In nome del padre, del figlio e - 4
di
oedipus
genere
incesti
4. Pensieri di una madre.
Che cavolo di vacanza è questa! E che cavolo di famiglia è questa! Io e Davide qui da soli, Rocco e Paolo a casa. So che mio marito fatica come un mulo, ed avrebbe anche lui il diritto di riposarsi e di rinfrancarsi con una bella scopata. Non ci vediamo da quindici giorni, ed è un’assenza che mi pesa. Ho anch’io le mie esigenze di donna, prima che di moglie. Non sono da buttare. Voglio vedere quante donne, alla mia età, possono mettere in mostra due tette così floride, due cosce così tornite e due chiappe ancora tanto sode!
Sì, ma non posso passare il pomeriggio sul letto a toccarmi, a titillarmi i capezzoli appuntiti, a tormentarmi il clitoride e le grandi labbra. Ho bisogno del cazzo, dello spadone di mio marito, che mi squarcia le cavità più intime e mi manda in visibilio! Non ce la faccio a reprimermi, ho una febbre sottile che mi pervade e non mi dà requie.
Debbo riconoscere che il cazzo mio marito non me lo ha fatto mai mancare. E’ una furia e non si stanca mai. E’ una trivella, mi slabbra la fica, mi fa venire a ripetizione. E’ capitato certe volte che sia stata io a chiedergli di darmi tregua. E, quando ha insistito per prendersi il culo, all’inizio l’ho pregato di rinunciare, avevo un sacro terrore che col suo bestione mi squartasse in due. Ma non c’è stato niente da fare, era un toro infuriato, me l’ha rotto senza pietà. Sul momento l’ho odiato, ma qualche minuto dopo deliravo di piacere.
E’ un montone il mio Rocco. Già, ma in questi giorni cosa farà per sfogare le sue voglie? Non credo che si riduca a tirarsi una sega, non è il tipo. Con la proboscide che si ritrova ha sicuramente bisogno di riempire qualche buco! E chissà se abborda qualche puttana sull’autostrada, o piuttosto se se la spassa con qualche collega nel parcheggio di qualche motel….
E che starà facendo ora a casa? ….. Quando mi ha chiamato non mi ha dato l’impressione di essere nervoso, impaziente, arrapato. Mi è sembrato piuttosto tranquillo e su di giri. Mi ha fatto parlare anche con Paolo, ed anche lui mi è parso più allegro del solito. Vuoi vedere che……?
Oddio, no, non è possibile! …. Quando mi ha detto che la tendenza gay di nostro figlio non era una tragedia e che il ragazzo aveva bisogno di essere compreso, gli ho detto -è vero- che se la vedesse lui. Ma non credo che sia diventato accondiscendente, complice.
Oh madonna, e se fosse? Non ci voglio nemmeno pensare: casa mia peggio di un
bordello di omosessuali! No, no, no. Debbo chiamarlo subito Rocco e dirgli di venire subito qui. Non posso vivere con questo tarlo che mi trapana il cervello!
Ah com’è difficile fare i genitori! Chissà da quanto tempo Paolo è entrato nel giro dei gay?! E se quel pomeriggio, entrando distrattamente nella su camera, non lo vedevo coi miei occhi che si sbaciucchiava e si abbracciava con Stefano, non ci avrei mai creduto.
Forse ho sbagliato ad aggredirlo, a rimproverargli di essere un degenerato, forse avrei dovuto aumentare la mia tenerezza per spingerlo verso una sessualità più serena.
E il povero Davide? Che ne sarà di lui in un ambiente familiare libertino? A pensarci bene, devo stare più attenta, che non finisca come il fratello. In spiaggia lo vedo sempre socializzare con altri ragazzi, mai con una ragazza…. Certo ha solo 14 anni, ma è proprio quella l’età più pericolosa.
A proposito, che starà facendo in questo momento? E’ chiuso nella sua stanza.…. Fammi andare a vedere…..
Mmmmm …. è girato di spalle, è un bel ragazzo, guarda che spalle, che braccia e che belle chiappette che ha! …. E’ anche più bello di Paolo…. Ma che fa? Dorme? … No, non credo, si muove, si agita piano …. Mmmm …. Ho capito, se lo sta tirando! …. Beh, alla sua età è naturale ….. Sì, ma si infila un dito di dietro …. Oddio! …. Con la destra si masturba l’uccello …. Ma ha la sinistra sul culo …. Sì, si è infilato un dito proprio lì …. Ma che è? Una maledizione? ….
