Sesso quotidiano
di
oedipus
genere
incesti
Sesso quotidiano
“E dài! adesso basta!...”, sbottò Luisa, facendo finta di essere seccata, “…. lasciami fare le faccende di casa, che se non ci penso io non ci pensa nessuno!”
Quindi si rassettò il grembiule a fiori che usava sempre in casa, sotto il quale era completamente nuda, e si avvicinò al lavello per cominciare a lavare i piatti.
Fabio, ancora stravaccato sul sofà, osservava compiaciuto quella splendida 50nne, il caschetto di capelli neri ingrigiti, mai tinti, ricadeva sulle spalle, le chiappe sode e un po’ cellulitiche facevano capolino sotto il fiocco del grembiule, un bel ciuffo di peli pubici nerissimi si intravedeva ogni tanto ad ogni oscillare del bacino della donna.
Sì, nonostante l’età, era proprio una bella gnocca; e, continuando a guardarla con bramosia, Fabio prese ad accarezzarsi il cazzo e si accorse che sulla cappella luccicava ancora qualche goccia della vagina di lei.
La cosa lo rieccitò di botto, il pene si risollevò imperioso, pronto per un'altra battaglia d'amore. Si alzò in piedi dal sofà e si avvicinò silenziosamente alle sue spalle. La mano corse sulla schiena di lei, poi più giù nel solco delle chiappe generose fino ad incontrare la fessura umida della fica, dove le dita iniziarono a giocherellare con le sue carni umide e frementi.
“No dài....”, si lamentò la donna senza convinzione.
Lui per tutta risposta puntò la sua nerchia ingrossata all'ingresso della vagina e rapidamente si impossessò di lei, tenendola per i fianchi. Ne seguì una nuova, voluttuosa danza che portò in pochi secondi Luisa al parossismo.
“Oh sì, sì... dài... sei un porco! …. sììì, prendimi con forza, fammi male ….. aaahhhh …. sono la tua puttana”.
Fabio accelerò il movimento del bacino, le assestò due-tre colpi risoluti e lei, emettendo gridolini di goduria senza fine, proruppe velocemente in un orgasmo squassante.
Ma lui non era venuto e decise di prendersela con più calma, di allungare il suo piacere prima di dar libero sfogo al suo seme. E, difatti, dopo un minuto di placido su e giù dentro la fica sbrodolante, tirò fuori l’arnese e lo avvicinò all’altro orifizio, ricevendone un esplicito incitamento:
“Sì, dài, prendimi da dietro ora …. Voglio sentirmelo fino in fondo alle budella!”
Rapidamente l'asta di Fabio imboccò il condotto anale: era stretto, ma non era certo vergine, si adattò elasticamente alle dimensioni del pistone.
Fabio divenne, se possibile, ancora più eccitato, era da un diversi mesi che non glielo metteva in culo. Sotto i colpi crescenti del maschio Luisa si masturbava voracemente, raddoppiando con le dita il piacere che il cazzo di Fabio le procurava di dietro.
La danza divenne frenetica, tanto che lui esplose quasi improvvisamente dentro l'intestino di Luisa, che avvertì distintamente lo schizzo del seme che fuoriusciva velocemente dal pene e le inondava i recessi più intimi.
Uno, due, tre ... gli schizzi di sperma che la irroravano
internamente sembravano non finire mai. E il godimento fu tale che, grazie anche all’intensificarsi del lavoro delle dita, orgasmò nuovamente con un urlo liberatorio:
“Sììììì ….. rompimi il culo ….. sììììì ….. mi sento tutta sfondata!”
Rimasero per un attimo così, lei inchinata sul lavello, lui abbracciato a lei da dietro, a palparle e strizzarle le zinne.
Poi il pene di Fabio si smosciò e fuoriuscì dall'ano insieme con qualche rivolo di sperma che colò lungo le sue cosce. Lei lentamente si girò, baciò Fabio a fior di labbra, si inginocchiò, sollevò il pene non del tutto ancora a riposo tenendolo nell'incavo della mano e gli schioccò un bacio giusto sul glande.
Alzò la testa, sorridendo e guardando Fabio gli disse:
“Grazie Fabio, hai un cazzo che è una magnificenza!”
Fabio accennò appena un sorriso e le rispose con gli occhi ancora intorbiditi:
“Grazie a te, mamma …. sei la troia più adorabile che esista!”
