Una notte particolare
di
SCS
genere
prime esperienze
...non so se il genere è corretto ma non ho trovato altre possibilità....
Non è completo perche se piace continuo se no rimarrà nei miei ricordi.
Scusate la punteggiatura e gli errori vari..ma non ho voglia di correggere ..
come ogni sera tornavamo a piedi dal negozio di ferramenta verso casa. e come ogni sera parlavamo dei problemi accaduti e delle nuove cose che avremmo dovuto fare. nuovi prodotti o servizi da offrire alla clientela. Certo era difficile avere idee geniali rispetto alla grande distribuzione ma io e Paola avevamo una clientela solida e fedele. Quello che ti sto raccontando è un momento della mia e nn solo vita.. che in un attimo si è stravolta . in tutti i sensi. Quella sera, di fine estate, eravamo usciti tardi dal negozio per via di un problema alle casse e abbiamo dovuto sbrigare molte attività cartacee per via che il computer era impazzito. Lungo il viale che ci portava verso casa, una fila di alberi, a destra e a sinistra ci accompagnava con il suono delicato delle foglie che si muovevano e sfregando fra di loro, sì scatenava una musica naturale e quasi armoniosa. Faceva caldo e la brezza portata dal mare vicino, dava sollievo al corpo leggermente sudato. La nostra ci casa distava una 15a di minuti e per arrivarci percorrevano il viale alberato e poi entravamo in una casa in costruzione che ci consentiva di risparmiare qualche minuto. La scorciatoia era però buia e nn priva di ostacoli dovuti al cantiere. Potrei dire che fosse pericoloso per via di alcuni scavi, relativamente profondi, dove sarebbe stato facile cadere. in effetti quella sera la luna era nascosta dalle nuvole che promettevano pioggia. Per alcuni nn passaggi utilizzavo la torcia dello smartphone e andavamo avanti. Quella sera, appunto, mentre stavamo attraversando il retro della costruzione, mi ero accorto di qualcuno che in quel momento aveva avuto la nostra stessa idea. Una scorciatoia. Ci siamo incrociati. io davanti e Paola dietro di me, con una mano sulla mia spalla destra. L'uomo davanti a me alzando lo sguardo mi stava chiedendo di utilizzare la mia torcia per fare strada ed io alzandola, gli avevo indicato la strada. Mentre spostavo lo smartphone mi accorgevo che lui nn era solo ma altri due erano con lui. Vista la strada borbottano qualcosa che voleva essere un saluto, prese la via, gli altri a distanza lo stavano seguendo. La mano di Paola si era staccata dalla mia spalla, ed io presi a camminare come al solito. sotto i miei piedi c'erano calcinacci da tutte le parti e, ad ogni passo si creava un rumore quasi assordante. Dopo alcuni passi però nn sentendo la mano di Paola sulla mia spalla, mi voltavo.
Quello che vedevo era un incubo, il più brutto incubo che potessi mai sognare. Paola era ferma immobile, bloccata. dietro di lei uno dei tre la teneva ferma le braccia, l'altro, di fianco, aveva allungato la mano sulla sua bocca, impedendole qualsiasi rumore. il terzo si stava avvicinando a me. ero impietrito con il telefono fisso su Paola, tutti i miei muscoli nn potevano muoversi.
l'uomo mi prende il telefono e lo spegne. Paola emette dei muguli di paura misti al pianto. Mi riprendo e rivolgendomi all'uomo gli consefno quello che ho. Il portafogli lorogio, regalato da Paola, ma nient'altro, perché altro nn avevamo. Luomo, alzando la mano verso di me con il palmo aperto, mi fa capire che nn gli interessano le quattro cose che ho. Sì avvicina verso di me e in un attimo cala il buio.
Una lucina fioca fioca si intravede dalla parte sinistra della stanza. Ho un forte dolore alla testa e mi accorgo che riesco a malapena aprire l'occhio sinistro. la lucina che vedo è una lampada led con un colore strano, indefinito.
cerco di alzarmi ma nn posso. mi accorgo tutto ad un tratto della mia completa impossibilità a muovere il ben che minimo arto. solo la testa può muoversi ma solo verso sinistra e di pochi centimetri. qualcosa mi impedisce um libero movimento.
la luce proviene dalla stanza di fianco e da questa provengono dei lamenti.
Non capisco cosa stia succedendo ma poco a poco i miei sensi sì riappropriano del corpo e lì in quel momento capisco.
Paola sta subendo una violenza.. la mia Paola, il mio amore e di là e io posso solo sentire i suoi lamenti.
