I Grignardi. 4- Lo stalliere
di
Kripton9
genere
tradimenti
Lo stalliere
Pioveva da due giorni. Il cielo plumbeo accresceva il senso di angoscia. Teresa era inquieta. Maurizio da quella notte concitata non dormiva più con lei. Il desiderio di vendetta ancora non scemava.
Andò nuda alla finestra, scostò le pesanti tende per osservare la pioggia che cadeva copiosa sul selciato del cortile. Lo stalliere con un punteruolo liberava le griglie di scolo dell’acqua piovana da foglie e detriti. Teresa Indossò il solo trench nero e gli stivali. Scese le scale, attraversò il cortile e si diresse alle stalle. Passò davanti a Mattia e con lo suardo lo invitò a seguirlo. Andò in fondo dove erano sistemate le selle e i finimenti. Si distese su una balletta di fieno, aprì il trench e si mostrò all’uomo completamente nuda. “Scopami!”
Mattia abbassò i pantaloni, sfilò il pullor e si abbassò su quel corpo desideroso di sesso. Con ritmo frenetico il pene puntuto di Mattia, entrava ed usciva da quella passera grondante di umori. Teresa graffiava la schiena all’uomo, ma a differenza di Maurizio le unghie acuminate non arrecavano alcun danno a quella pelle coriacea cotta dal sole. Mattia emise dei sordi gemiti segno dell’imminente orgasmo. Nella concitazione dell’amplesso l’uomo la baciò al collo e al seno.
“ Non mi toccare bastardo”. A quelle parole Mattia andò in defaillance e il suo membro si smorzò come una candela..
“Stronzo…sei un buono a niente…….Vai a prendere spolverino”
Mattia si ritrasse dall’atto deluso. Tirò su i pantaloni e andò al box del pony.
Teresa si massaggiava il clitoride per non interrompere lo stato di eccitazione. Spolverino guidato da Mattia odorò i genitali della donna. Il respiro caldo che fuoriusciva dalle froge dell’animale eccitavano Teresa. Spolverino cominciò a leccare la vagina con la lingua lunga e rasposa. Dopo pochi minuti Teresa raggiunse un potente orgasmo.
“Siii….Ahh….. arrivooo….sii….mhmm”.
Teresa si alzò dal talamo improvvisato, si ravvivò i capelli e indossò di nuovo il trench.
“Prepara il cavallo”.
“ Ma signora piove è pericoloso cavalcare, il terreno è bagnato “.
“ Non ti permettere di contraddirmi! Esegui gli ordini senza fiatare”
Preparato il cavallo, Mattia aiutò la donna a salire in sella. Teresa spronò la bestia e si diresse al galoppo verso il parco sotto una pioggia battente. Galoppò per alcuni minuti fino a raggiungere un boschetto di lecci. Scese dal cavallo e completamente nuda si lasciò bagnare dalla pioggia. Un senso di purificazione pervase tutta la sua persona.
Pioveva da due giorni. Il cielo plumbeo accresceva il senso di angoscia. Teresa era inquieta. Maurizio da quella notte concitata non dormiva più con lei. Il desiderio di vendetta ancora non scemava.
Andò nuda alla finestra, scostò le pesanti tende per osservare la pioggia che cadeva copiosa sul selciato del cortile. Lo stalliere con un punteruolo liberava le griglie di scolo dell’acqua piovana da foglie e detriti. Teresa Indossò il solo trench nero e gli stivali. Scese le scale, attraversò il cortile e si diresse alle stalle. Passò davanti a Mattia e con lo suardo lo invitò a seguirlo. Andò in fondo dove erano sistemate le selle e i finimenti. Si distese su una balletta di fieno, aprì il trench e si mostrò all’uomo completamente nuda. “Scopami!”
Mattia abbassò i pantaloni, sfilò il pullor e si abbassò su quel corpo desideroso di sesso. Con ritmo frenetico il pene puntuto di Mattia, entrava ed usciva da quella passera grondante di umori. Teresa graffiava la schiena all’uomo, ma a differenza di Maurizio le unghie acuminate non arrecavano alcun danno a quella pelle coriacea cotta dal sole. Mattia emise dei sordi gemiti segno dell’imminente orgasmo. Nella concitazione dell’amplesso l’uomo la baciò al collo e al seno.
“ Non mi toccare bastardo”. A quelle parole Mattia andò in defaillance e il suo membro si smorzò come una candela..
“Stronzo…sei un buono a niente…….Vai a prendere spolverino”
Mattia si ritrasse dall’atto deluso. Tirò su i pantaloni e andò al box del pony.
Teresa si massaggiava il clitoride per non interrompere lo stato di eccitazione. Spolverino guidato da Mattia odorò i genitali della donna. Il respiro caldo che fuoriusciva dalle froge dell’animale eccitavano Teresa. Spolverino cominciò a leccare la vagina con la lingua lunga e rasposa. Dopo pochi minuti Teresa raggiunse un potente orgasmo.
“Siii….Ahh….. arrivooo….sii….mhmm”.
Teresa si alzò dal talamo improvvisato, si ravvivò i capelli e indossò di nuovo il trench.
“Prepara il cavallo”.
“ Ma signora piove è pericoloso cavalcare, il terreno è bagnato “.
“ Non ti permettere di contraddirmi! Esegui gli ordini senza fiatare”
Preparato il cavallo, Mattia aiutò la donna a salire in sella. Teresa spronò la bestia e si diresse al galoppo verso il parco sotto una pioggia battente. Galoppò per alcuni minuti fino a raggiungere un boschetto di lecci. Scese dal cavallo e completamente nuda si lasciò bagnare dalla pioggia. Un senso di purificazione pervase tutta la sua persona.
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