Mia moglie e la sua amica ed io mi sego
di
Servo Tullio
genere
dominazione
PISSING, FEMDOM, MASTURBAZIONE
Qualcuno dice di non sposare le ragazze dell’est, perché ti sposano solo per sfruttarti. Ma Nadja era una figa stratosferica ed io l’ho sposata lo stesso. Tornati dal viaggio di nozze ci siamo trovati in casa la sua amica Danjella, anche lei fichissima, la quale aveva bisogno di un posto dove stare momentaneamente. Io non vedevo l’ora di iniziare la nostra vita da sposini e invece sta tipa in mezzo ai coglioni. Durante il viaggio di nozze per un motivo o per l’altro Nadja non mi aveva fatto trombare per niente ed io avevo le palle sempre più gonfie. Anche perché, insomma avere sta figa, mezza nuda per casa, mi faceva scatenare le migliori fantasie. Io che non sono un gran che e che non ho avuto molte ragazze prima di Nadja e soprattutto mai così gnocche, ero abituato per lo più a masturbarmi e, devo ammettere che, quando sono solo mi è sempre piaciuto accarezzarmi il pisello, ma anche il culo, che non ho mancato di esplorare con piccoli oggetti. Però in viaggio di nozze, pur non trombando con la mia fighissima moglie, non me la sono sentita di masturbarmi, mi sembrava una profanazione. Così insomma tornati a casa, io facendo il tele lavoro, mi trovavo a casa, mentre Nadja poteva ancora andare a lavoro. Stavo a casa e c’era anche Danjella, ed in genere non ci cagavamo reciprocamente; ma una mattina ad un certo punto mi si para davanti Danjella con una camicetta nera, un toppino nero, mutandine di pizzo nere e degli stivaloni di pelle morbida rossi fino a sopra il ginocchio. Mi dice che si è appena comprata quegli stivali e mi chiede se mi piacciano. Ammirando il suo corpo sodo, particolarmente calamitato da quello che stava intorno e sotto alle mutandine di pizzo, rimango quasi paralizzato. Volevo dirle che era l’ultimo degli indumenti che avevo notato, ma sono bloccato. Lei fa un paio di giri su se stessa per mostrarmi gli stivali, ma io li intravedo appena, molto più coinvolto dal suo sedere che non dai tacchi. Poi finalmente li riesco a guardare ed effettivamente vedo che muove le gambe ed i piedi in modo molto provocante. I miei pantaloni, sono certo che non possono nascondere la mia erezione, ma cerco di fare il vago. Lei continua dicendo:” sai Tullio, a me piace dominare gli uomini. Schiacciarli sotto i miei piedi, e questi stivali mi sembra che facciano proprio al caso mio” detto questo mi si avvicina, con un dito puntato sul mio petto, mi spinge a sedermi sul divano, appoggia una gamba sul bracciolo al mio fianco, offrendomi lo spettacolo della sua patata e mi dice “ti piace?” altro che, penso. Sto quasi per venire. Lei vedendo che la sto guardando in mezzo alle gambe, capisce che sto fraintendendo, si fa una gran risata, poi mi fa: “ non quello che stai guardando, maialone” e scorrendo una mano sullo stivale “ questo ti piace?”. Giro lo sguardo sullo stivale vicinissimo al mio viso e le dico “bello, davvero bello”. “ L’ho comprato per far sentire gli uomini inferiori. Puoi accarezzarli. Senti che morbidi”. Io comincio ad accarezzarli dolcemente. Sto esplodendo. Sento l’odore della sua fica misto all’odore di pelle. “ Cosa saresti disposto a fare per una donna che indossa questi stivali, maschietto?” “ effettivamente ti donano molto “. “ Credo che mi piacerebbe vedere gli uomini ai miei piedi leccarmi gli stivali. Tu non li leccheresti con piacere?” mi chiede, intanto che io continuo ad accarezzargli quello che aveva appoggiato sul mio bracciolo. Lo accarezzo fino al punto più in alto per potermi avvicinare alla pelle della coscia e poi giù fino alla punta della scarpa, emozionandomi del sentire il suo piede e sentirmi assolutamente inferiore a lei. Ho voglia di essere steso ai suoi piedi a leccarle gli stivali e le risposi di sì con la testa. “Mi fa piacere, bambino, ma tu sei proprio un maialone, sei sposato e vorresti leccarmi gli stivali?” stavo esplodendo. “cosa faresti per una donna che indossa questi stivali? “ ero completamente annebbiato. “ non potrei farti leccare i miei stivali senza il permesso di Nadja che è la mia migliore amica. E tu vergognati di aver fatto pensieri sconci. Vai in camera tua e abbassati i pantaloni e le mutande, mettiti a pecorina e pensa ancora a me per qualche istante. Ma solo per qualche istante, d’accordo?” detto