Matrimonio a tre 2
di
oedipus
genere
trio
2.
Luciana mi sorrise e, dopo aver baciato nuovamente la figlia, cominciò:
“Mi sono sposata molto giovane e a 20 anni ero già incinta di Cinzia, mio marito, che era parecchio più anziano, aveva fatto un colpo di testa sposandomi, allora ero giovane e bella….!”
“Lo sei ancora… e tanto!”, le dissi accarezzandole un seno il cui capezzolo si erse turgido al mio tocco.
“Fammi continuare, ti prego… dicevo che mio marito preferiva le ragazze molto giovani e, quando restai incinta, non mi vide più come la sua bambolina e volle separarsi. Però non lo facemmo mai legittimamente, continuò a mantenere me e la bambina in agiatezza, non era cattivo, ma era fatto così!”
La ascoltavo attentamente mentre le titillavo i capezzoli con una mano e con l’altra giocavo con la fighetta di Cinzia.
“Ci lasciammo quindi di comune accordo, da amici; intanto la piccola Cinzia cresceva e, poiché eravamo sole, stavamo entrambe nello stesso lettone, finché la mia bambina non divenne donna ed iniziò ad avere i primi pruriti!”
“Li immagino i suoi pruriti!”, dissi ridendo e immergendo un dito nella figa fradicia della mia fidanzata, che gemette di desiderio.
“Fin da ragazzina è stata molto precoce, io la sentivo masturbarsi e gemere silenziosamente al mio fianco nel letto quando si masturbava pensando che dormissi!......ma anche io non sono fatta di ferro e tanti anni di astinenza si facevano sentire, non avevo mai più avuto un uomo, non che mi mancassero i corteggiatori ovviamente, ma volevo dedicarmi a mia figlia!”
Intanto il mio cazzo si era nuovamente messo sull’attenti.
“Insomma una sera che eravamo particolarmente eccitate cominciammo ad accarezzarci, non so neppure più come avvenne in realtà, so solo che alla fine eravamo a 69 e ci leccavamo le fighe a vicenda.”
“Come avete fatto….. fatemi un po’ vedere?”, dissi fingendo interesse scientifico.
Ormai erano di nuovo eccitate ed il racconto poteva certo attendere, così si alzarono e mi dissero di seguirle in camera da letto.
“Mettiti comodo, amore mio”.
Mi sedetti su una poltroncina col cazzo teso allo spasimo. Immediatamente Cinzia si sdraiò aprendo le gambe e sua madre si mise sopra di lei mettendole la figa sulla bocca mentre iniziava a leccarla.
E’ il sogno di ogni maschio quello di assistere alla scena di due donne che si leccano e si masturbano, ma quando queste due donne sono madre e figlia sicuramente il sogno diventa una chimera. Invece le avevo lì davanti ai miei occhi, bellissime, arrapantissime.
Luciana teneva aperte le grandi labbra di sua figlia con le dita mentre saettava la lingua nella sua fessura stracolma di umori e le martoriava il clitoride. Mi alzai per poter vedere la mia fidanzata all’opera con la figa bollente della madre. Anche la sua lingua danzava tra le grandi e piccole labbra di quella figa che l’aveva generata da cui ruscellavano copiosi i succhi del suo piacere.
In breve entrambe raggiunsero il climax urlando il loro piacere.
“Godo….. vengo…. sìììì…..…. aaaaahhh….. mmmhhh… sìììì!”, urlarono all’unisono per poi accasciarsi stravolte dal piacere.
Mi sdraiai tra le due splendide donne accarezzando i loro volti sfigurati.
“Ora possiamo continuare!”, disse ad un tratto Cinzia.
“Dunque…. dove ero rimasta? ….. ah sì, con la figa di Cinzia sotto la lingua!”, disse ridendo Luciana. “Da quella sera continuammo ad amarci e darci piacere reciproco, ma non volevo che Cinzia si limitasse al sesso saffico, sapevo cosa significasse scopare con un maschio e non volevo che mia figlia vi rinunciasse”.
Poi intervenne Cinzia:
“Così la mia bella mamma mi spronò a conoscere dei giovanotti e a fare sesso, cosa che feci con grande piacere”.
“Lo so che ti piace…. porcellina”, la canzonai.
