Consapevole depravazione 8
di
mastro di chiavi
genere
esibizionismo
Capitolo 9
Milos prese per mano Anna e ci fece cenno di seguirlo. Arrivammo ad una porta in fondo al locale che si apriva solo con un codice. Attraversammo un corridoio dove sentivo solo il rumore dei tacchi di Anna. Ralph mi chiese discrezione. Lungo il corridoio alcune porte dietro dalle quali rumori ,forse gemiti che non lasciavano adito a sospetti delle stanze ad ore probabilmente. In fondo al corridoio una scala. Ralph mi bloccò lasciando che i due ci precedessero di alcuni gradini. Solo allora mi accorsi della impudica lunghezza della gonna di Anna che ad ogni passo lasciava semiscoperte le rotondità del suo culetto. Ralph ne approfittò per scattarle due foto. Anna si fermò mantenendosi in un equilibrio precario con i piedi su due gradini diversi e girandosi verso di noi la scollatura si aprì lasciando scoperte ancora di più le tette mentre Milos le trattenne la gonna che risalendo finì col mettere ben in evidenza le cosce abbronzate. “sorridi Puttana” le ordinò Ralph mentre contemporaneamente Milos la abbracciò lasciando una tetta completamente nuda. Quella foto mi mise i brividi era come se Anna si abbandonasse al suo ruolo di prostituta tra le braccia di uno sconosciuto cliente. Solo dopo che la foto fu scattata Anna si accorse della posizione sconveniente e si ricompose lo scollo.
Ero restato senza parole riuscendo solo a chiedere se Ralph potesse poi farmi avere quelle foto “ tranquillo a fine vacanza ti copio tutto su un CD e vedrai che queste vacanze non le dimenticherete tanto facilmente, sempre che tua moglie saprà seguire le mie indicazioni” lasciandomi pieno di timori e perplessità su quello che stava accadendo. Ma ancor peggio Milos che riabbracciò Anna mi gelò “Mi hai chiesto di accompagnare tua moglie in discoteca come se fosse la mia puttana ed è quello che sto facendo”.
Anna se ne restò in silenzio e guardò Ralph come se si aspettasse una sua risposta, che non ci fu.
Se in due giorni era riuscito a portarla ad indossare abiti trasparenti e succinti immaginai, con gelosia ma anche con curiosa eccitazione, cosa sarebbe riuscito a fare nei giorni che ci rimanevano per la fine della vacanza.
Il locale al piano superiore era un attico chiuso con una vetrata che dava su ampio terrazzo con angoli di verde e con una vista sul mare e sul golfo veramente incantevole. Una musica neanche troppo alta ma il gioco di luci rendeva l’ambiente decisamente equivoco, dei separé con tavolinetti e poltrone con un quasi esaurito con ragazze bellissime, tutte in abiti succinti. Ralph vedendomi perso mi spiegò che era appunto un locale privato e che nessuno si sarebbe scandalizzato per il clima di massima libertà “ come del resto hai visto anche nelle strade nelle discoteche, alcuni strip bar, dove l’evento più sobrio sarebbe stata l’elezione di miss maglietta bagnata”
Mentre noi due ci accomodammo in un angolino defilato, Milos tenendo Anna per un braccio la accompagnò verso la ringhiera facendole ammirare la vista. Anna si sporgeva e su quei tacchi a spillo le gambe sembravano ancora più belle. Ralph non smetteva di fotografarla e capii subito il perché di tanto interesse. Milos nel suo ruolo di cicerone indicò qualcosa che evidentemente Anna riusciva vedere poco. Lui la cinse per la vita spingendola ancora più in avanti ed il gioco fu fatto. Obbligata in quella posizione la minigonna si alzò e scoprì interamente il culo nudo di mia moglie. Restai a bocca aperta mentre la macchina fotografica di Ralph scattava dei flash che finirono con polarizzare l’attenzione dei presenti su quella magnifica visione con fischi ed applausi. Un esibizione ricercata, apparentemente non apprezzata da Anna che staccandosi dalla presa di Milos si trattenne l’orlo della minigonna stirandola verso il basso, e si diresse verso di noi seguita da un Milos gongolante.
