Tutto inizia con una febbre - capitolo 4
di
Jack Dwight
genere
trans
Questo è il racconto di wellpass che io sto proseguendo. Scrivimi a jackdwight2021@gmail.com
La mattina dopo mi alzo dopo i miei soliti giochini notturni e mi preparo a vivere questa nuova straordinaria esperienza. Mi vesto semplicemente e vado alla villa con l’autobus preso sotto casa. Mi aspetta Sonia mi fa firmare dei fogli per il mio lavoro e dice che dobbiamo uscire a fare spese. Salgo nella sua utilitaria e iniziamo un tour frenetico di negozi dove compriamo lingerie,scarpe abiti,minigonne e tanti altri accessori femminili. Mi gira la testa per tutti i negozi girati e per tutta quella roba provata. Rientrati stanchi ci buttiamo sul letto e scopro che mi hanno dato una cameretta vicino alla cucina con allegato bagnetto. Mi guardo allo specchio e mi sembra tutto irreale. Sono forse io ad avere fatto shopping come fossi una ragazza normale? Non lo so cosa sono diventato ma di certo mi sento attratto da questa nuova situazione al femminile. Dopo poco bussa Sonia e mi dice di prepararmi che tra poco arrivano i padroni. Poi mi lascia sul letto indumenti nuovi dimettere e dice che tra poco ripassa per aiutarmi col tocco finale. Una risata e scompare dietro la porta. Mi sento in terribile imbarazzo. Guardo gli abiti femminili e cerco di iniziare a vestirmi. Quindi decido prima di spogliarmi completamente e poi di indossare le cose nuove. Quando sono nudo mi vedo nello specchio dell’armadio. Sembro proprio una femminuccia se non fosse per il piccolo pisellino che ho ancora;tutto parla di una ragazza nel fiore degli anni. I miei seni gonfi con grossi capezzoli,il culetto tondo e morbido e le gambe lisce e lunghe. Inoltre non ho un pelo su tutto il corpo e questo accresce la mia femminilità. Cerco di non pensarci e prendo il perizoma nero che infilo facilmente,poi il reggiseno dello stesso colore che avevo provato al negozio. Ho qualche problema con i gancetti dietro la schiena ma alla fine ci riesco a chiuderli. Mi sistemo bene le mammelle dentro le coppe e noto che il tessuto è semitrasparente. Tocca poi alle calze autoreggenti che infilo facilmente e alla mini nera elasticizzata che mi copre le gambe appena poche dita sotto il culetto. Sopra infilo un top con piccoli strass e mi avvicino alle scarpe che mi ha lasciato Sonia. Sono con tacchi a spillo sui dieci cm. Ci salgo sopra chiudo il laccetto e provo a fare qualche passo. Mi sento sui trampoli e terribilmente ridicola. Mi devo appoggiare spesso alla parete per non cadere e dopo qualche minuti di goffi tentativi riesco a camminare con un minimo di difficoltà residua. Sono ancora alle prese con l’equilibrio quando arriva Sonia con un sorriso da 32 denti. Anche lei si è cambiata e ora è vestita molto sexy con un tubino color fucsia. Ci dobbiamo sbrigare,mi dice,tra poco arrivano i padroni. Prende una scatola con i trucchi e mi mette fondotinta,rimmel e infine rossetto lucido color rosa. Mi rimiro al solito specchio’.perbacco sono proprio carina così conciata. In quel momento suona il clakson e capiamo che ora si entra in scena. Ci precipitiamo verso la porta ad aprire ai proprietari che arrivano. Muoio dalla voglia di sapere ora cosa può succedere. Sonia ed io sulla porta sentiamo i passi dei padroni di casa che arrivano lungo il vialetto di ghiaia,parlando lentamente tra loro di lavoro. Apriamo la porta e con un sorriso li riceviamo facendoli accomodare nel salone. Maurizio mi guarda con un ghigno stupefatto ,mi si avvicina all’orecchio e abbracciandomi mi dice ‘sei bellissima’. Poi mi carezza una spalla nuda e mi dice di portargli qualcosa da