“Ho avuto parecchie esperienze…… anche con uomini più anziani, poi sono giunta alla conclusione, e mamma è stata d’accordo, che dovevo trovare un giovane uomo che si prendesse cura di me… ed anche di mia madre”.
“Per qualche tempo, prima che ti conoscesse, abbiamo fatto sesso in coppia con alcuni giovani, ma alla fine non eravamo pienamente soddisfatte”, intervenne Luciana
“Finché ti ho conosciuto e mi sono innamorata…. E non solo perché sei bravo a letto”.
“Ed abbiamo deciso che era giunto il momento di conoscerti meglio”.
Mentre parlavano mi avevano preso entrambe il cazzo in mano e mi masturbavano lentamente in perfetta sintonia.
“Ora sta a te prendere una decisione…. noi vorremmo vivere con te per sempre…. ma entrambe non potremmo stare lontane…… ti vorremmo come nostro uomo, anche se sarò io a sposarti, ovviamente”, mi disse Cinzia con accenti dolci.
“In effetti sono un po’ frastornato…. ma…..”
“Ma?”, chiesero entrambe.
“Ma credo che accetterò la proposta…… Cinzia, ti amo moltissimo, ma quando ho visto tua madre ho avuto un attimo di smarrimento…. ora so che posso avervi entrambe, e nessuno è più felice di me!”
A quel punto entrambe si accucciarono tra le mie gambe iniziando un doppio pompino da urlo e, mentre Cinzia mi leccava i coglioni gonfi, sua madre imboccava la cappella succhiandomi anche l’anima.
In breve, con quel doppio trattamento e con l’eccitazione di averle guardate lesbicare, arrivai al punto di non ritorno ed iniziai a sborrare.
“Vengo….. sborro….. sììììì……. in bocca…. tutto… sììììì!!”
Luciana accolse nella sua bocca i primi fiotti e poi passò lo scettro a Cinzia che si abbeverò del resto passando poi a baciare lingua in bocca la madre.
Da quel momento il nostro ménage divenne questo e, difatti, quando di lì a qualche mese io e Cinzia ci sposammo, andammo a vivere nella loro grande casa e sostituimmo il letto matrimoniale con uno più grande che potesse accoglierci comodamente tutti e tre.
Il giorno del matrimonio ci fu una grande festa con tanti invitati, Cinzia era raggiante, bellissima nel suo abito bianco, così come sua madre Luciana. Ovviamente, per convenienza, si comportarono in modo rituale, Cinzia come una sposina e Luciana come una suocera, ma in cuor nostro sapevamo la verità ed attendevamo con ansia di restare soli.
Qualcuno mi disse anche, ammiccando, che la suocera sarebbe stata d’impaccio per la prima notte di nozze, visto che andavamo a vivere insieme, ed io feci finta di rammaricarmi.
Finalmente, verso sera, gli invitati si decisero a lasciarci soli.
“Sergio.... amore… finalmente!..... mettiti comodo ed aspetta qualche minuto ancora!”, mi disse Cinzia baciandomi teneramente.
Mi sedetti in poltrona, mi tolsi le scarpe e mi massaggiai un po’ i piedi che iniziavano a farmi male, in attesa delle mie donne. Una decina di minuti dopo le vidi entrare nel salotto, entrambe indossavano gli stessi identici indumenti, cioè una guépière, con calze e scarpe col tacco a spillo bianchi ed in testa il velo da sposa.
“Wow ragazze.......ecco le mie belle sposine!”, commentai estasiato, “…. Ho sposato Cinzia ma ho sposato anche te, Luciana…. per cui ti voglio dare questo!”
Tirai fuori un scatolino e ne estrassi un anello d’oro uguale a quello che avevo messo al dito della figlia.
“Con questo anello ti sposo!”, le dissi serio e poi la baciai.
Rispose al bacio con lo stesso trasporto della figlia qualche ora prima. Quel bacio suggellò quel nostro matrimonio a tre. Subito anche la dolcissima Cinzia si unì a noi e le nostre lingue si unirono in un lungo ed appassionato bacio.
Il mio cazzo ormai era diventato marmoreo e Luciana si affrettò a liberarlo dalla costrizione dei pantaloni scendendo subito dopo a baciarlo. Intanto mi ero impadronito delle tette di Cinzia leccandone i capezzoli durissimi ed infilandole un paio di dita nella fighetta fradicia.