Milos ed Anna ci raggiunsero nel nostro angolino. Mia moglie sembrava stizzita per l’accaduto “ questo posto non mi piace….. e poi sembrano tutte puttane”. Ralph le sorrise “tu non sei da meno, quindi taci puttana e fai quello che ti dico” e prima che si potesse sedere le consegnò una busta dicendole che era qualcosa che lui aveva pensato necessaria per completare il suo abbigliamento serale.
Anna prese la busta e ne estrasse il contenuto restando ammutolita: un paio di calze grigio antracite ed un reggicalze dello stesso colore. Sentii il mio sesso battere nei miei pantaloni perché avevo sempre immaginato di vederla indossare quella lingerie, ma quel mio sogno feticistico lei lo aveva sempre contrastato. “una signora seria non indossa calze e reggicalze neanche per compiacere il proprio marito, fanno troppo puttana” aveva sempre sostenuto.
Mia moglie mi guardò quasi cercando una mia reazione bloccata dalle parole di Ralph “Mi sembri perplessa, ma sino ad ora hai sempre indossato quello che ti chiedevo, quindi ora Milos ti accompagna in una stanza di sotto esegui le indicazioni che ti fornirà . Sbrigati e prepararti Como ho scelto voglio vedere come stai.”
Non vedendo alcuna mia reazione Anna abbozzò timidamente una risposta “ma siamo in estate nessuno indossa calze…”
La risposta di Ralph fu brutale “proprio per questo ti noteranno ancora di più, ed è quello che voglio”
La voglia di trasgredire, lontano da casa e senza che nessuno ci potesse riconoscere, mi attizzava.
“dai Puttana – ormai avevo deciso di chiamarla come aveva scelto Ralph - buttati, se non lo fai qui a casa di certo non lo faresti mai”. Ora ero io stesso ad insistere.
Anna mi guardò arrossendo per il modo con cui le avevo parlato : “lo sai le calze con il reggicalze mi danno l’impressione che facciano tanto puttana”.
Ovviamente ciò permise a Ralph di essere ancor più impertinente
“Forse che non lo sei? – e girandosi verso di me – dillo anche tu a tua moglie che ti piace vederla andare in giro come una puttana”.
Mi prese alla sprovvista chiedendomi qualcosa che il buon senso mi avrebbe portato a rispondergli in malo modo ed andarmene con mia moglie, ma caddi in quella trappola e entrai nel ruolo del marito vizioso usando lo stesso linguaggio di Ralph dicendole le stesse cose che le avevo detto in auto, solo che ora le ripetevo davanti a degli estranei.
“Puttana lo sai che mi piace vederti andare in giro vestita laidamente, per giunta nuda sotto il vestito, quindi non vedo cosa ci sia di male se ti metti anche le calze e reggicalze”
A mezza voce mi chiese se lo volessi davvero. Ralph mi anticipò, “certo che lo vuole, vuole che sua moglie assomigli sempre di più ad una prostituta, non ti avrebbe lasciata arrivare fin qui se non lo volesse veramente.”
Si avvicinò a lei “La tua scollatura avrebbe bisogno di essere riaggiustata, mi sembra troppo pudica, non ti fa sembrare quello che sei” e rivolto a me mi chiese di provvedere.
Mi avvicinai a mia moglie con le mani tremanti presi la zip ed iniziai a farla scorrere quei pochi centimetri verso il basso, arrestandomi per la supplica di Anna “no, ti prego, fermati”.
Guardai Ralph per cercare di carpire il suo consenso. Lui, al contrario, scosse il capo.
“Chiedi a Milos di sistemarti la scollatura per farti sembrare più puttana” più che un invito sembrò un ordine.
Anna si girò verso il greco e poi mi lanciò uno sguardo arrendevole “Scusami , volevo giocare con te, dimostrarti di saper oltrepassare i limiti del nostro pudore, ma lui mi ha aperto un universo che non conoscevo, non so neppure io come spiegartelo…- mi disse timidamente - … non riesco a dire di no a quello che mi chiede e poi anche tu vuoi che sembri una prostituta”.
Ralph sorrise “vedi tua moglie ormai ha capito come la voglio vedere ed andrebbe in giro anche nuda se glielo chiedessi io…. vero Puttana?” .
