Zia Susanna 3ª Parte
di
Liana
genere
incesti
Salve amici vi ricordate ero ospite di Zia e Cugina?
Uscimmo di casa e prendendomi sottobraccio cominciammo a parlare di musica, facemmo si e no cento metri, ad un certo punto.
“a proposito cuginetta, sappi che sono lesbica,sei la prima a saperlo”..
“poco ci mancò che andassi a sbattere contro un lampione”.
“ma tua madre lo sa?”.
“ti ho detto che sei la prima a saperlo a parte la ragazza con cui ho scoperto di esserlo”..
“ne sei sicura? guarda che anch’io ho avuto avventure con ragazze, non per questo mi sento lesbica,anzi la mia verginità la voglio perdere con un uomo”.
“ecco perché hai risposto in quel modo al mio bacio, pensavo di essere la prima ragazza che ti baciava?”.
“Maria ti stai dimenticando di Cinzia?”.
“non me la sono dimenticata e con lei che ho scoperto di esserlo”.
“COSA!!! hai fatto all’amore con mia sorella?”.
“certo perché ti meravigli?”.
“non mi ha detto nulla”.
“sono stata io a chiederglielo, volevo dirtelo di persona”.
“e quando sarebbe successo tutto questo?”.
“durante la scorso settembre, quando con Cinzia abbiamo fatto quel viaggio in Spagna a trovare parenti e tu non sei venuta perché dovevi andare in campeggio”.
“si ricordo e la storia della perdita della verginità?”.
“tutto vero, l’ho donata a Cinzia è stato bellissimo”.
“ma allora perché dici di essere un pò bisex?”.
“perché dopo ho provato con un uomo e ti confesso che non mi è piaciuto,anzi meglio lasciar perdere, quelle notti passate con Cinzia sono state indimenticabili,perciò ora rettifico,sono assolutamente lesbica”.
“forse quell’uomo non ha saputo prenderti, o che ne so,era inesperto”
“no ti assicuro che era espertissimo e sapeva della mia tendenza lesbica,si è impegnato al massimo è stato lui a dirmi che lo sono irrimediabilmente e quando me l’ha detto,ero felice”.
“perciò sei convinta di essere lesbica”.
“non so cosa rispondere, in questo momento mi sento attratta da una donna”.
“vuoi un consiglio? prova ancora con un uomo e poi vedrai”.
“ehi! cuginetta..per essere una verginella,ne sai di cose”.
In quel momento mi vergognai un po’, mi ero sempre confidata con lei, ma non me la sentivo di raccontarle la mia storia col proff”.
Continuammo a camminare in silenzio,non sapevo cosa pensare.
Una cosa lo sapevo, quando ritornavo a casa avrei fatto i conti con mia sorella, ma per il momento non sapevo come comportarmi, fu Maria a decidere, mi prese sottobraccio,continuando a camminare verso la pizzeria.
“Liana ti piace la neve? io l'adoro, mi piace il silenzio che crea."
"Non lo so, mi piace in montagna, quando cade da noi la odio,crea cosi tanti disagi che la trovo solo fastidiosa"
Continuammo a camminare per un bel tratto ed io a macinare pensieri.
“Liana ma tu pensi sempre così tanto?, si sente il rumore delle rotelle che girano”.
Vorrei vedere lei con quello che mi aveva rivelato.
Guardando la sua faccia non potei fare a meno di ridere, ecco la Maria che amavo tanto, quanto mi piaceva questa cugina.
Avevo capito che desiderava parlare d’altro, per non ritornare sull’argomento appena discusso.
Rispettai il suo volere, anche se ardevo da desiderio di sapere ogni cosa
Camminavamo fianco a fianco, in silenzio, sotto i fiocchi di neve,in un mondo completamente surreale e sospeso.
Ero in vacanza e quella situazione mi piaceva da impazzire, come diceva Maria, i piaceri vanno vissuti nel migliore dei modi.
Mi resi conto che ero tesissima, cercai di rilassarmi per godermi al meglio quella piacevolissima serata.
M'imposi di non pensare a nulla di concentrarmi solo sulle piacevoli sensazioni che stavo vivendo.
Arrivammo alla pizzeria, il tempo di ordinare, mangiarla, pagare ed eravamo già fuori.
“dai cuginetta,andiamo a pattinare”.
“da quando avete un posto su cui pattinare a parte il palazzo del ghiaccio,che non potete usare?”
“vieni ti faccio vedere”.