questo avvicina la sua fica al mio volto fino ad arrivare a pochi centimetri. “ adesso mi è venuta voglia di urinare. Ciao”. Si gira e va in bagno sculettando. Trasalisco, mi alzo lentamente e vado in camera mia, chiudo la porta e mi abbasso pantaloni e mutande. Finalmente il cazzo eccitatissimo può respirare. Nadja deve arrivare tra un’ora abbondante. Mi metto a pecora ed è bellissimo sentire l’aria tra le chiappe. Immagino quelle di Danjela. Mi muovo con il sedere avanti e indietro, cerco di aprire bene le chiappe, mi inarco. Decine di volte mi sono masturbato in questa posizione. Mi sono anche messo un dito nel culo, anche due, anche una penna una volta, e per un periodo avevo trovato il manico di una spazzola tondo e sottile, fatto come a palline attaccate, che mi dava piacere entrando ed uscendo. Adesso trasalisco perché non sono eccitato da un video porno, prima di masturbarmi, ma da una ragazza in carne ed ossa. Mi sfioro il sedere con una mano, mi tocco le palle ed il pisello. Ondeggio avanti e indietro, immagino Danjella con il cazzo che mi penetra. Apro bene le chiappe e mi porto in dietro, immaginando di offrire il sedere al primo venuto, poi mi porto avanti, immaginando di trafiggere la fica di mia moglie o il culo di Danjella. Penso alla sua fica, al fatto che voleva pisciare. Immagino il suo nettare caldo colarmi in bocca.
Improvvisamente sento una presenza, mi fermo, ma è troppo tardi, sento la voce di mia moglie che mi dice. “continua” e poi sento un oggetto tra le chiappe. Capisco che mi ha appoggiato un piede, con tutta la scarpa e preme. “ è un po’ che ti sto guardando, è divertente guardarti mentre ti masturbi a pecorina. Sei proprio ridicolo!” Io provo a dire che non mi stavo masturbando, ma che stavo cercando qualcosa che avevo perso in terra. Lei si fa una gran risata dicendo “ ma se avevi le mani nel culo e ti accarezzavi il pisello! Ahhah” e poi “ frocetto mio ti ho beccato!” detto questo abbassa un po’ il piede passandomelo sulle palle e poi continua “ dai vai avanti non ti vergognare è davvero divertente guardarti” e comincia a darmi dei colpetti tra le palle e l’ano. Io, con mia sorpresa, obbedisco. Sono eccitatissimo e non capisco niente, mi sento nuovamente esplodere e ubbidire è la cosa più facile e più piacevole. Ricomincio a fare avanti e dietro col culo, inarcandomi e strusciando contro la scarpa di mia moglie. E’ bellissimo, sento il suo piede che mi struscia sull’ano, faccio sempre più forza, mi lascio andare, lei sghignazza sommessamente. E’ umiliante, ma liberatorio; ma ecco che lei improvvisamente toglie il piede. Mi giro un po’ verso di lei e vedo che si sta togliendo la scarpa da ginnastica e con quella, con la suola mi colpisce abbastanza decisamente una, due, tre volte. Le chiappe mi avvampano. E’ bellissimo. “ ti piace, maritino frocetto?” le rispondo senza pensarci “ sì tesoro, è bellissimo!”. Ma certo, quante volte masturbandomi ho immaginato di essere preso a cinghiate da qualche prostituta, qualche volta mi sono auto schiaffeggiato, persino percosso con la paletta delle mosche, ma questo succedeva prima del matrimonio, sembra un sogno che si realizza, anche se con ia moglie immaginavo un rapporto alla pari. Invece sono un frocetto in mano sua. Sto veramente per venire, cerco di trattenermi. Mi spoglio della parte sopra, camicia e maglia, mentre ho ancora i pantaloni alle caviglie, dico a Nadja che sto per venire. Lei mi urla” No, fermo, vai in ginocchio fino alla tazza del cesso, lì potrai masturbarti ed eiaculare”. Eseguo, nel girarmi la guardo. E’ proprio bella. Mentre vado, si toglie i pantaloni dicendo “ mi spoglio un po’ anche io, togliti i pantaloni, ma lasciati calzini che sei più ridicolo” e ricomincia a ridere sempre più forte, tanto da chiamare l’attenzione di Danjella, che avvicinandosi, ancora in mutande e con gli stivali rossi, mi vede carponi, entrare in bagno. Si mette a ridere anche lei. Vedendola Nadja le dice “ sei proprio una bella topa!”, poi rivolta a me, “ hai visto che topa la mia amica?” ed io le rispondo “è carina, ma tu sei molto più bella!” in realtà entrambe sono delle gnocche da favola. “ ma guarda che begli stivali si è messa, guardala bene” mi fa Nadja. “ Li ha visti bene questi stivali, Me li voleva leccare quel porcone” fa Danjella. “ come sarebbe a