I Grignardi. 1- La caccia
di
Kripton9
genere
etero
La caccia
Jackie d'improvviso si fermò. Rimase immobile in ferma davanti ad una siepe di lentisco. Più indietro Billie osservava la scena. Maurizio puntò la doppietta rivolta leggermente in alto. D'improvviso una beccaccia si levò in volo emettendo un "crou" gutturale. Maurizio sparò due volte, ma mancò il bersaglio. Jackie si voltò a guardare Maurizio quasi a redarguirlo.
"Accidenti! Mi aspettavo che si levasse da sinistra".
I due setter continuarono a fiutare la boscaglia in cerca di altre prede. Attraversarono una radura coperta da un tappeto ruginoso di foglie di quecia. Nei pressi di un boschetto, sia Jackie che billie si fermarono di colpo. Maurizio puntò di nuovo la doppietta. Dopo un po si alzarono in volo due beccaccie, una in direzione opposta all'altra. Ciò mandò nel pallone Maurizio.
" Fanculo! Mi hanno fregato anche questa volta".
La caccia era stata un fallimento. Deluso insieme ai due cani, uscì dal bosco e si diresse alla masseria dove aveva lasciato il cavallo.
Laura, al lavatoio, lavava i panni. Alla vista dell’uomo tirò su i capelli raccogliendogli in una crocchia, che fissò dietro la nuca con un bastoncino.
" Don Maurizio come è andata la caccia?"
" Uno schifo! Solo fuochi d'artificio"
"Meglio così. Troverà più selvaggina la prossima volta. Ah! Ah!". Entrate vi consolo con un buon bicchiere di vino".
Appeso il fucile ad un chiodo all'ingresso, Maurizio entrò all'interno con Laura.
" Tuo marito dov'è?".
" É alla stalla. Assiste una vacca che sta per partorire. E tua figlia?".
" Dalla zia Adele".
" Dopo le devo parlare".
" E cosa le devi dire?".
"Te lo dirò dopo".
Maurizio la prese per un braccio e la tirò a se. L'abbracciò stringendola forte. La baciò al collo e al seno. La sua pelle era fresca e odorova di sapone di marsiglia.
Maurizio conosceva Laura fin da ragazzo. Fu il suo primo amore. La differenza di condizione sociale non permise loro di formare una famiglia, ma divennero amanti. Ora che era una donna matura ogni gesto e ogni suo atteggiamento esprimeva una prepotente femminilità.
" Ti desideravo da tanto tempo".
" Fai piano tesoro, non essere così focoso. Mi lascerai i segni delle effusioni....Andiamo sopra".
Maurizio la prese in braccio e salì le scale.
Laura rideva. "Mi farai cadere". Maurizio le mordicchiava le guance.
La poggiò sul letto e cominciò a spogliarla lentamente. Una volta che la liberò dalle mutandine, si avventò con foga su quella meravigliosa passera. Cominciò a leccare e succhiare le piccole labbra e l'interno della vulva. Laura emetteva profondi gemiti di piacere stringendo con forza tra le sue gambe la testa di Maurizio. Dopo qualche minuto Maurizio passò a massaggiare dolcemente il clitoride che svettava livido dal prepuzio. Il respiro di Laura aumentò di frequenza. A quel punto Maurizio stringendolo con le labbra, tirava fuori il clitoride il più possibile rilasciandolo dopo poco. Questo tornava come un elastico nella sua tana. Ripetè questa operazione più volte finchè Laura raggiunse un primo orgasmo liberatorio.
"Mhmm!......Mhmm!.......mi fai impazzire amore".
Un abbondante flusso eiaculatorio fuoriscì dalla vagina inondando il viso di Maurizio.
Maurizio si alzò in piedi e dopo aver asciugato il viso con il bordo del lenzuolo, si spogliò. Appena si liberò dai boxer il suo fallo scattò in su liberato dalla gabbia che a stento lo conteneva. Laura ripresasi dall'orgasmo si avventò su quella verga dalle dimensioni fuori dal comune. L'afferrò con due mani e cominciò con essa a sciaffeggiarsi il volto. Poi la prese in bocca cercando di farla entrare più in profondità in gola, ma riusci ad ingoiarne solo la metà.
Con abilità faceva scorrere il prepuzio lungo l'asta e in breve tempo il pene aumentò di volume a vista d'occhio e il glande divenne livido e gonfio.
" È pronto! Scopami adesso!".
Laura si distese supina sul letto e aprì le gambe, mostrando la sua passera gonfia di desiderio.
Maurizio poggiò il suo petto villoso sui due morbidi seni, con il pene tirato al massimo la penetrò lentamente. Man mano che entrava in quella voragine, Laura si dibatteva ansimando senza contegno. Arrivato al fondo con la sua puntuta pertica, cominciò con colpi di reni ad entrare ed uscire con ritmo regolare dalla vagina.
