Tettone al mare 4 di 5
di
Badwriter
genere
incesti
Davanti ai suoi occhi uno spettacolo impagabile.
Sua madre e sua nonna nude con le loro enormi poppe al vento lesbicavano allegramente in tutta la loro porcaggine.
Da un cassetto erano usciti dei cazzi di lattice di diverse misure e vide sua nonna infilarne uno in culo a sua mamma che anziché lamentarsi parve gradirlo ancor di più.
Le due scopavano ondeggiando le loro tettone, le loro fiche mature colavano umori di piacere, i falli di gomma tappavano tutti i loro buchi.
Uno spettacolo osceno ed eccitante.
Loredana intanto si era chinata a terra, glielo aveva preso in bocca e glielo menava strizzandoglielo fra le grosse tettone.
E così, godendosi quello spettacolo porno in diretta, venne ancora una volta in bocca alla sorella…
Quando le due vacche furono soddisfatte crollarono sul letto esauste e presero sonno quasi subito.
Luca appagato dal pompino tornò turbato in camera sua.
Era esausto e prese sono quasi subito ma quella notte sognò tette di famiglia a tutto spiano.
Al mattino pensò di essersi sognato tutto ma quando aprì gli occhi e vide che sua sorella gli russava accanto senza nulla addosso capì che non era stata una fantasia ma pura realtà.
Si alzò e andò in bagno. Il cazzo gli faceva male per quanto ci aveva dato dentro con Loredana e aveva una pisciata in canna che ci mise parecchi minuti ad uscire.
Il sole era già alto nel cielo e la giornata era bella calda.
Per rimettersi in forze nulla di meglio di una buona colazione.
Infilò solo i jeans e a torso nudo scese in cucina dove ai fornelli trovò sua pro zia Pina che si stava dando da fare per preparare il pranzo.
Non ci fece caso subito distratto e ancora assonnato ma dopo poco si rese conto che a parte il grembiule blu da cuoca la zia non indossava altro.
Visto da davanti il grembiulino copriva tutti i punti più strategici o almeno ci provava ma appena la zia gli voltò la schiena WOW! Dietro non aveva proprio nulla. Solo un laccio blu appena sotto le spalle e un altro in vita col nodo a farfalla.
I grossi glutei della cicciotta 65enne erano in pieno primo piano.
Immediatamente qualcosa gli si smosse fra le gambe.
Certo un conto era togliersi il reggiseno perchè faceva caldo, un altro andare in giro per casa con chiappe e fica al vento.
Ma il meglio non era ancora venuto.
La zia gli preparò subito un caffè e glielo portò caldo, caldo avvicinandosi a lui più che poteva.
A quel punto le due boccione che aveva sul petto per nulla inferiori a quelle di sua sorella scattarono in avanti sgusciando fuori dal grembiule in piena prepotenza.
Lei parve non farci caso come se sbatacchiare quelle grosse mammelle a pera fosse la cosa più normale del mondo ma lui era a un pelo dal farsi saltar fuori il cazzo dai pantaloni tanto più che la zietta aveva due capezzoloni lunghi e duri che parevano non chiedere altro che esser succhiati.
Al principio provò a non fissarli ma poi visto che la donna insisteva tanto nel fargli ondeggiare a venti cm dalla faccia quei due globi di carne allungò un dito e fingendo di suonare una trombetta le strizzò la tetta destra ‘popi popi’ fece.
‘Scherzi sempre tu’ rise zia Giuseppina.
Lui sorrise ma non mollò la presa al seno che gli si scioglieva fra le mani eccitandolo un altra volta.
La zia con uno scatto sollevò il grembiule dalle ginocchia fino alla vita e lo sventolò ‘Che caldo che fa oggi’ disse facendosi aria.
Naturalmente così facendo la sua ficona sbucò fuori in tutto il suo splendore. Una bella gattona dal pelo nero un po’ grigetto con due grosse labbra vaginali che uscivano fuori carnose e intense.
