Inaspettatamente cuck
di
maschioveneto
genere
tradimenti
Era una serata come tante, aperitivo e cena fuori con gli amici, a fine serata salutiamo tutti ed io e la mia compagna decidiamo di fermarci a bere l’ultimo in un bar a cui siamo particolarmente affezionati.
È li che Francesco attaccò bottone. Mai visto prima, molto giovanile. Non so come, riuscì a rompere il ghiaccio prima con qualche battuta e poi spaziando su vari argomenti, molto efficace il suo metodo, non imponeva mai il suo pensiero, ma appena trovava un argomento che suscitasse il nostro interesse ci poneva domande, voleva sapere la nostra opinione.
Di solito in queste situazioni ad attaccare la chiacchiera è sempre qualche soggetto devastato dall’alcool, lui invece sembrava perfettamente sobrio nonostante stesse bevendo pure lui.
Di norma cerco di non chiacchierare con sconosciuti, sono abbastanza introverso e non ho voglia di annoiarmi con gente che non conosco. Il suo atteggiamento però era magnetico, manteneva sempre viva la discussione, senza essere banale e senza creare conflitti. Dopo circa mezz’ora di chiacchiere eravamo in tema alcool e cominciò ad elencare le varie bottiglie che teneva in casa, vino, gin, rum, whisky, aveva di tutto e, dato che abitava a 50 metri, decise che dovevamo assolutamente passare da lui, poiché voleva farci provare alcuni di questi prodotti. Noi ci lasciammo convincere facilmente, non era tardi, lui era simpatico e non c’era motivo di rifiutare una bevuta gratis. Andammo quindi a casa sua, un appartamento abbastanza moderno, piuttosto ampio per una persona sola, molto ordinato e pulito.
Ci fece accomodare in soggiorno, un openspace con cucina ad isola, dove si mise subito all’opera tirando fuori bicchieri e servendoci vari assaggi per poi offrirci un cocktail a nostra scelta. Io optai per un negroni lei per un gin tonic mentre lui si aprì una bottiglia di vino bianco e ci accomodammo sul divano.
La serata continuò con sempre più entusiasmo e l’alcool cominciò a farsi sentire: mentre si parlava di rapporti amorosi, si sfociò a parlare di pratiche sessuali.
In un momento di lucidità mi domandai che diavolo stesse succedendo: ero con la mia compagna a parlare di sesso, a casa di un tizio mai visto prima, entrambi ubriachi, come se fosse la cosa più normale del mondo. Sul momento, realizzare questo pensiero mi fece sorridere, intanto lei elogiava la mia fantasia e le mie prestazioni e la cosa mi rese orgoglioso: “uh! lui dura una cifra, non è soddisfatto se non raggiungo l’orgasmo e ogni volta si inventa qualche posizione nuova da provare!” “ah però! Magari un giorno mi darai lezione allora! - disse volgendomi lo sguardo – e lei com’è? fantasiosa pure lei?” esplosi a ridere per l’invito a dargli lezione e gli confermai che non potevo lamentarmi di nulla “è un ottima partner e mi concede libero sfogo alle mie fantasie!” “eh ma allora sei proprio la compagna perfetta! Magari trovassi una come te! Però non vi ho ancora visto darvi segni di affetto, se non fosse che uscite in coppia si potrebbe pensare che non stiate nemmeno assieme, datevi un bacio ogni tanto no?!”
Presa come una sfida lei si rivolse a me prendendomi per il bavero e mi ficcò un metro di lingua in bocca. Sul momento sorpreso, mi lasciai poi andare ad un bacio appassionato, nel mentre lui si avvicinò a noi e mentre ci staccavamo disse “ragazzi ho detto un bacio, se fate così inizio a sentirmi il terzo incomodo, se dovete andarci pesanti almeno fatemi partecipare!” non feci in tempo a realizzare cosa avesse appena detto che vidi la mia compagna voltarsi verso di lui e riservargli il medesimo trattamento che aveva appena riservato a me.