dire?” chiede Nadja. “ Ma io gli ho detto di pensare a te, di venire in camera vostra e di abbassarsi i pantaloni” “ quindi ti stavi masturbando pensando agli stivali della mia amica?” Io nego, la storia era leggermente diversa. La presenza di Danjella in questo quadretto umiliante, è del tutto naturale. Forse perché è iniziato tutto da lei. Loro sono mezze nude e provocanti. Io nudo come un verme, con il cazzo duro e cammino carponi. Ho i brividi. “ Ma secondo te” chiede Nadja a Danjella “ dovrei tenermi un marito che ho visto masturbarsi a pecorina, pensando agli stivali della mia migliore amica, grande figona?” e detto questo le dà un bacio sulle labbra. “ secondo me” le risponde Daniella “ dovresti tenertelo stretto e farlo diventare il tuo servo personale”. “ ma io non credo di volermi far scopare da uno così”. “ ma no,” risponde Daniela “ lui te lo tieni come servetto, visto che ci mette la casa, e poi ti scopi chi ti piace, un uomo vero delle nostre parti ahahah”. Io sono in ginocchio davanti al gabinetto e Nadja ricomincia a sculacciarmi con la scarpa dicendo “brutto marito infedele, ti piacerebbe leccare gli stivali di Danjela!” e mi dà sculacciate sempre più forti “ dai, ricomincia a masturbarti, dì a Daniella quanto ti piace essere sculacciato da tua moglie” Io allargo le gambe, sporgo il culo per prendere meglio quelle scarpate ed dico a voce alta” E’ bellissimo, è bellissimo”. Loro ridono, poi, visto che non mi stavo masturbando per non venire subito e prolungare il piacere, Nadjia mi dice “ al tuo culo ci penso io, tu segui la mia voce” mi prende la mano che tiene il cazzo e stringendola mi dice “ stringilo forte, e poi vai su” e me l’accompagna su lungo l’asta del mio cazzo, “ e poi torna giù” e me l’accompagna giù” e poi su e giù e su e giù”. Toglie la sua mano e, intanto che mi spinge la scarpa, come se mi volesse penetrare l’ano, continua a dirmi “ su e giù” ora più veloce, ora più lento, ed io eseguo e poi mi ordina di stringermi le palle con l’altra mano. Danjella intanto ride divertita. Io continuo a masturbarmi al ritmo della voce di Nadja che mi manda a volte più veloce, a volte più lento poi mi fa fermare di botto, mi fa stringere e allentare in modo volutamente asincrono rispetto al mio desiderio. Questo mi piace, ma mi provoca anche dolore. Io muovo il culo sulla scarpa, per cercare il massimo piacere. Sto per venire, dovrei muovere la mano al ritmo dell’eiaculazione, ma Nadja, secondo me di proposito, invece di agevolarmi mi dice di aumentare il ritmo. Io obbedisco, la mia mano fa su è giù sul mio cazzo rapidissima ed io venendo provo un gran piacere, ma anche fastidio e dolore, e come se non bastasse devo continuare a masturbarmi velocemente. Sussulto dal piacere e dal dolore, emetto dei gemiti. Le due donne ridono. Poi Nadja invece di farmi smettere, mi ordina di continuare velocissimo senza che lei dica più su e giù, poi mi dice di stendermi a terra. Io mi stendo supino con in mano il mio cazzo grondante sborra, ancora mezzo gonfio. Ho dolore, continuando a segarmi veloce. Glielo dico a Nadja, la prego di farmi smettere o almeno rallentare. Lei ride e mi dice che adesso vedrò qualcosa che mi farà piacere, detto questo sfila le mutande alla sua amica compiacente e le fa allargare le gambe sopra di me. Si toglie anche le sue ed inizia a leccare la fica della sua amica e mi chiede se mi piace la fica della sua amica. “ ti piace masturbarti guardandola vero?” mi sta tornando l’erezione, intanto che mi smanetto velocissimo. Poi si mette davanti a lei, in piedi a gambe larghe sopra di me e mi chiede “ quale preferisci?” volevo dire tutte e due, ma dissi “ la tua amore mio” “ allora leccala” e si accovaccia sulla mia bocca ed io lecco con avidità, mentre continuo a masturbarmi, sento che potrei venire, mi accarezzo le palle. Lei con la scarpa mi colpisce sul pisello in movimento, mi dà delle scarpate sempre più forti e mi dice “ lecca, lecca frocio”. Si sposta un po’ in avanti e mi porge il suo ano. Lo lecco ancora più avidamente. Sto per venire. Non so dove sia Danjela. Nadja si alza e si gira, mi guarda in faccia, io le dico “grazie amore”. Lei ride, poi si abbassa, mi sputa in faccia e poi torna nuovamente ad offrirmi la fica. Ma sto venendo. Le succhio la fica continuo a menarmelo velocissimo perché ogni volta che rallento c’è Daniella che mi sgrida e mi da un calcetto. Vengo, vengo urlando sommessamente dal dolore misto a goduria. Cerco di fermarmi, il pisello mi brucia. Non lo vedo perché ho in bocca la fica di Nadja. “ ti prego fammi smettere” imploro mia moglie. “ ma come non ti piace masturbarti? Facciamo così, voglio pisciarti in bocca, tu bevi tutta la mia urina e ti faccio smettere. D’accordo? “ “o sì, sì” “ allora apri bene mi dice Nadja dopo avermi dato un paio di schiaffi sulle guance” .