Condividere una casa 7
di
Nicola2k1
genere
dominazione
Ormai era diventata la mia routine. Dovevo pulire io casa e le loro stanze ma solo alla Loro presenza, pagare le bollette e pulire le Loro Calzature. Il weekend quando Padrone Veronica e Katia o una delle due era a casa, dovevo praparare e portare la colazione la mattina e svegliarle agli orari che mi venivano dati. Ci incrociavamo di rado e quelle poche volte continuavano a trattarmi come il loro servo ed io accettavo il mio ruolo. Avevo capito che avevano delle relazioni con uomini, assolutamente comprensibile vista la loro bellezza, ma solo da conversazioni telefoniche e dalle loro chiacchierate, non mi son mai permesso di fare domande personali di alcun tipo. Io da parte mia continuavo il mio lavoro a piu' di un'ora di distanza da casa. Era un noioso lavoro da ufficio ma ben pagato, c'era ogni tipo di esere umano: uomini, donne sia belle che brutte vecchie, giovani...ma ho smpre evitato qualsiasi tipo di esposizione delle mie tendenze con le colleghe per ovvi motivi (figuracce o perdere il posto).
Un Sabato pomeriggio ero in salotto seduto a terra con il mio Ipad, era una bella giornata estiva non molto calda ma soleggiata. In casa ero solo, non incrociavo ne Veronica ne Kaia da diversi giorni ma le sentivo andare e venire, mi lasciavano le solite scarpe da pulire cosa che quasi ogni sera mi dedicavo a fare. Sento la porta aprirsi e la voce di Katia ed un'altra ragazza mai sentita prima. Entrano in salotto ed io mi alzo per uscire e lasciare loro la stanza, loro entrano e vedo che è in compagnia di una mia collega con cui tra l'altro ho anche avuto qualche discussione, una ragazzina tra i 22 ed i 24 anni che non reputo intelligente o particolarmente lavoratrice, tedesca lingua che Katia parla fluente, abbastanza carina ma niente di spaciale anche se non mi ero mai concentrato a vederci nulla di interessante in lei visto il rapporto che avevamo. Mentre stavo uscendo a testa bassa (scrivo in Italiano ma le conversazioni avvengono in Inglese)
io:"Buna sera.... Steffi?" sorpreso di vederla ed un po' imbarazzato preoccupato per quello che poteva succedere se Katia ha parlato o parla di me a lei.
S:"Ciao Nicola, come stai? non sapevo fossi coinquilino di Katia."
K:" tu conosci questo?" con tono dispreggiativo come sempre ed indicandomi
S:"si, è un mio collega."
K:"ahaha, davvero? che rapporto avete?"
S:"si, ma niente, non lavoriamo proprio insieme, perchè? ricordavo che vivevi con 2 italiani,una donna ed un uomo ma non avevo maipensato di chiederti altro"
K:" ahhaa" aveva un sorriso stampato in volto, contentissima "mi sa che abbiamo da parlare. Merda dove vai, rimani con noi mentre io parlo a Steffi di te"
io:"per favore, è una mia collega, potresti evitare?"
mi arriva uno schiaffo fortissimo sulla faccia, sulla guancia sinistra,me lo da all'improvviso caricando tutta la forza del suo braccio destro colpendomi con la Sua bellissima mano smaltata di un colore scuro. Steffi rimane di stucco con la bocca semi aperta, arrossisce un po, ma poi inizia a ridere coprendosi la bocca con le mani.
K:"secondo te le volevo dire davvero che sei lo sguattero di casa? volevo solo farti spaventare anche se Steffi è una mia cara amica e merita di sapere tutto. Ma questo tuo atteggiamento mi ha fatto cambiae idea. Tu adesso ti metti seduto li a terra, inginocchio e ci guardi zitto mentre racconto a Steffi come Veronica ed io ti trattiamo e Steffi vuoi qualcosa da bere?"
S:" cosa hai?"
K:" non lo so cara, Merda che cosa abbiamo da bere?"
io:"cocacola, sprite, acqua, birra..." con voce mogia e guardandole con il volto rivolto a terra.
S:"una cocacola grazie"
K:" non ringraziarlo di nulla, è un eletrodomestico, tu ringrazi il microonde quando ti scalda il cibo?"
S:"no ah ahahaha"
K:" e perchè dovresti ringraziare questo schifo di essere? Allora slave hai sentito? vai a prendere una coca e portami un biscchiere d'acqua, rapido!"
vado in cucina a prendere dal frigo la cocacola e l'acqua, le verso in 2 bicchieri e li metto su un vassoio. ero preoccupatissimo, la mia reputazione a lavoro sarebbe stata compromessa del tutto, non sapevo che fare, ma c'era poco da fare, dovevo stare zitto e fare come la mia Padrona mi ordinava nella sola speranza che Steffi avesse un minimo di cuore. Le sentivo parlare a bassa voce mentre preparavo tutto ma non riuscivo a capire anche perchè nella mente mi giravano tanti pensieri. Entro in salotto con il vassoio in mano, appoggio sul tavolino davanti a loro e porgo davanti a ciascuna il bicchiere con la bevanda che mi hanno chiesto. Sono entrambe sedute sul divano grande Katia alla mia destra e Steffi alla mia sinistra. Indossano entrambe ai piedi delle ballerine Katia blue scuro e bianche a strisce un modello semplice e Steffi un colore crema lucide con fiocchetto sul dorso. Katia indossa delle calze scure leggere trasparenti, si vede il dorso dei suoi bellissimi Piedi, e dei pantaloni aderenti quindi non so quanto lunghe siano le calze ma immagino fino a poco sopra la caviglia. Di Steffi intravedo dei fantasmini ai piedi, una gonna ciara che arriva sopra le ginocchia, vedo le gambe nude molto belle toniche ed il dorso del piede completamente nudo,e devo dire che ha una pelle di un bel colore uniforme e si vedono giusto qualche vena visto il piede magro e snello e si vedono quei tendini tesi (se cosi si possono chiamare) che arrivano fino alle dita dei piedi quando vengono mosse o agitate, devo dire belli da quella prospettiva. Steffi prende il bicchiere di cocacola e si siede tenendo le gambe e ginocchia unite, i piedi sulle punte ed i talloni appoggiati alla base del divano, si vede un po' dell'arco sel piede dalla piegatura che la scarpa ballerina lascia ai lati dl piede, ed è un rivolta con il corpo verso Katia. Katia prende anche lei il bicchiere molto piu' rilassata e meno composta, accavalla le gambe, e con la gamba accavallata inizia a giocare con la scarpa facendo uscire ed entrare il tallone ed il piede dalla scarpa tenendo sempre le dita del piede dentro e facendo dondolare la scarpa con il movimento della gamba..che spettacolo. Io mi metto dal lato opposto del tavolino, inginocchio davanti a loro le guardo a testa cercando di non incrociare lo sguardo o fissare troppo i loro piedi che da quella posizione non riuscivo a vedere, ma solo a tratti il piede svolazzante di Katia.
K:" insomma, questo è il tuo collega?"
S:"ma spiegami che sta succedendo che sono un po' sconcertata, non capisco che cosa stia succedendo"
K:" Steffi, tu con me puoi parlarmi liberamente prima che ti racconto tutto dimmi, che tipo è nicola a lavoro?"
S:"quelle poche volte che ho avuto a che fare con lui , devo dire...mmm....un po stronzo con me" e ride
ecco, non è che mi aspettavo usasse questa parola ma effettivamente mi aspettavo che questo pensasse di me
K:"Molto male , molto male...no no no, non devi ridere questo non va assolutamente bene tu sei una mia amica e ti deve rispettare"
S:"Sa sempre tutto lui e non `mai disponibile...a stento saluta"
disponibile? ma se non lavoriamo insieme...sul saluto forse ha ragione, non l'ho mai cagata.
K:"Forse sarà cosi a lavoro perchè ti spiego, qui lui è il nostro sguattero, mio e della mia coinquilina Italiana Veronica."
S:"cosa intendi? vi serve da bere? fa le faccende domestiche?" ride divertita mentre parla mentre Katia sorride ma sguardo serio
K:"per prima cosa fa lui le pulizie, ci serve quando siamo in casa e lui è sveglio ed è in casa, come adesso. Paga le bollette."
S:"stira? stende?"
