Ilaria e la scommessa Azzurra: Italia-Galles (1° turno)

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esibizionismo

Subito dopo la vittoria con la Svizzera, Ilaria aveva dato la buonanotte ai genitori e si era chiusa nuovamente in camera. Distesa sul letto, senza più il top ma ancora con addosso il costume e la gonna, ripensò alla surreale serata che aveva appena vissuto, chiedendosi se fosse successo tutto per davvero. Aveva ancora ben impresso nella mente lo sguardo di suo cugino Paolo, a cui lei, in virtù del 3-0 dell'Italia che aveva sancito l'esito della scommessa, aveva concesso di farsi ammirare in bikini e perizoma. Le tornò alla mente anche quel momento in cui la porta si era aperta, ed era stata a un passo dal farsi scoprire da suo cugino più piccolo. Sarebbe probabilmente scoppiato un casino, come avrebbe potuto giustificarlo in maniera credibile a genitori e zii?
Eppure, a ripensarci, le era tornata tutta l'adrenalina di quel momento. Il cuore iniziò a batterle più forte, e senza troppo rifletterci la mano le scivolò sotto la gonna, intrufolandosi nel perizoma. Dove Ilaria si riscoprì bagnata, molto bagnata. Non poté resistere all'impulso: strinse il clitoride fra i polpastrelli, mentre con l'altra mano andò ad abbassare una coppa del bikini per fare lo stesso col capezzolo. Chiuse gli occhi, il respiro si fece più affannoso. Mentre l'indice e il medio accarezzavano con decisione le grandi labbra, rivide ancora nella sua mente la scena di poco prima: lei seminuda, il cugino intento ad ammirarla, la porta aperta. Il dito medio si fece spazio fino alla vagina, già ampiamente lubrificata, e iniziò a penetrarla. I suoi mugolii di piacere, solo in parte soffocati da quel poco autocontrollo che ancora le rimaneva, si accompagnavano al movimento delle dita sotto la gonna, sempre più rapido e intenso. Sentì la voglia impadronirsi di lei, l'orgasmo stava salendo dentro il suo corpo... e a quel punto una vibrazione la interruppe. E non una di quelle vibrazioni piacevoli, no. Era quella del suo telefono che stava squillando. Quando, sbuffando, lo prese in mano, il nome del fidanzato sul display la richiamò di botto alla realtà, e le fece montare dentro un senso di colpa che trovò difficile sopportare.

Le ore successive non furono semplici, per lei. Cercava di ripetersi che tutto quello che aveva fatto era stato mostrarsi in costume, come in fondo sarebbe successo di lì a pochi giorni, al mare. Ma si sentiva confusa, e la stanchezza mista ad agitazione per l'imminente colloquio dell'esame di maturità non la aiutavano a ritrovare la serenità.
Il venerdì mattina finalmente diede l'esame, e per fortuna lo superò brillantemente. Almeno quel pensiero se l'era tolto. Decise di celebrare con un selfie fuori dalla scuola, che poi postò come storia su Instagram. "Finalmente matura!" recitava il testo. Pochi minuti dopo incontrò la sua amica Martina, che stava andando a sua volta a fare l'esame. La ragazza era molto tranquilla, d'altra parte la sua leggerezza nel prendere tutti gli aspetti della vita era una qualità che Ilaria le aveva sempre invidiato. Chiacchierarono per qualche minuto, le diede qualche dritta sull'umore dei professori nella Commissione d'esame. E a un certo punto Martina avanzò una proposta: «Questa domenica che fai? Sto organizzando una gita al mare con Elena, Crystal e forse anche Carlotta, per festeggiare e finalmente rilassarci un po'. Vieni?».
Ilaria ci pensò per qualche secondo. Le avrebbe fatto piacere, ma quella domenica c'era la terza partita dell'Italia, e sua madre le aveva già detto che l'avrebbero vista dagli zii. Oltretutto si giocava alle 18, sarebbe stato difficile tornare in tempo se fosse andata al mare. Ancora condizionata da tutti i dubbi e i pensieri delle ore precedenti, si chiese se fosse davvero una buona idea.
Prima che si decidesse a risponderle, le vibrò il telefono, una notifica di Instagram. Paolo aveva appena risposto alla sua storia. Aprì subito l'app, e vide che il cugino le aveva prima mandato una reaction della faccina con gli occhi a cuore, e poi le aveva scritto "Complimenti!!! Domenica bisogna festeggiare", aggiungendoci in coda l'emoji con l'occhiolino.
«Tutto a posto?» le chiese Martina, vedendola quasi turbata.
«Okay, ci sono».
«Come?».
«Per il mare, domenica. Vengo con voi».