Arrivammo al parco, si pattinava su di un lastrone di ghiaccio costruito artificialmente sulla pista di pattinaggio a rotelle..
Maria era bravissima, sembrava volasse, era bellissima.
Da parte mia sembravo di essere una bambola disarticolata, tanto ero imbranata, cercai di imitarla, scivolando grossolanamente.
Ero goffa e ne ridevamo tutte e due, ma era bello, una strana sensazione di intimità..
Quello che mi aveva rivelato era oramai dimenticato, andava bene così.
Maria mi prese le mani e mi condusse ai margini della pista, non riuscii a fermarmi e travolgendola ruzzolammo sulla neve fresca.
Le sono finita sopra.
Eravamo distese.
I volti a pochi centimetri.
Appoggiò le labbra contro le mie e mi baciò, nulla di casto o d’infantile, era desiderio puro.
Mi lasciai andare immergendomi in quella stupenda bocca travolta dal suo profumo di giovane donna.
L’eccitazione era a livelli fino a poco prima inimmaginabili.
La lingua si attorcigliò alla sua,le labbra la tormentarono.
"Oddio cosa sto facendo?"-
Pensai, mentre cercavo di riprendere il controllo di me stessa.
Non osavo guardarla, avevo paura della sua reazione, che diavolo mi era preso di rispondere in quel modo al suo bacio.
Maria mi accarezzò dolcemente il viso, girandomi verso di lei.
“per non essere lesbica, baci da vera esperta”.
"scusa,.non so che mi è preso, non volevo"
“Liana si che lo volevi,Cinzia mi ha detto di quello che avete fatto”
“quella pettegola,a volte la odio”
“bugiarda,ma se si vede lontano un miglio quanto le vuoi bene”.
“hai ragione e non ti ha detto altro?”
“si, che per quanto abbia provato,tu rimarrai dall’altra parte”
“non dirmi che ti dispiace?”
"un pò si,una bella figa come te,era bello averla fra di noi, ma ora andiamo a casa, siamo fradice".
Ci rialzammo, mi prese per mano a ritornammo senza una parola verso casa.
Entrate in casa Maria mi baciò, non c'erano dubbi su cosa stavamo facendo, nè su cosa sarebbe successo.
Sempre baciandoci ci incamminammo verso il bagno.
Riuscimmo a staccarci.
“vieni andiamo a preparare il bagno”
Mentre riempiva la vasca, ammirai il suo regno, nemmeno sua madre vi entrava, ognuna aveva il suo.
Ruppe la confezione di Sali liberando nell'aria un’intenso profumo.
Senza altro dire cominciò a spogliarmi.
Era tutto reale, strano, incredibile, ma reale.
Mi sfilò i pantaloni e nell'abbassarsi portò il viso vicinissimo ad un paio di slip candidi da ragazzina.
Il profumo che aleggiava nell’aria, fece crollare l'ormai fragilissimo diaframma di ritegno-
Desideravo quella ragazza oramai donna, la volevo a tutti i costi e null'altro aveva più importanza.
Nel frattempo mi ero sfilata la maglia e la canottiera liberando due seni di ragazzina.
Maria era visibilmente eccitata
Ero senza controllo.
Aiutai Maria a spogliarsi, accarezzai quei seni pieni e maturi.
Mi misi a sorridere nel vedere i suoi slip di raso blu,ormai fradici.
Ci infilammo nella vasca allagando il bagno.
Ci accarezzammo con foga, ci baciammo praticamente ovunque, risparmiando solo i nostri sessi.
Dire che ci lavammo,sarebbe una bugia,lo facemmo in modo molto approssimativo.
Uscimmo dalla vasca dopo una veloce sciacquata.
Ci asciugammo ancor più rapidamente.
Andammo nella stanza da letto, mi gettai su di lei.
Ero io a condurre il gioco.
Era in posizione di totale abbandono.
Sdraiata in mezzo alle sue gambe divaricate, avevo il ventre bagnato dalle sue secrezioni, mentre lei totalmente persa nel piacere si strofinava sempre più ritmicamente.
Le baciai i capezzoli perdendomi nel profumo della sua pelle.
Il suo odore di donna riempiva la stanza, la sua vulva depilata, gocciolava sul mio petto e sul copriletto.
La vidi pulsare come un ipnotico invito.
Maria ormai priva di controllo, selvaggia, bellissima inarcava il bacino cercando un improbabile amplesso con l'aria.