K:" fa tutto quello che gli chiediamo. ah ci pulisce le scarpe ed a volte è capitato che gli faccevamo fare delle cose anche un po' disgustose"
S:"adesso cono curiosa, troppo curiosa" mi guarda divertita ed un po' emozionata
K:"ad esempio una volta ha fatto un errore che non voglio stare a raccontarti e cosa ho fatto per punirlo, mi son tolta le scarpe mentre lui era qui, con le calze che avevo indossato tutto il giorno mi son salita sulle scale camminando ai birdi delle scale, ho camminato in bagno strofinando i piedi dietro il water e camminando un po' ovunque, ho raccolto tutta la sporcizia che lui non era riuscito a togliere dagli angoli della casa. sono tornata all'ingresso dove ci puliamo le suole delle scarpe prima di entrare e a volte ce le togliamo se vogliamo che le pulisca e poi...sono tornata in salotto e gli ho fatto leccare tutta la sporcizia dalla calza una volta poi ho tolto le calze, gliele ho infilate in bocca e gliele ho fatte tenere tutta la sera in bocca per fargliele pulire."
Steffi con le mani davanti la bocca e gli occhi spalncati increduli
S:"ma stai scherzando? è tutto uno scherzo dai! non è vero, non ci credo!"
K:"ti do qualche dettaglio in piu', gli ho fatto ingogliare tutta la sporcizia che c'era sulle calze, la sua saliva doveva pulirle, solo gli eventuali capelli raccolti qui e li alla fine gli ho permesso di buttare fuori anche se qualcuno se lo sará ingoiato di sicuro quella merda ahaahh"
S:"che schifo!"
K:"in piu' se non ricordo male, per aiutarlo, perchè comunque quelle calze erano buone e volevo facesse un buon lavoro dentro la sua bocca con la sua lingua, mi sembra di avergli sutato in bocca un paio dei volte all'inizio quando aveva la bocca ancora secca. Poi ha ingoliato tutto, la mia saliva e lo sporco delle calze"
silenzio di qualche secondo mentr io ormai speravo che mi chiedesse di andare via adesso e che per Steffi rimanesse per sempre il dubbio che fosse uno scherzo, cosa che avrei potuto tranquillamente sostenere a lavoro qualora mi avesse messo in difficoltá.
K:" per non parlarti poi delle cura che ha nel pulirci le scarpe"
S:"in tutti i modi, non importa i dettagli che mi dai ed il fatto che sia li inginocchio a servirci, io non ti credo, non voglio dire che dici bugie, ma penso chevoi due mi state solo prendendo in giro e che questo è un qualche tipo di scherzo che fate a tutti"
K:"nessun problema, se non mi credi te lo dimostro, voi?"
S:"certo! cosa vuoi farmi vedere?" e nel dirlo si mette comoda poggiando la schiena al divano, un braccio sul bracciolo del divano ed accavalla le gambe senza pero' fae alcun tipo di dangling o shoeplay.
K:"cosa vorresti vedere per dimostrazione?"
S:"ma non saprei, non mi son mai trovata in una situazione simile ne ci ho mai pensato, mi trovi un po' in difficoltá. Mi fido del tuo gusto, sorprendimi!" e sorride divertita
K:"schiavetto, la mia amica Steffi vuole essere sorpresa..mmmh...ed io sono ancora un po' arabbiata con te per come ti sei rivolto prima quindi mi sa che..." mi guarda fissa e poi sorridente guarda l'amica, mia collega." si ho un'idea!"
S:"che bello, vediamo!"
K:"Steffi, ti va di partecipare? o vuoi solo guardare perchè secondo me l'ideale è renderti partecipe cosi in futuro puoi gestirtelo meglio a lavoro questo tizio"
S:"non so Katia, ti ringrazio ma non me la sento"
K:"ascoltami fai giusto quello che ti senti ok? ancora non ti ho detto di che si tratta quello che ho in mente"
S:"va bene"
K:" tu merda sposta questo tavolino e mettiti in ginocchio di fronte a noi"
Sposto il tavolino verso il camino, e mi metto davanti a loro. Steffi accavalla l'altra g amba per non toccarmi con il piede e Katiasi sisposta di lato al divano in modo che iomi possa avvicinare di piu' senza essere toppo vicino alle sue gambe ed ai suoi piedi. Si siede composta e si sporge in avanti sulla seduta del divano e guarda l'amica.
K:"Steffi, adesso voglio che pensi ad una volta in cui si è comportato da stronzo o ha fatto qualcosa che ti ha dato fastidio"
S:" facile ci sono, ricordo quando.." Katia la interrompe
K:" bene, non c'è bisogno che me la racconti. voglio che chiudi gli occhi e rivivi il momento, pensa a quel momento"
Steffi chiude gli occhi e ripensa alla situazone, non sorride adesso, è seria.
K:"ora riapri gli occhi, guardalo è qui davanti a te" Steffi mi fissa ma il suo volto prima divertito adesso è molto serio ed innervosito "Voglio che gli dai uno schiaffo con la forza di tutta la rabbia che ai accumilato"
Steffi, guarda un attimo di sfuggita Katia, e pensando che giá aveva visto me prendede una sberla bella forte poco prima, subito volge il suo sguardo arrabbiato verso di me, scavalla le gambe, si mette seduta bene, si avvicina di piu' a me aggiustandosi la gonna e non scoprire troppo le gambe, va per allargare il braccio per caricare lo schiaffo apre la mano(bella mano proporzionata e curata). io chiudo gli occhi pronto a ricevere il colpo:
S:"no aspetta cosi non mi trovo" si alza, mi prende la testa tra le mani e me la ruota prima verso sinistra poi verso destra dove è seduta Katia "si girati di qua, mettiti bene, stai in ginocchio ma sali su con il busto non accovacciarti come una gallina" si mette davanti a me, sposta i capelli tirandoli dietro le orecchie. tiene la mano sinistra sulla mia testa che è all'altezza del suo ventre ma ad una distanza perfetta per caricare e mollare uno schiaffo. Lei fa un po di movimenti mettendosi diritta poi portandosi in avanti quasi a mimare il movimento che avrebbe fatto con il suo corpo per darmi lo schiaffo. ho la sua mano sinistra ancora sulla mia testa. Lei gira la testa e guarda Katia
S:"vado? posso?"
K:"lo chiedi pure? divertiti, è tutto tuo!" adesso lei è adagiata bene bene sulla poltrona e si gode lo spettacolo con le gambe accavallate e tornando a giocherellare con la sua bellissima scarpa.
Steffi toglie la mano dalla mia testa solleva il busto, apre la mano destra e la avvicina alla mia faccia, mi accarezza quasi, ha la pelle della mano sofficissima e delicata, prende la misura, allontana ed avvicina la mano dalla mia faccia un paio di volte poi carica il colpo sollevando il braccio in alto e mi sferra uno schiaffo fortissimo in pieno viso. Ho tutta la parte sinistra della faccia di fuoco, mi fa malissimo. mi piego in avanti tnendomi la guangia con le mani e la fronte appogiata a terra a pochi centimetri dai piedi di Steffi inpiedi davanti a me che non si è spostata di un millimetro.
K:"visto non era difficile"
S:"si, direi quasi liberatorio"
K:"adesso pero gliene dedi dare qualche altro perchè ho comel'impressione che uno non sia bastato del tutto"
S:"mi sa che hai ragione, speravo che me lo chiedessi"
K:"Steffi, io non ho da chiederti nulla, tu puoi fare quello che vuoi con questo essere qua, se vuoi riempirlo di botte fai pure, lui non si permetterá mai di opporsi a te, vero merda?"
io ancora a terra stordito ed un po' lacrimante bisbiglio qualcosa. Katia mi sbatte la suola della scarpa sulla nuca
K:"vuoi rispodere? ora che fai ti ribelli? torna come prima e torna a farti prendere a sberle dalla mia amica"
io:"Si Padrona Katia, Si puo' fare tutto quello che vuole"
K:"Voglio che la guardi negli occhi quando lo dici"
io:"Si Steffi, puoi fare tutto quello che vuoi di me"
Steffi carica velocissimo un altro schiaffo ed a raffica un secondo anche esso fortissimo ma meno preciso e piu' doloroso con la mano sinistra.
S:"Katia la chiami Padrona e me no?"
io:"chiedo persono Padrona Steffi"
K:" stronzetto, chi ti ha detto che puoi chiamarla Padrona? ho solo detto che lei puo' fare quello che vuole con te mica che è la tua Padrona come me e Veronica?"
io dolorante e non sapendo come difendermi
io:"Padrona non pensavo.."
