Ho trovato un amante alla mia ragazza e l’ho preso nel culo - 4
di
maschioveneto
genere
bisex
Io ero come in stato catatonico, davanti allo schermo del computer a guardare quelle due ore di scopata.
La prima cosa che feci fu andare in cesso e spararmi un segone da chilo. Dopo di che mi misi a piangere. Dopo di che mi incazzai con me stesso, con Marco ed in fine con Giulia.
Non mi reputo Cuckold, ma il contesto in cui si era prefigurata sta situazione inevitabilmente mi aveva arrapato come una iena, Marco si è scopato la mia ragazza perché voleva fottersi me! E vedere giulia così assatanata per lo stesso cazzo che bramavo io mi ha mandato fuori di testa
Giulia mi ha deluso. Io sono di mente aperta, se vuoi una relazione aperta mi va bene, purché sia chiaro e trasparente, che Giulia avesse ceduto a Marco lo vedevo come un tradimento della fiducia che gli davo e mi dava una forte delusione, contemporaneamente però mi dicevo che il primo a comportarsi di merda ero io e che obiettivamente me l’ero cercata.
Questo però Giulia non poteva saperlo.
La conclusione di tutto il flusso di coscienza a cui ero andato in contro in finale si può riassumere in questo:
“Se lo devo prendere in culo io, allora lo prendi in culo anche tu.”
Non mi aveva mai dato il culo in 10 anni di relazione, grazie a dio Marco non glielo aprì, ma tutte le attenzioni che avevo dato a Giulia fino quel giorno, non gliele avrei concesse da quel momento in avanti.
Mi sarei preso quello che volevo e da quel momento in avanti il mio piacere avrebbe avuto la precedenza sul suo. Almeno così ragionavo sul primo momento.
La sera seguente Giulia era a casa mia, si comportava come se nulla fosse, qualcosa era scattato in lei, la vedevo più sicura di se e si divertiva a stuzzicarmi, decisi di stare al gioco e, mentre stava lavando i piatti mi misi dietro di lei a strusciare il pacco sul suo culo, d’istinto inarcò la schiena spingendo il suo culo sul mio pacco, allora afferrai i capelli con una mano, col bacino la bloccai contro il lavello e gli tirai uno schiaffone pesantissimo sul culo. Capì subito l’antifona, sarebbe stata una scopata molto aggressiva, ma non immaginava quanto: la strattonai per i capelli fino alla camera da letto, lei mi lasciò fare cacciando qualche urletto se tiravo troppo i capelli. Pensando a come avesse avuto un ruolo attivo, quasi dominante durante molte fasi della scopata con Marco e vendendola sottomessa in questo modo adesso, mi venne ancora più voglia di trattarla male, la spinsi quindi sul letto a pancia in giù e gli salii sopra, la spogliai completamente e a quel punto gli legai le braccia dietro la schiena con un paio di manette che tenevano bloccati i polsi ed un laccio che teneva fermi i gomiti in modo da tenere gli avanbracci paralleli in mezzo alle scapole, ed in fine la bendai e gli misi un paio di cuffie con musica ad alto volume per isolarla completamente. Era in mia totale balia. La misi quindi in ginocchio e iniziai a scopargli la gola, quindi la chinai a 90 e iniziai a leccargliela quasi a voler sentire se era rimasto il sapore di Marco, ma a quanto pare era in un lago di umori e gli unici sapori che si sentivano erano quelli di Giulia. A quel punto arrivai alla sorpresa: iniziai a scoparla e nel mentre buttai un po’ di lubrificante sul buco del culo, si rese conto delle mie intenzioni solo quando gli infilai il pollice nel culo: fece uno scatto in avanti ma la bloccai strattonandogli i capelli.
- Aahh! No il culo no dai!