Domenica 20 giugno 2021

Quella mattina le cinque ragazze erano in macchina, dirette verso la loro destinazione. Ci voleva quasi un'ora per arrivarci e avrebbero voluto partire presto, ma il proverbiale ritardo di Carlotta le aveva costrette a rivedere un po' i piani. L'umore comunque era buono, anche quello di Ilaria, che dopo le fatiche dell'esame sentiva il bisogno di una giornata di svago.
Erano in viaggio da quasi mezz'ora, quando le squillò il telefono: Paolo la stava chiamando. Non si erano più sentiti dopo l'ultima partita della Nazionale, e lei non lo aveva avvisato che quella domenica non sarebbe andata a vedere Italia-Galles a casa sua. Facile che lo fosse venuto a sapere e la stesse chiamando per quello, pensò. Decise di rifiutare la chiamata, preferiva non parlargli lì in macchina con tutte le altre ad ascoltarla.
«Oh-oh, chi è che rompe le balle?» chiese Martina, che era alla guida.
«No, nessuno... Era mio cugino, lo richiamo dopo» replicò sincera.
Ilaria era seduta dietro, insieme a Crystal e a Carlotta. Fu proprio quest'ultima a chiederle: «Ma tuo cugino quello che va al Fermi?». E quando lei annuì, commentò: «Che fregno».
«Come fregno? Chi è fregno?» si ringalluzzì Crystal, che fino a poco prima sembrava sul punto di dormire. «Come si chiama?».
Un minuto dopo, le due ragazze stavano già ispezionando il suo profilo Instagram.
«Hai capito il cuginetto...» osservò la stessa Crystal, con sguardo malizioso. Non si poteva certo dire che Paolo fosse uno sciupafemmine, probabilmente anche per una questione di carattere, ma allo stesso tempo era innegabile che fosse un bel ragazzo.
«Vedere, vedere» chiese allora Elena, seduta davanti al posto del passeggero. Si fece passare il telefono, e a quel punto sentenziò: «Mh, sì, caruccio... Ma un po' piccolino per me».
«Grazie al cazzo - le rispose Crystal con la consueta eleganza, riprendendosi il telefono - A te piacciono i vecchi, lo sappiamo... Quanti anni aveva l'ultimo? Quaranta?».
«Ma va' scema, trentadue».
«Appunto, un vecchio... Comunque piccolino quanto? È maggiorenne, no?».
Ilaria annuì.
«Ecco, fatta allora. Ed è fidanzato?».
La ragazza si indispettì leggermente per l'atteggiamento dell'amica. Quasi come se fosse un po' gelosa. «Non che io sappia - le rispose - Ma ti ricordo che tu invece lo sei».
«Ehhh... Occhio non vede, cuore non duole» sentenziò, provocando una risata nelle due ragazze sedute davanti.