K:"pensavi? e da quando ne hai la facoltá?"
Katia si alza, fa spostare Steffi, si mette al suo posto e mi da tre schiaffi tutti fortissimi con la stessa mano, quella destra, con cui riesce a caricare benissimo i colpi e devo dire molto piu' forti degli schiaffi che avevo ricevuto fino a poco prima da Steffi.
K:"Steffi vedi? cosi si danno gli schiaffi, non quelle carezze che gli hai dato tu prima. come avrai capito stavo solo giocando con lui, lui deve chiamarti come vuoi tu, certo che sei la sua Padrona, puoi gestirtelo come vuoi"
lo dovevo immaginare, ma ero stordito e preoccupato alle ripercussioni che adesso questo nuovo rappoto con Steffi avrebbe potuto avere a lavoro.
S:"adesso ci riprovo" Katia torna a sedersi e Steffi si rimette in piedi davanti a me come prima
K:"forza ripensa a tutte le volte che ha fatto lo stronzo e picchialo forte!"
subito sul volto di Steffi torna l'espressione incattivita di prima. Apre e chiude le mani, solleva il braccio destro e fortissimo mi colpisce, non arrivo a girare la testa per il colpo che subito mi arriva un'altra sberla a destra dalla sua mano sinistra, poi di nuovo dall'altro lato e cosi una forte successione di colpi che non riesco a contare saranno stati sette o otto per lato. Io ho gli occhi chiusi , i denti stretti e la bocca chiusa per cercare di sopportare i forti colpi che mi stavano arrivando. Poi neanche un secondo di pausa e mi tira i capelli con la mano sinistra per farmi piegare la testa di lato a destra e tenere la partedestra del volto scoperta e verso l'alto, e tenendomela ferma in quella posizione tirandomi i capellimi sferra diversi colpi fortissimi con la mano destra sulla mia faccia..li contra rabbiosa o forse concentrata sullo sforzo fisico
S:"..uno, due tre quattro...cinque..stronzo cosi impari" mentre lo dice me ne da altri 2 o tre
poi mi lascia la testa e la riprende allo stesso modo ma con piuu' vigore tirandomela con la mano destra e piegandomela dal lato opposto, e torna a schiaffeggiarmi l'altra parte del viso con caricando i colpi col braccio sinistro e schiaffeggiarmi con l'altra sua bellissima mano.
S:"..uno..due...tre quattro...sei una merda adesso impari" e mentre parla mi continua a sferrare colpi, penso lo stesso numeroche mi aveva dato con l'altra mano e mi lscia cadere a terra e torna a sedersi dal lato del divano opposto a Katia, in pratica dove era seduta prima. Io mi lascio cadere lateralmente con la testa a terra poco distante dalla base del divano, in mezzo tra Katia e Steffi.
S:" Adesso va quasi meglio ah ah ah ah" e ride, la potevo solo sentire perchè ero a terra dolorante occhi chiusi stretti forte per il dolore ed entrambe le mani in faccia.
K:" gliele hai date per bene, ne avevi di arretrati"
S:"sembrerebbe di si, hahaah"
K:"adesso aspettiamo che si riprende due minuti e continuiamo la dimostrazione...sempre che tu hai ancora voglia e te la senti ancora"
S:"si si, continuiamo" si alza a prendere il bicchiere di cocacola che era sul tavolino e lo sorseggia.
Le due per qualche minuto parlano di fatti loro che io non riesco a seguire, ho le lacrime agli occhi e ogni tanto sento che parlano in tedesco.
dopo una decina di minuti io ero ancora a terra ma mi stavo sollevando
K:"ecco è risuscitato!"
S:"credevo fosse morto"
K:"guarda ha la faccia tutta rossa ahaah"
S:"ma adesso si gonfia?"
K:"si, diventa un pallone ti immagini?! ahahah" ridono entrambe " adesso facciamo, anzi dai un'altra bella dimostrazione di sottomissione e servitu alla mia amica che tanto non hai rispettato in passato"
io torno in ginocchio, accovacciato di fronte a loro, testa bassa a fissare il pavimento di legno. Steffi è seduta somoda con le gambe accavallate, queta volta la gamba accavallata è quella piu' vicina a me, il rispetto adesso non c'è più per nulla, dondola la gamba e nel movimento mi sfiora il fianco. Il piede che calza questa scarpa ancora non esce per lasciar uscire e respirare un po' almeno il tallone, si vede che la pianta del piede nella sua parte posteriore non è a contatto con la scarpa ma non quel tanto da far uscire fuori un po' il piede. Adesso vedo bene il fantasmino che calza, appena sotto il bordo della scarpa flat o ballerina che indossa.Katia invece si mette seduta, si piega in avanti per parlarmi tenendo la testa vicino la mia faccia, e farmi sentire ancora piu' una nullitá mentre mi parla.
K:"Adesso devi fare qualcosa di schifoso e disgustoso"
S:"cosa fevo fare io?"
K:"brava Steffi, mi piace che ti senti coinvolta adesso"
S:" io sono pronta" e fa dondolare la gamba avanti e indietro e muove la caviglia delicata e magra, bellissima, facendo girare il piede e dontinuando a sfiorarmi ma mai toccarmi. Devo dire che il dorso del piede di Steffi è veramente bello, lo vedo nudo ed adorabile in attesa di attenzioni, ed ora in questa nuova ottica stava diventando oggetto di desiderio per me.
K:"Stronzetto" mi parla in faccia sento il fuo fiato "adesso fai una cosa molto semplice, tieni le mani tietro la schiena, ti abbassi e lecchi la suola delle scarpe di Steffi. Non penso mai nessuno le abbia pulite ed abbiamo cammiano tanto ovunque oggi. Te la senti Steffi?"
Steffi un po' sorpersa ma curiosa della reazione mia e dalla sensazione che avrebbe provato nel vedere e sentire la lingua di qualcuno scorrere sotto la suola delle sue scarpe da passeggio, nella fattispecie me, solleva la gamba che ha accavallata e tira indietro la punta del piede piede per pormi la suola in faccia e renderla piu' facile a me da raggiungerLa. Tiene gli occhi fissi su di me ed ogni tanto si guarda il piede che tiene fermo a mezz'aria. Dalla scarpa adesso il tallone calzato dal fantasmino è appena appena fuori dalla scarpa, nel tirare indietro il piede e facendo pressione all'indietro con le dita del piede ha fatto uscire forse involontariamente il tallone fuori e rende il compito che stavo per eseguire acore piu' umiliante. Mi sposto muovendomi sulle ginoscchia verso di Lei, alla mia sinistra. porto le braccia dierto la schiena come ordinatomi da Katia. Ho la suola verso di me e vedo la bellissima gamba tesa di Steffi. Mentre mi muovo ho il Suo Piede all'altezza della mia pancia. Steffi nel vedermi spostare abbassa un po' la gamba per stare piu' comoda ma tiene sempre il piede tirato all'indietro e le dita dei piedi a spingere verso l'esterno la suola della scarpa cosi che quano sono in posizione ho la scarpa all'altezza del mio basso ventre. Vado per abbassarmi ma non ci arrivo non potendomi sostenere con le mani a non cadere, visto che il piede adesso è piu' in basso si e`messa comoda) mi sposto all'indietro, mi piego in avanti verso la sua Suola. Guardo la suola della scarpa, è davvero molto sporca, ci sono delle cose attaccate nere, la suola è di gomma dura ma si vede che è comoda a camminarci. ha un colore marroncino chiaro che non stona con il color panna lucido della scarpa. sul bordo sottile della suola, che è bianca, ci sono molti segni di usura, taglietti, pezzettini di gomma mancanti, si saranno staccati a causa della pressione del piede quando si cammina, specie all'altezza del tallone e della parte piu' esterna del piede. Sulla parte superiore della suola, all'altezza delle dita per intenderci, su tutto il bordo ci sono segni di cose attaccate, sul bianco del bordo spiccano di piu', alcune macchie sono lunghette e continuano nella lunghezza della suola verso l'interno. Vedo dei sassolini, un po di terreno, qualcosa che prima doveva essere liquido e che poi si è solidificato sotto la suola, non immagino cosa potesse essere tutto, erano abbastanza usate e poi chissà dove avrà camminato non curante che un giorno qualcuno ci avrebbe potuto passare la lingua. Ma non ho scelta. Guardo la suola, osservo la parte del piede che adesso è uscita dalla scarpa, il tallone col fantasmino, lo vedo piu' da vicino adesso e noto che è un po' consumato dietro, anche un po' sudato e vista la vicinannza ne inizio anche a precepire il profumo provenente anche da dentro la scarpa. La bellissima caviglia snella e la gamba leggermente tesa per tenere il piede in quella posizione. tiro fuori la lingua mentre avvicino la mia faccia alla suola, sposto gli occhi per un attimo dalla scarpa per guardare Steffi e la vedo sorridente, sadica, guardarmi negli occhi e poi spostare gli occhi sulla mia bocca da cui stava uscendo la lingua. io sono imbarazzatissimo, molto schifato per quello che stavo per fare. mi abbasso un po' di piu' e tocco con la punta della lingua la parte piu' inferiore della suola, circa inizio del tacco bassissimo della suola e muovendo la testa verso l'alto striscio la punta della lingua per tutta la lunghezza della suola fino alla punta della scarpa.
