraffa a testa. Invece con loro sembrava che io fossi l'ubriacone. Comunque facciamo così che ne facciamo 2 caraffe di vino bianco, una per me e una per loro due. Ma quando era tutto pronto vedo che loro di nascosto se ne vanno in bagno ridacchiando con la mia caraffa. Così vado in balcone da dove riesco a vedere dentro al bagno che fanno. Ebbene quelle due troie svuotano metà caraffa e ci pisciano dentro una alla volta. La cosa mi eccita. È un po' di tempo che la pipì di mia moglie mi intriga, ma non gliel'ho mai detto. Mi piace sentirne l'odore in bagno quando si scorda di tirare l'acqua, mi piace sentirne lo scroscio da dietro la porta. A volte prendo le sue mutandine sporche e me le odoro di nascosto. Così l'idea di bere la sua pipì mi attira. Ancor di più pensando alle loro risate nascoste mentre berrò quel cocktail. Per cui faccio finta di non aver visto niente. La serata è tutta una battaglia tra me e loro. Io sto al gioco, cercando di essere il più antipatico possibile per evitare che mia moglie si intenerisca e mi sveli il loro misfatto. E così, proprio dopo una mia battuta un po' pesante contro le donne (una cosa che non ho mai pensato), vado alla mia caraffa e me ne verso un bel bicchiere. Che buono il vino brulé con la pipì. Bisogna provarlo. Ci guadagna davvero tanto. E visto che loro mi guardano divertite, io inizio a decantarne il gusto. Mai bevuto un vin brulé così buono. Bisogna ricordarsi la marca del vino. Loro se la ridono alacremente e mi chiamano ubriacone. Mano a mano che la serata va avanti io mi godo il loro piscio sotto le loro risa, tanto che mi faccio preparare un'altra caraffa e loro ridendo me la preparano chiuse in cucina. Riesco a sbirciare anche stavolta e vederle accovacciate pisciarmi dritto nella mia bevanda me lo fa venire ancora più duro, non ostante l'alcol. A fine serata mia moglie mi ordina di massaggiarle i piedi. È un'altra cosa che mi eccita molto, ma davanti alla sua amica, mi sembra che incrini la mia mascolinità e così le rispondo che semmai è lei che deve massaggiarmi i piedi, visto che io sono l'uomo. Allora le due megere mi dicono che uno che beve così tanto non è un vero uomo ma un rammollito. Io ne approfitto per ribadire che ho bevuto tanto solo perché il vino era particolarmente saporito. Loro se la ridono ed io so bene perché. Allora mia moglie mi sfida ad una gara lungo il corridoio. Il primo che arriva, l'altro gli massaggia i piedi e glieli bacia. Vale qualunque trucco. Io sono d'accordo, tanto non c'è trucco che tenga. La batterò di certo. Mi piace l'idea di farmi massaggiare i piedi davanti alla sua amica. Anche se mi ecciterebbe ancora di più essere io a massaggiarle i piedi davanti all'amica. Così quando stiamo in posizione per partire e sento le mani dell'amica che da dietro mi afferrano l'elastico dei pantaloni della tuta, faccio finta di niente. Al via la furfantella mi abbassa di colpo i pantaloni fino alle caviglie ed io cercando di correre rovino goffamente a terra. Mia moglie fa in tempo ad arrivare in fondo al corridoio e tornare trionfante ed io sono ancora a terra dolorante. Ma quando mi trovo il suo piede odoroso alzato davanti alla mia bocca e sento la sua voce ordinarmi di baciarlo ho il cazzo davvero duro e credo che si veda fin troppo visto che sono in mutande. Mi metto carponi e bacio quel bellissimo piede e poi lo lecco avidamente. Loro ridono. E dopo qualche altro bicchiere dello speciale succo, ci metteranno pochissimo a convincermi a leccare anche i piedi dell'amica.
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