«Senti, ma a proposito di maschi... - chiese a quel punto Martina, guardando Ilaria attraverso lo specchietto retrovisore - Con Fede...?».
«Fede è partito una settimana fa, è contento».
«Quanto sta via?» si inserì Carlotta.
«Due mesi e mezzo, torna a settembre».
«Che palle... E quando lo vai a trovare?».
Ilaria alzò le spalle e accennò un timido sorriso... La verità era che non ne aveva ancora idea.
«Senti, ma... Come vi siete messi d'accordo, per questi due mesi e mezzo?» chiese Elena, mentre si accendeva una sigaretta vicino al finestrino che aveva aperto quasi del tutto.
«D'accordo... in che senso?».
«Sì, voglio dire... Potete scopicchiare in giro?».
Ilaria spalancò gli occhi, prima di rispondere con un secco «No!».
«Perché no? Occhio non vede, cuore non duole» ribadì Crystal, autocitandosi.
«Non è del tutto sbagliato - le fece eco ancora Elena - Considera che lui è lì a Londra, è pieno di belle donne di tutte le etnie...».
«E le inglesi sono tutte tettone», aggiunse Crystal.
«...E le inglesi tettone, certo - riprese senza darle troppa corda - Se non gli allenti un minimo il guinzaglio, questo o ti tradisce o torna a casa pieno di frustrazione».
A Ilaria sembrava un discorso veramente assurdo, ma non disse nulla. A parlare fu invece ancora Crystal: «Io l'anno scorso sono andata tre settimane in Puglia, e con Marco sono stata chiara subito: "Se trovo uno che mi piace me lo scopo", gli ho detto».
«Vabbè, te ti scopi qualunque cosa cammini e abbia un cazzo tra le gambe» la canzonò Carlotta, prendendosi una gomitata nel fianco per tutta risposta.
«Ma con Marco non vi siete lasciati poco dopo?» osservò perplessa Ilaria.
«Sì, ma quello non c'entra. L'ho mollato perché era noioso».
«Dai ragazze, basta» intervenne allora Martina, intuendo il disagio di Ilaria.
In macchina calò il silenzio per qualche secondo. A interromperlo fu ancora Crystal, con l'ennesima provocazione che fece ridere tutte: «Posso richiamarlo io, tuo cugino?».

"Ciao Paolo, scusa se non ti ho risposto, sono con le mie amiche. Mi spiace non esserci oggi alla partita, forse avrei dovuto dirtelo. Volevo prendermi un po' di tempo per me".
Questa la stesura definitiva del messaggio che, dopo diverse revisioni, Ilaria mandò a suo cugino verso l'ora di pranzo. Le sembrava educato ed equilibrato. Avevano appena ordinato da mangiare in un bar adiacente alla spiaggia, le altre ragazze erano tutte andate in bagno.
La risposta arrivò dopo un paio di minuti: "Ciao Ila, figurati. Volevo solo essere sicuro che fosse tutto a posto. Col senno di poi, non vorrei averti messo troppo in difficoltà l'altra sera. Pensavo che la cosa delle scommesse fosse divertente, ma forse ho ragionato troppo da maschio senza considerare quello che potevi provare tu. Scusami. Ti auguro una bellissima giornata, divertitevi!".
Ilaria lo rilesse più volte, e si sentì in colpa. Suo cugino non aveva nulla di cui scusarsi, anzi a ben vedere era stata lei che lo aveva provocato. Ripensò a quella serata, chiedendosi se non avesse ingigantito tutto. In fondo che avevano fatto di male? Era rimasta in costume di fronte a lui, tutto qui. E lui si era sempre comportato da gentiluomo. No, la cosa che l'aveva mandata in crisi era stata la telefonata del fidanzato mentre lei si masturbava, lì sì che si era sentita come colta nell'atto di tradirlo. Ma guardando tutto da una prospettiva un po' più equilibrata, pensò che anche quella fosse un'esagerazione. Chissà che le avrebbero detto le sue amiche, se glielo avesse raccontato. Col pensiero non è mica tradimento, si disse. Chissà Federico quante seghe si sarebbe fatto, in quei due mesi e mezzo, pensando ad altre ragazze o guardando qualche porno...

«Gli hai già mandato una foto delle tette?» disse Martina di punto in bianco, sedendosi davanti a lei.
Ilaria sbiancò: «A chi??».
«A Federico, no? Non ti stai scrivendo con lui?».
Scosse la testa. «Rispondevo a mio cugino».
Martina rise, scusandosi per l'errore. Poco dopo arrivarono anche le altre.
«Allora, cos'hai deciso? - chiese Crystal, sedendosi vicino a lei - Vuoi che oggi ti troviamo un bel ragazzo per dimenticare il tuo? Basterebbe anche un bel pompino in cabina!». Ilaria la fissò negli occhi per qualche secondo, finché lei non le diede una pacca sulla spalla. «Scherzo, e fattela una risata!».