Rimasi basito, non riuscivo a credere a quello che vedevo: si stava limonando Francesco davanti ai miei occhi! Mentre lo baciava ad un certo punto aprì gli occhi e mi cacciò uno sguardo pieno di voglia e, per quanto possibile, un sorriso provocatorio. Vedendomi scioccato allungò la mano e mi prese in mano il pacco attraverso le braghe. “amore ma che cazz..” Francesco si staccò dalle sue labbra “questo è un risvolto inaspettato ma molto apprezzato” lei quindi allungò l’altra mano sul suo pacco mentre lui l’afferrò per i capelli ed iniziò a baciargli il collo mandandola definitivamente in estasi. Tornò a baciarmi e iniziò a slacciare ad entrambi la cintura ci tirò fuori il cazzo ed iniziò a segarci.
Io non mi aspettavo nulla del genere ed ero praticamente sotto shock: il mio cazzo non rispose, mentre Francesco mostrò una dotazione non indifferente. Per ravvivarmi provò a succhiarmelo un po’ ed intanto prese la mano di Francesco e se la pose sulla cintura per invitarlo a spogliarla mentre con l’altra mano continuava a segarlo, lui mi guardò in cerca di un consenso, ma in quel momento non riuscivo a connettere e lui recepì il mio silenzio come un assenso, con un paio di agili mosse le tolse braghe e mutande, per poi chinarsi dietro di lei e iniziare a leccargli la passera con una passione che raramente si può osservare. A quel punto il piacere la rese incapace di ogni azione, interruppe il pompino mi pose una mano sulla nuca e mi sussurrò all’orecchio “Ti amo!”. Quindi si girò e come un’assatanata iniziò un 69 con Francesco, succhiandogli il cazzo con una foga mai vista. Francesco interruppe la leccata e volgendo lo sguardo a me seduto a fianco a loro col cazzo di fuori, esclamò “Cazzo amico è fantastica!” quindi la fece alzare, si spogliarono completamente e la stese supina sul divano e iniziò a scoparla e limonarla contemporaneamente.
Dalla mia posizione potevo vedere perfettamente la scena: lei bella come il sole era palesemente un lago e lui, che nonostante gli anni presentava un fisico scolpito, la stantuffava come un martello pneumatico, alternando la lingua in bocca a morsi sulle tette, durante i quali lei volgeva lo sguardo libidinoso verso di me, a volte allungando la mano per cercare un contatto.
Vederla godere e cercare il mio coinvolgimento mi fece arrapare, nella sua testa Francesco era poco più che un vibratore col quale giocare insieme a me, fu così che mi trovai con il cazzo di marmo, lei se ne accorse e tentò di afferrarlo ma glielo impedii, volevo vederla godere dell’altro. Lei capì l’antifona e si concentrò su Francesco facendosi scopare come se non ci fossi.
Dopo qualche minuto in cui lui continuò a scoparla sempre più forte si fermò la fece girare a pecorina col viso rivolto verso di me, gli afferrò i capelli e la sollevò, scopandola da dietro con le braccia di lei a penzoloni che lo cercavano alle sue spalle, il suo viso deformato dal piacere e le sue tette che rimbalzavano sotto i colpi di lui erano una visione celestiale, i suoi urli erano musica ed io volevo godermi lo spettacolo fino in fondo, mi accomodai in fondo al divano con le mani distanti dal cazzo per non cedere alla tentazione di segarmi guardandoli.
Dopo un tempo che mi parve infinito, di quel trattamento, lasciò i capelli, la spinse con la faccia sul divano e il sedere in alto e vidi a quel punto che gli aveva infilato due dita nel culo lubrificato con abbondante saliva e mentre continuava a scoparla mi disse di prendere il gel che stava dentro un armadietto vicino a me, glielo passai e lubrificò ulteriormente culo e cazzo e lei a quel punto capì cosa stava per succedere “no il culo no! Nemmeno lui mi scopa in culo!” era vero, quel sedere era vergine e non ero riuscito mai a romperglielo, ma lui non sentì ragioni “tu pensa a godere, su dove infilartelo ci penso io!” salì sul divano con entrambi i piedi afferrò le sue mani e gliele bloccò dietro la schiena, quindi si mise sopra di lei e puntò il cazzo sul culo già allargato dalle dita e scese, deciso ed inesorabile nel culo di lei che cacciò un urlo straziante.
Gli diede pochi secondi per abituarsi e dopodiché cominciò a pompargli il culo, prima piano, poi sempre più forte, lei continuava a mugolare e chiedere pietà “amore fa male, digli qualcosa, mi sta rompendo il culo prima di te!” ma io ero inebriato dalla visione e non sarei intervenuto per nulla al mondo: “tieni duro tesoro, vedrai che tra pochi secondi sarà puro piacere!”.