“ anche io vorrei pisciargli in bocca” dice Danjella “ è tuo diritto” risponde Nadja” visto che voleva importunarti”. Io ero lì, sdraiato in terra in bagno agitando il mio pene mezzo moscio, con la bocca spalancata, sentendo ancora il gusto amabile della fica di mia moglie aspettandone il nettare dorato. Eccolo. Improvvisamente un liquido caldo e salato entrarmi violentemente in bocca, che buono! Cercavo di ingoiare, ma qualcosa andava sulle mie labbra, sul mio viso. Che bello. Quanto era buono. Non ostante fossi già venuto due volte questa pioggia dorata la trovavo buonissima. E sentino del piacere dalla bocca pervadermi tutto il corpo sino al buco del culo voglioso. Il cazzo lo dovevo stringere forte per non farmelo sfuggire. Bevevo la sua pipì e mia moglie rideva divertita. Non riuscivo a tenere gli occhi aperti per gli schizzi, ma cercavo di aprirli per vedere la fica aperta e lo sguardo divertito di quella che stava diventando la mia padrona. Mi doleva anche il braccio. “ ok, puoi fermarti segaiolo, ma adesso devi bere la piscia di Danjella” Nadja si sposto e Danjella prende il suo posto, mettendo i due stivaloni ai lati delle mie spalle, e resta in piedi. Nadja le dice di aspettare un attimo, poi mi ordina di piegare le gambe, che vuole vedere una cosa, prende lo spazzolone del cesso e passa il manico tra la pipì che mi bagna le guance, poi mi obbliga ad insalivarlo, io lo lecco e così inumidito me lo porta tra le chiappe ed inizia a spingermelo, facendo forza sull’ano, spingendo e girando, fino a trovare una strada. Eccolo che sta entrando. Allora lo tira un po’ in dietro, poi di nuovo avanti, poi me lo lascia e mi dice ci continuare da solo, allora io lo prendo, lo tolgo dal culo, lo passo ancora sul piscio che sta sul pavimento, poi lo insalivo e ci sputo sopra, e torno al culo, prima mi bagno l’ano con un po’ di pipì dove ho immerso un dito e poi finalmente torno ad inserire il manico dello spazzolone sotto gli occhi ammirati delle due fighe. Spingo, spingo e quell’affare si fa strada dentro di me. E’ una goduria magnifica. Sto godendo sotto i loro occhi divertiti. Danjella inizia a pisciare sul mio petto e sul mio viso, io apro la bocca avido di quel liquido caldo, le si abbassa e prende meglio la mira al centro della mia bocca, intanto che io mi masturbo il culo. Nadja mi fa spingere più affondo il manico, Spingo ed estraggo lentamente, ed ogni volta spingo sempre più affondo, godendo come non pensavo fosse possibile. Nadia mi ha preso la mano libera e me l’ha portata sul pisello, me l’accompagna su e giù. Intanto bevo, bevo e Danjella ride di me dicendo “ maschietto, bevi il mio piscio! Ti piace vero? Tieni bevi il mio piscio maschietto di merda” Bevevo e godevo e, mi masturbavo ancora. Nadja mi inizia a colpire con delle scarpate sulle palle. Non finirà mai. Danjela finisce di pisciare. E dice, “adesso voglio essere io a leccarti la fica, Nadja” e Nadja le risponde “ certo cara, adesso fatti leccare il buco del culo da mio marito finché non viene ancora, poi ci facciamo una doccia e andiamo a letto a fare i nostri giochetti, che quasi quasi mi sto eccitando anche io”. Venni dopo poco per la terza volta con l’ano che pulsava sullo scopettone del cesso, leccando avidamente il buco del culo profumato di Danjella , con Nadja che mi colpiva i coglioni con la suola della sua scarpa. A quel punto mi permettono di darmi una pulita prima di pulire con lo straccio in terra, ma sempre nudo e senza far uscire lo spazzolone dal culo. Mentre entrano della vasca, bellissime ed eccitanti Daniella dice che lo spazzolone nel mio culo sembra la coda di un barboncino “ facci vedere come scodinzoli” ed io sculettando faccio scodinzolare lo scopettone, ma nel culo il movimento è fortissimo. Godo anche di questo. Le cose sono precipitate, ma mi aspetta una vita di coppia assai strana.