Mi stesi sopra di lei e gli tolsi la cuffia e gli dissi
- Più resistenza fai più ti farà male
Capita l’antifona andò fuori di testa iniziò a dimenarsi come meglio poteva a supplicarmi a dirmi che aveva paura, ma bendata e con le braccia legate in quel modo non aveva scampo, l’afferrai per le caviglie e la rimisi a pancia in giù presi una gagball che avevo preparato, gliela ficcai in bocca e la legai dietro alla nuca impedendogli di poter parlare, quindi gli rimisi le cuffie e tornai a scoparla e rinfilai il pollice nel culo, poi passai indice e medio, intanto lei si muoveva per stimolarmi il cazzo dentro di lei sperando di farmi venire prima che la inculassi, passai quindi dalle dita ai dildi iniziai con uno con un diametro di 2 cm e lo usai per scopargli il culo e allenare bene lo sfintere, dopo una decina di minuti che glielo trapanavo con quello passai ad un diametro di 3 cm e feci lo stesso trattamento lei mugugnava e cercava di muovere il culo a quel punto lo sfintere rimaneva pure leggermente aperto, aggiunsi altro lubrificante e mi accinsi a entrare col mio cazzo che pur non enorme, nel punto più largo raggiunge un diametro di 5 cm, non gli diedi tempo di realizzare che ero io entrai a botta sicura infilandoglielo subito fino in fondo, lei si dimenò e urlò per quanto possibile con una gagball in bocca, mi supplicava di smetterla e ormai stava piangendo. Una volta entrato rimasi fermo per almeno un minuto e lei si calmò, quindi lo tirai fuori completamente, di colpo, gli fece ancora male ma di meno, infatti emise un urletto ma non si scompose e si accasciò rilassando i muscoli a quel punto rientrai più piano e iniziai un movimento lento. Volevo che alla fine gli piacesse, volevo che nonostante il dolore iniziale alla fine mi implorasse di continuare, abbondai quindi di lubrificante e proseguii con l’inculata pian piano presi un ritmo che iniziai ad aumentare progressivamente , dopo 5 minuti avevo un ritmo normale e lei iniziava ad accompagnare il movimento, gli stava piacendo, a questo punto slegai le braccia e le rilegai alla testata del letto e la girai a pancia in su, gli misi un cuscino sotto il culo e tornai a scopargli il culo, lei accolse la nuova posizione allargando le gambe spontaneamente, a questo punto tolsi le cuffie e la gagball permettendogli di ascoltare e parlare mentre la inculavo:
L - Hai visto che alla fine ti sta piacendo?
G - Sei uno stronzo!
L - Ammettilo che ti piace!
G - Mi hai fatto male!
L - Vuoi che smetto?
G - …no…!
L - Dimmi che ti piace
G - Mi piace.
L - Dimmi che vuoi che continuo
G - Voglio che continui!
L - Perché?
G - Perché cosa?
L - Perché ti piace? Perché vuoi che continui?
G - In che senso?
L – perché sei una troia!
G - ….
L – Dillo!
G – Voglio che continui perché sono una troia…!
L – Ea chi appartieni?
G – A te, appartengo a te, sono la tua troia, ora taci e scopami, non fermarti, continua a spaccarmi il culo!
Ed io continuai, aumentai il ritmo per un altro quarto d’ora, la inculavo mordendogli le tette, aggiunsi un dildo che gli infilai nella figa mentre gli trapanavo il culo fino a che non venni con una sborrata da quintale che gli riversai nel culo. Lei esausta non era ancora venuta e quando mi fermai mi implorò di continuare.
- Se provi a proferire verbo un'altra volta ti rimetto al gagball.
La lasciai bendata e legata al letto gli rimisi le cuffie, andai a prendermi una birra in frigo e mi sedetti su una poltrona di fronte al letto guardandola in silenzio.
Non poteva ne vedere ne sentire nulla.
- CONTINUA -
La prima cosa che feci fu andare in cesso e spararmi un segone da chilo. Dopo di che mi misi a piangere. Dopo di che mi incazzai con me stesso, con Marco ed in fine con Giulia.
Non mi reputo Cuckold, ma il contesto in cui si era prefigurata sta situazione inevitabilmente mi aveva arrapato come una iena, Marco si è scopato la mia ragazza perché voleva fottersi me! E vedere giulia così assatanata per lo stesso cazzo che bramavo io mi ha mandato fuori di testa
Giulia mi ha deluso. Io sono di mente aperta, se vuoi una relazione aperta mi va bene, purché sia chiaro e trasparente, che Giulia avesse ceduto a Marco lo vedevo come un tradimento della fiducia che gli davo e mi dava una forte delusione, contemporaneamente però mi dicevo che il primo a comportarsi di merda ero io e che obiettivamente me l’ero cercata.
Questo però Giulia non poteva saperlo.
La conclusione di tutto il flusso di coscienza a cui ero andato in contro in finale si può riassumere in questo:
“Se lo devo prendere in culo io, allora lo prendi in culo anche tu.”
Non mi aveva mai dato il culo in 10 anni di relazione, grazie a dio Marco non glielo aprì, ma tutte le attenzioni che avevo dato a Giulia fino quel giorno, non gliele avrei concesse da quel momento in avanti.
Mi sarei preso quello che volevo e da quel momento in avanti il mio piacere avrebbe avuto la precedenza sul suo. Almeno così ragionavo sul primo momento.