Ora sono completamente in me ma impotente.. dalla stanza continuo a sentire lei che urla. sono urla soffocate, basse e coperte dal respiro affannoso di un uomo. Sento che il respiro è cosi forte perché nn è di un uomo solo ma almeno due.
Nella mia testa l'immagine di lei è vivida come più della realtà.. ma quello che immagino è lì a pochi metri da me e solo la mia immagine mi mostra quello che sta accadendo. Lui sopra di lei che la stupra forte e l'altro che la riempie in bocca. ecco perché nn riesce ad urlare.. penso.
d'un tratto tutto si ferma. vedo arrivare ino dei tre che mi alza e mi mette seduto. Capisco ora che ero legato ad una sedia e la testa fissata al poggiatesta. forse una sedia da barbiere o qualcosa del genere. gli urlo in faccia tutto quello che avevo dentro ma un pugno diritto alla tempia mi stordisce.
Riapro gli occhi, anzi solo quello sinistro e quello che vedo davanti a me mi lascia se la fiato.
l'uomo, dopo avermi colpito, mi ha spostato nella stanza dove prima avevo visto il led.
Paola è distesa su una croce, due assi incrociate, le braccia distese e legate agli estremi, non erano stirate anzi avevano la curva all'altezza del gomito come se i tre nn volessero che sentisse dolore per la postura. le caviglie erano anch'esse legate alle travi, erano spalancate e leggermente piegate in maniera che potessero essere aperte a.ncora di più ma ferme all'altezza delle caviglie.
la testa era leggermente reclinata all'indietro e nn vedevo il suo viso.
sentivo il suo respiro profondo. il suo torace andare su e giù con ritmo frenetico.uno dei tre si avvicinò a me e sussurrando al .io orecchio mi avvisa che se provassi nuovamente ad urlare, nn avrebbero avuto pietà né di me e soprattutto di Paola.
Piansi come se la vita mi stesse portando via tutto e lo potevo vedere davanti ai miei occhi.. mentre piangevo .. uno dei tre si era avvicinato a Paola e la stava accarezzando i capelli. lei nn piangeva più.. lui si avvicinava con la bocca al suo orecchio e vedevo che diceva qualcosa .. nn capisco nulla ma vedevo che sul viso di lei le smorfie di paura si stendevano come se stesse ringraziando per in regalo.
La bacio e vidi la sua lingua penetrarla come fosse il suo membro.. lei assecondava. spostava la testa verso il basso per accogliere meglio la sua lingua...
ero sconvolto.. come poteva Paola ricambiare quell'atto così intimo.. come?
le urlai a bassa voce che ero lì e vedevo tutto.. lei alzo la testa.. fissandomi mi disse: amore mi hanno promesso che se stiamo tranquilli nn saranno cattivi con noi.. ti prego amore mio .. ti amo.
nn fini la frase che l'uomo spinse in giù la testa di Paola e riprese a lavorarla con la lingua. Da dietro spuntarono i due altri compari.. uno aveva delle cinghie che sembravano di cuoio tipo redini fa cavallo.. l'altro aveva una specie di borsa 48 ore di alliminio.
le cinghie capii ben presto a cosa servissero. l'uomo le avvolse sulle cosce di lei e le affrancò in basso nn vedevo bene dove ma poteva adeguatamente moderare la tensione.. le tirava e le cosce di Paola si aprivano.. le tiro al massimo dello sforzo che Paola potesse reggere ma senza dolore, dovevano garantire l'apertura massima della sua figa ma senza infliggere dolore.. era assurdo la stavano stuprando ma cercavano di trattarla bene.
l'uomo che la stava baciando smise d'un tratto e chiese se avessero finito e la risposta era affermativa. entrambi con in sorriso dissero certo che è pronta.
poi rivolgendosi a me l'uomo disse; adesso lei proverà un piacere ed un orgasmo che sarà la fine e l'inizio della sua vita sessuale e della tua.
a quelle parole rimasi interdetto.
l'uomo delle cinghie si spoglio nudo. il suo cazzo era duro e pronto ma si diresse con la bocca verso la figa di mia moglie.
lei sussultò. staccò la bocca e prese a leccarla dalle caviglie.
mentre la leccava vedevo che dal suo cazzo usciva il liquido pre eiaculatorio e colava.
mentre la lingua passava avanti e indietro con le mani accarezzava tutta la lunghezza delle cosce.
laltro davanti aveva ripreso a baciarla, con più veemenza.
Paola nn si lamentava più, dalla sua gola sia sentivano suoni bassi come di una porta che sbatte in lontananza , suoni bassi ma secchi.
non vedevo il suo viso ma la sua figa si. era bagnata. Paola stava godendo.