Qualcuno dice di non sposare le ragazze dell’est, perché ti sposano solo per sfruttarti. Ma Nadja era una figa stratosferica ed io l’ho sposata lo stesso. Tornati dal viaggio di nozze ci siamo trovati in casa la sua amica Danjella, anche lei fichissima, la quale aveva bisogno di un posto dove stare momentaneamente. Io non vedevo l’ora di iniziare la nostra vita da sposini e invece sta tipa in mezzo ai coglioni. Durante il viaggio di nozze per un motivo o per l’altro Nadja non mi aveva fatto trombare per niente ed io avevo le palle sempre più gonfie. Anche perché, insomma avere sta figa, mezza nuda per casa, mi faceva scatenare le migliori fantasie. Io che non sono un gran che e che non ho avuto molte ragazze prima di Nadja e soprattutto mai così gnocche, ero abituato per lo più a masturbarmi e, devo ammettere che, quando sono solo mi è sempre piaciuto accarezzarmi il pisello, ma anche il culo, che non ho mancato di esplorare con piccoli oggetti. Però in viaggio di nozze, pur non trombando con la mia fighissima moglie, non me la sono sentita di masturbarmi, mi sembrava una profanazione. Così insomma tornati a casa, io facendo il tele lavoro, mi trovavo a casa, mentre Nadja poteva ancora andare a lavoro. Stavo a casa e c’era anche Danjella, ed in genere non ci cagavamo reciprocamente; ma una mattina ad un certo punto mi si para davanti Danjella con una camicetta nera, un toppino nero, mutandine di pizzo nere e degli stivaloni di pelle morbida rossi fino a sopra il ginocchio. Mi dice che si è appena comprata quegli stivali e mi chiede se mi piacciano. Ammirando il suo corpo sodo, particolarmente calamitato da quello che stava intorno e sotto alle mutandine di pizzo, rimango quasi paralizzato. Volevo dirle che era l’ultimo degli indumenti che avevo notato, ma sono bloccato. Lei fa un paio di giri su se stessa per mostrarmi gli stivali, ma io li intravedo appena, molto più coinvolto dal suo sedere che non dai tacchi. Poi finalmente li riesco a guardare ed effettivamente vedo che muove le gambe ed i piedi in modo molto provocante. I miei pantaloni, sono certo che non possono nascondere la mia erezione, ma cerco di fare il vago. Lei continua dicendo:” sai Tullio, a me piace dominare gli uomini. Schiacciarli sotto i miei piedi, e questi stivali mi sembra che facciano proprio al caso mio” detto questo mi si avvicina, con un dito puntato sul mio petto, mi spinge a sedermi sul divano, appoggia una gamba sul bracciolo al mio fianco, offrendomi lo spettacolo della sua patata e mi dice “ti piace?” altro che, penso. Sto quasi per venire. Lei vedendo che la sto guardando in mezzo alle gambe, capisce che sto fraintendendo, si fa una gran risata, poi mi fa: “ non quello che stai guardando, maialone” e scorrendo una mano sullo stivale “ questo ti piace?”. Giro lo sguardo sullo stivale vicinissimo al mio viso e le dico “bello, davvero bello”. “ L’ho comprato per far sentire gli uomini inferiori. Puoi accarezzarli. Senti che morbidi”. Io comincio ad accarezzarli dolcemente. Sto esplodendo. Sento l’odore della sua fica misto all’odore di pelle. “ Cosa saresti disposto a fare per una donna che indossa questi stivali, maschietto?” “ effettivamente ti donano molto “. “ Credo che mi piacerebbe vedere gli uomini ai miei piedi leccarmi gli stivali. Tu non li leccheresti con piacere?” mi chiede, intanto che io continuo ad accarezzargli quello che aveva appoggiato sul mio bracciolo. Lo accarezzo fino al punto più in alto per potermi avvicinare alla pelle della coscia e poi giù fino alla punta della scarpa, emozionandomi del sentire il suo piede e sentirmi assolutamente inferiore a lei. Ho voglia di essere steso ai suoi piedi a leccarle gli stivali e le risposi di sì con la testa. “Mi fa piacere, bambino, ma tu sei proprio un maialone, sei sposato e vorresti leccarmi gli stivali?” stavo esplodendo. “cosa faresti per una donna che indossa questi stivali? “ ero completamente annebbiato. “ non potrei farti leccare i miei stivali senza il permesso di Nadja che è la mia migliore amica. E tu vergognati di aver fatto pensieri sconci. Vai in camera tua e abbassati i pantaloni e le mutande, mettiti a pecorina e pensa ancora a me per qualche istante. Ma solo per qualche istante, d’accordo?” detto questo avvicina la sua fica al mio volto fino ad arrivare a pochi centimetri. “ adesso mi è venuta voglia di urinare. Ciao”. Si gira e va in bagno sculettando. Trasalisco, mi alzo lentamente e vado in camera mia, chiudo la porta e mi abbasso pantaloni e mutande. Finalmente il cazzo eccitatissimo può respirare. Nadja deve arrivare tra un’ora abbondante. Mi metto a pecora ed è bellissimo sentire l’aria tra le chiappe. Immagino quelle di Danjela. Mi muovo con il sedere avanti e indietro, cerco di aprire bene le chiappe, mi inarco. Decine di volte mi sono masturbato in questa posizione. Mi sono anche messo un dito nel culo, anche due, anche una penna una volta, e per un periodo avevo trovato il manico di una spazzola tondo e sottile, fatto come a palline attaccate, che mi dava piacere entrando ed uscendo. Adesso trasalisco perché non sono eccitato da un video porno, prima di masturbarmi, ma da una ragazza in carne ed ossa. Mi sfioro il sedere con una mano, mi tocco le palle ed il pisello. Ondeggio avanti e indietro, immagino Danjella con il cazzo che mi penetra. Apro bene le chiappe e mi porto in dietro, immaginando di offrire il sedere al primo venuto, poi mi porto avanti, immaginando di trafiggere la fica di mia moglie o il culo di Danjella. Penso alla sua fica, al fatto che voleva pisciare. Immagino il suo nettare caldo colarmi in bocca.