Il cuore mi batte all’impazzata, il sudore mi si gela addosso. Ma forse sono io che ho sbagliato tutto. Forse sarei dovuta essere più confidenziale, più permissiva. Forse toccava a me di far conoscere a mio figlio un po’ di femminilità. Eppure l’occasione l’avevo avuta, quando sorpresi Sergio, l’amico di Paolo, che frequentava spesso la nostra casa, inginocchiato per spiarmi dal basso in mezzo alle cosce. Gli feci un sorriso, gli accarezzai la testa e, facendo finta di nulla, gli chiesi come stava sua madre. Il ragazzo, colto in flagrante, era diventato rosso peperone e, balbettando, mi chiese se poteva andare in bagno. Poverino, non ce la faceva più, aveva bisogno di farsi una sega all’istante!
Certo, non sono più una ragazzina, ma come donna valgo ancora qualcosa. Lo vedo da come gode mio marito, quando mi sfonda col suo pistolone. E lo vedo anche da come mi guardano i porci dei maschi che incontro, che si girano a guardarmi il culo e bofonchiano parole volgari. Per non parlare di Filippo del minimarket, o di Giuseppe dell’ingrosso di frutta e verdura, che ormai non riescono più a trattenere la loro eccitazione e si toccano senza riguardo i loro pennelloni in mia presenza. Faccio finta di niente, mi libero del loro corteggiamento sempre più asfissiante, me la cavo con qualche sorriso di circostanza; ma chissà come e con chi sfogano tutto il loro arrapamento.
Possibile che non debba riuscire a smuovere un bel ragazzo come Paolo? E chi lo dice che, cucinato a dovere, non possa avere una reazione da maschio? Oddio, che pensieri che mi vengono!..... Sedurre mio figlio? …. Fare la puttana con lui? …. Certo, se servisse, lo farei più che volentieri….. E poi anche con Davide? …..
Non posso restare così, con questi tormenti. Domani torno a casa. Qui mi sento di impazzire.
(continua)
Che cavolo di vacanza è questa! E che cavolo di famiglia è questa! Io e Davide qui da soli, Rocco e Paolo a casa. So che mio marito fatica come un mulo, ed avrebbe anche lui il diritto di riposarsi e di rinfrancarsi con una bella scopata. Non ci vediamo da quindici giorni, ed è un’assenza che mi pesa. Ho anch’io le mie esigenze di donna, prima che di moglie. Non sono da buttare. Voglio vedere quante donne, alla mia età, possono mettere in mostra due tette così floride, due cosce così tornite e due chiappe ancora tanto sode!
Sì, ma non posso passare il pomeriggio sul letto a toccarmi, a titillarmi i capezzoli appuntiti, a tormentarmi il clitoride e le grandi labbra. Ho bisogno del cazzo, dello spadone di mio marito, che mi squarcia le cavità più intime e mi manda in visibilio! Non ce la faccio a reprimermi, ho una febbre sottile che mi pervade e non mi dà requie.
Debbo riconoscere che il cazzo mio marito non me lo ha fatto mai mancare. E’ una furia e non si stanca mai. E’ una trivella, mi slabbra la fica, mi fa venire a ripetizione. E’ capitato certe volte che sia stata io a chiedergli di darmi tregua. E, quando ha insistito per prendersi il culo, all’inizio l’ho pregato di rinunciare, avevo un sacro terrore che col suo bestione mi squartasse in due. Ma non c’è stato niente da fare, era un toro infuriato, me l’ha rotto senza pietà. Sul momento l’ho odiato, ma qualche minuto dopo deliravo di piacere.
E’ un montone il mio Rocco. Già, ma in questi giorni cosa farà per sfogare le sue voglie? Non credo che si riduca a tirarsi una sega, non è il tipo. Con la proboscide che si ritrova ha sicuramente bisogno di riempire qualche buco! E chissà se abborda qualche puttana sull’autostrada, o piuttosto se se la spassa con qualche collega nel parcheggio di qualche motel….
E che starà facendo ora a casa? ….. Quando mi ha chiamato non mi ha dato l’impressione di essere nervoso, impaziente, arrapato. Mi è sembrato piuttosto tranquillo e su di giri. Mi ha fatto parlare anche con Paolo, ed anche lui mi è parso più allegro del solito. Vuoi vedere che……?