bere e l’aperitivo per tutti in salone. Sono turbata,non sono abituata a questi complimenti così diretti e soprattutto rivolti alla mia femminilità. Per cui mi giro e incerta come sempre ,dondolando su quei tacchi mi avvio in cucina. Dunque il mio ex compagno di scuola sembra dare per scontata la mia seconda natura di donna e dimentica quanto ancora io sia incerta e tormentata dai dubbi sul mio stato. Apro il frigo e metto nelle ciotole i vari aperitivi,mentre Sonia si occupa delle bevande e dei bicchieri. Arriviamo in salone con i vassoi colmi e ci pieghiamo verso i tre uomini a turno per servire quanto preparato . Loro sembrano parlare tranquillamente di lavoro e di macchine che non funziono in ufficio, ma il mio sguardo sospettoso nota che sono al centro del loro interesse. Infatti quando mi piego verso Mauro seduto in poltrona vedo Sergio che segue con malizia l’alzarsi della mia mini e come appare la parte inferiore del mio culetto incorniciato dalle calze e dal perizoma. Capisco che sono molto vistosa così vestita e che stimolo la malizia dei maschi. In fondo anche io quando ero un ragazzo adoravo sbirciare sotto le gonne delle donna con sguardi furtivi. Solo che ora sentirmi una preda di tali occhiate mi provoca non pochi malesseri e disagi. Comunque da questo comportamento non si astiene nessuno dei tre e mi sento troppo al centro del mirino,la mia timidezza ne viene profondamente turbata. Finito il rinfresco vedo che i tre di dirigono nelle stanze al piano superiore annunciandoci che sarebbero scesi tra poco per la cena. Noi sparecchiamo e corriamo in cucina a preparare i piatti da mettere in tavola. Con Sonia avevamo già preparato il menù con pasta ,pollo arrosto con patate e la frutta:Sonia mi aveva detto prima che i padroni non mangiano mai molto e che quindi non siamo costrette a stare tante ore ai fornelli. La tavola in un angolo del salone era già pronta,io mi occupo del vino rosso e lo verso in una caraffa. In quel momento mentre siamo ancora al lavoro sentiamo i loro passi scendere dalla scala interna e la ragazza brasiliana va in sala e lì comincia a servire la il primo piatto . Io resto in cucina a guardare il pollo che dopo avrei servito. Sono contento di non dover pensare al primo,vista la mia goffaggine di sicuro avrei macchiato qualcuno;col pollo me la sarei dovuta cavare meglio. Dopo un quarto d’ora Sonia torna con i piatti vuoti e mi dice di portare in sala il secondo. : Faccio un profondo sospiro, prendo la pentola e incerta sui tacchi entro in salone. Sarà che sono molto allarmata ma mi sento di nuovo al centro dei loro sguardi .Cerco di essere indifferente e mi avvicino ad ognuno per farlo servire di quello che vuole :tutto procede normalmente ,ma quando sono tra Mauro e Sergio sento che il capo mentre parla con gli altri mi carezza un fianco e con la mano scivola sulla parte posteriore della mia coscia. Un brivido mi paralizza e fa svanire di colpo tutta la disinvoltura che cercavo di ostentare. Mi sento di nuovo preda e soprattutto non riesco a celare,nemmeno a me stesso, il fatto che mi piace quella avance e mi lascio toccare mentre tremo un po’. Sembra comunque che tutto proceda senza altri inconvenienti per cui la cena finisce semplicemente,mentre noi due sparecchiamo la tavola:i tre si trasferiscono con calma sui divani e accendono la tv . Noi restiamo in cucina a sistemare quando compare Maurizio che ci dice di venire in salone a vedere la televisione con loro,in quanto inizia un film. Sorrido e cerco di rilassarmi ,tutto quanto successo in questi giorni mi ha dato una vertigine e non riesco ancora a trovare un giusto equilibrio.