Improvvisamente sento una presenza, mi fermo, ma è troppo tardi, sento la voce di mia moglie che mi dice. “continua” e poi sento un oggetto tra le chiappe. Capisco che mi ha appoggiato un piede, con tutta la scarpa e preme. “ è un po’ che ti sto guardando, è divertente guardarti mentre ti masturbi a pecorina. Sei proprio ridicolo!” Io provo a dire che non mi stavo masturbando, ma che stavo cercando qualcosa che avevo perso in terra. Lei si fa una gran risata dicendo “ ma se avevi le mani nel culo e ti accarezzavi il pisello! Ahhah” e poi “ frocetto mio ti ho beccato!” detto questo abbassa un po’ il piede passandomelo sulle palle e poi continua “ dai vai avanti non ti vergognare è davvero divertente guardarti” e comincia a darmi dei colpetti tra le palle e l’ano. Io, con mia sorpresa, obbedisco. Sono eccitatissimo e non capisco niente, mi sento nuovamente esplodere e ubbidire è la cosa più facile e più piacevole. Ricomincio a fare avanti e dietro col culo, inarcandomi e strusciando contro la scarpa di mia moglie. E’ bellissimo, sento il suo piede che mi struscia sull’ano, faccio sempre più forza, mi lascio andare, lei sghignazza sommessamente. E’ umiliante, ma liberatorio; ma ecco che lei improvvisamente toglie il piede. Mi giro un po’ verso di lei e vedo che si sta togliendo la scarpa da ginnastica e con quella, con la suola mi colpisce abbastanza decisamente una, due, tre volte. Le chiappe mi avvampano. E’ bellissimo. “ ti piace, maritino frocetto?” le rispondo senza pensarci “ sì tesoro, è bellissimo!”. Ma certo, quante volte masturbandomi ho immaginato di essere preso a cinghiate da qualche prostituta, qualche volta mi sono auto schiaffeggiato, persino percosso con la paletta delle mosche, ma questo succedeva prima del matrimonio, sembra un sogno che si realizza, anche se con ia moglie immaginavo un rapporto alla pari. Invece sono un frocetto in mano sua. Sto veramente per venire, cerco di trattenermi. Mi spoglio della parte sopra, camicia e maglia, mentre ho ancora i pantaloni alle caviglie, dico a Nadja che sto per venire. Lei mi urla” No, fermo, vai in ginocchio fino alla tazza del cesso, lì potrai masturbarti ed eiaculare”. Eseguo, nel girarmi la guardo. E’ proprio bella. Mentre vado, si toglie i pantaloni dicendo “ mi spoglio un po’ anche io, togliti i pantaloni, ma lasciati calzini che sei più ridicolo” e ricomincia a ridere sempre più forte, tanto da chiamare l’attenzione di Danjella, che avvicinandosi, ancora in mutande e con gli stivali rossi, mi vede carponi, entrare in bagno. Si mette a ridere anche lei. Vedendola Nadja le dice “ sei proprio una bella topa!”, poi rivolta a me, “ hai visto che topa la mia amica?” ed io le rispondo “è carina, ma tu sei molto più bella!” in realtà entrambe sono delle gnocche da favola. “ ma guarda che begli stivali si è messa, guardala bene” mi fa Nadja. “ Li ha visti bene questi stivali, Me li voleva leccare quel porcone” fa Danjella. “ come sarebbe a dire?” chiede Nadja. “ Ma io gli ho detto di pensare a te, di venire in camera vostra e di abbassarsi i pantaloni” “ quindi ti stavi masturbando pensando agli stivali della mia amica?” Io nego, la storia era leggermente diversa. La presenza di Danjella in questo quadretto umiliante, è del tutto naturale. Forse perché è iniziato tutto da lei. Loro sono mezze nude e provocanti. Io nudo come un verme, con il cazzo duro e cammino carponi. Ho i brividi. “ Ma secondo te” chiede Nadja a Danjella “ dovrei tenermi un marito che ho visto masturbarsi a pecorina, pensando agli stivali della mia migliore amica, grande figona?” e detto questo le dà un bacio sulle labbra. “ secondo me” le risponde Daniella “ dovresti tenertelo stretto e farlo diventare il tuo servo personale”. “ ma io non credo di volermi far scopare da uno così”. “ ma no,” risponde Daniela “ lui te lo tieni come servetto, visto che ci mette la casa, e poi ti scopi chi ti