" Mhmm!......Mhmm!.......siii! sfondami”.
Jackie d'improvviso si fermò. Rimase immobile in ferma davanti ad una siepe di lentisco. Più indietro Billie osservava la scena. Maurizio puntò la doppietta rivolta leggermente in alto. D'improvviso una beccaccia si levò in volo emettendo un "crou" gutturale. Maurizio sparò due volte, ma mancò il bersaglio. Jackie si voltò a guardare Maurizio quasi a redarguirlo.
"Accidenti! Mi aspettavo che si levasse da sinistra".
I due setter continuarono a fiutare la boscaglia in cerca di altre prede. Attraversarono una radura coperta da un tappeto ruginoso di foglie di quecia. Nei pressi di un boschetto, sia Jackie che billie si fermarono di colpo. Maurizio puntò di nuovo la doppietta. Dopo un po si alzarono in volo due beccaccie, una in direzione opposta all'altra. Ciò mandò nel pallone Maurizio.
" Fanculo! Mi hanno fregato anche questa volta".
La caccia era stata un fallimento. Deluso insieme ai due cani, uscì dal bosco e si diresse alla masseria dove aveva lasciato il cavallo.
Laura, al lavatoio, lavava i panni. Alla vista dell’uomo tirò su i capelli raccogliendogli in una crocchia, che fissò dietro la nuca con un bastoncino.
" Don Maurizio come è andata la caccia?"
" Uno schifo! Solo fuochi d'artificio"
"Meglio così. Troverà più selvaggina la prossima volta. Ah! Ah!". Entrate vi consolo con un buon bicchiere di vino".
Appeso il fucile ad un chiodo all'ingresso, Maurizio entrò all'interno con Laura.
" Tuo marito dov'è?".
" É alla stalla. Assiste una vacca che sta per partorire. E tua figlia?".
" Dalla zia Adele".
" Dopo le devo parlare".
" E cosa le devi dire?".
"Te lo dirò dopo".
Maurizio la prese per un braccio e la tirò a se. L'abbracciò stringendola forte. La baciò al collo e al seno. La sua pelle era fresca e odorova di sapone di marsiglia.
Maurizio conosceva Laura fin da ragazzo. Fu il suo primo amore. La differenza di condizione sociale non permise loro di formare una famiglia, ma divennero amanti. Ora che era una donna matura ogni gesto e ogni suo atteggiamento esprimeva una prepotente femminilità.
" Ti desideravo da tanto tempo".
" Fai piano tesoro, non essere così focoso. Mi lascerai i segni delle effusioni....Andiamo sopra".
Maurizio la prese in braccio e salì le scale.
Laura rideva. "Mi farai cadere". Maurizio le mordicchiava le guance.
La poggiò sul letto e cominciò a spogliarla lentamente. Una volta che la liberò dalle mutandine, si avventò con foga su quella meravigliosa passera. Cominciò a leccare e succhiare le piccole labbra e l'interno della vulva. Laura emetteva profondi gemiti di piacere stringendo con forza tra le sue gambe la testa di Maurizio. Dopo qualche minuto Maurizio passò a massaggiare dolcemente il clitoride che svettava livido dal prepuzio. Il respiro di Laura aumentò di frequenza. A quel punto Maurizio stringendolo con le labbra, tirava fuori il clitoride il più possibile rilasciandolo dopo poco. Questo tornava come un elastico nella sua tana. Ripetè questa operazione più volte finchè Laura raggiunse un primo orgasmo liberatorio.
"Mhmm!......Mhmm!.......mi fai impazzire amore".
Un abbondante flusso eiaculatorio fuoriscì dalla vagina inondando il viso di Maurizio.
Maurizio si alzò in piedi e dopo aver asciugato il viso con il bordo del lenzuolo, si spogliò. Appena si liberò dai boxer il suo fallo scattò in su liberato dalla gabbia che a stento lo conteneva. Laura ripresasi dall'orgasmo si avventò su quella verga dalle dimensioni fuori dal comune. L'afferrò con due mani e cominciò con essa a sciaffeggiarsi il volto. Poi la prese in bocca cercando di farla entrare più in profondità in gola, ma riusci ad ingoiarne solo la metà.
Con abilità faceva scorrere il prepuzio lungo l'asta e in breve tempo il pene aumentò di volume a vista d'occhio e il glande divenne livido e gonfio.
" È pronto! Scopami adesso!".
Laura si distese supina sul letto e aprì le gambe, mostrando la sua passera gonfia di desiderio.
Maurizio poggiò il suo petto villoso sui due morbidi seni, con il pene tirato al massimo la penetrò lentamente. Man mano che entrava in quella voragine, Laura si dibatteva ansimando senza contegno. Arrivato al fondo con la sua puntuta pertica, cominciò con colpi di reni ad entrare ed uscire con ritmo regolare dalla vagina.
" Mhmm!......Mhmm!.......siii! sfondami”.
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