La mattina dopo mi alzo dopo i miei soliti giochini notturni e mi preparo a vivere questa nuova straordinaria esperienza. Mi vesto semplicemente e vado alla villa con l’autobus preso sotto casa. Mi aspetta Sonia mi fa firmare dei fogli per il mio lavoro e dice che dobbiamo uscire a fare spese. Salgo nella sua utilitaria e iniziamo un tour frenetico di negozi dove compriamo lingerie,scarpe abiti,minigonne e tanti altri accessori femminili. Mi gira la testa per tutti i negozi girati e per tutta quella roba provata. Rientrati stanchi ci buttiamo sul letto e scopro che mi hanno dato una cameretta vicino alla cucina con allegato bagnetto. Mi guardo allo specchio e mi sembra tutto irreale. Sono forse io ad avere fatto shopping come fossi una ragazza normale? Non lo so cosa sono diventato ma di certo mi sento attratto da questa nuova situazione al femminile. Dopo poco bussa Sonia e mi dice di prepararmi che tra poco arrivano i padroni. Poi mi lascia sul letto indumenti nuovi dimettere e dice che tra poco ripassa per aiutarmi col tocco finale. Una risata e scompare dietro la porta. Mi sento in terribile imbarazzo. Guardo gli abiti femminili e cerco di iniziare a vestirmi. Quindi decido prima di spogliarmi completamente e poi di indossare le cose nuove. Quando sono nudo mi vedo nello specchio dell’armadio. Sembro proprio una femminuccia se non fosse per il piccolo pisellino che ho ancora;tutto parla di una ragazza nel fiore degli anni. I miei seni gonfi con grossi capezzoli,il culetto tondo e morbido e le gambe lisce e lunghe. Inoltre non ho un pelo su tutto il corpo e questo accresce la mia femminilità. Cerco di non pensarci e prendo il perizoma nero che infilo facilmente,poi il reggiseno dello stesso colore che avevo provato al negozio. Ho qualche problema con i gancetti dietro la schiena ma alla fine ci riesco a chiuderli. Mi sistemo bene le mammelle dentro le coppe e noto che il tessuto è semitrasparente. Tocca poi alle calze autoreggenti che infilo facilmente e alla mini nera elasticizzata che mi copre le gambe appena poche dita sotto il culetto. Sopra infilo un top con piccoli strass e mi avvicino alle scarpe che mi ha lasciato Sonia. Sono con tacchi a spillo sui dieci cm. Ci salgo sopra chiudo il laccetto e provo a fare qualche passo. Mi sento sui trampoli e terribilmente ridicola. Mi devo appoggiare spesso alla parete per non cadere e dopo qualche minuti di goffi tentativi riesco a camminare con un minimo di difficoltà residua. Sono ancora alle prese con l’equilibrio quando arriva Sonia con un sorriso da 32 denti. Anche lei si è cambiata e ora è vestita molto sexy con un tubino color fucsia. Ci dobbiamo sbrigare,mi dice,tra poco arrivano i padroni. Prende una scatola con i trucchi e mi mette fondotinta,rimmel e infine rossetto lucido color rosa. Mi rimiro al solito specchio’.perbacco sono proprio carina così conciata. In quel momento suona il clakson e capiamo che ora si entra in scena. Ci precipitiamo verso la porta ad aprire ai proprietari che arrivano. Muoio dalla voglia di sapere ora cosa può succedere. Sonia ed io sulla porta sentiamo i passi dei padroni di casa che arrivano lungo il vialetto di ghiaia,parlando lentamente tra loro di lavoro. Apriamo la porta e con un sorriso li riceviamo facendoli accomodare nel salone. Maurizio mi guarda con un ghigno stupefatto ,mi si avvicina all’orecchio e abbracciandomi mi dice ‘sei bellissima’. Poi mi carezza una spalla nuda e mi dice di portargli qualcosa da bere e l’aperitivo per tutti in salone. Sono turbata,non sono abituata a questi complimenti così diretti e