Marito umiliato 4 (bellissimo, anal e umiliazione)
di
Servo Tullio
genere
dominazione
Sentivo mia moglie miagolare di piacere mentre Niko, un perfetto sconosciuto le penetrava il culo, che per quanto ne so io, doveva essere vergine. Ed io, nudo, in ginocchio nello sgabuzzino delle scope la ascoltavo eccitato, ma non potendo masturbarmi, stavo giocando con il manico di una spazzola e il mio ano. Sentendola gemere, me la immaginavo inarcarsi con un cazzone che le entrava e le usciva lentamente dal culo. Intanto si sentivano gemiti e grida di piacere dalle altre stanze. Anche Anna e Marcella avevano trovato chi le faceva divertire. Io ero eccitatissimo dai mugolii di mia moglie, con Niko che le diceva "dai brava, vedi che sei una gran vacca alla fine come tutte le donne tanto gelose del culo, adesso vedrai che non ne potrai più fare a meno. Facevi la per benino e invece sei una vera zoccola". Non sapendo come meglio partecipare al piacere di Bea, mi insalivai un dito e me lo passai sull'ano a lungo, poi leccai il manico della spazzola, ci sputai sopra. Non avevo mai preso niente in culo, ma quel manico sembrava abbastanza sottile da poter entrare. Spinsi, forzai sentendo mia moglie gemere sempre più forte. Quando finalmente quel manico entrò sentii un leggero dolore, ma spinsi lentamente a fondo e stavo provando un piacere sconosciuto ed inaspettato. Mugolai anche io di piacere. Non potei farne a meno, era troppo piacevole. Mi fermai impietrito, ma loro sembrava continuassero senza essersi accorti di nulla. C'era talmente tanta gente che gemeva in questa casa che uno in più non li aveva allarmati. Allora continuai a fare su e giù lentamente cercando di mantenere il ritmo di mia moglie. Ma poco dopo lei iniziò a gridare venendo e anche lui, che ansimava gridò di piacere e le sborrò in culo tant'è che lei gridava "riempimi, riempimi" e dopo poco sentivo la voce di Niko che le diceva di leccare bene. Allora feci lo stesso, mi sfilai la spazzola dal culo e me la infilai in bocca come se le stessi facendo un pompino. Per fortuna non sapeva affatto di merda (ci tengo a precisarlo). Ma ero eccitatissimo e devo aver fatto un movimento sbagliato e per non cadere mi sono appoggiato al secchio, ma quello non ha tenuto e si è rovesciato, e poi tutte le scope, e insomma un gran casino e mi sono fatto anche male e automaticamente ho smadonnato. Niko iniziò a dire "ma che succede? Chi c'è?" Mi aveva scoperto. E ora? Sentii Bea dire "ma non ti preoccupare, non è niente" e Niko "ma non mi dire che c'è tuo marito e che siete di quei pervertiti". "Ma no" insisteva Bea " non è come credi. Posso spiegarti" e lui in pochi secondi girò la chiave ed aprì la porta del ripostiglio. Ed io che mi ero tirato su in ginocchio, fui colpito dalla luce improvvisa e mi vidi proprio davanti al viso, il pisello che aveva assaggiato più buchi di mia moglie che il mio in anni. Niko sbigottito disse "a che schifo che mi fate, mi dispiace Bea, sei una gran puledra, ma a me queste cose fanno schifo. Fate come cazzo volete, ma non mettetemi in mezzo a me". Bea anche lei nuda, se la prese con me. Giustamente. "Brutto inetto, impotente di merda, non riesci a stare fermo un attimo? Stronzo di merda, sei un mentecatto incapace" ed io allora cercai di riparare e, sempre in ginocchio (non osavo alzarmi), rivolgendomi a Niko dicevo " la prego Niko, è colpa mia, Bea non c'entra nulla" lui si stava rivestendo " non se ne vada, è tutta colpa mia, è vero sono un mentecatto, ma voi vi stavate divertendo tanto... vado via io, la prego, mia moglie non c'entra nulla, non sapeva che ero chiuso qua dentro" mi guardò senza smettere di vestirsi. Difficile da credere che Bea non lo sapesse, visto che lo sgabuzzino era chiuso a chiave e lo aveva aperto lui. Niko si fece una gran risata. Mi guardò e mi disse " sei proprio buffo sai, ma a me queste cose non mi piacciono" erano arrivati anche gli altri ospiti e c'era uno che guardandomi in ginocchio, implorare il suo amico di rimanere a scopare mia moglie, non riusciva a smettere di ridere. Ci fu un po' di trambusto e i tre se ne andarono in poco tempo. Bea non aveva smesso un minuto di insultarmi e come la porta si chiuse, mi prese per un orecchio e mi trascinò in salotto, e mi lasciò al centro della stanza a quattro zampe sempre dicendomi che ero una merda, un frocio, una pippa e Marcella mi sputava addosso e Anna ripeteva "che schifoso, che degenerato". Poi Bea cominciò a colpirmi il culo con una ciabatta con una tale violenza che sin dal primo colpo mi fece gridare ed ognuno dei colpi seguenti era più doloroso perché il culo era indolenzito. La pregai di smettere, le promisi che avrei fatto qualunque cosa, ma non resistevo. Quando smise sentivo le chiappe pulsare. Piangevo dal dolore e quasi non mi accorgevo quanto fosse grande l'umiliazione. Lì a carponi, al centro del salotto col culo rosso, in presenza di Anna e Marcella che avevano visto mia moglie sculacciarmi a lungo per essermi fatto scoprire, mentre ero nudo, chiuso in uno stanzino ad ascoltare i gemiti di mia moglie che si faceva trombare dal primo venuto. E loro non sapevano che cosa avevo fatto con la spazzola. Come se non bastasse l'umiliazione, Anna portò un preservativo usato e pieno di sperma, tenendolo per l'estremità me lo faceva dondolare sulla faccia, me lo fece leccare fuori e poi mi disse " adesso che hai leccato la parte che stava a contatto della mia fica, voglio che ti bevi il contenuto. Fatto ciò, sotto gli occhi entusiasti di mia moglie, mi spinse in bocca quello sperma che io cercai di succhiare al meglio possibile, era schifoso, ma così umiliante, che dopo un po' mi piacque. Ma una parte cadde a terra e sebbene mi sbrigai a ripulire con la lingua fui punito con una brutta sculacciata sul culo dolorante. Mia moglie divertita disse "noi lo abbiamo fatto senza preservativo. Io lo sperma di Niko ce l'ho qui". E si stese sul divano porgendomi il buco del culo da leccare. Io a vedere il culo di mia moglie mi eccito sempre, figurati adesso che potevo leccarlo, ero inebriato. Volevo proprio sentire il suo sapore e quello dello sperma di Niko. E così leccai avidamente quell'ano sfondato. Ero in estasi. Col culo dolorante. Anna e Marcella ridevano. Bea mi diceva che le avevo rovinato la più bella giornata della sua vita, che il cazzo di Niko nel culo era un'esperienza unica e adesso doveva sopportare la mia schifosissima lingua il quel posto tanto sacro. Deglutii, chiesi perdono, dissi che avrei fatto qualunque cosa e ricominciai a leccare. "Non ti preoccupare", mi disse Bea "ti farò fare veramente qualsiasi cosa" e rise intanto che la mia lingua le puliva bene la sborra fin dentro l'ano.
8
voti
voti
valutazione
4.6
4.6
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Marito devoto 3
Commenti dei lettori al racconto erotico