Anna giocherellava con la busta provò ad esprimere la sua apparente contrarietà “ma non potrei, ho già ecceduto ad indossare quello che mi chiedete” Ralph la fermò e fece osservare a tutti noi che il vestito della sera prima ed il costume della mattina diventando trasparenti l’avevano già mandata in giro nuda “ quindi se ti chiedessi di andartene in giro nuda non vedo cosa cambierebbe per te”. Mia moglie abbassò la testa quasi accettasse di buon grado quelle farneticazioni lasciandomi senza parole, si avvicinò a Milos “Mi può sistemare la scollatura”. Ralph fermò Milos che stava già provvedendo” non hai detto perché?”
Anna abbassò la testa “perché voglio sembrare una puttana”.
Si era calata completamente nella parte mi eccitava vederla così arrendevole ed immaginavo solo il momento di condividere insieme il piacere di quella trasgressione, la nostra serata di trasgressione, ma purtroppo non sarebbe stato così .
Milos prese tra le mani la zip e la abbassò fin sotto la piega delle tette, rompendo un gancio superiore della cerniera in modo da non poterla risollevare. Anna sobbalzò “ma si vede tutto”. Infatti il tessuto del corpetto ora lasciava scoperte per metà le tette arrivando quasi a filo dell’areola dei capezzoli.
“Adesso vai e finisci di prepararti come ti ho detto” . Ralph chiese a Milos di accompagnarla dalle ragazze “ Devi imparare ad essere solo come ti voglio e lascia che adeguato Alike provveda a tutto e per tutto intendo che dovrai lasciarle carta bianca anche per i particolari.
Anna sembrò confusa ma segui Milos senza ribellarsi.
Io la vidi allontanarsi con lui che la teneva abbracciata con una mano appoggiata volgarmente sul culo.
La storia prosegue e ormai per Anna non c’è più ritorno perchè ha accettato di mostrarsi a Ralph sempre più impudicamente e vestita come Ralph le chiede e sempre con l’assenso del marito.
Ogni commento è ben accetto sia sul sito che teseoearianna@gmail.com
Milos prese per mano Anna e ci fece cenno di seguirlo. Arrivammo ad una porta in fondo al locale che si apriva solo con un codice. Attraversammo un corridoio dove sentivo solo il rumore dei tacchi di Anna. Ralph mi chiese discrezione. Lungo il corridoio alcune porte dietro dalle quali rumori ,forse gemiti che non lasciavano adito a sospetti delle stanze ad ore probabilmente. In fondo al corridoio una scala. Ralph mi bloccò lasciando che i due ci precedessero di alcuni gradini. Solo allora mi accorsi della impudica lunghezza della gonna di Anna che ad ogni passo lasciava semiscoperte le rotondità del suo culetto. Ralph ne approfittò per scattarle due foto. Anna si fermò mantenendosi in un equilibrio precario con i piedi su due gradini diversi e girandosi verso di noi la scollatura si aprì lasciando scoperte ancora di più le tette mentre Milos le trattenne la gonna che risalendo finì col mettere ben in evidenza le cosce abbronzate. “sorridi Puttana” le ordinò Ralph mentre contemporaneamente Milos la abbracciò lasciando una tetta completamente nuda. Quella foto mi mise i brividi era come se Anna si abbandonasse al suo ruolo di prostituta tra le braccia di uno sconosciuto cliente. Solo dopo che la foto fu scattata Anna si accorse della posizione sconveniente e si ricompose lo scollo.
Ero restato senza parole riuscendo solo a chiedere se Ralph potesse poi farmi avere quelle foto “ tranquillo a fine vacanza ti copio tutto su un CD e vedrai che queste vacanze non le dimenticherete tanto facilmente, sempre che tua moglie saprà seguire le mie indicazioni” lasciandomi pieno di timori e perplessità su quello che stava accadendo. Ma ancor peggio Milos che riabbracciò Anna mi gelò “Mi hai chiesto di accompagnare tua moglie in discoteca come se fosse la mia puttana ed è quello che sto facendo”.
Anna se ne restò in silenzio e guardò Ralph come se si aspettasse una sua risposta, che non ci fu.