Quando appoggiai le labbra alla vulva il suo orgasmo mi inondò.
Venne con una forza che non avevo mai visto, mi ritrovai a leccare, succhiare, sbavare.
Venni anch'io, in modo primordiale.
Cercavo disperatamente di raccogliere con la lingua quel prezioso succo che mi scendeva dal mento.
Continuavo a leccare quella pelle e quelle mucose morbidissime.
Quel gusto e quel profumo ormai mi avevano rapita provocandomi una vertigine incontrollabile, paradisiaca.
Maria sfidando ogni legge di gravità riuscì a voltarsi.
Lentamente, con una grazia infinita.
Mi offrì il suo stupendo fondoschiena proteso verso l'alto mentre continuavo a cercare il centro del suo e del mio piacere.
Ormai eravamo una cosa sola, riuscivo a percepire ogni singola sensazione che lei stava provando, ero io a provocarla.. ma allo stesso ero io a provarla.
Maria non si accontentava, voleva di più, da donna esperta individuò con tatto morbido il mio sfintere che iniziò con cautela e poi con selvaggia ossessione a succhiare e leccare, tentando di penetrarlo con la lingua sempre più.
Ormai il ritmo dei nostri orgasmi era frenetico.
Io avevo l'interno delle cosce completamente fradicio.
Non avrei mai smesso quell'oscena danza.
Ad un tratto trattenni la testa di Maria con le mani e la guardai divertita.
"Sai cosa stai facendo?”.
Di nuovo il suo sorriso.
“se continui così mi provochi un collasso!".
"Non ti preoccupare sono quasi una dorroressa".
Mi distesi di fianco ed iniziai a rilassare i muscoli che la posizione precedente aveva contratto per molto tempo.
Maria era piombata in uno dei suoi silenzi.
Mi guardava, dolcissima, persa in chissà quale pensiero.
"Ti posso radere?"
"Eh?"
"Posso depilarti l'amichetta? come la mia, così è più bella da baciare"
"Si, come vuoi, ma ti confesso che a me piace pelosa?"
"dai non ti preoccupare, ricresceranno in fretta, poi sono pochi e morbidissimi,posso?”
Come potevo dir di no?.
In quel momento avrei fatto qualsiasi cosa mi avesse chiesto.
(Continua...)
Un bacione a tutti coloro che mi leggeranno.
Uscimmo di casa e prendendomi sottobraccio cominciammo a parlare di musica, facemmo si e no cento metri, ad un certo punto.
“a proposito cuginetta, sappi che sono lesbica,sei la prima a saperlo”..
“poco ci mancò che andassi a sbattere contro un lampione”.
“ma tua madre lo sa?”.
“ti ho detto che sei la prima a saperlo a parte la ragazza con cui ho scoperto di esserlo”..
“ne sei sicura? guarda che anch’io ho avuto avventure con ragazze, non per questo mi sento lesbica,anzi la mia verginità la voglio perdere con un uomo”.
“ecco perché hai risposto in quel modo al mio bacio, pensavo di essere la prima ragazza che ti baciava?”.
“Maria ti stai dimenticando di Cinzia?”.
“non me la sono dimenticata e con lei che ho scoperto di esserlo”.
“COSA!!! hai fatto all’amore con mia sorella?”.
“certo perché ti meravigli?”.
“non mi ha detto nulla”.
“sono stata io a chiederglielo, volevo dirtelo di persona”.
“e quando sarebbe successo tutto questo?”.
“durante la scorso settembre, quando con Cinzia abbiamo fatto quel viaggio in Spagna a trovare parenti e tu non sei venuta perché dovevi andare in campeggio”.
“si ricordo e la storia della perdita della verginità?”.
“tutto vero, l’ho donata a Cinzia è stato bellissimo”.
“ma allora perché dici di essere un pò bisex?”.
“perché dopo ho provato con un uomo e ti confesso che non mi è piaciuto,anzi meglio lasciar perdere, quelle notti passate con Cinzia sono state indimenticabili,perciò ora rettifico,sono assolutamente lesbica”.
“forse quell’uomo non ha saputo prenderti, o che ne so,era inesperto”
“no ti assicuro che era espertissimo e sapeva della mia tendenza lesbica,si è impegnato al massimo è stato lui a dirmi che lo sono irrimediabilmente e quando me l’ha detto,ero felice”.
“perciò sei convinta di essere lesbica”.
“non so cosa rispondere, in questo momento mi sento attratta da una donna”.