Dopo pranzo tornarono alla spiaggia. Ilaria approfittò di quel momento di calma per rispondere di nuovo a Paolo. Non voleva lasciarlo così, in sospeso.
"Ma figurati, non ti devi assolutamente preoccupare di questo. A parte che non mi pare che abbiamo fatto niente di male, o sbaglio? Dai, divertitevi anche voi, che la prossima la guardiamo insieme sicuramente".
«Che palle Ila, sei sempre al telefono - protestò scherzosamente Elena - E lascialo respirare un po', sto ragazzo!».
Prima che potesse rispondere, intervenne Martina: «No, ma guarda che si sta scrivendo col cugino».
«Ma chi, col fregno? - scattò subito a sedere Crystal - Dai mi metto in posa, mi fai una foto e gliela mandi? Così mi dici che ne pensa». Nel dire così portò le braccia sotto al voluminoso seno, per farlo risaltare ancora di più. Crystal non aveva le misure di una modella, di corporatura era un filino abbondante. Ma proprio le sue curve, unite alla personalità... disinibita e dirompente, le permettevano di avere molto successo coi maschi.
Ilaria scelse di ignorarla, e guardò il display: Paolo le aveva risposto con l'emoji di un cuore. Lei fece lo stesso, e poi aggiunse: "Dici che l'Italia vince anche oggi?".
La risposta arrivò dopo pochi secondi: "Ci scommetto!! Ahaha".

Il pomeriggio trascorse tranquillo per le ragazze. Fra un bagno, una partita a racchettoni e una dormita sotto al sole, Ilaria si rigenerò sia fisicamente che mentalmente. Poco prima delle 18, la spiaggia andò svuotandosi. Facile intuire il perché: coloro che andavano via, lo facevano probabilmente per poter seguire la partita. Che si stesse avvicinando il calcio d'inizio, fu confermato anche da un nuovo messaggio: Paolo le aveva inviato una foto di gruppo dal salotto di casa sua. C'erano i suoi genitori, gli zii, entrambi i cugini. Tutti sorridenti ed esultanti. "Qua tutti pronti a tifare!" recitava il testo d'accompagnamento.
Allora le venne un'idea. Voleva in qualche modo ricambiare. «Ragazze... selfie?» propose alle amiche, trovando immediato assenso da parte di tutte.
Si strinsero attorno a lei, che aveva il braccio teso per allontanare il più possibile il telefono e riuscire a inquadrare tutte. Tre, due, uno... click. In men che non si dica, la foto era già sulla chat Whatsapp di Paolo. Il ragazzo la ricevette con grande gioia, aprendola e zoomandola senza alcun indugio. Cinque bellissime ragazze, fra le quali riconobbe anche Carlotta, che conosceva di vista grazie ad amicizie comuni. E quella con le tette giganti, chi era? Di certo con quella posa sembrava fare il possibile per metterle in mostra. La sua attenzione tuttavia si rivolse principalmente a Ilaria, che ancora una volta poteva ammirare in costume da bagno. Un due pezzi viola, sicuramente meno audace di quello che aveva visto dal vivo qualche giorno prima, ma che comunque le stava molto bene.
"Oggi niente costumi vecchi di due anni, vedo" le scrisse, e dopo pochi secondi lei rispose con la faccina che ride fino alle lacrime.

«Ooh, finalmente il tipo se n'è andato!» disse Elena a un certo punto, attirando l'attenzione delle altre. «Un tizio che era qui con la moglie - replicò alle richieste di spiegazioni - Era tutto il pomeriggio che mi fissava».
«Ma che gli fai tu, ai quarantenni?» osservò Crystal, riprendendo il discorso già intrapreso in macchina quella mattina.
«È una dote naturale» scherzò la ragazza, che poco prima si era accesa un'altra sigaretta. Reggendola tra le labbra, portò le mani dietro la schiena e mormorò con la bocca semichiusa: «Finalmente posso togliere questo». Nel dire così, si sfilò il reggiseno rimanendo in topless. Quasi tutte le altre ragazze si stupirono. Non che fosse vietato, ma su quella spiaggia non avevano visto nessun'altra donna farlo, quel giorno. Chi non si stupì fu Martina, che seguì il suo esempio: «Se non sono l'unica, lo faccio anch'io» disse liberandosi agevolmente del bikini.
Ilaria osservò le sue amiche, a seno nudo in pubblico, e per certi versi le ammirò. Vero, ormai in spiaggia erano rimaste poche persone e nessuno badava a loro. Ma la libertà e l'estrema naturalezza con cui avevano fatto quel gesto, potenzialmente così imbarazzante per una persona non abituata com'era lei, l'avevano colpita. Non fu tentata, tuttavia, di seguire il loro esempio. Non l'aveva mai fatto, non si considerava una persona da topless in spiaggia. Anche Carlotta, com'era facilmente prevedibile visto il suo carattere timido, si tenne ben stretto il reggiseno, e un po' a sorpresa pure Crystal. L'esuberante ragazza spiegò di aver provato il topless in passato, ma di avere constatato come il suo seno fosse troppo grande, per esporlo in pubblico senza fare la figura dell'esibizionista. Martina ed Elena invece erano decisamente meno "dotate", portavano al massimo una seconda, e forse anche per questo non si sentivano in alcuna soggezione a farlo.