Steffi si volta verso Katia e ride facendo una smorfia di disgusto
S:"che schifo! davvero lo sta facendo" portando una mano a coprirsi la bocca
K:"Un po' sono disgustata anche io, di solito gli facciamo passare un panno prima di leccare le suole a meno che non sono le scarpe di casa" e mi guarda continuando a far dondolare la gamba e con essa il tallone del piede fuoti e dentro la scarpa.
io coninuo a leccare la suola dal basso verso l'alto cn la punta della lingua cercando di limitare il contatto con tutta quella sporcizia che adesso iniziava a spostarsi dalla suola della scarpa di Steffi alla mia lingua. Lasciavo sottili striscie di saliva sotto la sua suola.
K:"ma non mi piace come ti sta pulendo la suola, non vedi?" indicandomi
S:"cosa?"
K:"deve usare tutta la lingua, non solo la punta come sta facendo. ti sembra che stia leccando la tua scarpa come se stesse leccando un gelato saporito?"
S:"non mi sembra proprio, hai ragione!"
tenendosi la testa con la mano e poggiata al bracciolo del divano, mi fissa, muove la suola a destra e sinistra mentre la mia lingua stava ancora leccando e la punta rigida delle mia lingua continuava a pulire e togliere tutto quello che incontrava sotto quella suola.
S:"allora? non ti piace questo gelato saporito? vogliamo leccare bene o devo riprenderti a schiaffi?" mi parla adesso con tono molto pacato e rilassato, sembra essere entrata nel ruolo e capito già tutto.
K:" ah aha ha, brava brava vedo che hai imparato come educarlo"
S:" forza lecca bene, fammi vedere" sposta il piede dallamia faccia, fissa la mia lingua e vede che è sporca solo sulla punta
S:"no no no no, solo la punta della lingua? ti sembra un modo rispetoso? fammi vedere la tua lingua, tutta, mettila fuori"io eseguo guardandola negli occhi timoroso di prendere qualche sberla da un momento all'altro se non la accontento.
S:"la tieni troppo diritta e rigida, rilassala, allargala cosi da coprire di piu' la suola e pulirla meglio..bravo cosi"
mi ripone la scarpa davanti la mia faccia, senza pero' strofinare la suola sulla mia lingua, vuole vedermi muovermi verso di essa di mia volontá. muovo il mio collo in avanti, abbasso la faccia, e torno a leccare la suola in tutta la sua lunghezza stavolta tenendo la lingua tutta fuori e larga da coprire quasi tutta la suola ma sicuramente piu' di meta´ad ogni leccata. Sento che adesso stavo rimuovendo molta piu' sporcizia e la mia lingua si stava ricoprendo tutta di polvere, terreno, pietruzze, sostanze varie..forse avra`camminato anche in qualche bagno pubblico per donne e chissa`cosa si sarà portata dietro calpestandola. io continuavo le mie lunghe instense leccate ed ogni volta che toglievo lo sguardo concentrato dalla sua suola vedevo steffi guardami con losguardo alla ricerca della lingua che ad ogni leccata diventava evidentemente piu' nera e sporca.
S:"strofina bene e puliscila"
guardandola negli occhi, ma lei fissava solo la mia lingua, lo strumento di pulizia delle sue suole, spingevo piu' forte la mia testa verso la sua scarpa per pulirne la suola come lei volesse. Spingevo e strofinavo soprattutto dove sentivo da sotto la lingua che poteva esservi qualcosa che stava per staccarsi, volevo fare un buon lavoro, volevo che fosse contenta di me e che non mi prendesse a schiaffi qualora non fosse soddisfatta, ormai lo schifoso compito l'avevo iniziato non aveva senso fare diversamente.
Spingo per strofinare e pulire bene al punto che involontariamente le reinfilo il tallone nella scarpa e nell'eltrare sento un bellissimo odore fuoriuscire dalla scarpa entrando nelle mie narici, e sento che lei oppone resistenza alla mia lingua con il suo piede e la sua gamba per farmela spingere bene bene contro e farmi pulire tutto. Mentre sono concentrato a pulire e per un paio di minuti non la guardo, inizia a parlare in Tedesco con Katia. Non capisco una parola di quello che dicono ma ad un certo punto dento un click. Sollevo lo sguardo evedo Steffi con il suo Iphone tra le mani, mi aveva fatto una foto. Me ne fa altre mentr io continuo a leccare la suola della sua scarpa e la mia lingua diventa sempre piu' nera , guardo Katia mentre non mi fermo dal leccare poi guardo steffi che ha il volto coperto dall'Iphone con cui mi stava immortalando. riabbasso lo sguardo sulla suola e continuo a leccare nei punti dove vedo c'è ancora qualcosa da rimuovere.
S:"dici ciao Nicola! ti faccio un bel video, gardami...ti piace pulirmi le suole con la lingua? fai vedere un po' la lingua in cam!"
io umiliatissimo e preoccupato mostro la mia lingua, doveva essere una cosa terribile da vedere, tanto che Katia scoppia in una risata e steffi me la guarda dallo schermo del suo telefonino e direttamente fissandomela quasi ad essere sicura di quello che stesse filmando.
S:"Nicola, schiavetto, lo so che non ti vedi la lingua ma se continui a leccarmi la suola della scarpa con la lingua cosi sporca tu non fai altro che sporcarmela di nuovo, non pensi?"
io annuisco con la testa, guardandola dal basso in alto incapace di sostenere il suo sguardo divertito e strafottente.
S:"rimettiti la lingua in bocca...bravo cosi...adesso muovila nella tua bocca, riempila di saliva...si cosi...ed ora ingoia tutto lo sporco che avevi sulla lingua ingoialo tutto e fai vedere alla cam che ti piace ed è tutto saporito quello che hai ingoiato dalla mia suola su!"
Katia è molto divertita ed ha fatto una smorfia di disgusto evidente mentre mi ha visto ingoiare.
S:"tira fuori la lingua di nuovo...ma Katia...non è cambiato nulla"
K:"lo so, capita anche a me, ha la bocca secca"
S:"e cosa si fa in questi casi?" tutto questo filmando
K:" puoi fargli bere un po' d'acqua oppure si arrangia o aspetti, ma se vuoi essere caritatevole ed aiutarlo davvero dovresti sputargli in bocca"
S:"ma intendi bevo e poi glielo verso in bocca sputando?"
K:"no guarda, cosi"
Katia si alza e si avvicina a me. Mi prende la testa per i capelli, me la solleva prima per farmi alzare la testa e me la piega all'inietro cosi da avere la mia faccia rivolta verso l'alto. Lo fa con molta forza, ho una piccola smorfia di dolore.
K:"apri la bocca...spalancata!" mi guarda dall'alto e mi fissa la bocca aperta. con una manosi tiene i capelli, muove le guance tenendo la bocca chiusa, raccoglie tutta la saliva che ha in bocca, qualche secondo. Avvicina il suo bellissimo volto alla mia faccia, io ho gli occhi aperti spalancati come lo è la mia bocca. Lei guarda solo la mia bocca a cui mira con le sue labbra che socchiudendosi lasciano cadere lentamente un lungo sputo delicato ed umiliante dentro la mia bocca sporca che accoglie questa saliva e la trattiene preziosa. Mentre lo sputo cade nella mia bocca lei si avvicina, e quando il rivolo di saliva sta per terminare lei si avvisina di piu' e trdmina con una violenta sputazzata che mi colpisce dentro la bocca in pieno e mi da la possibilita´di sentire il profumo della sua bocca oltre al suo sapore trasmessomi dalla delisiosa saliva.
