I Grignardi. (Parte seconda) - 3. Morgane

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tradimenti

Morgane

Alle sette il rintocco della campana del convento dei cappuccini svegliò Maurizio. Aprì gli occhi e vide sopra di lui le travi di legno di un solaio a lui sconosciuto. Voltò la testa verso destra. Due grandi occhi azzurri lo osservavano.
" Bonjour mon amour".
"Buongiorno! Angelo mio.......sei meravigliosa". La baciò sulla fronte. Un intenso profumo di lillà giunse alle sue narici. Josephine si strinse al suo petto villoso coprendolo di baci appassionati.
"Mon amur....mon amur".
Josephine nuda andò alla finestra. La neve aveva superato l'altezza del davanzale.
"Resteremo bloccati in casa per altri due giorni almeno".
" Ti secca la cosa?".
" No! Mi fa molto piacere, ti avrò con me qualche altro giorno". Indossò la vestaglia e con le mani si sistemò i capelli. Maurizio si era messo seduto sul letto.
" Aspetta prima di alzarti".
Josephine prese una garza e con essa realizzò una fascia per sotenere il braccio sinistro. Si avvicinò al letto. La vestaglia si apri mettendo a nudo i suoi grossi seni gravidi di desiderio. Questi si andarono a trovare davanti al viso di Maurizio. Maurizio non seppe resistere a quella vista. Con la mano libera la cinse ai fianchi e la tirò a se. Schiacciò il suo viso tra i due seni baciandoli con ardore.
" Ahh.... Mon amur...mi fai eccitare.....Ahh".
Passò poi a baciarle l'addome e poi continuò giù fino al pube.
Josephine eccitata allargò le gambe poggiandone una sul letto. Maurizio le baciò la vulva ispezionandola in profondità con la lingua.
Josephine in breve tempo raggiunse l'orgasmo, squirtando una gran quantità di umori.
Tenne stretta tra le gambe la testa di Maurizio per qualche minuto ancora, carezzandola freneticamente.
" Mhm..... mon amur c'est merveilleux".
Dopo l'amore lo accompagnò al piano superiore. Gli mostrò la sua stanza da letto. Dalla finestra si godeva una vista incantevole. Di fronte il monte Taburno e in basso la vallata del fiume Calore.
"Questa per i prossimi giorni sarà il nostro talamo d'amore". Lo abbracciò forte. Si scambiarono un bacio appassionato.
Josephine si vestì indossando il camice da lavoro.
"Rimani qui e sta tranquillo. Vado a telefonare al comune per far liberare l'ingresso della farmacia".
Maurizio rivolto alla finestra, osservava sovrappensiero il paesaggio. Pensava a come sfruttare al meglio quel periodo di riposo forzato.
Entrò nella stanza la madre di Josephine.
" bonjour Maurice, comment vas-tu?"
"Tres bien madame".
" Appelle moi Morgane".
" Daccord Morgane".
Morgane doveva avere una sessantina di anni. Anche lei ne dimostrava di meno. Era curata nella persona. Portava i capelli corti di un colore biondo platino. Indossava una camicetta a righe ed una gonna a campana. I seni erano piccoli ma ancora in su. Il sedere tonico e rotondo. Al collo e alle mani gioielli di valore.
"Viens avec moi à la cuisine, je t'offrirai une tisane".
Quel francese ostentato, intrigava Maurizio. La seguì in cucina. Sul fornello, da un bollitore, usciva del vapore. Sul tavolo Morgane aveva già preparato una guantiera con due tazze in limonges, una teiera e una ciotola con delle zollette di zucchero.
" Vous êtes un bel homme. Joséphine t'aime beaucoup... et tu m'es désirable aussi".
" La ringrazio per i complimenti, anche lei è una bella donna".
"Asseyez-vous s'il vous plaît".
Maurizio si accomodò su un piccolo divano in vimini. Morgane dopo aver versato l'acqua calda nella teiera, andò a sedersi su uno sgabello. Mentre parlava strofinava una gamba sull'altra e di tanto in tanto, invertiva la posizione delle gambe allargandole leggermente con disinvoltura. Maurizio non potè fare a meno di constatare che non indossava le mutandine.