Più passavano i minuti, più Ilaria si faceva curiosa. Chissà come stava andando la partita? Forse era l'unica della spiaggia, in quel momento, che se lo stesse chiedendo. Pensò che fosse sorprendente, fino a una settimana prima il risultato di una partita di calcio non le sarebbe interessato per nulla.
A placare la sua curiosità, qualche minuto dopo, fu un altro messaggio del cugino: "1-0!!!! Pessina!!!!".
Lei sorrise, e istintivamente gli rispose: "Chiiii???".
"Ahaha pur di farti perdere le scommesse, a questo Europeo segnano anche quelli che non hanno mai fatto un gol in vita loro... Per fortuna oggi sei già in costume! Ahahaha".
Ilaria lesse e rilesse quel messaggio. Una, due, tre volte. In particolare l'ultima parte. E un'idea si fece rapidamente largo nella sua testa. Da lì a metterla in atto, il passo fu breve. Forse anche perché non voleva concedersi il tempo di ripensarci.
Si guardò in giro. A parte le sue amiche, la persona più vicina era almeno a una decina di metri. E nessuno stava prestando attenzione a lei, neppure le stesse ragazze. Così lo fece. Rapida, come per togliersi un cerotto. Portò le mani dietro il collo e slacciò la cordicella del bikini, poi fece lo stesso col nodo al centro della schiena. E in un attimo restò anche lei in topless, per la prima volta nella sua vita.

Faceva caldo, quel pomeriggio, e non c'era un filo d'aria. Ma un brivido le percorse ugualmente la schiena. Esporsi così in pubblico aveva un sapore nuovo, fortissimo. Poco importava, che nessuno la stesse guardando. Decise comunque di non perdere tempo: appoggiò il reggiseno sulle proprie gambe, e poi scattò una foto col telefono.
Il risultato le piacque moltissimo, più ancora del previsto. Con la sabbia a fare da sfondo e l'acqua del mare in lontananza che si univa all'azzurro del cielo, il soggetto della foto ritraeva il suo corpo dall'ombelico in giù, col bikini adagiato sulle cosce. Ancora una volta non si diede il tempo di ripensarci, e la inviò a suo cugino. "Guarda, pago i miei debiti anche quando non scommettiamo" gli scrisse.

Quando Paolo ricevette quella foto, era seduto sul divano di fianco a sua madre. Nel momento in cui la vide, per un attimo gli mancò il fiato, e sentì un improvviso calore avvolgergli il collo. Si guardò intorno quasi nascondendo il cellulare, per paura che qualcun altro la potesse vedere. E dovette far ricorso a tutto il proprio autocontrollo per resistere fino all'intervallo, al quale per fortuna mancavano meno di cinque minuti. Non voleva rischiare di destare sospetti, abbandonando la visione della partita per la seconda volta in pochi giorni.
Poi finalmente il primo tempo terminò, e con una scusa scappò in bagno, dove finalmente fu libero di ammirare la foto in tutta la sua magnificenza. Sembrava quasi un quadro, un'opera d'arte... Una composizione perfetta con protagonista la Dea della Provocazione. Il ragazzo zoomò sul bikini appoggiato sulle gambe, poi fece scivolare il dito verso destra per tornare alla foto precedente, quella di gruppo. Non c'era dubbio, il costume era proprio quello di Ilaria. Sua cugina era a seno nudo sulla spiaggia, e gli aveva mandato una foto per farglielo sapere. E ora lui, che avrebbe voluto approfittare di quel giro al gabinetto per svuotarsi la vescica, si riscoprì impossibilitato a farlo, a causa della potente erezione che gli era cresciuta sotto ai pantaloni.