Non è completo perche se piace continuo se no rimarrà nei miei ricordi.
Scusate la punteggiatura e gli errori vari..ma non ho voglia di correggere ..
come ogni sera tornavamo a piedi dal negozio di ferramenta verso casa. e come ogni sera parlavamo dei problemi accaduti e delle nuove cose che avremmo dovuto fare. nuovi prodotti o servizi da offrire alla clientela. Certo era difficile avere idee geniali rispetto alla grande distribuzione ma io e Paola avevamo una clientela solida e fedele. Quello che ti sto raccontando è un momento della mia e nn solo vita.. che in un attimo si è stravolta . in tutti i sensi. Quella sera, di fine estate, eravamo usciti tardi dal negozio per via di un problema alle casse e abbiamo dovuto sbrigare molte attività cartacee per via che il computer era impazzito. Lungo il viale che ci portava verso casa, una fila di alberi, a destra e a sinistra ci accompagnava con il suono delicato delle foglie che si muovevano e sfregando fra di loro, sì scatenava una musica naturale e quasi armoniosa. Faceva caldo e la brezza portata dal mare vicino, dava sollievo al corpo leggermente sudato. La nostra ci casa distava una 15a di minuti e per arrivarci percorrevano il viale alberato e poi entravamo in una casa in costruzione che ci consentiva di risparmiare qualche minuto. La scorciatoia era però buia e nn priva di ostacoli dovuti al cantiere. Potrei dire che fosse pericoloso per via di alcuni scavi, relativamente profondi, dove sarebbe stato facile cadere. in effetti quella sera la luna era nascosta dalle nuvole che promettevano pioggia. Per alcuni nn passaggi utilizzavo la torcia dello smartphone e andavamo avanti. Quella sera, appunto, mentre stavamo attraversando il retro della costruzione, mi ero accorto di qualcuno che in quel momento aveva avuto la nostra stessa idea. Una scorciatoia. Ci siamo incrociati. io davanti e Paola dietro di me, con una mano sulla mia spalla destra. L'uomo davanti a me alzando lo sguardo mi stava chiedendo di utilizzare la mia torcia per fare strada ed io alzandola, gli avevo indicato la strada. Mentre spostavo lo smartphone mi accorgevo che lui nn era solo ma altri due erano con lui. Vista la strada borbottano qualcosa che voleva essere un saluto, prese la via, gli altri a distanza lo stavano seguendo. La mano di Paola si era staccata dalla mia spalla, ed io presi a camminare come al solito. sotto i miei piedi c'erano calcinacci da tutte le parti e, ad ogni passo si creava un rumore quasi assordante. Dopo alcuni passi però nn sentendo la mano di Paola sulla mia spalla, mi voltavo.
Quello che vedevo era un incubo, il più brutto incubo che potessi mai sognare. Paola era ferma immobile, bloccata. dietro di lei uno dei tre la teneva ferma le braccia, l'altro, di fianco, aveva allungato la mano sulla sua bocca, impedendole qualsiasi rumore. il terzo si stava avvicinando a me. ero impietrito con il telefono fisso su Paola, tutti i miei muscoli nn potevano muoversi.
l'uomo mi prende il telefono e lo spegne. Paola emette dei muguli di paura misti al pianto. Mi riprendo e rivolgendomi all'uomo gli consefno quello che ho. Il portafogli lorogio, regalato da Paola, ma nient'altro, perché altro nn avevamo. Luomo, alzando la mano verso di me con il palmo aperto, mi fa capire che nn gli interessano le quattro cose che ho. Sì avvicina verso di me e in un attimo cala il buio.
Una lucina fioca fioca si intravede dalla parte sinistra della stanza. Ho un forte dolore alla testa e mi accorgo che riesco a malapena aprire l'occhio sinistro. la lucina che vedo è una lampada led con un colore strano, indefinito.
cerco di alzarmi ma nn posso. mi accorgo tutto ad un tratto della mia completa impossibilità a muovere il ben che minimo arto. solo la testa può muoversi ma solo verso sinistra e di pochi centimetri. qualcosa mi impedisce um libero movimento.
la luce proviene dalla stanza di fianco e da questa provengono dei lamenti.
Non capisco cosa stia succedendo ma poco a poco i miei sensi sì riappropriano del corpo e lì in quel momento capisco.
Paola sta subendo una violenza.. la mia Paola, il mio amore e di là e io posso solo sentire i suoi lamenti.