“Oooohhhh … sìììì … amore…… leccami…. scopami con le dita… sìììì”
Il mio cazzo era completamente sparito nella bocca di Luciana che lo succhiava con passione e, subito dopo, anche Cinzia si accucciò ai miei piedi contendendo il mio scettro alla madre che di buon grado lo divise con lei. Avevo ai miei piedi le mie spose che mi succhiavano il cazzo ed ero al settimo cielo.
Iniziarono un doppio pompino alternandosi con la bocca sulla cappella e sulle palle.
“Mmmmhhh ragazze… così mi farete morire!”
Poi mi lasciai andare ed iniziai a sborrare mentre le due ninfomani si contendevano i miei densi fiotti scambiandoseli poi in un lubrico bacio incestuoso. La visione delle mie donne che si baciavano così lascivamente mi permise di restare col cazzo durissimo.
“Voglio che vi lecchiate….. fatemi vedere quanto siete porche … leccatevi la figa!!”
“Subito, mio signore!”, risposero quasi all’unisono.
Ci trasferimmo in camera da letto dove troneggiava il nostro nuovo letto a tre piazze e dove le due porche si sdraiarono cominciando a baciarsi. Assistetti ancora una volta allo spettacolo più bello del mondo: due donne, le mie donne, madre e figlia, che si amano e godono.
Luciana iniziò a baciare la figlia su tutto il corpo soffermandosi sui capezzoli, duri e sensibili, leccandoli a lungo mentre le massaggiava dolcemente le grosse mammelle. Lentamente scese sul ventre teso leccandole l’ombelico ed ancora più giù, fino al monte di venere appena velato da una curatissima strisciolina di pelo biondissimo. Cinzia aprì immediatamente le gambe a compasso e Luciana affondò la lingua nella sua fighetta stracolma di miele profumato.
“Aaaaahhhhh…… sììììì…… mammaaaaaa”, gemette Cinzia mentre la madre si impadroniva del suo clitoride gonfio mordicchiandolo.
Luciana era accucciata tra le gambe della figlia e mi mostrava il bel culo con le chiappe ben divaricate ed il buchino che occhieggiava invitante. Ovviamente non potei resistere alla tentazione e mi sistemai alle sue spalle incollando la bocca al buchino iniziando a leccare alacremente.
“Mmmmhhh…. Sergio… sìììì”, miagolò sollevando il viso delle cosce di Cinzia.
La leccai a lungo infilandole la lingua ben dentro il buchino mentre con le dita le masturbavo il clitoride, volevo portarla il più possibile vicina all’orgasmo prima di incularla. Cinzia mi venne in aiuto posizionandosi a 69 ed iniziando a leccarle la figa.
A quel punto mi rialzai e puntai la cappella congestionata all’entrata di quel meraviglioso culo ed iniziai a spingere entrando lentamente ma inesorabilmente dentro di lei che muoveva il culo per favorire la penetrazione.
“Sì ….dai…. inculami… fammi godere…. sìììì…. amore leccami… ooohhh… che belli che siete… sììììì…. fatemi godere!”
Mia moglie, da sotto leccava la figa di sua madre e contemporaneamente i miei coglioni che le sbattevano sul viso facendomi godere doppiamente. L’orgasmo di Luciana esplose improvviso e devastante, sentivo le pareti del retto stringersi e rilasciarsi al ritmo degli spasimi del piacere massaggiandomi il cazzo e non riuscii più a resistere inondandole l’intestino del mio piacere.
“Vengo Luciana…. vengoo…… sborroooooo… sìììììì!!!”
“Vieni amore, riempi la mamma… sììììì!!!”, gridò Cinzia mentre anche lei raggiungeva l’orgasmo procuratole dalla sapiente lingua della madre.
Lentamente continuai a stantuffare il buco di mia suocera per mantenere l’erezione e poi sfilai l’uccello da quell’antro di piacere. Immediatamente Cinzia incollò la bocca al buco rimasto aperto suggendo quanto ne fuoriusciva per poi andare a baciare lascivamente la madre scambiandosi il mio nettare.
“Ora voglio le vostre bocche…. Avanti! succhiatemi il cazzo! … belle troione!”
Le mie donne si fiondarono sul cazzo iniziando a leccare e pompare scambiandosi i ruoli con perfetta sincronia.
Avevo il cazzo talmente duro che quasi mi faceva male.