K:"ecco hai visto come?"
S:"bello, si! lo voglio fare anche io!"
K:"rimani cosi stronzo" in tutto questo Katia è ancora in piedi e mi tiene la testa reclinata tirandomi per i capelli.
continua...
Un Sabato pomeriggio ero in salotto seduto a terra con il mio Ipad, era una bella giornata estiva non molto calda ma soleggiata. In casa ero solo, non incrociavo ne Veronica ne Kaia da diversi giorni ma le sentivo andare e venire, mi lasciavano le solite scarpe da pulire cosa che quasi ogni sera mi dedicavo a fare. Sento la porta aprirsi e la voce di Katia ed un'altra ragazza mai sentita prima. Entrano in salotto ed io mi alzo per uscire e lasciare loro la stanza, loro entrano e vedo che è in compagnia di una mia collega con cui tra l'altro ho anche avuto qualche discussione, una ragazzina tra i 22 ed i 24 anni che non reputo intelligente o particolarmente lavoratrice, tedesca lingua che Katia parla fluente, abbastanza carina ma niente di spaciale anche se non mi ero mai concentrato a vederci nulla di interessante in lei visto il rapporto che avevamo. Mentre stavo uscendo a testa bassa (scrivo in Italiano ma le conversazioni avvengono in Inglese)
io:"Buna sera.... Steffi?" sorpreso di vederla ed un po' imbarazzato preoccupato per quello che poteva succedere se Katia ha parlato o parla di me a lei.
S:"Ciao Nicola, come stai? non sapevo fossi coinquilino di Katia."
K:" tu conosci questo?" con tono dispreggiativo come sempre ed indicandomi
S:"si, è un mio collega."
K:"ahaha, davvero? che rapporto avete?"
S:"si, ma niente, non lavoriamo proprio insieme, perchè? ricordavo che vivevi con 2 italiani,una donna ed un uomo ma non avevo maipensato di chiederti altro"
K:" ahhaa" aveva un sorriso stampato in volto, contentissima "mi sa che abbiamo da parlare. Merda dove vai, rimani con noi mentre io parlo a Steffi di te"
io:"per favore, è una mia collega, potresti evitare?"
mi arriva uno schiaffo fortissimo sulla faccia, sulla guancia sinistra,me lo da all'improvviso caricando tutta la forza del suo braccio destro colpendomi con la Sua bellissima mano smaltata di un colore scuro. Steffi rimane di stucco con la bocca semi aperta, arrossisce un po, ma poi inizia a ridere coprendosi la bocca con le mani.
K:"secondo te le volevo dire davvero che sei lo sguattero di casa? volevo solo farti spaventare anche se Steffi è una mia cara amica e merita di sapere tutto. Ma questo tuo atteggiamento mi ha fatto cambiae idea. Tu adesso ti metti seduto li a terra, inginocchio e ci guardi zitto mentre racconto a Steffi come Veronica ed io ti trattiamo e Steffi vuoi qualcosa da bere?"
S:" cosa hai?"
K:" non lo so cara, Merda che cosa abbiamo da bere?"
io:"cocacola, sprite, acqua, birra..." con voce mogia e guardandole con il volto rivolto a terra.
S:"una cocacola grazie"
K:" non ringraziarlo di nulla, è un eletrodomestico, tu ringrazi il microonde quando ti scalda il cibo?"
S:"no ah ahahaha"
K:" e perchè dovresti ringraziare questo schifo di essere? Allora slave hai sentito? vai a prendere una coca e portami un biscchiere d'acqua, rapido!"
vado in cucina a prendere dal frigo la cocacola e l'acqua, le verso in 2 bicchieri e li metto su un vassoio. ero preoccupatissimo, la mia reputazione a lavoro sarebbe stata compromessa del tutto, non sapevo che fare, ma c'era poco da fare, dovevo stare zitto e fare come la mia Padrona mi ordinava nella sola speranza che Steffi avesse un minimo di cuore. Le sentivo parlare a bassa voce mentre preparavo tutto ma non riuscivo a capire anche perchè nella mente mi giravano tanti pensieri. Entro in salotto con il vassoio in mano, appoggio sul tavolino davanti a loro e porgo davanti a ciascuna il bicchiere con la bevanda che mi hanno chiesto. Sono entrambe sedute sul divano grande Katia alla mia destra e Steffi alla mia sinistra. Indossano entrambe ai piedi delle ballerine Katia blue scuro e bianche a strisce un modello semplice e Steffi un colore crema lucide con fiocchetto sul dorso. Katia indossa delle calze scure leggere trasparenti, si vede il dorso dei suoi bellissimi Piedi, e dei pantaloni aderenti quindi non so quanto lunghe siano le calze ma immagino fino a poco sopra la caviglia. Di Steffi intravedo dei fantasmini ai piedi, una gonna ciara che arriva sopra le ginocchia, vedo le gambe nude molto belle toniche ed il dorso del piede completamente nudo,e devo dire che ha una pelle di un bel colore uniforme e si vedono giusto qualche vena visto il piede magro e snello e si vedono quei tendini tesi (se cosi si possono chiamare) che arrivano fino alle dita dei piedi quando vengono mosse o agitate, devo dire belli da quella prospettiva. Steffi prende il bicchiere di cocacola e si siede tenendo le gambe e ginocchia unite, i piedi sulle punte ed i talloni appoggiati alla base del divano, si vede un po' dell'arco sel piede dalla piegatura che la scarpa ballerina lascia ai lati dl piede, ed è un rivolta con il corpo verso Katia. Katia prende anche lei il bicchiere molto piu' rilassata e meno composta, accavalla le gambe, e con la gamba accavallata inizia a giocare con la scarpa facendo uscire ed entrare il tallone ed il piede dalla scarpa tenendo sempre le dita del piede dentro e facendo dondolare la scarpa con il movimento della gamba..che spettacolo. Io mi metto dal lato opposto del tavolino, inginocchio davanti a loro le guardo a testa cercando di non incrociare lo sguardo o fissare troppo i loro piedi che da quella posizione non riuscivo a vedere, ma solo a tratti il piede svolazzante di Katia.
K:" insomma, questo è il tuo collega?"
S:"ma spiegami che sta succedendo che sono un po' sconcertata, non capisco che cosa stia succedendo"
K:" Steffi, tu con me puoi parlarmi liberamente prima che ti racconto tutto dimmi, che tipo è nicola a lavoro?"
S:"quelle poche volte che ho avuto a che fare con lui , devo dire...mmm....un po stronzo con me" e ride
ecco, non è che mi aspettavo usasse questa parola ma effettivamente mi aspettavo che questo pensasse di me
K:"Molto male , molto male...no no no, non devi ridere questo non va assolutamente bene tu sei una mia amica e ti deve rispettare"
S:"Sa sempre tutto lui e non `mai disponibile...a stento saluta"
disponibile? ma se non lavoriamo insieme...sul saluto forse ha ragione, non l'ho mai cagata.
K:"Forse sarà cosi a lavoro perchè ti spiego, qui lui è il nostro sguattero, mio e della mia coinquilina Italiana Veronica."
S:"cosa intendi? vi serve da bere? fa le faccende domestiche?" ride divertita mentre parla mentre Katia sorride ma sguardo serio
K:"per prima cosa fa lui le pulizie, ci serve quando siamo in casa e lui è sveglio ed è in casa, come adesso. Paga le bollette."
S:"stira? stende?"
K:" fa tutto quello che gli chiediamo. ah ci pulisce le scarpe ed a volte è capitato che gli faccevamo fare delle cose anche un po' disgustose"
S:"adesso cono curiosa, troppo curiosa" mi guarda divertita ed un po' emozionata
K:"ad esempio una volta ha fatto un errore che non voglio stare a raccontarti e cosa ho fatto per punirlo, mi son tolta le scarpe mentre lui era qui, con le calze che avevo indossato tutto il giorno mi son salita sulle scale camminando ai birdi delle scale, ho camminato in bagno strofinando i piedi dietro il water e camminando un po' ovunque, ho raccolto tutta la sporcizia che lui non era riuscito a togliere dagli angoli della casa. sono tornata all'ingresso dove ci puliamo le suole delle scarpe prima di entrare e a volte ce le togliamo se vogliamo che le pulisca e poi...sono tornata in salotto e gli ho fatto leccare tutta la sporcizia dalla calza una volta poi ho tolto le calze, gliele ho infilate in bocca e gliele ho fatte tenere tutta la sera in bocca per fargliele pulire."