E fu così in effetti: nel giro di un minuto cominciò ad ansimare e godere implorandolo di non fermarsi, Francesco a quel punto tornò ad afferrargli i capelli e la tirò a se continuando ad incularla come un treno, spostò una mano davanti e mentre la inculava la masturbava, fin che la vidi chiaramente tremare in preda ad un orgasmo che le tolse ogni forza facendola accasciare di peso sul divano. Francesco incredibilmente doveva ancora venire e non aveva intenzione di rinunciarvi, quindi senza dargli nemmeno il tempo di riprendersi la fece sedere a terra ed iniziò a scopargli la bocca con la stessa violenza con cui gli scopava poco prima culo e figa, finché dopo altri 10 minuti, finalmente stava per capitolare: lo tirò fuori ed inizio a segarsi facendogli tenere la bocca aperta mentre restava inginocchiata sotto di lui e si posizionò in modo tale da farmi vedere bene tutto quello che stava accadendo; lei a quel puntò, restando immobile con la bocca spalancata, volse lo sguardo verso di me, sorrideva con gli occhi mentre lui sborrava nella sua bocca una quantità di sperma che nemmeno un cavallo potrebbe buttar fuori. Quando ebbe finito gli chiuse la bocca facendogli ingoiare tutto. Io ero immobile sul divano col cazzo di fuori in estasi totale, lei si avvicinò a me e lo prese in bocca. Probabilmente il pompino più breve della mia vita: in meno di un minuto mi scaricai dentro la sua bocca quindi si alzò e si mise cavalcioni su di me infilandosi il mio cazzo in figa con l’intenzione di tenerlo li fin che si sarebbe ammosciato.
Pian piano tornai alla realtà e iniziai a ragionare su quanto era accaduto. Francesco che nel frattempo si era seduto a riposare sul divano ammirando il pompino che avevo ricevuto; ruppe il silenzio e con aria di sfida chiese “ma non avevi detto che lui durava tantissimo?!” a quel punto lei alzò il sedere e gli fece notare che nonostante la sborrata il mio cazzo era rimasto d’acciaio. “ah...” fece Francesco sorridendo alla sorpresa.
Realizzai che non mi si sarebbe ammosciato e mi alzai dal divano sollevandola insieme a me, sbarrò gli occhi capendo che stava per subire un secondo round.
La buttai sul divano, sollevai le sue gambe sulle mie spalle e senza indugiare glielo infilai nel culo, ormai sufficientemente largo e lubrificato. Rimase un momento senza fiato ed aprì la bocca per la sorpresa, cominciai a scoparla nel culo con una foga che non usavo da tempo: nella mia testa dovevo punirla e stabilire il mio ruolo. “Puoi godere di lui solo perché te lo concedo io” mi ripetevo nella mia testa, lei mugolava dal piacere e a quel punto mi interruppi per farla alzare, mi stesi sul divano e la feci sedere di spalle sopra di me impalandola nel culo col viso rivolto a Francesco il quale intanto si stava risvegliando. Mentre la inculavo Francesco si avvicinò e iniziò a scoparla nella figa dando luogo ad una doppia penetrazione che la faceva andar via di testa, era immobilizzata tra noi due che la scopavamo in entrambi i buchi e con le mani si teneva a me piantandomi le unghie sui fianchi. Quando raggiunse l’orgasmo strinse al punto da farmi sanguinare. Francesco si fermò mentre io continuavo a incularla, volevo venirgli in culo e volevo che Francesco gli venisse di nuovo in gola, quindi la feci mettere a pecorina e gli spinsi la testa sul pacco di Francesco che poco dopo gli esplose nuovamente in bocca e quando vidi che aveva nuovamente ingoiato tutto esplosi un’ultima volta nel suo culo riempendola per bene.
“Wow, siete due bestie voi due” fece Francesco mentre prendevamo fiato, “e non sai che gli farò a casa” ribattei. Scoppiammo tutti a ridere. Ci rivestimmo e bevemmo un bicchiere di vino, lo salutammo e rientrammo a casa. Ogni tanto torniamo sull’argomento, torneremo a farlo, è stata un’esperienza incredibile, probabilmente se l’avessimo programmata non saremmo mai riusciti ad arrivare fino in fondo, la spontaneità dell’evento lo ha reso perfetto e ripetibile. Dobbiamo solo capire se tornare da Francesco o se cercare “carne nuova”.