Oddio, no, non è possibile! …. Quando mi ha detto che la tendenza gay di nostro figlio non era una tragedia e che il ragazzo aveva bisogno di essere compreso, gli ho detto -è vero- che se la vedesse lui. Ma non credo che sia diventato accondiscendente, complice.
Oh madonna, e se fosse? Non ci voglio nemmeno pensare: casa mia peggio di un
bordello di omosessuali! No, no, no. Debbo chiamarlo subito Rocco e dirgli di venire subito qui. Non posso vivere con questo tarlo che mi trapana il cervello!
Ah com’è difficile fare i genitori! Chissà da quanto tempo Paolo è entrato nel giro dei gay?! E se quel pomeriggio, entrando distrattamente nella su camera, non lo vedevo coi miei occhi che si sbaciucchiava e si abbracciava con Stefano, non ci avrei mai creduto.
Forse ho sbagliato ad aggredirlo, a rimproverargli di essere un degenerato, forse avrei dovuto aumentare la mia tenerezza per spingerlo verso una sessualità più serena.
E il povero Davide? Che ne sarà di lui in un ambiente familiare libertino? A pensarci bene, devo stare più attenta, che non finisca come il fratello. In spiaggia lo vedo sempre socializzare con altri ragazzi, mai con una ragazza…. Certo ha solo 14 anni, ma è proprio quella l’età più pericolosa.
A proposito, che starà facendo in questo momento? E’ chiuso nella sua stanza.…. Fammi andare a vedere…..
Mmmmm …. è girato di spalle, è un bel ragazzo, guarda che spalle, che braccia e che belle chiappette che ha! …. E’ anche più bello di Paolo…. Ma che fa? Dorme? … No, non credo, si muove, si agita piano …. Mmmm …. Ho capito, se lo sta tirando! …. Beh, alla sua età è naturale ….. Sì, ma si infila un dito di dietro …. Oddio! …. Con la destra si masturba l’uccello …. Ma ha la sinistra sul culo …. Sì, si è infilato un dito proprio lì …. Ma che è? Una maledizione? ….
Il cuore mi batte all’impazzata, il sudore mi si gela addosso. Ma forse sono io che ho sbagliato tutto. Forse sarei dovuta essere più confidenziale, più permissiva. Forse toccava a me di far conoscere a mio figlio un po’ di femminilità. Eppure l’occasione l’avevo avuta, quando sorpresi Sergio, l’amico di Paolo, che frequentava spesso la nostra casa, inginocchiato per spiarmi dal basso in mezzo alle cosce. Gli feci un sorriso, gli accarezzai la testa e, facendo finta di nulla, gli chiesi come stava sua madre. Il ragazzo, colto in flagrante, era diventato rosso peperone e, balbettando, mi chiese se poteva andare in bagno. Poverino, non ce la faceva più, aveva bisogno di farsi una sega all’istante!
Certo, non sono più una ragazzina, ma come donna valgo ancora qualcosa. Lo vedo da come gode mio marito, quando mi sfonda col suo pistolone. E lo vedo anche da come mi guardano i porci dei maschi che incontro, che si girano a guardarmi il culo e bofonchiano parole volgari. Per non parlare di Filippo del minimarket, o di Giuseppe dell’ingrosso di frutta e verdura, che ormai non riescono più a trattenere la loro eccitazione e si toccano senza riguardo i loro pennelloni in mia presenza. Faccio finta di niente, mi libero del loro corteggiamento sempre più asfissiante, me la cavo con qualche sorriso di circostanza; ma chissà come e con chi sfogano tutto il loro arrapamento.
Possibile che non debba riuscire a smuovere un bel ragazzo come Paolo? E chi lo dice che, cucinato a dovere, non possa avere una reazione da maschio? Oddio, che pensieri che mi vengono!..... Sedurre mio figlio? …. Fare la puttana con lui? …. Certo, se servisse, lo farei più che volentieri….. E poi anche con Davide? …..
Non posso restare così, con questi tormenti. Domani torno a casa. Qui mi sento di impazzire.
(continua)
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
In nome del padre, del figlio e -3racconto sucessivo
In nome del padre, del figlio e - 5
Commenti dei lettori al racconto erotico