Per l’eccitazione lui le strizzò la tetta ancora più forte.
Non resistette più ‘Zia hai una fica davvero bella lo sai’.
‘Ma dai cosa dici, guardala bene non vedi che ho tutto il pelo grigetto’ e così dicendo vi passò una mano sopra accarezzandosi il clitoride. Quando tolse la mano si vide chiaramente che era unta.
‘A me piace zia, mi mette sete’.
‘Ti mette cosa?’ disse lei.
‘Slurp’ fece il nipote passandosi la lingua sulle labbra.
La vecchia non disse altro. Sollevò una gamba sulla sedia e gliela piazzò dritta in faccia ‘Ecco studiatela bene allora’.
Senza più ritegno lui tirò fuori la lingua e si tuffò a capofitto in quella ficona invitante. Fino a ieri non avrebbe mai fatto una cosa del genere ma nelle ultime 24 ore erano cambiate tante cose.
Ora aveva il coraggio di osare.
Prese a leccarla come aveva già fatto con quella di sua nonna e di sua sorella. Ormai era un formichiere nato.
Nel contempo si sbottonò i jeans e il suo cazzo durissimo apparve in tutta la sua erezione.
La zia Giuseppina non ci girò tanto attorno. Lasciò che si desse da fare con la lingua e subito glielo prese in mano saggiando la durezza e la lunghezza dell’attrezzo.
‘Su dai cosa aspetti. Dai che non mi basta la lingua’ disse e senza indugi si mise poggiata sul tavolo della cucina porgendosi a pecora per lui.
Luca non indugiò, si prese il cazzo fra le mani, si mise alle spalle della vecchia e glielo guidò nella sorca bagnatissima con un sol colpo.
‘OOOOOOOOOOO’ gemette lei mentre lui iniziava a pompare.
‘Che bel cazzo duro che hai Luca. Pompa ti prego pompa che sono tutta una voglia’.
‘Si zia. Ti trombo, ti chiavo tutta, te lo faccio uscire dalla bocca’ disse Luca che afferrate le tettone da dietro abbracciava la zia in tutta la sua stazza pompandole il cazzo nella fica fino ai coglioni.
‘Godo Luca godo’ ululava la vecchia porcona e lui instancabile glielo faceva muovere in tutta la lunghezza su e giù per l’utero regalandole un piacere dietro l’altro.
Ma quello che più lo eccitava erano quelle grosse chiappone che ballonzolavano ritmicamente sotto ai colpi del suo cazzo.
Certo di averle regalato abbastanza piacere alla fica di botto glielo sfilò fuori bello umido dei suoi orgasmi e senza dire nulla glielo infilò in mezzo alla chiappe.
‘Luca ma che fai?’.
‘Ti apro il culo zia perchè ti dispiace?’ rispose lui severo.
‘No no figurati fai pure a te mica posso dire di no. Poi però lo voglio ancora davanti va bene?’.
‘Te lo metto dove vuoi vecchia porcona’ rispose mentre già il cazzo si perdeva tra quei due chiapponi grossi e molli.
‘Aaaaa mi spacchi il culo. Me lo spacchi!’ gemette lei.
‘Si troiona te lo sfondo tutto’ annuì Luca che ormai sentiva il cazzo scivolare nell’accogliente buco del culo della vecchia.
Eccitato iniziò a pompare per farlo entrare fino ai coglioni.
Era un martello pneumatico deciso a sfondarla per benino.
La cappella cominciò a gonfiarsi e poco dopo aprì i coglioni ad una fantastica sborrata che inondò il culo della vecchia.
Stava ancora dando un paio di colpi per svuotarsi tutta la sborra dal cazzo quando si accorse che non erano più soli.
Sfilò di botto il cazzo dal culo di sua zia e con l’uccello che ancora colava sperma fissò sua madre che lo studiava seduta su una sedia lì accanto chiedendosi da quanto tempo fosse lì a guardarlo scopare.
