L'amore di una bisbetica domata

di
genere
dominazione

Eccomi a raccontare la storia vera del mio cambiamento in amore!Ho 30 anni e da 6 convivo con paolo, che di anni ne ha 59 e che amo alla follia. Quando l'ho conosciuto mi colpi' subito per la sua aria affascinante e matura; un bellissimo uomo brizzolato dallo sguardo di brace! io, molto piu' giovane che, vanitosamente, esibivo i miei lunghi capelli biondi, gli occhi color cobalto ed un fisico bello, armonioso e morbido. Facemmo amicizia subito e prendemmo ad uscire spesso insieme; io non passavo inosservata ma anche lui era pieno di amici. Dopo una settimana finimmo a letto insieme e fu qualcosa di meraviglioso. In tutto questo, però, c'era un neo: la mia gelosia morbosa e collerica. Era privo anche di guardare solo un'altra donna che succedeva il finimondo!! Andò avanti cosi' per mesi, ma una sera paolo mi comunicò la sua volontà di chiudere la nostra storia per colpa della mia gelosia folle.....a meno che...... Disperata chiesi che intendesse dire e lui affermò che poteva rimanere con me a condizione che mi fossi fatta "rieducare" da lui, senza se e senza ma. Accettai subito, pur di non perderlo e comincio' un periodo di veri tormenti che, però, sparivano al pensiero che non l'avrei perso! La prima lezione mi fu impartita subito; dopo due giorni mi disse che sarebbe venuta a cena Maria,una sua amica che sarebbe stata nostra ospite per qualche giorno. La sera giunse da noi una splendida ragazza, con un corpo le cui forme erano prepotentemente visibili sotto un sottile abitino di jersey bianco. La cena fu piacevole e, dopo, paolo si sedette sul posto centrale del divano invitando Maria a sedergli accanto. A me chiese di sedere sulla poltrona di fronte a loro e, ricordandomi i patti, mi ordinò di stare ferma e zitta. Dentro avevo l'inferno, avrei voluto rompere tutto mentre li vedevo seduti li' a parlare, vicinissimi.Maria era brillante e disinvolta e non perdeva occasione per mostrargli la perfezione del suo decoltè quando, ridendo, buttava il capo all'indietro inarcando il busto. Paolo le sfiorò con casualità il seno destro e di colpo svettò, sotto il vestito, un capezzolo eretto, sintomo di grande piacere. Io non respiravo quasi...ma ero dilaniata. Paolo, piacevolmente sorpreso,ridendo, sottolineò ciò che stava accadendo seguendo con i polpastrelli quella forma di capezzolo impertinente che spingeva in fuori la stoffa dell'abitino bianco; Lei era palesemente eccitata e spinse il busto ancora piu' in fuori, offrendosi. Paolo la baciò con passione e le tirò via le bretelle dell'abito, scoprendole dei seni protesi e turgidi che lui, immediatamente, prese a lappare e succhiare e mordere facendola guaire come una cagna in calore. Mentre faceva ciò, i suoi occhi erano puntati su di me e sembrava quasi godere della mia sofferenza. Maria gemeva come pazza e lui la gettò sul tappeto mettendola completamente nuda. Anche lui si denudò e la copri' col suo forte corpo, carezzandola ovunque, leccandola e strizzandole i capezzoli per sentirla urlare di piacere. Mi chiese di spogliarmi tutta e di sedermi immobile sul tappeto accanto a loro con le gambe ripiegate ed incrociate lasciando ben visibile la mia vulva. Lo feci! Paolo continuava a leccarla tutta e titillarle i capezzoli facendola sobbalzare dal piacere e, ad un certo punto, prese a passare la sua mano delicatamente sul mio clitoride; guaivo, silenziosamente dentro di me, e mi sentivo spaccare il clitoride dal desiderio; accennai una masturbazione ma lui mi mollò uno schiaffo ordinandomi di stare ferma. Il suo pene era visibilmente enorme e, senza ritegno, abbandonò per un attimo Maria e prese a sbaticchiarlo sul mio clitoride.... facendomi gemere dalla voglia di sentirlo dentro. Di colpo si ritirò da me e lo regalo' a lei, entrandole dentro con un colpo secco. Al culmine del piacere, lo tirava fuori, mi guardava e, beffardo, glielo riinfilava dentro. Lei sembrava una erinni scatenata e lo implorava di non tirarsi fuori e lui l'accontento':i loro corpi si fusero e lui le regalò il suo seme fino all'ultima goccia urlando di piacere. Qui io sbagliai! Non resistendo a tale supplizio piansi e, urlando, la chiamai puttana! Terminato il suo orgasmo, Paolo mi comunicò con tono gelido che avremmo trascorso la notte tutti e tre in camera da letto, dove io avrei riposato sulla poltrona accanto al letto mentre loro avrebbero occupato il letto. Fui punita per tutta la notte con il supplizio di dover assistere ai loro amplessi ripetuti e splendidi, senza poter neanche piangere. Si, perchè ad ogni rimostranza o reazione sbagliata, la rieducazione sarebbe durata all'infinito anche nei giorni seguenti. In verità ho reagito male altre volte quella notte e tante di piu' sono stata punita! Ho dovuto assistere ad altre mille attenzioni erotiche tra paolo e maria, ho dovuto ascoltare le cose che si sussurravano ed i gemiti di piacere, senza neanche fiatare e sapendo che, per far terminare quella tortura avrei dovuto smettere di arrabbiarmi. Credevo di impazzire... ma oggi sono felice e talmente aperta da frequentare con naturalezza anche club dove si vivono rapporti sessuali con altre donne e dove, solo se lui lo vuole, anche io godo delle sue attenzioni; in caso contrario, rimango a guardare come Lui le fa rotolare dal piacere, ascoltando i loro gemiti. Mi ha educata al piacere puro e arrivo a godere anche quando lui gioca con alre sotto i miei occhi; alla fine, in fondo, il piacere siamo noi!!!!
scritto il
2012-04-11
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