“E dài! adesso basta!...”, sbottò Luisa, facendo finta di essere seccata, “…. lasciami fare le faccende di casa, che se non ci penso io non ci pensa nessuno!”
Quindi si rassettò il grembiule a fiori che usava sempre in casa, sotto il quale era completamente nuda, e si avvicinò al lavello per cominciare a lavare i piatti.
Fabio, ancora stravaccato sul sofà, osservava compiaciuto quella splendida 50nne, il caschetto di capelli neri ingrigiti, mai tinti, ricadeva sulle spalle, le chiappe sode e un po’ cellulitiche facevano capolino sotto il fiocco del grembiule, un bel ciuffo di peli pubici nerissimi si intravedeva ogni tanto ad ogni oscillare del bacino della donna.
Sì, nonostante l’età, era proprio una bella gnocca; e, continuando a guardarla con bramosia, Fabio prese ad accarezzarsi il cazzo e si accorse che sulla cappella luccicava ancora qualche goccia della vagina di lei.
La cosa lo rieccitò di botto, il pene si risollevò imperioso, pronto per un'altra battaglia d'amore. Si alzò in piedi dal sofà e si avvicinò silenziosamente alle sue spalle. La mano corse sulla schiena di lei, poi più giù nel solco delle chiappe generose fino ad incontrare la fessura umida della fica, dove le dita iniziarono a giocherellare con le sue carni umide e frementi.
“No dài....”, si lamentò la donna senza convinzione.
Lui per tutta risposta puntò la sua nerchia ingrossata all'ingresso della vagina e rapidamente si impossessò di lei, tenendola per i fianchi. Ne seguì una nuova, voluttuosa danza che portò in pochi secondi Luisa al parossismo.
“Oh sì, sì... dài... sei un porco! …. sììì, prendimi con forza, fammi male ….. aaahhhh …. sono la tua puttana”.
Fabio accelerò il movimento del bacino, le assestò due-tre colpi risoluti e lei, emettendo gridolini di goduria senza fine, proruppe velocemente in un orgasmo squassante.
Ma lui non era venuto e decise di prendersela con più calma, di allungare il suo piacere prima di dar libero sfogo al suo seme. E, difatti, dopo un minuto di placido su e giù dentro la fica sbrodolante, tirò fuori l’arnese e lo avvicinò all’altro orifizio, ricevendone un esplicito incitamento:
“Sì, dài, prendimi da dietro ora …. Voglio sentirmelo fino in fondo alle budella!”
Rapidamente l'asta di Fabio imboccò il condotto anale: era stretto, ma non era certo vergine, si adattò elasticamente alle dimensioni del pistone.
Fabio divenne, se possibile, ancora più eccitato, era da un diversi mesi che non glielo metteva in culo. Sotto i colpi crescenti del maschio Luisa si masturbava voracemente, raddoppiando con le dita il piacere che il cazzo di Fabio le procurava di dietro.
La danza divenne frenetica, tanto che lui esplose quasi improvvisamente dentro l'intestino di Luisa, che avvertì distintamente lo schizzo del seme che fuoriusciva velocemente dal pene e le inondava i recessi più intimi.
Uno, due, tre ... gli schizzi di sperma che la irroravano
internamente sembravano non finire mai. E il godimento fu tale che, grazie anche all’intensificarsi del lavoro delle dita, orgasmò nuovamente con un urlo liberatorio:
“Sììììì ….. rompimi il culo ….. sììììì ….. mi sento tutta sfondata!”
Rimasero per un attimo così, lei inchinata sul lavello, lui abbracciato a lei da dietro, a palparle e strizzarle le zinne.
Poi il pene di Fabio si smosciò e fuoriuscì dall'ano insieme con qualche rivolo di sperma che colò lungo le sue cosce. Lei lentamente si girò, baciò Fabio a fior di labbra, si inginocchiò, sollevò il pene non del tutto ancora a riposo tenendolo nell'incavo della mano e gli schioccò un bacio giusto sul glande.
Alzò la testa, sorridendo e guardando Fabio gli disse:
“Grazie Fabio, hai un cazzo che è una magnificenza!”
Fabio accennò appena un sorriso e le rispose con gli occhi ancora intorbiditi:
“Grazie a te, mamma …. sei la troia più adorabile che esista!”
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