piace, un uomo vero delle nostre parti ahahah”. Io sono in ginocchio davanti al gabinetto e Nadja ricomincia a sculacciarmi con la scarpa dicendo “brutto marito infedele, ti piacerebbe leccare gli stivali di Danjela!” e mi dà sculacciate sempre più forti “ dai, ricomincia a masturbarti, dì a Daniella quanto ti piace essere sculacciato da tua moglie” Io allargo le gambe, sporgo il culo per prendere meglio quelle scarpate ed dico a voce alta” E’ bellissimo, è bellissimo”. Loro ridono, poi, visto che non mi stavo masturbando per non venire subito e prolungare il piacere, Nadjia mi dice “ al tuo culo ci penso io, tu segui la mia voce” mi prende la mano che tiene il cazzo e stringendola mi dice “ stringilo forte, e poi vai su” e me l’accompagna su lungo l’asta del mio cazzo, “ e poi torna giù” e me l’accompagna giù” e poi su e giù e su e giù”. Toglie la sua mano e, intanto che mi spinge la scarpa, come se mi volesse penetrare l’ano, continua a dirmi “ su e giù” ora più veloce, ora più lento, ed io eseguo e poi mi ordina di stringermi le palle con l’altra mano. Danjella intanto ride divertita. Io continuo a masturbarmi al ritmo della voce di Nadja che mi manda a volte più veloce, a volte più lento poi mi fa fermare di botto, mi fa stringere e allentare in modo volutamente asincrono rispetto al mio desiderio. Questo mi piace, ma mi provoca anche dolore. Io muovo il culo sulla scarpa, per cercare il massimo piacere. Sto per venire, dovrei muovere la mano al ritmo dell’eiaculazione, ma Nadja, secondo me di proposito, invece di agevolarmi mi dice di aumentare il ritmo. Io obbedisco, la mia mano fa su è giù sul mio cazzo rapidissima ed io venendo provo un gran piacere, ma anche fastidio e dolore, e come se non bastasse devo continuare a masturbarmi velocemente. Sussulto dal piacere e dal dolore, emetto dei gemiti. Le due donne ridono. Poi Nadja invece di farmi smettere, mi ordina di continuare velocissimo senza che lei dica più su e giù, poi mi dice di stendermi a terra. Io mi stendo supino con in mano il mio cazzo grondante sborra, ancora mezzo gonfio. Ho dolore, continuando a segarmi veloce. Glielo dico a Nadja, la prego di farmi smettere o almeno rallentare. Lei ride e mi dice che adesso vedrò qualcosa che mi farà piacere, detto questo sfila le mutande alla sua amica compiacente e le fa allargare le gambe sopra di me. Si toglie anche le sue ed inizia a leccare la fica della sua amica e mi chiede se mi piace la fica della sua amica. “ ti piace masturbarti guardandola vero?” mi sta tornando l’erezione, intanto che mi smanetto velocissimo. Poi si mette davanti a lei, in piedi a gambe larghe sopra di me e mi chiede “ quale preferisci?” volevo dire tutte e due, ma dissi “ la tua amore mio” “ allora leccala” e si accovaccia sulla mia bocca ed io lecco con avidità, mentre continuo a masturbarmi, sento che potrei venire, mi accarezzo le palle. Lei con la scarpa mi colpisce sul pisello in movimento, mi dà delle scarpate sempre più forti e mi dice “ lecca, lecca frocio”. Si sposta un po’ in avanti e mi porge il suo ano. Lo lecco ancora più avidamente. Sto per venire. Non so dove sia Danjela. Nadja si alza e si gira, mi guarda in faccia, io le dico “grazie amore”. Lei ride, poi si abbassa, mi sputa in faccia e poi torna nuovamente ad offrirmi la fica. Ma sto venendo. Le succhio la fica continuo a menarmelo velocissimo perché ogni volta che rallento c’è Daniella che mi sgrida e mi da un calcetto. Vengo, vengo urlando sommessamente dal dolore misto a goduria. Cerco di fermarmi, il pisello mi brucia. Non lo vedo perché ho in bocca la fica di Nadja. “ ti prego fammi smettere” imploro mia moglie. “ ma come non ti piace masturbarti? Facciamo così, voglio pisciarti in bocca, tu bevi tutta la mia urina e ti faccio smettere. D’accordo? “ “o sì, sì” “ allora apri bene mi dice Nadja dopo avermi dato un paio di schiaffi sulle guance” .