Steffi con le mani davanti la bocca e gli occhi spalncati increduli
S:"ma stai scherzando? è tutto uno scherzo dai! non è vero, non ci credo!"
K:"ti do qualche dettaglio in piu', gli ho fatto ingogliare tutta la sporcizia che c'era sulle calze, la sua saliva doveva pulirle, solo gli eventuali capelli raccolti qui e li alla fine gli ho permesso di buttare fuori anche se qualcuno se lo sará ingoiato di sicuro quella merda ahaahh"
S:"che schifo!"
K:"in piu' se non ricordo male, per aiutarlo, perchè comunque quelle calze erano buone e volevo facesse un buon lavoro dentro la sua bocca con la sua lingua, mi sembra di avergli sutato in bocca un paio dei volte all'inizio quando aveva la bocca ancora secca. Poi ha ingoliato tutto, la mia saliva e lo sporco delle calze"
silenzio di qualche secondo mentr io ormai speravo che mi chiedesse di andare via adesso e che per Steffi rimanesse per sempre il dubbio che fosse uno scherzo, cosa che avrei potuto tranquillamente sostenere a lavoro qualora mi avesse messo in difficoltá.
K:" per non parlarti poi delle cura che ha nel pulirci le scarpe"
S:"in tutti i modi, non importa i dettagli che mi dai ed il fatto che sia li inginocchio a servirci, io non ti credo, non voglio dire che dici bugie, ma penso chevoi due mi state solo prendendo in giro e che questo è un qualche tipo di scherzo che fate a tutti"
K:"nessun problema, se non mi credi te lo dimostro, voi?"
S:"certo! cosa vuoi farmi vedere?" e nel dirlo si mette comoda poggiando la schiena al divano, un braccio sul bracciolo del divano ed accavalla le gambe senza pero' fae alcun tipo di dangling o shoeplay.
K:"cosa vorresti vedere per dimostrazione?"
S:"ma non saprei, non mi son mai trovata in una situazione simile ne ci ho mai pensato, mi trovi un po' in difficoltá. Mi fido del tuo gusto, sorprendimi!" e sorride divertita
K:"schiavetto, la mia amica Steffi vuole essere sorpresa..mmmh...ed io sono ancora un po' arabbiata con te per come ti sei rivolto prima quindi mi sa che..." mi guarda fissa e poi sorridente guarda l'amica, mia collega." si ho un'idea!"
S:"che bello, vediamo!"
K:"Steffi, ti va di partecipare? o vuoi solo guardare perchè secondo me l'ideale è renderti partecipe cosi in futuro puoi gestirtelo meglio a lavoro questo tizio"
S:"non so Katia, ti ringrazio ma non me la sento"
K:"ascoltami fai giusto quello che ti senti ok? ancora non ti ho detto di che si tratta quello che ho in mente"
S:"va bene"
K:" tu merda sposta questo tavolino e mettiti in ginocchio di fronte a noi"
Sposto il tavolino verso il camino, e mi metto davanti a loro. Steffi accavalla l'altra g amba per non toccarmi con il piede e Katiasi sisposta di lato al divano in modo che iomi possa avvicinare di piu' senza essere toppo vicino alle sue gambe ed ai suoi piedi. Si siede composta e si sporge in avanti sulla seduta del divano e guarda l'amica.
K:"Steffi, adesso voglio che pensi ad una volta in cui si è comportato da stronzo o ha fatto qualcosa che ti ha dato fastidio"
S:" facile ci sono, ricordo quando.." Katia la interrompe
K:" bene, non c'è bisogno che me la racconti. voglio che chiudi gli occhi e rivivi il momento, pensa a quel momento"
Steffi chiude gli occhi e ripensa alla situazone, non sorride adesso, è seria.
K:"ora riapri gli occhi, guardalo è qui davanti a te" Steffi mi fissa ma il suo volto prima divertito adesso è molto serio ed innervosito "Voglio che gli dai uno schiaffo con la forza di tutta la rabbia che ai accumilato"
Steffi, guarda un attimo di sfuggita Katia, e pensando che giá aveva visto me prendede una sberla bella forte poco prima, subito volge il suo sguardo arrabbiato verso di me, scavalla le gambe, si mette seduta bene, si avvicina di piu' a me aggiustandosi la gonna e non scoprire troppo le gambe, va per allargare il braccio per caricare lo schiaffo apre la mano(bella mano proporzionata e curata). io chiudo gli occhi pronto a ricevere il colpo:
S:"no aspetta cosi non mi trovo" si alza, mi prende la testa tra le mani e me la ruota prima verso sinistra poi verso destra dove è seduta Katia "si girati di qua, mettiti bene, stai in ginocchio ma sali su con il busto non accovacciarti come una gallina" si mette davanti a me, sposta i capelli tirandoli dietro le orecchie. tiene la mano sinistra sulla mia testa che è all'altezza del suo ventre ma ad una distanza perfetta per caricare e mollare uno schiaffo. Lei fa un po di movimenti mettendosi diritta poi portandosi in avanti quasi a mimare il movimento che avrebbe fatto con il suo corpo per darmi lo schiaffo. ho la sua mano sinistra ancora sulla mia testa. Lei gira la testa e guarda Katia
S:"vado? posso?"
K:"lo chiedi pure? divertiti, è tutto tuo!" adesso lei è adagiata bene bene sulla poltrona e si gode lo spettacolo con le gambe accavallate e tornando a giocherellare con la sua bellissima scarpa.
Steffi toglie la mano dalla mia testa solleva il busto, apre la mano destra e la avvicina alla mia faccia, mi accarezza quasi, ha la pelle della mano sofficissima e delicata, prende la misura, allontana ed avvicina la mano dalla mia faccia un paio di volte poi carica il colpo sollevando il braccio in alto e mi sferra uno schiaffo fortissimo in pieno viso. Ho tutta la parte sinistra della faccia di fuoco, mi fa malissimo. mi piego in avanti tnendomi la guangia con le mani e la fronte appogiata a terra a pochi centimetri dai piedi di Steffi inpiedi davanti a me che non si è spostata di un millimetro.
K:"visto non era difficile"
S:"si, direi quasi liberatorio"
K:"adesso pero gliene dedi dare qualche altro perchè ho comel'impressione che uno non sia bastato del tutto"
S:"mi sa che hai ragione, speravo che me lo chiedessi"
K:"Steffi, io non ho da chiederti nulla, tu puoi fare quello che vuoi con questo essere qua, se vuoi riempirlo di botte fai pure, lui non si permetterá mai di opporsi a te, vero merda?"
io ancora a terra stordito ed un po' lacrimante bisbiglio qualcosa. Katia mi sbatte la suola della scarpa sulla nuca
K:"vuoi rispodere? ora che fai ti ribelli? torna come prima e torna a farti prendere a sberle dalla mia amica"
io:"Si Padrona Katia, Si puo' fare tutto quello che vuole"
K:"Voglio che la guardi negli occhi quando lo dici"
io:"Si Steffi, puoi fare tutto quello che vuoi di me"
Steffi carica velocissimo un altro schiaffo ed a raffica un secondo anche esso fortissimo ma meno preciso e piu' doloroso con la mano sinistra.
S:"Katia la chiami Padrona e me no?"
io:"chiedo persono Padrona Steffi"
K:" stronzetto, chi ti ha detto che puoi chiamarla Padrona? ho solo detto che lei puo' fare quello che vuole con te mica che è la tua Padrona come me e Veronica?"
io dolorante e non sapendo come difendermi
io:"Padrona non pensavo.."
K:"pensavi? e da quando ne hai la facoltá?"
Katia si alza, fa spostare Steffi, si mette al suo posto e mi da tre schiaffi tutti fortissimi con la stessa mano, quella destra, con cui riesce a caricare benissimo i colpi e devo dire molto piu' forti degli schiaffi che avevo ricevuto fino a poco prima da Steffi.