“Cinzia… amore… siediti su tuo marito… prenditelo tutto dentro…. scopatelo…. fallo impazzire!”, le sussurrò la madre accarezzandole il seno.
Cinzia ovviamente non si fece pregare e si sedette sul mio cazzo facendoselo sparire completamente nella figa che ormai era ridotta ad una palude di succhi intimi. Nonostante questo, sentivo le pareti della vagina aderire perfettamente, serrandomi l’asta in una dolcissima morsa.
Mentre la mia mogliettina mi cavalcava come una perfetta amazzone, mia suocera si mise con la figa sul mio viso in un muto invito a leccarla, invito che accolsi con piacere e, ben presto, tutti e tre fummo nuovamente sulla soglia dell’orgasmo. Col cazzo ben piantato nella figa di Cinzia leccavo il clitoride di Luciana mentre lei baciava con trasporto i capezzoli sensibilissimi della figlia.
Arrivarono all’orgasmo simultaneamente urlando e baciandosi con trasporto.
“Nel culo ora……. ti voglio nel buchino!”, disse Cinzia sfilandosi dal cazzo per poi indirizzare la cappella verso il suo accogliente buchino.
Furono sufficienti pochi movimenti del bacino perché il cazzo sprofondasse nel suo retto accompagnato da sospiri e gridolini di puro piacere.
“Amore….. sììì….. il tuo culo è un paradiso……. prendilo tutto! …… sfondati!…. scopati il culo!”
Il mio incitamento era sicuramente superfluo ma fu accolto dalla mia metà con grande piacere. Ormai l’orgasmo montava come la marea e poco dopo esplosi inondandole il culetto.
Nonostante la seconda sborrata il cazzo non accennava ad ammosciarsi e così fui “costretto” a penetrare mia suocera nella sua calda figa nella classica posizione del missionario, che comunque non ci impedì di godere appieno l’amplesso. Tanto più che Cinzia non smetteva un attimo di accarezzarci, baciarci e leccarci.
Ancora una volta portai Luciana all’orgasmo prima di lasciarmi andare un’ultima volta, innaffiando l’utero di mia suocera.
La prima notte di nozze era stata celebrata nel migliore dei modi.
Luciana mi sorrise e, dopo aver baciato nuovamente la figlia, cominciò:
“Mi sono sposata molto giovane e a 20 anni ero già incinta di Cinzia, mio marito, che era parecchio più anziano, aveva fatto un colpo di testa sposandomi, allora ero giovane e bella….!”
“Lo sei ancora… e tanto!”, le dissi accarezzandole un seno il cui capezzolo si erse turgido al mio tocco.
“Fammi continuare, ti prego… dicevo che mio marito preferiva le ragazze molto giovani e, quando restai incinta, non mi vide più come la sua bambolina e volle separarsi. Però non lo facemmo mai legittimamente, continuò a mantenere me e la bambina in agiatezza, non era cattivo, ma era fatto così!”
La ascoltavo attentamente mentre le titillavo i capezzoli con una mano e con l’altra giocavo con la fighetta di Cinzia.
“Ci lasciammo quindi di comune accordo, da amici; intanto la piccola Cinzia cresceva e, poiché eravamo sole, stavamo entrambe nello stesso lettone, finché la mia bambina non divenne donna ed iniziò ad avere i primi pruriti!”
“Li immagino i suoi pruriti!”, dissi ridendo e immergendo un dito nella figa fradicia della mia fidanzata, che gemette di desiderio.
“Fin da ragazzina è stata molto precoce, io la sentivo masturbarsi e gemere silenziosamente al mio fianco nel letto quando si masturbava pensando che dormissi!......ma anche io non sono fatta di ferro e tanti anni di astinenza si facevano sentire, non avevo mai più avuto un uomo, non che mi mancassero i corteggiatori ovviamente, ma volevo dedicarmi a mia figlia!”
Intanto il mio cazzo si era nuovamente messo sull’attenti.
“Insomma una sera che eravamo particolarmente eccitate cominciammo ad accarezzarci, non so neppure più come avvenne in realtà, so solo che alla fine eravamo a 69 e ci leccavamo le fighe a vicenda.”
“Come avete fatto….. fatemi un po’ vedere?”, dissi fingendo interesse scientifico.