Se in due giorni era riuscito a portarla ad indossare abiti trasparenti e succinti immaginai, con gelosia ma anche con curiosa eccitazione, cosa sarebbe riuscito a fare nei giorni che ci rimanevano per la fine della vacanza.
Il locale al piano superiore era un attico chiuso con una vetrata che dava su ampio terrazzo con angoli di verde e con una vista sul mare e sul golfo veramente incantevole. Una musica neanche troppo alta ma il gioco di luci rendeva l’ambiente decisamente equivoco, dei separé con tavolinetti e poltrone con un quasi esaurito con ragazze bellissime, tutte in abiti succinti. Ralph vedendomi perso mi spiegò che era appunto un locale privato e che nessuno si sarebbe scandalizzato per il clima di massima libertà “ come del resto hai visto anche nelle strade nelle discoteche, alcuni strip bar, dove l’evento più sobrio sarebbe stata l’elezione di miss maglietta bagnata”
Mentre noi due ci accomodammo in un angolino defilato, Milos tenendo Anna per un braccio la accompagnò verso la ringhiera facendole ammirare la vista. Anna si sporgeva e su quei tacchi a spillo le gambe sembravano ancora più belle. Ralph non smetteva di fotografarla e capii subito il perché di tanto interesse. Milos nel suo ruolo di cicerone indicò qualcosa che evidentemente Anna riusciva vedere poco. Lui la cinse per la vita spingendola ancora più in avanti ed il gioco fu fatto. Obbligata in quella posizione la minigonna si alzò e scoprì interamente il culo nudo di mia moglie. Restai a bocca aperta mentre la macchina fotografica di Ralph scattava dei flash che finirono con polarizzare l’attenzione dei presenti su quella magnifica visione con fischi ed applausi. Un esibizione ricercata, apparentemente non apprezzata da Anna che staccandosi dalla presa di Milos si trattenne l’orlo della minigonna stirandola verso il basso, e si diresse verso di noi seguita da un Milos gongolante.
Milos ed Anna ci raggiunsero nel nostro angolino. Mia moglie sembrava stizzita per l’accaduto “ questo posto non mi piace….. e poi sembrano tutte puttane”. Ralph le sorrise “tu non sei da meno, quindi taci puttana e fai quello che ti dico” e prima che si potesse sedere le consegnò una busta dicendole che era qualcosa che lui aveva pensato necessaria per completare il suo abbigliamento serale.
Anna prese la busta e ne estrasse il contenuto restando ammutolita: un paio di calze grigio antracite ed un reggicalze dello stesso colore. Sentii il mio sesso battere nei miei pantaloni perché avevo sempre immaginato di vederla indossare quella lingerie, ma quel mio sogno feticistico lei lo aveva sempre contrastato. “una signora seria non indossa calze e reggicalze neanche per compiacere il proprio marito, fanno troppo puttana” aveva sempre sostenuto.
Mia moglie mi guardò quasi cercando una mia reazione bloccata dalle parole di Ralph “Mi sembri perplessa, ma sino ad ora hai sempre indossato quello che ti chiedevo, quindi ora Milos ti accompagna in una stanza di sotto esegui le indicazioni che ti fornirà . Sbrigati e prepararti Como ho scelto voglio vedere come stai.”
Non vedendo alcuna mia reazione Anna abbozzò timidamente una risposta “ma siamo in estate nessuno indossa calze…”
La risposta di Ralph fu brutale “proprio per questo ti noteranno ancora di più, ed è quello che voglio”
La voglia di trasgredire, lontano da casa e senza che nessuno ci potesse riconoscere, mi attizzava.
“dai Puttana – ormai avevo deciso di chiamarla come aveva scelto Ralph - buttati, se non lo fai qui a casa di certo non lo faresti mai”. Ora ero io stesso ad insistere.
Anna mi guardò arrossendo per il modo con cui le avevo parlato : “lo sai le calze con il reggicalze mi danno l’impressione che facciano tanto puttana”.
Ovviamente ciò permise a Ralph di essere ancor più impertinente
“Forse che non lo sei? – e girandosi verso di me – dillo anche tu a tua moglie che ti piace vederla andare in giro come una puttana”.