K:"Steffi vedi? cosi si danno gli schiaffi, non quelle carezze che gli hai dato tu prima. come avrai capito stavo solo giocando con lui, lui deve chiamarti come vuoi tu, certo che sei la sua Padrona, puoi gestirtelo come vuoi"
lo dovevo immaginare, ma ero stordito e preoccupato alle ripercussioni che adesso questo nuovo rappoto con Steffi avrebbe potuto avere a lavoro.
S:"adesso ci riprovo" Katia torna a sedersi e Steffi si rimette in piedi davanti a me come prima
K:"forza ripensa a tutte le volte che ha fatto lo stronzo e picchialo forte!"
subito sul volto di Steffi torna l'espressione incattivita di prima. Apre e chiude le mani, solleva il braccio destro e fortissimo mi colpisce, non arrivo a girare la testa per il colpo che subito mi arriva un'altra sberla a destra dalla sua mano sinistra, poi di nuovo dall'altro lato e cosi una forte successione di colpi che non riesco a contare saranno stati sette o otto per lato. Io ho gli occhi chiusi , i denti stretti e la bocca chiusa per cercare di sopportare i forti colpi che mi stavano arrivando. Poi neanche un secondo di pausa e mi tira i capelli con la mano sinistra per farmi piegare la testa di lato a destra e tenere la partedestra del volto scoperta e verso l'alto, e tenendomela ferma in quella posizione tirandomi i capellimi sferra diversi colpi fortissimi con la mano destra sulla mia faccia..li contra rabbiosa o forse concentrata sullo sforzo fisico
S:"..uno, due tre quattro...cinque..stronzo cosi impari" mentre lo dice me ne da altri 2 o tre
poi mi lascia la testa e la riprende allo stesso modo ma con piuu' vigore tirandomela con la mano destra e piegandomela dal lato opposto, e torna a schiaffeggiarmi l'altra parte del viso con caricando i colpi col braccio sinistro e schiaffeggiarmi con l'altra sua bellissima mano.
S:"..uno..due...tre quattro...sei una merda adesso impari" e mentre parla mi continua a sferrare colpi, penso lo stesso numeroche mi aveva dato con l'altra mano e mi lscia cadere a terra e torna a sedersi dal lato del divano opposto a Katia, in pratica dove era seduta prima. Io mi lascio cadere lateralmente con la testa a terra poco distante dalla base del divano, in mezzo tra Katia e Steffi.
S:" Adesso va quasi meglio ah ah ah ah" e ride, la potevo solo sentire perchè ero a terra dolorante occhi chiusi stretti forte per il dolore ed entrambe le mani in faccia.
K:" gliele hai date per bene, ne avevi di arretrati"
S:"sembrerebbe di si, hahaah"
K:"adesso aspettiamo che si riprende due minuti e continuiamo la dimostrazione...sempre che tu hai ancora voglia e te la senti ancora"
S:"si si, continuiamo" si alza a prendere il bicchiere di cocacola che era sul tavolino e lo sorseggia.
Le due per qualche minuto parlano di fatti loro che io non riesco a seguire, ho le lacrime agli occhi e ogni tanto sento che parlano in tedesco.
dopo una decina di minuti io ero ancora a terra ma mi stavo sollevando
K:"ecco è risuscitato!"
S:"credevo fosse morto"
K:"guarda ha la faccia tutta rossa ahaah"
S:"ma adesso si gonfia?"
K:"si, diventa un pallone ti immagini?! ahahah" ridono entrambe " adesso facciamo, anzi dai un'altra bella dimostrazione di sottomissione e servitu alla mia amica che tanto non hai rispettato in passato"
io torno in ginocchio, accovacciato di fronte a loro, testa bassa a fissare il pavimento di legno. Steffi è seduta somoda con le gambe accavallate, queta volta la gamba accavallata è quella piu' vicina a me, il rispetto adesso non c'è più per nulla, dondola la gamba e nel movimento mi sfiora il fianco. Il piede che calza questa scarpa ancora non esce per lasciar uscire e respirare un po' almeno il tallone, si vede che la pianta del piede nella sua parte posteriore non è a contatto con la scarpa ma non quel tanto da far uscire fuori un po' il piede. Adesso vedo bene il fantasmino che calza, appena sotto il bordo della scarpa flat o ballerina che indossa.Katia invece si mette seduta, si piega in avanti per parlarmi tenendo la testa vicino la mia faccia, e farmi sentire ancora piu' una nullitá mentre mi parla.
K:"Adesso devi fare qualcosa di schifoso e disgustoso"
S:"cosa fevo fare io?"
K:"brava Steffi, mi piace che ti senti coinvolta adesso"
S:" io sono pronta" e fa dondolare la gamba avanti e indietro e muove la caviglia delicata e magra, bellissima, facendo girare il piede e dontinuando a sfiorarmi ma mai toccarmi. Devo dire che il dorso del piede di Steffi è veramente bello, lo vedo nudo ed adorabile in attesa di attenzioni, ed ora in questa nuova ottica stava diventando oggetto di desiderio per me.
K:"Stronzetto" mi parla in faccia sento il fuo fiato "adesso fai una cosa molto semplice, tieni le mani tietro la schiena, ti abbassi e lecchi la suola delle scarpe di Steffi. Non penso mai nessuno le abbia pulite ed abbiamo cammiano tanto ovunque oggi. Te la senti Steffi?"
Steffi un po' sorpersa ma curiosa della reazione mia e dalla sensazione che avrebbe provato nel vedere e sentire la lingua di qualcuno scorrere sotto la suola delle sue scarpe da passeggio, nella fattispecie me, solleva la gamba che ha accavallata e tira indietro la punta del piede piede per pormi la suola in faccia e renderla piu' facile a me da raggiungerLa. Tiene gli occhi fissi su di me ed ogni tanto si guarda il piede che tiene fermo a mezz'aria. Dalla scarpa adesso il tallone calzato dal fantasmino è appena appena fuori dalla scarpa, nel tirare indietro il piede e facendo pressione all'indietro con le dita del piede ha fatto uscire forse involontariamente il tallone fuori e rende il compito che stavo per eseguire acore piu' umiliante. Mi sposto muovendomi sulle ginoscchia verso di Lei, alla mia sinistra. porto le braccia dierto la schiena come ordinatomi da Katia. Ho la suola verso di me e vedo la bellissima gamba tesa di Steffi. Mentre mi muovo ho il Suo Piede all'altezza della mia pancia. Steffi nel vedermi spostare abbassa un po' la gamba per stare piu' comoda ma tiene sempre il piede tirato all'indietro e le dita dei piedi a spingere verso l'esterno la suola della scarpa cosi che quano sono in posizione ho la scarpa all'altezza del mio basso ventre. Vado per abbassarmi ma non ci arrivo non potendomi sostenere con le mani a non cadere, visto che il piede adesso è piu' in basso si e`messa comoda) mi sposto all'indietro, mi piego in avanti verso la sua Suola. Guardo la suola della scarpa, è davvero molto sporca, ci sono delle cose attaccate nere, la suola è di gomma dura ma si vede che è comoda a camminarci. ha un colore marroncino chiaro che non stona con il color panna lucido della scarpa. sul bordo sottile della suola, che è bianca, ci sono molti segni di usura, taglietti, pezzettini di gomma mancanti, si saranno staccati a causa della pressione del piede quando si cammina, specie all'altezza del tallone e della parte piu' esterna del piede. Sulla parte superiore della suola, all'altezza delle dita per intenderci, su tutto il bordo ci sono segni di cose attaccate, sul bianco del bordo spiccano di piu', alcune macchie sono lunghette e continuano nella lunghezza della suola verso l'interno. Vedo dei sassolini, un po di terreno, qualcosa che prima doveva essere liquido e che poi si è solidificato sotto la suola, non immagino cosa potesse essere tutto, erano abbastanza usate e poi chissà dove avrà camminato non curante che un giorno qualcuno ci avrebbe potuto passare la lingua. Ma non ho scelta. Guardo la suola, osservo la parte del piede che adesso è uscita dalla scarpa, il tallone col fantasmino, lo vedo piu' da vicino adesso e noto che è un po' consumato dietro, anche un po' sudato e vista la vicinannza ne inizio anche a precepire il profumo provenente anche da dentro la scarpa. La bellissima caviglia snella e la gamba leggermente tesa per tenere il piede in quella posizione. tiro fuori la lingua mentre avvicino la mia faccia alla suola, sposto gli occhi per un attimo dalla scarpa per guardare Steffi e la vedo sorridente, sadica, guardarmi negli occhi e poi spostare gli occhi sulla mia bocca da cui stava uscendo la lingua. io sono imbarazzatissimo, molto schifato per quello che stavo per fare. mi abbasso un po' di piu' e tocco con la punta della lingua la parte piu' inferiore della suola, circa inizio del tacco bassissimo della suola e muovendo la testa verso l'alto striscio la punta della lingua per tutta la lunghezza della suola fino alla punta della scarpa.