Ilaria attendeva la risposta da diversi minuti, ormai. Lui aveva visualizzato il messaggio quasi subito, ma la reazione tardava ad arrivare. Aveva colpito del segno? Lo aveva mandato fuori di testa? O magari si era spinta troppo oltre? Continuò a fissare il display fin quando non vide che Paolo stava scrivendo. E alla fine la risposta arrivò: "Chiamo Mancini per dirgli che ci accontentiamo così? Non vorrei che in caso di altri gol finissi per causare qualche infarto ai bagnanti".
Sorrise, compiaciuta. Anche se non lui gliel'aveva detto apertamente - e in fondo preferiva così - le sembrò chiaro che avesse gradito. Decise perciò di non sottrarsi: "Facciamo che se l'Italia vince anche oggi, mi inventerò qualcosa per continuare la nostra... tradizione". Non sapeva bene neanche lei cosa avrebbe potuto fare di più, ma in quel momento le sembrava la cosa giusta da scrivere. La sua risposta, ancora una volta, la colse di sorpresa: "Ok... E se il Galles pareggia o vince, che facciamo? Mi dovrò mica mettere in costume io?". La frase era corredata da quattro faccine che ridevano.
Ilaria non poteva sapere che quel messaggio non era la prima opzione pensata da suo cugino. Per un istante, lui aveva ipotizzato un'altra scommessa: come pegno, sarebbe stato pronto a inviarle una foto dei suoi pantaloni, o meglio dell'effetto che quella immagine della spiaggia gli aveva provocato. In fondo, perché doveva essere solo lei a rischiare mettendo in palio qualcosa di imbarazzante? Ma all'ultimo si era tirato indietro, aveva avuto paura di esagerare, e così aveva ripiegato su quella battuta del costume. La risposta comunque lo gratificò: "Ahaha non mi sembra una brutta idea... Attento solo a chiuderti in camera con la chiave quando lo fai!".

Intenta in questo scambio di messaggi, Ilaria si era quasi dimenticata di non avere più addosso il bikini. Glielo ricordò Elena, la prima delle sue amiche ad accorgersene.
«Ciao, ciao, belle tettine!» canticchiò divertita, citando una vecchia canzone di Samuele Bersani.
«Hai capito, la Ila... - le fece subito eco Crystal - Sticazzi, complimenti! Che tette!».
Lei si sentì avvampare il viso, e sebbene i complimenti facessero sempre piacere, dovette sforzarsi per resistere alla tentazione di coprirsi con le mani per la vergogna.
Intanto Elena si era alzata in piedi, e ora era vicina a lei. «Io mi prendo una granita, chi mi fa compagnia?». Con il dito indicò il carretto dei gelati che passava lì davanti, quasi sulla riva.
Martina fu la prima ad accettare la proposta, ma anche a Ilaria in realtà sembrava un'ottima idea. Così prese il bikini e fece per rimetterlo, ma Elena quasi la sgridò: «Ma che te frega! - le disse - Chi pensi che stia a guardare te, e poi non c'è più nessuno in spiaggia...».
Si guardò intorno. Effettivamente erano rimaste poche persone, anche se "nessuno" era un'esagerazione. Le sue due amiche però erano già pronte a incamminarsi, per nulla intimidite dal fatto di essere in topless... e decise che non voleva essere da meno. Così si alzò, e dopo essersi toccata il seno con un istintivo gesto che tradiva tutto il proprio imbarazzo, le seguì.