Restò a fissarla, in fondo era sempre sua madre e la cosa gli creava non poco imbarazzo…
Sua madre e sua nonna nude con le loro enormi poppe al vento lesbicavano allegramente in tutta la loro porcaggine.
Da un cassetto erano usciti dei cazzi di lattice di diverse misure e vide sua nonna infilarne uno in culo a sua mamma che anziché lamentarsi parve gradirlo ancor di più.
Le due scopavano ondeggiando le loro tettone, le loro fiche mature colavano umori di piacere, i falli di gomma tappavano tutti i loro buchi.
Uno spettacolo osceno ed eccitante.
Loredana intanto si era chinata a terra, glielo aveva preso in bocca e glielo menava strizzandoglielo fra le grosse tettone.
E così, godendosi quello spettacolo porno in diretta, venne ancora una volta in bocca alla sorella…
Quando le due vacche furono soddisfatte crollarono sul letto esauste e presero sonno quasi subito.
Luca appagato dal pompino tornò turbato in camera sua.
Era esausto e prese sono quasi subito ma quella notte sognò tette di famiglia a tutto spiano.
Al mattino pensò di essersi sognato tutto ma quando aprì gli occhi e vide che sua sorella gli russava accanto senza nulla addosso capì che non era stata una fantasia ma pura realtà.
Si alzò e andò in bagno. Il cazzo gli faceva male per quanto ci aveva dato dentro con Loredana e aveva una pisciata in canna che ci mise parecchi minuti ad uscire.
Il sole era già alto nel cielo e la giornata era bella calda.
Per rimettersi in forze nulla di meglio di una buona colazione.
Infilò solo i jeans e a torso nudo scese in cucina dove ai fornelli trovò sua pro zia Pina che si stava dando da fare per preparare il pranzo.
Non ci fece caso subito distratto e ancora assonnato ma dopo poco si rese conto che a parte il grembiule blu da cuoca la zia non indossava altro.
Visto da davanti il grembiulino copriva tutti i punti più strategici o almeno ci provava ma appena la zia gli voltò la schiena WOW! Dietro non aveva proprio nulla. Solo un laccio blu appena sotto le spalle e un altro in vita col nodo a farfalla.
I grossi glutei della cicciotta 65enne erano in pieno primo piano.
Immediatamente qualcosa gli si smosse fra le gambe.
Certo un conto era togliersi il reggiseno perchè faceva caldo, un altro andare in giro per casa con chiappe e fica al vento.
Ma il meglio non era ancora venuto.
La zia gli preparò subito un caffè e glielo portò caldo, caldo avvicinandosi a lui più che poteva.
A quel punto le due boccione che aveva sul petto per nulla inferiori a quelle di sua sorella scattarono in avanti sgusciando fuori dal grembiule in piena prepotenza.
Lei parve non farci caso come se sbatacchiare quelle grosse mammelle a pera fosse la cosa più normale del mondo ma lui era a un pelo dal farsi saltar fuori il cazzo dai pantaloni tanto più che la zietta aveva due capezzoloni lunghi e duri che parevano non chiedere altro che esser succhiati.
Al principio provò a non fissarli ma poi visto che la donna insisteva tanto nel fargli ondeggiare a venti cm dalla faccia quei due globi di carne allungò un dito e fingendo di suonare una trombetta le strizzò la tetta destra ‘popi popi’ fece.
‘Scherzi sempre tu’ rise zia Giuseppina.
Lui sorrise ma non mollò la presa al seno che gli si scioglieva fra le mani eccitandolo un altra volta.
La zia con uno scatto sollevò il grembiule dalle ginocchia fino alla vita e lo sventolò ‘Che caldo che fa oggi’ disse facendosi aria.
Naturalmente così facendo la sua ficona sbucò fuori in tutto il suo splendore. Una bella gattona dal pelo nero un po’ grigetto con due grosse labbra vaginali che uscivano fuori carnose e intense.
Per l’eccitazione lui le strizzò la tetta ancora più forte.