soprattutto rivolti alla mia femminilità. Per cui mi giro e incerta come sempre ,dondolando su quei tacchi mi avvio in cucina. Dunque il mio ex compagno di scuola sembra dare per scontata la mia seconda natura di donna e dimentica quanto ancora io sia incerta e tormentata dai dubbi sul mio stato. Apro il frigo e metto nelle ciotole i vari aperitivi,mentre Sonia si occupa delle bevande e dei bicchieri. Arriviamo in salone con i vassoi colmi e ci pieghiamo verso i tre uomini a turno per servire quanto preparato . Loro sembrano parlare tranquillamente di lavoro e di macchine che non funziono in ufficio, ma il mio sguardo sospettoso nota che sono al centro del loro interesse. Infatti quando mi piego verso Mauro seduto in poltrona vedo Sergio che segue con malizia l’alzarsi della mia mini e come appare la parte inferiore del mio culetto incorniciato dalle calze e dal perizoma. Capisco che sono molto vistosa così vestita e che stimolo la malizia dei maschi. In fondo anche io quando ero un ragazzo adoravo sbirciare sotto le gonne delle donna con sguardi furtivi. Solo che ora sentirmi una preda di tali occhiate mi provoca non pochi malesseri e disagi. Comunque da questo comportamento non si astiene nessuno dei tre e mi sento troppo al centro del mirino,la mia timidezza ne viene profondamente turbata. Finito il rinfresco vedo che i tre di dirigono nelle stanze al piano superiore annunciandoci che sarebbero scesi tra poco per la cena. Noi sparecchiamo e corriamo in cucina a preparare i piatti da mettere in tavola. Con Sonia avevamo già preparato il menù con pasta ,pollo arrosto con patate e la frutta:Sonia mi aveva detto prima che i padroni non mangiano mai molto e che quindi non siamo costrette a stare tante ore ai fornelli. La tavola in un angolo del salone era già pronta,io mi occupo del vino rosso e lo verso in una caraffa. In quel momento mentre siamo ancora al lavoro sentiamo i loro passi scendere dalla scala interna e la ragazza brasiliana va in sala e lì comincia a servire la il primo piatto . Io resto in cucina a guardare il pollo che dopo avrei servito. Sono contento di non dover pensare al primo,vista la mia goffaggine di sicuro avrei macchiato qualcuno;col pollo me la sarei dovuta cavare meglio. Dopo un quarto d’ora Sonia torna con i piatti vuoti e mi dice di portare in sala il secondo. : Faccio un profondo sospiro, prendo la pentola e incerta sui tacchi entro in salone. Sarà che sono molto allarmata ma mi sento di nuovo al centro dei loro sguardi .Cerco di essere indifferente e mi avvicino ad ognuno per farlo servire di quello che vuole :tutto procede normalmente ,ma quando sono tra Mauro e Sergio sento che il capo mentre parla con gli altri mi carezza un fianco e con la mano scivola sulla parte posteriore della mia coscia. Un brivido mi paralizza e fa svanire di colpo tutta la disinvoltura che cercavo di ostentare. Mi sento di nuovo preda e soprattutto non riesco a celare,nemmeno a me stesso, il fatto che mi piace quella avance e mi lascio toccare mentre tremo un po’. Sembra comunque che tutto proceda senza altri inconvenienti per cui la cena finisce semplicemente,mentre noi due sparecchiamo la tavola:i tre si trasferiscono con calma sui divani e accendono la tv . Noi restiamo in cucina a sistemare quando compare Maurizio che ci dice di venire in salone a vedere la televisione con loro,in quanto inizia un film. Sorrido e cerco di rilassarmi ,tutto quanto successo in questi giorni mi ha dato una vertigine e non riesco ancora a trovare un giusto equilibrio.
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