“vuoi un consiglio? prova ancora con un uomo e poi vedrai”.
“ehi! cuginetta..per essere una verginella,ne sai di cose”.
In quel momento mi vergognai un po’, mi ero sempre confidata con lei, ma non me la sentivo di raccontarle la mia storia col proff”.
Continuammo a camminare in silenzio,non sapevo cosa pensare.
Una cosa lo sapevo, quando ritornavo a casa avrei fatto i conti con mia sorella, ma per il momento non sapevo come comportarmi, fu Maria a decidere, mi prese sottobraccio,continuando a camminare verso la pizzeria.
“Liana ti piace la neve? io l'adoro, mi piace il silenzio che crea."
"Non lo so, mi piace in montagna, quando cade da noi la odio,crea cosi tanti disagi che la trovo solo fastidiosa"
Continuammo a camminare per un bel tratto ed io a macinare pensieri.
“Liana ma tu pensi sempre così tanto?, si sente il rumore delle rotelle che girano”.
Vorrei vedere lei con quello che mi aveva rivelato.
Guardando la sua faccia non potei fare a meno di ridere, ecco la Maria che amavo tanto, quanto mi piaceva questa cugina.
Avevo capito che desiderava parlare d’altro, per non ritornare sull’argomento appena discusso.
Rispettai il suo volere, anche se ardevo da desiderio di sapere ogni cosa
Camminavamo fianco a fianco, in silenzio, sotto i fiocchi di neve,in un mondo completamente surreale e sospeso.
Ero in vacanza e quella situazione mi piaceva da impazzire, come diceva Maria, i piaceri vanno vissuti nel migliore dei modi.
Mi resi conto che ero tesissima, cercai di rilassarmi per godermi al meglio quella piacevolissima serata.
M'imposi di non pensare a nulla di concentrarmi solo sulle piacevoli sensazioni che stavo vivendo.
Arrivammo alla pizzeria, il tempo di ordinare, mangiarla, pagare ed eravamo già fuori.
“dai cuginetta,andiamo a pattinare”.
“da quando avete un posto su cui pattinare a parte il palazzo del ghiaccio,che non potete usare?”
“vieni ti faccio vedere”.
Arrivammo al parco, si pattinava su di un lastrone di ghiaccio costruito artificialmente sulla pista di pattinaggio a rotelle..
Maria era bravissima, sembrava volasse, era bellissima.
Da parte mia sembravo di essere una bambola disarticolata, tanto ero imbranata, cercai di imitarla, scivolando grossolanamente.
Ero goffa e ne ridevamo tutte e due, ma era bello, una strana sensazione di intimità..
Quello che mi aveva rivelato era oramai dimenticato, andava bene così.
Maria mi prese le mani e mi condusse ai margini della pista, non riuscii a fermarmi e travolgendola ruzzolammo sulla neve fresca.
Le sono finita sopra.
Eravamo distese.
I volti a pochi centimetri.
Appoggiò le labbra contro le mie e mi baciò, nulla di casto o d’infantile, era desiderio puro.
Mi lasciai andare immergendomi in quella stupenda bocca travolta dal suo profumo di giovane donna.
L’eccitazione era a livelli fino a poco prima inimmaginabili.
La lingua si attorcigliò alla sua,le labbra la tormentarono.
"Oddio cosa sto facendo?"-
Pensai, mentre cercavo di riprendere il controllo di me stessa.
Non osavo guardarla, avevo paura della sua reazione, che diavolo mi era preso di rispondere in quel modo al suo bacio.
Maria mi accarezzò dolcemente il viso, girandomi verso di lei.
“per non essere lesbica, baci da vera esperta”.
"scusa,.non so che mi è preso, non volevo"
“Liana si che lo volevi,Cinzia mi ha detto di quello che avete fatto”
“quella pettegola,a volte la odio”
“bugiarda,ma se si vede lontano un miglio quanto le vuoi bene”.
“hai ragione e non ti ha detto altro?”
“si, che per quanto abbia provato,tu rimarrai dall’altra parte”
“non dirmi che ti dispiace?”
"un pò si,una bella figa come te,era bello averla fra di noi, ma ora andiamo a casa, siamo fradice".
Ci rialzammo, mi prese per mano a ritornammo senza una parola verso casa.
Entrate in casa Maria mi baciò, non c'erano dubbi su cosa stavamo facendo, nè su cosa sarebbe successo.
Sempre baciandoci ci incamminammo verso il bagno.