Non resistette più ‘Zia hai una fica davvero bella lo sai’.
‘Ma dai cosa dici, guardala bene non vedi che ho tutto il pelo grigetto’ e così dicendo vi passò una mano sopra accarezzandosi il clitoride. Quando tolse la mano si vide chiaramente che era unta.
‘A me piace zia, mi mette sete’.
‘Ti mette cosa?’ disse lei.
‘Slurp’ fece il nipote passandosi la lingua sulle labbra.
La vecchia non disse altro. Sollevò una gamba sulla sedia e gliela piazzò dritta in faccia ‘Ecco studiatela bene allora’.
Senza più ritegno lui tirò fuori la lingua e si tuffò a capofitto in quella ficona invitante. Fino a ieri non avrebbe mai fatto una cosa del genere ma nelle ultime 24 ore erano cambiate tante cose.
Ora aveva il coraggio di osare.
Prese a leccarla come aveva già fatto con quella di sua nonna e di sua sorella. Ormai era un formichiere nato.
Nel contempo si sbottonò i jeans e il suo cazzo durissimo apparve in tutta la sua erezione.
La zia Giuseppina non ci girò tanto attorno. Lasciò che si desse da fare con la lingua e subito glielo prese in mano saggiando la durezza e la lunghezza dell’attrezzo.
‘Su dai cosa aspetti. Dai che non mi basta la lingua’ disse e senza indugi si mise poggiata sul tavolo della cucina porgendosi a pecora per lui.
Luca non indugiò, si prese il cazzo fra le mani, si mise alle spalle della vecchia e glielo guidò nella sorca bagnatissima con un sol colpo.
‘OOOOOOOOOOO’ gemette lei mentre lui iniziava a pompare.
‘Che bel cazzo duro che hai Luca. Pompa ti prego pompa che sono tutta una voglia’.
‘Si zia. Ti trombo, ti chiavo tutta, te lo faccio uscire dalla bocca’ disse Luca che afferrate le tettone da dietro abbracciava la zia in tutta la sua stazza pompandole il cazzo nella fica fino ai coglioni.
‘Godo Luca godo’ ululava la vecchia porcona e lui instancabile glielo faceva muovere in tutta la lunghezza su e giù per l’utero regalandole un piacere dietro l’altro.
Ma quello che più lo eccitava erano quelle grosse chiappone che ballonzolavano ritmicamente sotto ai colpi del suo cazzo.
Certo di averle regalato abbastanza piacere alla fica di botto glielo sfilò fuori bello umido dei suoi orgasmi e senza dire nulla glielo infilò in mezzo alla chiappe.
‘Luca ma che fai?’.
‘Ti apro il culo zia perchè ti dispiace?’ rispose lui severo.
‘No no figurati fai pure a te mica posso dire di no. Poi però lo voglio ancora davanti va bene?’.
‘Te lo metto dove vuoi vecchia porcona’ rispose mentre già il cazzo si perdeva tra quei due chiapponi grossi e molli.
‘Aaaaa mi spacchi il culo. Me lo spacchi!’ gemette lei.
‘Si troiona te lo sfondo tutto’ annuì Luca che ormai sentiva il cazzo scivolare nell’accogliente buco del culo della vecchia.
Eccitato iniziò a pompare per farlo entrare fino ai coglioni.
Era un martello pneumatico deciso a sfondarla per benino.
La cappella cominciò a gonfiarsi e poco dopo aprì i coglioni ad una fantastica sborrata che inondò il culo della vecchia.
Stava ancora dando un paio di colpi per svuotarsi tutta la sborra dal cazzo quando si accorse che non erano più soli.
Sfilò di botto il cazzo dal culo di sua zia e con l’uccello che ancora colava sperma fissò sua madre che lo studiava seduta su una sedia lì accanto chiedendosi da quanto tempo fosse lì a guardarlo scopare.
Restò a fissarla, in fondo era sempre sua madre e la cosa gli creava non poco imbarazzo…
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