Mi prese alla sprovvista chiedendomi qualcosa che il buon senso mi avrebbe portato a rispondergli in malo modo ed andarmene con mia moglie, ma caddi in quella trappola e entrai nel ruolo del marito vizioso usando lo stesso linguaggio di Ralph dicendole le stesse cose che le avevo detto in auto, solo che ora le ripetevo davanti a degli estranei.
“Puttana lo sai che mi piace vederti andare in giro vestita laidamente, per giunta nuda sotto il vestito, quindi non vedo cosa ci sia di male se ti metti anche le calze e reggicalze”
A mezza voce mi chiese se lo volessi davvero. Ralph mi anticipò, “certo che lo vuole, vuole che sua moglie assomigli sempre di più ad una prostituta, non ti avrebbe lasciata arrivare fin qui se non lo volesse veramente.”
Si avvicinò a lei “La tua scollatura avrebbe bisogno di essere riaggiustata, mi sembra troppo pudica, non ti fa sembrare quello che sei” e rivolto a me mi chiese di provvedere.
Mi avvicinai a mia moglie con le mani tremanti presi la zip ed iniziai a farla scorrere quei pochi centimetri verso il basso, arrestandomi per la supplica di Anna “no, ti prego, fermati”.
Guardai Ralph per cercare di carpire il suo consenso. Lui, al contrario, scosse il capo.
“Chiedi a Milos di sistemarti la scollatura per farti sembrare più puttana” più che un invito sembrò un ordine.
Anna si girò verso il greco e poi mi lanciò uno sguardo arrendevole “Scusami , volevo giocare con te, dimostrarti di saper oltrepassare i limiti del nostro pudore, ma lui mi ha aperto un universo che non conoscevo, non so neppure io come spiegartelo…- mi disse timidamente - … non riesco a dire di no a quello che mi chiede e poi anche tu vuoi che sembri una prostituta”.
Ralph sorrise “vedi tua moglie ormai ha capito come la voglio vedere ed andrebbe in giro anche nuda se glielo chiedessi io…. vero Puttana?” .
Anna giocherellava con la busta provò ad esprimere la sua apparente contrarietà “ma non potrei, ho già ecceduto ad indossare quello che mi chiedete” Ralph la fermò e fece osservare a tutti noi che il vestito della sera prima ed il costume della mattina diventando trasparenti l’avevano già mandata in giro nuda “ quindi se ti chiedessi di andartene in giro nuda non vedo cosa cambierebbe per te”. Mia moglie abbassò la testa quasi accettasse di buon grado quelle farneticazioni lasciandomi senza parole, si avvicinò a Milos “Mi può sistemare la scollatura”. Ralph fermò Milos che stava già provvedendo” non hai detto perché?”
Anna abbassò la testa “perché voglio sembrare una puttana”.
Si era calata completamente nella parte mi eccitava vederla così arrendevole ed immaginavo solo il momento di condividere insieme il piacere di quella trasgressione, la nostra serata di trasgressione, ma purtroppo non sarebbe stato così .
Milos prese tra le mani la zip e la abbassò fin sotto la piega delle tette, rompendo un gancio superiore della cerniera in modo da non poterla risollevare. Anna sobbalzò “ma si vede tutto”. Infatti il tessuto del corpetto ora lasciava scoperte per metà le tette arrivando quasi a filo dell’areola dei capezzoli.
“Adesso vai e finisci di prepararti come ti ho detto” . Ralph chiese a Milos di accompagnarla dalle ragazze “ Devi imparare ad essere solo come ti voglio e lascia che adeguato Alike provveda a tutto e per tutto intendo che dovrai lasciarle carta bianca anche per i particolari.
Anna sembrò confusa ma segui Milos senza ribellarsi.
Io la vidi allontanarsi con lui che la teneva abbracciata con una mano appoggiata volgarmente sul culo.
La storia prosegue e ormai per Anna non c’è più ritorno perchè ha accettato di mostrarsi a Ralph sempre più impudicamente e vestita come Ralph le chiede e sempre con l’assenso del marito.
Ogni commento è ben accetto sia sul sito che teseoearianna@gmail.com
1
voti
voti
valutazione
9
9
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Consapevole depravazione 8racconto sucessivo
Consapevole depravazione 10
Commenti dei lettori al racconto erotico