Ora sono completamente in me ma impotente.. dalla stanza continuo a sentire lei che urla. sono urla soffocate, basse e coperte dal respiro affannoso di un uomo. Sento che il respiro è cosi forte perché nn è di un uomo solo ma almeno due.
Nella mia testa l'immagine di lei è vivida come più della realtà.. ma quello che immagino è lì a pochi metri da me e solo la mia immagine mi mostra quello che sta accadendo. Lui sopra di lei che la stupra forte e l'altro che la riempie in bocca. ecco perché nn riesce ad urlare.. penso.
d'un tratto tutto si ferma. vedo arrivare ino dei tre che mi alza e mi mette seduto. Capisco ora che ero legato ad una sedia e la testa fissata al poggiatesta. forse una sedia da barbiere o qualcosa del genere. gli urlo in faccia tutto quello che avevo dentro ma un pugno diritto alla tempia mi stordisce.
Riapro gli occhi, anzi solo quello sinistro e quello che vedo davanti a me mi lascia se la fiato.
l'uomo, dopo avermi colpito, mi ha spostato nella stanza dove prima avevo visto il led.
Paola è distesa su una croce, due assi incrociate, le braccia distese e legate agli estremi, non erano stirate anzi avevano la curva all'altezza del gomito come se i tre nn volessero che sentisse dolore per la postura. le caviglie erano anch'esse legate alle travi, erano spalancate e leggermente piegate in maniera che potessero essere aperte a.ncora di più ma ferme all'altezza delle caviglie.
la testa era leggermente reclinata all'indietro e nn vedevo il suo viso.
sentivo il suo respiro profondo. il suo torace andare su e giù con ritmo frenetico.uno dei tre si avvicinò a me e sussurrando al .io orecchio mi avvisa che se provassi nuovamente ad urlare, nn avrebbero avuto pietà né di me e soprattutto di Paola.
Piansi come se la vita mi stesse portando via tutto e lo potevo vedere davanti ai miei occhi.. mentre piangevo .. uno dei tre si era avvicinato a Paola e la stava accarezzando i capelli. lei nn piangeva più.. lui si avvicinava con la bocca al suo orecchio e vedevo che diceva qualcosa .. nn capisco nulla ma vedevo che sul viso di lei le smorfie di paura si stendevano come se stesse ringraziando per in regalo.
La bacio e vidi la sua lingua penetrarla come fosse il suo membro.. lei assecondava. spostava la testa verso il basso per accogliere meglio la sua lingua...
ero sconvolto.. come poteva Paola ricambiare quell'atto così intimo.. come?
le urlai a bassa voce che ero lì e vedevo tutto.. lei alzo la testa.. fissandomi mi disse: amore mi hanno promesso che se stiamo tranquilli nn saranno cattivi con noi.. ti prego amore mio .. ti amo.
nn fini la frase che l'uomo spinse in giù la testa di Paola e riprese a lavorarla con la lingua. Da dietro spuntarono i due altri compari.. uno aveva delle cinghie che sembravano di cuoio tipo redini fa cavallo.. l'altro aveva una specie di borsa 48 ore di alliminio.
le cinghie capii ben presto a cosa servissero. l'uomo le avvolse sulle cosce di lei e le affrancò in basso nn vedevo bene dove ma poteva adeguatamente moderare la tensione.. le tirava e le cosce di Paola si aprivano.. le tiro al massimo dello sforzo che Paola potesse reggere ma senza dolore, dovevano garantire l'apertura massima della sua figa ma senza infliggere dolore.. era assurdo la stavano stuprando ma cercavano di trattarla bene.
l'uomo che la stava baciando smise d'un tratto e chiese se avessero finito e la risposta era affermativa. entrambi con in sorriso dissero certo che è pronta.
poi rivolgendosi a me l'uomo disse; adesso lei proverà un piacere ed un orgasmo che sarà la fine e l'inizio della sua vita sessuale e della tua.
a quelle parole rimasi interdetto.
l'uomo delle cinghie si spoglio nudo. il suo cazzo era duro e pronto ma si diresse con la bocca verso la figa di mia moglie.
lei sussultò. staccò la bocca e prese a leccarla dalle caviglie.
mentre la leccava vedevo che dal suo cazzo usciva il liquido pre eiaculatorio e colava.
mentre la lingua passava avanti e indietro con le mani accarezzava tutta la lunghezza delle cosce.
laltro davanti aveva ripreso a baciarla, con più veemenza.
Paola nn si lamentava più, dalla sua gola sia sentivano suoni bassi come di una porta che sbatte in lontananza , suoni bassi ma secchi.
non vedevo il suo viso ma la sua figa si. era bagnata. Paola stava godendo.
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