Ormai erano di nuovo eccitate ed il racconto poteva certo attendere, così si alzarono e mi dissero di seguirle in camera da letto.
“Mettiti comodo, amore mio”.
Mi sedetti su una poltroncina col cazzo teso allo spasimo. Immediatamente Cinzia si sdraiò aprendo le gambe e sua madre si mise sopra di lei mettendole la figa sulla bocca mentre iniziava a leccarla.
E’ il sogno di ogni maschio quello di assistere alla scena di due donne che si leccano e si masturbano, ma quando queste due donne sono madre e figlia sicuramente il sogno diventa una chimera. Invece le avevo lì davanti ai miei occhi, bellissime, arrapantissime.
Luciana teneva aperte le grandi labbra di sua figlia con le dita mentre saettava la lingua nella sua fessura stracolma di umori e le martoriava il clitoride. Mi alzai per poter vedere la mia fidanzata all’opera con la figa bollente della madre. Anche la sua lingua danzava tra le grandi e piccole labbra di quella figa che l’aveva generata da cui ruscellavano copiosi i succhi del suo piacere.
In breve entrambe raggiunsero il climax urlando il loro piacere.
“Godo….. vengo…. sìììì…..…. aaaaahhh….. mmmhhh… sìììì!”, urlarono all’unisono per poi accasciarsi stravolte dal piacere.
Mi sdraiai tra le due splendide donne accarezzando i loro volti sfigurati.
“Ora possiamo continuare!”, disse ad un tratto Cinzia.
“Dunque…. dove ero rimasta? ….. ah sì, con la figa di Cinzia sotto la lingua!”, disse ridendo Luciana. “Da quella sera continuammo ad amarci e darci piacere reciproco, ma non volevo che Cinzia si limitasse al sesso saffico, sapevo cosa significasse scopare con un maschio e non volevo che mia figlia vi rinunciasse”.
Poi intervenne Cinzia:
“Così la mia bella mamma mi spronò a conoscere dei giovanotti e a fare sesso, cosa che feci con grande piacere”.
“Lo so che ti piace…. porcellina”, la canzonai.
“Ho avuto parecchie esperienze…… anche con uomini più anziani, poi sono giunta alla conclusione, e mamma è stata d’accordo, che dovevo trovare un giovane uomo che si prendesse cura di me… ed anche di mia madre”.
“Per qualche tempo, prima che ti conoscesse, abbiamo fatto sesso in coppia con alcuni giovani, ma alla fine non eravamo pienamente soddisfatte”, intervenne Luciana
“Finché ti ho conosciuto e mi sono innamorata…. E non solo perché sei bravo a letto”.
“Ed abbiamo deciso che era giunto il momento di conoscerti meglio”.
Mentre parlavano mi avevano preso entrambe il cazzo in mano e mi masturbavano lentamente in perfetta sintonia.
“Ora sta a te prendere una decisione…. noi vorremmo vivere con te per sempre…. ma entrambe non potremmo stare lontane…… ti vorremmo come nostro uomo, anche se sarò io a sposarti, ovviamente”, mi disse Cinzia con accenti dolci.
“In effetti sono un po’ frastornato…. ma…..”
“Ma?”, chiesero entrambe.
“Ma credo che accetterò la proposta…… Cinzia, ti amo moltissimo, ma quando ho visto tua madre ho avuto un attimo di smarrimento…. ora so che posso avervi entrambe, e nessuno è più felice di me!”
A quel punto entrambe si accucciarono tra le mie gambe iniziando un doppio pompino da urlo e, mentre Cinzia mi leccava i coglioni gonfi, sua madre imboccava la cappella succhiandomi anche l’anima.
In breve, con quel doppio trattamento e con l’eccitazione di averle guardate lesbicare, arrivai al punto di non ritorno ed iniziai a sborrare.
“Vengo….. sborro….. sììììì……. in bocca…. tutto… sììììì!!”
Luciana accolse nella sua bocca i primi fiotti e poi passò lo scettro a Cinzia che si abbeverò del resto passando poi a baciare lingua in bocca la madre.
Da quel momento il nostro ménage divenne questo e, difatti, quando di lì a qualche mese io e Cinzia ci sposammo, andammo a vivere nella loro grande casa e sostituimmo il letto matrimoniale con uno più grande che potesse accoglierci comodamente tutti e tre.