“ anche io vorrei pisciargli in bocca” dice Danjella “ è tuo diritto” risponde Nadja” visto che voleva importunarti”. Io ero lì, sdraiato in terra in bagno agitando il mio pene mezzo moscio, con la bocca spalancata, sentendo ancora il gusto amabile della fica di mia moglie aspettandone il nettare dorato. Eccolo. Improvvisamente un liquido caldo e salato entrarmi violentemente in bocca, che buono! Cercavo di ingoiare, ma qualcosa andava sulle mie labbra, sul mio viso. Che bello. Quanto era buono. Non ostante fossi già venuto due volte questa pioggia dorata la trovavo buonissima. E sentino del piacere dalla bocca pervadermi tutto il corpo sino al buco del culo voglioso. Il cazzo lo dovevo stringere forte per non farmelo sfuggire. Bevevo la sua pipì e mia moglie rideva divertita. Non riuscivo a tenere gli occhi aperti per gli schizzi, ma cercavo di aprirli per vedere la fica aperta e lo sguardo divertito di quella che stava diventando la mia padrona. Mi doleva anche il braccio. “ ok, puoi fermarti segaiolo, ma adesso devi bere la piscia di Danjella” Nadja si sposto e Danjella prende il suo posto, mettendo i due stivaloni ai lati delle mie spalle, e resta in piedi. Nadja le dice di aspettare un attimo, poi mi ordina di piegare le gambe, che vuole vedere una cosa, prende lo spazzolone del cesso e passa il manico tra la pipì che mi bagna le guance, poi mi obbliga ad insalivarlo, io lo lecco e così inumidito me lo porta tra le chiappe ed inizia a spingermelo, facendo forza sull’ano, spingendo e girando, fino a trovare una strada. Eccolo che sta entrando. Allora lo tira un po’ in dietro, poi di nuovo avanti, poi me lo lascia e mi dice ci continuare da solo, allora io lo prendo, lo tolgo dal culo, lo passo ancora sul piscio che sta sul pavimento, poi lo insalivo e ci sputo sopra, e torno al culo, prima mi bagno l’ano con un po’ di pipì dove ho immerso un dito e poi finalmente torno ad inserire il manico dello spazzolone sotto gli occhi ammirati delle due fighe. Spingo, spingo e quell’affare si fa strada dentro di me. E’ una goduria magnifica. Sto godendo sotto i loro occhi divertiti. Danjella inizia a pisciare sul mio petto e sul mio viso, io apro la bocca avido di quel liquido caldo, le si abbassa e prende meglio la mira al centro della mia bocca, intanto che io mi masturbo il culo. Nadja mi fa spingere più affondo il manico, Spingo ed estraggo lentamente, ed ogni volta spingo sempre più affondo, godendo come non pensavo fosse possibile. Nadia mi ha preso la mano libera e me l’ha portata sul pisello, me l’accompagna su e giù. Intanto bevo, bevo e Danjella ride di me dicendo “ maschietto, bevi il mio piscio! Ti piace vero? Tieni bevi il mio piscio maschietto di merda” Bevevo e godevo e, mi masturbavo ancora. Nadja mi inizia a colpire con delle scarpate sulle palle. Non finirà mai. Danjela finisce di pisciare. E dice, “adesso voglio essere io a leccarti la fica, Nadja” e Nadja le risponde “ certo cara, adesso fatti leccare il buco del culo da mio marito finché non viene ancora, poi ci facciamo una doccia e andiamo a letto a fare i nostri giochetti, che quasi quasi mi sto eccitando anche io”. Venni dopo poco per la terza volta con l’ano che pulsava sullo scopettone del cesso, leccando avidamente il buco del culo profumato di Danjella , con Nadja che mi colpiva i coglioni con la suola della sua scarpa. A quel punto mi permettono di darmi una pulita prima di pulire con lo straccio in terra, ma sempre nudo e senza far uscire lo spazzolone dal culo. Mentre entrano della vasca, bellissime ed eccitanti Daniella dice che lo spazzolone nel mio culo sembra la coda di un barboncino “ facci vedere come scodinzoli” ed io sculettando faccio scodinzolare lo scopettone, ma nel culo il movimento è fortissimo. Godo anche di questo. Le cose sono precipitate, ma mi aspetta una vita di coppia assai strana.
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