Non si aspettava che una donna di quella età potesse farlo eccitare a quel modo.
Dopo qualche minuto la tisana era pronta.
" Combien de sucre?".
" Una zolletta, grazie".
Morgane porse la tazza a Maurizio. Mentre era piegata, dall'apertura della camicetta si intravide un seno con un piercing ad anello al capezzolo. La cosa sconvolse Maurizio ed allo stesso tempo lo eccitò come mai gli era capitato fino ad allora.
Bevve la tisana lentamente perchè molto calda. Nonostante lo zucchero, era molto amara. Morgane parlava ostentando sicurezza. Maurizio ascoltava annuendo. Non riusciva a staccare lo sguardo da quegli occhi magnetici.
Con un gesto improvviso Morgane gli ordinò di avicinarsi a lei. Maurizio ubbidì senza opporre resistenza. La sua volontà era stata annullata.
" Embrasse ma chaton".
Maurizio cominciò a leccarle la vulva.
" Uhmm....tu es très bon.....continue".
Dopo aver soddisfatto le sue voglie, lo allontanò spingendolo all'indietro. Poi, arcigna, si piegò su di lui, lo uncinò con la mano ai genitali e insieme si librarono in aria. Maurizio si ritrovò a testa in giù ruotare vorticosamente intorno alla stanza.
" Tu aimes être une tombeur de femmes, mais pour cela il y a un prix a payer".
Morgane rideva senza ritegno.
" Vous deveze purifié. Tu seras l'offrande sacrificielle pour notre Seigneur".
La cosa stava diventando pericolosa. Si parlava di sacrificio umano. Maurizio terrorizzato cercò con tutte le sue forze di liberarsi da quella forza oscura che lo teneva bloccato, ma ogni suo sforzo non dava alcun risultato.
Ruotava e ruotava senza sosta. Ebbe un conato di vomito che gli liberò lo stomaco dalla pozione che pocanzi aveva ingerito.
Improvvisamente, quella specie d'incantesimo esaurì la sua azione e Maurizio si trovò disteso di schiena a terra.
A quel cambio di situazione Maurizio entrò subito in azione. Si alzò in piedi e sferrò due sonori ceffoni a Morgane. Le strappò la camicetta e le sfilò la gonna. Quel gesto lo eccitò a dismisura.
" Adesso ti sacrifico io a questo cazzo....Stronza".
La prese per i fianchi e l'impalò sul suo membro che era diventato rigido come l'acciaio. Cominciò a far salire su e giu quel corpo asciutto e tonico.
" Oh mon dieu tu me brises tout".
Continuò per diversi minuti finchè Morgane non raggiunse un orgasmo dirompente.
" Ahh.....Ahh".
Maurizio in preda ad una eccitazione furiosa la sfilò dal membro gocciolante di umori. La costrinse ad assumere la posizione pecorina facendola appoggiare al tavolo della cucina. Le allargò le natiche e con un solo colpo ben centrato la penetrò con la sua verga fino alla radice.
" Ahh....Tu m'as baisé le cul".
" Si madame te lo sfondo il culo. Ti faccio arrivare il cazzo fino in gola, troia".
La trapanò fino a sfinirla. Quado si rese conto che stava per arrivare all'orgasmo, estrasse la pertica lucida e livida. Fece inginocchiare Morgane, la prese per la nuca e la investi con un violento getto di sperma che le copri il volto come una densa crema.
Morgane con la lingua ingoiò quello intorno elle labbra, poi si spalmò il resto sui seni e nella vulva turgida e rigonfia.
" Si tu étais aussi bon qu'un taureau. Tu m'as fait jouir comme une vache".
Sfinito per lo sforzo Maurizio si accasciò per terra. Rimase per alcuni minuti in quella posizione poi andò in bagno. Morgane aveva riempito la vasca da bagno con acqua calda e olii essenziali.
Maurizio la guardò sospettoso.
" N'ai pas peur. Vous m'avez fait un immense plaisir. A partir de maintenant je serai ton humble servante".
Maurizio entrò nella vasca e si abbandonò ad un sonno profondo.

scritto il
2021-09-14
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