Il giorno del matrimonio ci fu una grande festa con tanti invitati, Cinzia era raggiante, bellissima nel suo abito bianco, così come sua madre Luciana. Ovviamente, per convenienza, si comportarono in modo rituale, Cinzia come una sposina e Luciana come una suocera, ma in cuor nostro sapevamo la verità ed attendevamo con ansia di restare soli.
Qualcuno mi disse anche, ammiccando, che la suocera sarebbe stata d’impaccio per la prima notte di nozze, visto che andavamo a vivere insieme, ed io feci finta di rammaricarmi.
Finalmente, verso sera, gli invitati si decisero a lasciarci soli.
“Sergio.... amore… finalmente!..... mettiti comodo ed aspetta qualche minuto ancora!”, mi disse Cinzia baciandomi teneramente.
Mi sedetti in poltrona, mi tolsi le scarpe e mi massaggiai un po’ i piedi che iniziavano a farmi male, in attesa delle mie donne. Una decina di minuti dopo le vidi entrare nel salotto, entrambe indossavano gli stessi identici indumenti, cioè una guépière, con calze e scarpe col tacco a spillo bianchi ed in testa il velo da sposa.
“Wow ragazze.......ecco le mie belle sposine!”, commentai estasiato, “…. Ho sposato Cinzia ma ho sposato anche te, Luciana…. per cui ti voglio dare questo!”
Tirai fuori un scatolino e ne estrassi un anello d’oro uguale a quello che avevo messo al dito della figlia.
“Con questo anello ti sposo!”, le dissi serio e poi la baciai.
Rispose al bacio con lo stesso trasporto della figlia qualche ora prima. Quel bacio suggellò quel nostro matrimonio a tre. Subito anche la dolcissima Cinzia si unì a noi e le nostre lingue si unirono in un lungo ed appassionato bacio.
Il mio cazzo ormai era diventato marmoreo e Luciana si affrettò a liberarlo dalla costrizione dei pantaloni scendendo subito dopo a baciarlo. Intanto mi ero impadronito delle tette di Cinzia leccandone i capezzoli durissimi ed infilandole un paio di dita nella fighetta fradicia.
“Oooohhhh … sìììì … amore…… leccami…. scopami con le dita… sìììì”
Il mio cazzo era completamente sparito nella bocca di Luciana che lo succhiava con passione e, subito dopo, anche Cinzia si accucciò ai miei piedi contendendo il mio scettro alla madre che di buon grado lo divise con lei. Avevo ai miei piedi le mie spose che mi succhiavano il cazzo ed ero al settimo cielo.
Iniziarono un doppio pompino alternandosi con la bocca sulla cappella e sulle palle.
“Mmmmhhh ragazze… così mi farete morire!”
Poi mi lasciai andare ed iniziai a sborrare mentre le due ninfomani si contendevano i miei densi fiotti scambiandoseli poi in un lubrico bacio incestuoso. La visione delle mie donne che si baciavano così lascivamente mi permise di restare col cazzo durissimo.
“Voglio che vi lecchiate….. fatemi vedere quanto siete porche … leccatevi la figa!!”
“Subito, mio signore!”, risposero quasi all’unisono.
Ci trasferimmo in camera da letto dove troneggiava il nostro nuovo letto a tre piazze e dove le due porche si sdraiarono cominciando a baciarsi. Assistetti ancora una volta allo spettacolo più bello del mondo: due donne, le mie donne, madre e figlia, che si amano e godono.
Luciana iniziò a baciare la figlia su tutto il corpo soffermandosi sui capezzoli, duri e sensibili, leccandoli a lungo mentre le massaggiava dolcemente le grosse mammelle. Lentamente scese sul ventre teso leccandole l’ombelico ed ancora più giù, fino al monte di venere appena velato da una curatissima strisciolina di pelo biondissimo. Cinzia aprì immediatamente le gambe a compasso e Luciana affondò la lingua nella sua fighetta stracolma di miele profumato.
“Aaaaahhhhh…… sììììì…… mammaaaaaa”, gemette Cinzia mentre la madre si impadroniva del suo clitoride gonfio mordicchiandolo.
Luciana era accucciata tra le gambe della figlia e mi mostrava il bel culo con le chiappe ben divaricate ed il buchino che occhieggiava invitante. Ovviamente non potei resistere alla tentazione e mi sistemai alle sue spalle incollando la bocca al buchino iniziando a leccare alacremente.