Riuscimmo a staccarci.
“vieni andiamo a preparare il bagno”
Mentre riempiva la vasca, ammirai il suo regno, nemmeno sua madre vi entrava, ognuna aveva il suo.
Ruppe la confezione di Sali liberando nell'aria un’intenso profumo.
Senza altro dire cominciò a spogliarmi.
Era tutto reale, strano, incredibile, ma reale.
Mi sfilò i pantaloni e nell'abbassarsi portò il viso vicinissimo ad un paio di slip candidi da ragazzina.
Il profumo che aleggiava nell’aria, fece crollare l'ormai fragilissimo diaframma di ritegno-
Desideravo quella ragazza oramai donna, la volevo a tutti i costi e null'altro aveva più importanza.
Nel frattempo mi ero sfilata la maglia e la canottiera liberando due seni di ragazzina.
Maria era visibilmente eccitata
Ero senza controllo.
Aiutai Maria a spogliarsi, accarezzai quei seni pieni e maturi.
Mi misi a sorridere nel vedere i suoi slip di raso blu,ormai fradici.
Ci infilammo nella vasca allagando il bagno.
Ci accarezzammo con foga, ci baciammo praticamente ovunque, risparmiando solo i nostri sessi.
Dire che ci lavammo,sarebbe una bugia,lo facemmo in modo molto approssimativo.
Uscimmo dalla vasca dopo una veloce sciacquata.
Ci asciugammo ancor più rapidamente.
Andammo nella stanza da letto, mi gettai su di lei.
Ero io a condurre il gioco.
Era in posizione di totale abbandono.
Sdraiata in mezzo alle sue gambe divaricate, avevo il ventre bagnato dalle sue secrezioni, mentre lei totalmente persa nel piacere si strofinava sempre più ritmicamente.
Le baciai i capezzoli perdendomi nel profumo della sua pelle.
Il suo odore di donna riempiva la stanza, la sua vulva depilata, gocciolava sul mio petto e sul copriletto.
La vidi pulsare come un ipnotico invito.
Maria ormai priva di controllo, selvaggia, bellissima inarcava il bacino cercando un improbabile amplesso con l'aria.
Quando appoggiai le labbra alla vulva il suo orgasmo mi inondò.
Venne con una forza che non avevo mai visto, mi ritrovai a leccare, succhiare, sbavare.
Venni anch'io, in modo primordiale.
Cercavo disperatamente di raccogliere con la lingua quel prezioso succo che mi scendeva dal mento.
Continuavo a leccare quella pelle e quelle mucose morbidissime.
Quel gusto e quel profumo ormai mi avevano rapita provocandomi una vertigine incontrollabile, paradisiaca.
Maria sfidando ogni legge di gravità riuscì a voltarsi.
Lentamente, con una grazia infinita.
Mi offrì il suo stupendo fondoschiena proteso verso l'alto mentre continuavo a cercare il centro del suo e del mio piacere.
Ormai eravamo una cosa sola, riuscivo a percepire ogni singola sensazione che lei stava provando, ero io a provocarla.. ma allo stesso ero io a provarla.
Maria non si accontentava, voleva di più, da donna esperta individuò con tatto morbido il mio sfintere che iniziò con cautela e poi con selvaggia ossessione a succhiare e leccare, tentando di penetrarlo con la lingua sempre più.
Ormai il ritmo dei nostri orgasmi era frenetico.
Io avevo l'interno delle cosce completamente fradicio.
Non avrei mai smesso quell'oscena danza.
Ad un tratto trattenni la testa di Maria con le mani e la guardai divertita.
"Sai cosa stai facendo?”.
Di nuovo il suo sorriso.
“se continui così mi provochi un collasso!".
"Non ti preoccupare sono quasi una dorroressa".
Mi distesi di fianco ed iniziai a rilassare i muscoli che la posizione precedente aveva contratto per molto tempo.
Maria era piombata in uno dei suoi silenzi.
Mi guardava, dolcissima, persa in chissà quale pensiero.
"Ti posso radere?"
"Eh?"
"Posso depilarti l'amichetta? come la mia, così è più bella da baciare"
"Si, come vuoi, ma ti confesso che a me piace pelosa?"
"dai non ti preoccupare, ricresceranno in fretta, poi sono pochi e morbidissimi,posso?”
Come potevo dir di no?.
In quel momento avrei fatto qualsiasi cosa mi avesse chiesto.
(Continua...)
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