Steffi si volta verso Katia e ride facendo una smorfia di disgusto
S:"che schifo! davvero lo sta facendo" portando una mano a coprirsi la bocca
K:"Un po' sono disgustata anche io, di solito gli facciamo passare un panno prima di leccare le suole a meno che non sono le scarpe di casa" e mi guarda continuando a far dondolare la gamba e con essa il tallone del piede fuoti e dentro la scarpa.
io coninuo a leccare la suola dal basso verso l'alto cn la punta della lingua cercando di limitare il contatto con tutta quella sporcizia che adesso iniziava a spostarsi dalla suola della scarpa di Steffi alla mia lingua. Lasciavo sottili striscie di saliva sotto la sua suola.
K:"ma non mi piace come ti sta pulendo la suola, non vedi?" indicandomi
S:"cosa?"
K:"deve usare tutta la lingua, non solo la punta come sta facendo. ti sembra che stia leccando la tua scarpa come se stesse leccando un gelato saporito?"
S:"non mi sembra proprio, hai ragione!"
tenendosi la testa con la mano e poggiata al bracciolo del divano, mi fissa, muove la suola a destra e sinistra mentre la mia lingua stava ancora leccando e la punta rigida delle mia lingua continuava a pulire e togliere tutto quello che incontrava sotto quella suola.
S:"allora? non ti piace questo gelato saporito? vogliamo leccare bene o devo riprenderti a schiaffi?" mi parla adesso con tono molto pacato e rilassato, sembra essere entrata nel ruolo e capito già tutto.
K:" ah aha ha, brava brava vedo che hai imparato come educarlo"
S:" forza lecca bene, fammi vedere" sposta il piede dallamia faccia, fissa la mia lingua e vede che è sporca solo sulla punta
S:"no no no no, solo la punta della lingua? ti sembra un modo rispetoso? fammi vedere la tua lingua, tutta, mettila fuori"io eseguo guardandola negli occhi timoroso di prendere qualche sberla da un momento all'altro se non la accontento.
S:"la tieni troppo diritta e rigida, rilassala, allargala cosi da coprire di piu' la suola e pulirla meglio..bravo cosi"
mi ripone la scarpa davanti la mia faccia, senza pero' strofinare la suola sulla mia lingua, vuole vedermi muovermi verso di essa di mia volontá. muovo il mio collo in avanti, abbasso la faccia, e torno a leccare la suola in tutta la sua lunghezza stavolta tenendo la lingua tutta fuori e larga da coprire quasi tutta la suola ma sicuramente piu' di meta´ad ogni leccata. Sento che adesso stavo rimuovendo molta piu' sporcizia e la mia lingua si stava ricoprendo tutta di polvere, terreno, pietruzze, sostanze varie..forse avra`camminato anche in qualche bagno pubblico per donne e chissa`cosa si sarà portata dietro calpestandola. io continuavo le mie lunghe instense leccate ed ogni volta che toglievo lo sguardo concentrato dalla sua suola vedevo steffi guardami con losguardo alla ricerca della lingua che ad ogni leccata diventava evidentemente piu' nera e sporca.
S:"strofina bene e puliscila"
guardandola negli occhi, ma lei fissava solo la mia lingua, lo strumento di pulizia delle sue suole, spingevo piu' forte la mia testa verso la sua scarpa per pulirne la suola come lei volesse. Spingevo e strofinavo soprattutto dove sentivo da sotto la lingua che poteva esservi qualcosa che stava per staccarsi, volevo fare un buon lavoro, volevo che fosse contenta di me e che non mi prendesse a schiaffi qualora non fosse soddisfatta, ormai lo schifoso compito l'avevo iniziato non aveva senso fare diversamente.
Spingo per strofinare e pulire bene al punto che involontariamente le reinfilo il tallone nella scarpa e nell'eltrare sento un bellissimo odore fuoriuscire dalla scarpa entrando nelle mie narici, e sento che lei oppone resistenza alla mia lingua con il suo piede e la sua gamba per farmela spingere bene bene contro e farmi pulire tutto. Mentre sono concentrato a pulire e per un paio di minuti non la guardo, inizia a parlare in Tedesco con Katia. Non capisco una parola di quello che dicono ma ad un certo punto dento un click. Sollevo lo sguardo evedo Steffi con il suo Iphone tra le mani, mi aveva fatto una foto. Me ne fa altre mentr io continuo a leccare la suola della sua scarpa e la mia lingua diventa sempre piu' nera , guardo Katia mentre non mi fermo dal leccare poi guardo steffi che ha il volto coperto dall'Iphone con cui mi stava immortalando. riabbasso lo sguardo sulla suola e continuo a leccare nei punti dove vedo c'è ancora qualcosa da rimuovere.
S:"dici ciao Nicola! ti faccio un bel video, gardami...ti piace pulirmi le suole con la lingua? fai vedere un po' la lingua in cam!"
io umiliatissimo e preoccupato mostro la mia lingua, doveva essere una cosa terribile da vedere, tanto che Katia scoppia in una risata e steffi me la guarda dallo schermo del suo telefonino e direttamente fissandomela quasi ad essere sicura di quello che stesse filmando.
S:"Nicola, schiavetto, lo so che non ti vedi la lingua ma se continui a leccarmi la suola della scarpa con la lingua cosi sporca tu non fai altro che sporcarmela di nuovo, non pensi?"
io annuisco con la testa, guardandola dal basso in alto incapace di sostenere il suo sguardo divertito e strafottente.
S:"rimettiti la lingua in bocca...bravo cosi...adesso muovila nella tua bocca, riempila di saliva...si cosi...ed ora ingoia tutto lo sporco che avevi sulla lingua ingoialo tutto e fai vedere alla cam che ti piace ed è tutto saporito quello che hai ingoiato dalla mia suola su!"
Katia è molto divertita ed ha fatto una smorfia di disgusto evidente mentre mi ha visto ingoiare.
S:"tira fuori la lingua di nuovo...ma Katia...non è cambiato nulla"
K:"lo so, capita anche a me, ha la bocca secca"
S:"e cosa si fa in questi casi?" tutto questo filmando
K:" puoi fargli bere un po' d'acqua oppure si arrangia o aspetti, ma se vuoi essere caritatevole ed aiutarlo davvero dovresti sputargli in bocca"
S:"ma intendi bevo e poi glielo verso in bocca sputando?"
K:"no guarda, cosi"
Katia si alza e si avvicina a me. Mi prende la testa per i capelli, me la solleva prima per farmi alzare la testa e me la piega all'inietro cosi da avere la mia faccia rivolta verso l'alto. Lo fa con molta forza, ho una piccola smorfia di dolore.
K:"apri la bocca...spalancata!" mi guarda dall'alto e mi fissa la bocca aperta. con una manosi tiene i capelli, muove le guance tenendo la bocca chiusa, raccoglie tutta la saliva che ha in bocca, qualche secondo. Avvicina il suo bellissimo volto alla mia faccia, io ho gli occhi aperti spalancati come lo è la mia bocca. Lei guarda solo la mia bocca a cui mira con le sue labbra che socchiudendosi lasciano cadere lentamente un lungo sputo delicato ed umiliante dentro la mia bocca sporca che accoglie questa saliva e la trattiene preziosa. Mentre lo sputo cade nella mia bocca lei si avvicina, e quando il rivolo di saliva sta per terminare lei si avvisina di piu' e trdmina con una violenta sputazzata che mi colpisce dentro la bocca in pieno e mi da la possibilita´di sentire il profumo della sua bocca oltre al suo sapore trasmessomi dalla delisiosa saliva.
K:"ecco hai visto come?"
S:"bello, si! lo voglio fare anche io!"
K:"rimani cosi stronzo" in tutto questo Katia è ancora in piedi e mi tiene la testa reclinata tirandomi per i capelli.
continua...
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