Quando l'aveva guardato da seduta, il carretto sembrava lì a pochi metri. Ora che invece per raggiungerlo doveva camminare fra ombrelloni e asciugamani con indosso solo gli slip, le sembrava che ad ogni passo l'omino delle granite si allontanasse. Si sentiva osservata, sicuramente più di quanto quelle poche persone non facessero per davvero. Eppure, insieme a un piccolo sentimento di vergogna, avvertiva anche una sensazione, di fatto, opposta. Era orgogliosa. Si sentiva bella. Si sentiva ammirata.
Per un attimo guardò in basso, incuriosita dalla sua stessa immagine, chiedendosi cosa stessero vedendo le persone lì intorno. E notò quanto i capezzoli si fossero inturgiditi, non certo per quella leggera brezza che tirava vicino a riva.
L'uomo delle granite, quando vide arrivare quella gioventù così sfacciata, non si fece problemi a posare l'occhio. Era forse sulla quarantina, la pelle ambrata dal sole, lo sguardo stanco di chi è arrivato alla domenica sera dopo un weekend massacrante. Probabilmente non aveva più le energie per fare finta di non essere attirato da quei corpi sinuosi. Ilaria se ne accorse bene, quando ordinò la sua granita alla menta. Mentre gli parlava, l'uomo le fissava le tette senza vergogna. Era la prima volta che si esponeva così di fronte a qualcuno che non fosse il suo ragazzo, e in quei momenti un'emozione nuova si insinuò in lei: non solo era gratificata da come lui la ammirava, si sentiva anche orgogliosa di riuscire a sostenere quello sguardo senza tirarsi indietro.
Quando prese la propria granita e si girò, Ilaria fece quasi un sobbalzo, scoprendo che Crystal era dietro di lei. La ragazza si era unita in corsa alla "Compagnia del Carretto", e lei non se n'era neppure accorta. Ora stava armeggiando col cellulare, ma non mancò di ridacchiare come una ragazzina, nel vedere le tette dell'amica sobbalzare per quello spavento che le aveva fatto prendere.

Un paio di minuti dopo, tornata al proprio asciugamano col bicchiere stretto fra entrambe le mani, la cannuccia in bocca e gli avambracci a nascondere il seno, Ilaria si accorse che le era arrivato un nuovo messaggio. Aprì subito Whatsapp, pensando che magari l'Italia avesse raddoppiato, e invece ci trovò un video inviato da Crystal. Si girò verso di lei, mentre il telefono scaricava il file, e la vide ancora intenta a ridacchiare. Quando il video partì, capì il perché: l'amica l'aveva ripresa da dietro per tutto il tragitto, includendo anche il momento in cui ordinava la granita. La visione della sua schiena nuda era più bella e sensuale di quanto lei stessa potesse pensare. Le sembrò quasi che quella ragazza con addosso solo uno slip viola non fosse lei, quando mai aveva imparato a sculettare così? Quando era ferma davanti al carretto, si poteva anche intravedere leggermente il profilo del seno sinistro, seppure il capezzolo restasse ben nascosto. Le immagini si interrompevano un attimo prima di inquadrarla di fronte, probabilmente Crystal aveva fermato il video per non farsi beccare.
«Che significa?» chiese stupita alla ragazza, che ormai rideva apertamente.
«Così lo puoi inviare a quel pover'uomo» le rispose, facendole andare di traverso l'acqua ghiacciata che aveva in bocca. Poi Ilaria capì di avere ancora una volta equivocato: «Sì, voglio dire, lì tutto solo in Inghilterra... Almeno gli fai fare una sega».

Di lì a non molto, il cielo si rannuvolò. E visto che ormai era quasi ora di cena, e che dovevano affrontare almeno un'ora di macchina - probabilmente di più, a causa del traffico di rientro - le ragazze decisero di raccogliere le proprie cose e avviarsi verso casa. Avevano appena lasciato la spiaggia e si stavano dirigendo verso la macchina, quando passarono nuovamente vicino al bar dove avevano pranzato. Molti uomini erano seduti a guardare la partita, e Ilaria ne fu incuriosita. Mancavano meno di cinque minuti al termine, e così chiese alle altre ragazze di potersi fermare un secondo per vedere il finale.
«Ma come? Da quando in qua ti frega qualcosa di calcio?» le disse Martina, ottenendo una risposta candida come quella di una bambina: «È la Nazionale!».
Il risultato era sempre fisso sull'1-0, e fu proprio così che poco dopo si concluse il match, fra gli applausi e la soddisfazione degli uomini seduti lì ai tavolini. Anche Ilaria esultò, apparentemente dimenticandosi che fin lì aveva sempre scommesso contro gli Azzurri.
Nel frattempo le arrivò l'immancabile messaggio di Paolo: "Finita, 1-0! Terza vittoria su tre, senza subire gol... Che squadra!!".
Fissò il display. Sorrise. Era contenta, si sentiva bene, leggera come forse non lo era mai stata. "Festeggiamo" gli scrisse semplicemente, appena prima di inoltrargli quel video che le aveva fatto Crystal.
scritto il
2021-07-23
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