La sera seguente Giulia era a casa mia, si comportava come se nulla fosse, qualcosa era scattato in lei, la vedevo più sicura di se e si divertiva a stuzzicarmi, decisi di stare al gioco e, mentre stava lavando i piatti mi misi dietro di lei a strusciare il pacco sul suo culo, d’istinto inarcò la schiena spingendo il suo culo sul mio pacco, allora afferrai i capelli con una mano, col bacino la bloccai contro il lavello e gli tirai uno schiaffone pesantissimo sul culo. Capì subito l’antifona, sarebbe stata una scopata molto aggressiva, ma non immaginava quanto: la strattonai per i capelli fino alla camera da letto, lei mi lasciò fare cacciando qualche urletto se tiravo troppo i capelli. Pensando a come avesse avuto un ruolo attivo, quasi dominante durante molte fasi della scopata con Marco e vendendola sottomessa in questo modo adesso, mi venne ancora più voglia di trattarla male, la spinsi quindi sul letto a pancia in giù e gli salii sopra, la spogliai completamente e a quel punto gli legai le braccia dietro la schiena con un paio di manette che tenevano bloccati i polsi ed un laccio che teneva fermi i gomiti in modo da tenere gli avanbracci paralleli in mezzo alle scapole, ed in fine la bendai e gli misi un paio di cuffie con musica ad alto volume per isolarla completamente. Era in mia totale balia. La misi quindi in ginocchio e iniziai a scopargli la gola, quindi la chinai a 90 e iniziai a leccargliela quasi a voler sentire se era rimasto il sapore di Marco, ma a quanto pare era in un lago di umori e gli unici sapori che si sentivano erano quelli di Giulia. A quel punto arrivai alla sorpresa: iniziai a scoparla e nel mentre buttai un po’ di lubrificante sul buco del culo, si rese conto delle mie intenzioni solo quando gli infilai il pollice nel culo: fece uno scatto in avanti ma la bloccai strattonandogli i capelli.
- Aahh! No il culo no dai!
Mi stesi sopra di lei e gli tolsi la cuffia e gli dissi
- Più resistenza fai più ti farà male
Capita l’antifona andò fuori di testa iniziò a dimenarsi come meglio poteva a supplicarmi a dirmi che aveva paura, ma bendata e con le braccia legate in quel modo non aveva scampo, l’afferrai per le caviglie e la rimisi a pancia in giù presi una gagball che avevo preparato, gliela ficcai in bocca e la legai dietro alla nuca impedendogli di poter parlare, quindi gli rimisi le cuffie e tornai a scoparla e rinfilai il pollice nel culo, poi passai indice e medio, intanto lei si muoveva per stimolarmi il cazzo dentro di lei sperando di farmi venire prima che la inculassi, passai quindi dalle dita ai dildi iniziai con uno con un diametro di 2 cm e lo usai per scopargli il culo e allenare bene lo sfintere, dopo una decina di minuti che glielo trapanavo con quello passai ad un diametro di 3 cm e feci lo stesso trattamento lei mugugnava e cercava di muovere il culo a quel punto lo sfintere rimaneva pure leggermente aperto, aggiunsi altro lubrificante e mi accinsi a entrare col mio cazzo che pur non enorme, nel punto più largo raggiunge un diametro di 5 cm, non gli diedi tempo di realizzare che ero io entrai a botta sicura infilandoglielo subito fino in fondo, lei si dimenò e urlò per quanto possibile con una gagball in bocca, mi supplicava di smetterla e ormai stava piangendo. Una volta entrato rimasi fermo per almeno un minuto e lei si calmò, quindi lo tirai fuori completamente, di colpo, gli fece ancora male ma di meno, infatti emise un urletto ma non si scompose e si accasciò rilassando i muscoli a quel punto rientrai più piano e iniziai un movimento lento. Volevo che alla fine gli piacesse, volevo che nonostante il dolore iniziale alla fine mi implorasse di continuare, abbondai quindi di lubrificante e proseguii con l’inculata pian piano presi un ritmo che iniziai ad aumentare progressivamente , dopo 5 minuti avevo un ritmo normale e lei iniziava ad accompagnare il movimento, gli stava piacendo, a questo punto slegai le braccia e le rilegai alla testata del letto e la girai a pancia in su, gli misi un cuscino sotto il culo e tornai a scopargli il culo, lei accolse la nuova posizione allargando le gambe spontaneamente, a questo punto tolsi le cuffie e la gagball permettendogli di ascoltare e parlare mentre la inculavo:
L - Hai visto che alla fine ti sta piacendo?
G - Sei uno stronzo!
L - Ammettilo che ti piace!
G - Mi hai fatto male!
L - Vuoi che smetto?
G - …no…!
L - Dimmi che ti piace
G - Mi piace.
L - Dimmi che vuoi che continuo
G - Voglio che continui!
L - Perché?
G - Perché cosa?
L - Perché ti piace? Perché vuoi che continui?
G - In che senso?
L – perché sei una troia!
G - ….
L – Dillo!
G – Voglio che continui perché sono una troia…!
L – Ea chi appartieni?
G – A te, appartengo a te, sono la tua troia, ora taci e scopami, non fermarti, continua a spaccarmi il culo!
Ed io continuai, aumentai il ritmo per un altro quarto d’ora, la inculavo mordendogli le tette, aggiunsi un dildo che gli infilai nella figa mentre gli trapanavo il culo fino a che non venni con una sborrata da quintale che gli riversai nel culo. Lei esausta non era ancora venuta e quando mi fermai mi implorò di continuare.
- Se provi a proferire verbo un'altra volta ti rimetto al gagball.
La lasciai bendata e legata al letto gli rimisi le cuffie, andai a prendermi una birra in frigo e mi sedetti su una poltrona di fronte al letto guardandola in silenzio.
Non poteva ne vedere ne sentire nulla.
- CONTINUA -
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