“Mmmmhhh…. Sergio… sìììì”, miagolò sollevando il viso delle cosce di Cinzia.
La leccai a lungo infilandole la lingua ben dentro il buchino mentre con le dita le masturbavo il clitoride, volevo portarla il più possibile vicina all’orgasmo prima di incularla. Cinzia mi venne in aiuto posizionandosi a 69 ed iniziando a leccarle la figa.
A quel punto mi rialzai e puntai la cappella congestionata all’entrata di quel meraviglioso culo ed iniziai a spingere entrando lentamente ma inesorabilmente dentro di lei che muoveva il culo per favorire la penetrazione.
“Sì ….dai…. inculami… fammi godere…. sìììì…. amore leccami… ooohhh… che belli che siete… sììììì…. fatemi godere!”
Mia moglie, da sotto leccava la figa di sua madre e contemporaneamente i miei coglioni che le sbattevano sul viso facendomi godere doppiamente. L’orgasmo di Luciana esplose improvviso e devastante, sentivo le pareti del retto stringersi e rilasciarsi al ritmo degli spasimi del piacere massaggiandomi il cazzo e non riuscii più a resistere inondandole l’intestino del mio piacere.
“Vengo Luciana…. vengoo…… sborroooooo… sìììììì!!!”
“Vieni amore, riempi la mamma… sììììì!!!”, gridò Cinzia mentre anche lei raggiungeva l’orgasmo procuratole dalla sapiente lingua della madre.
Lentamente continuai a stantuffare il buco di mia suocera per mantenere l’erezione e poi sfilai l’uccello da quell’antro di piacere. Immediatamente Cinzia incollò la bocca al buco rimasto aperto suggendo quanto ne fuoriusciva per poi andare a baciare lascivamente la madre scambiandosi il mio nettare.
“Ora voglio le vostre bocche…. Avanti! succhiatemi il cazzo! … belle troione!”
Le mie donne si fiondarono sul cazzo iniziando a leccare e pompare scambiandosi i ruoli con perfetta sincronia.
Avevo il cazzo talmente duro che quasi mi faceva male.
“Cinzia… amore… siediti su tuo marito… prenditelo tutto dentro…. scopatelo…. fallo impazzire!”, le sussurrò la madre accarezzandole il seno.
Cinzia ovviamente non si fece pregare e si sedette sul mio cazzo facendoselo sparire completamente nella figa che ormai era ridotta ad una palude di succhi intimi. Nonostante questo, sentivo le pareti della vagina aderire perfettamente, serrandomi l’asta in una dolcissima morsa.
Mentre la mia mogliettina mi cavalcava come una perfetta amazzone, mia suocera si mise con la figa sul mio viso in un muto invito a leccarla, invito che accolsi con piacere e, ben presto, tutti e tre fummo nuovamente sulla soglia dell’orgasmo. Col cazzo ben piantato nella figa di Cinzia leccavo il clitoride di Luciana mentre lei baciava con trasporto i capezzoli sensibilissimi della figlia.
Arrivarono all’orgasmo simultaneamente urlando e baciandosi con trasporto.
“Nel culo ora……. ti voglio nel buchino!”, disse Cinzia sfilandosi dal cazzo per poi indirizzare la cappella verso il suo accogliente buchino.
Furono sufficienti pochi movimenti del bacino perché il cazzo sprofondasse nel suo retto accompagnato da sospiri e gridolini di puro piacere.
“Amore….. sììì….. il tuo culo è un paradiso……. prendilo tutto! …… sfondati!…. scopati il culo!”
Il mio incitamento era sicuramente superfluo ma fu accolto dalla mia metà con grande piacere. Ormai l’orgasmo montava come la marea e poco dopo esplosi inondandole il culetto.
Nonostante la seconda sborrata il cazzo non accennava ad ammosciarsi e così fui “costretto” a penetrare mia suocera nella sua calda figa nella classica posizione del missionario, che comunque non ci impedì di godere appieno l’amplesso. Tanto più che Cinzia non smetteva un attimo di accarezzarci, baciarci e leccarci.
Ancora una volta portai Luciana all’orgasmo prima di lasciarmi andare un’ultima volta, innaffiando l’utero di mia suocera.
La prima notte di nozze era stata celebrata nel migliore dei modi.
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