È li che Francesco attaccò bottone. Mai visto prima, molto giovanile. Non so come, riuscì a rompere il ghiaccio prima con qualche battuta e poi spaziando su vari argomenti, molto efficace il suo metodo, non imponeva mai il suo pensiero, ma appena trovava un argomento che suscitasse il nostro interesse ci poneva domande, voleva sapere la nostra opinione.
Di solito in queste situazioni ad attaccare la chiacchiera è sempre qualche soggetto devastato dall’alcool, lui invece sembrava perfettamente sobrio nonostante stesse bevendo pure lui.
Di norma cerco di non chiacchierare con sconosciuti, sono abbastanza introverso e non ho voglia di annoiarmi con gente che non conosco. Il suo atteggiamento però era magnetico, manteneva sempre viva la discussione, senza essere banale e senza creare conflitti. Dopo circa mezz’ora di chiacchiere eravamo in tema alcool e cominciò ad elencare le varie bottiglie che teneva in casa, vino, gin, rum, whisky, aveva di tutto e, dato che abitava a 50 metri, decise che dovevamo assolutamente passare da lui, poiché voleva farci provare alcuni di questi prodotti. Noi ci lasciammo convincere facilmente, non era tardi, lui era simpatico e non c’era motivo di rifiutare una bevuta gratis. Andammo quindi a casa sua, un appartamento abbastanza moderno, piuttosto ampio per una persona sola, molto ordinato e pulito.
Ci fece accomodare in soggiorno, un openspace con cucina ad isola, dove si mise subito all’opera tirando fuori bicchieri e servendoci vari assaggi per poi offrirci un cocktail a nostra scelta. Io optai per un negroni lei per un gin tonic mentre lui si aprì una bottiglia di vino bianco e ci accomodammo sul divano.
La serata continuò con sempre più entusiasmo e l’alcool cominciò a farsi sentire: mentre si parlava di rapporti amorosi, si sfociò a parlare di pratiche sessuali.
In un momento di lucidità mi domandai che diavolo stesse succedendo: ero con la mia compagna a parlare di sesso, a casa di un tizio mai visto prima, entrambi ubriachi, come se fosse la cosa più normale del mondo. Sul momento, realizzare questo pensiero mi fece sorridere, intanto lei elogiava la mia fantasia e le mie prestazioni e la cosa mi rese orgoglioso: “uh! lui dura una cifra, non è soddisfatto se non raggiungo l’orgasmo e ogni volta si inventa qualche posizione nuova da provare!” “ah però! Magari un giorno mi darai lezione allora! - disse volgendomi lo sguardo – e lei com’è? fantasiosa pure lei?” esplosi a ridere per l’invito a dargli lezione e gli confermai che non potevo lamentarmi di nulla “è un ottima partner e mi concede libero sfogo alle mie fantasie!” “eh ma allora sei proprio la compagna perfetta! Magari trovassi una come te! Però non vi ho ancora visto darvi segni di affetto, se non fosse che uscite in coppia si potrebbe pensare che non stiate nemmeno assieme, datevi un bacio ogni tanto no?!”
Presa come una sfida lei si rivolse a me prendendomi per il bavero e mi ficcò un metro di lingua in bocca. Sul momento sorpreso, mi lasciai poi andare ad un bacio appassionato, nel mentre lui si avvicinò a noi e mentre ci staccavamo disse “ragazzi ho detto un bacio, se fate così inizio a sentirmi il terzo incomodo, se dovete andarci pesanti almeno fatemi partecipare!” non feci in tempo a realizzare cosa avesse appena detto che vidi la mia compagna voltarsi verso di lui e riservargli il medesimo trattamento che aveva appena riservato a me.
Rimasi basito, non riuscivo a credere a quello che vedevo: si stava limonando Francesco davanti ai miei occhi! Mentre lo baciava ad un certo punto aprì gli occhi e mi cacciò uno sguardo pieno di voglia e, per quanto possibile, un sorriso provocatorio. Vedendomi scioccato allungò la mano e mi prese in mano il pacco attraverso le braghe. “amore ma che cazz..” Francesco si staccò dalle sue labbra “questo è un risvolto inaspettato ma molto apprezzato” lei quindi allungò l’altra mano sul suo pacco mentre lui l’afferrò per i capelli ed iniziò a baciargli il collo mandandola definitivamente in estasi. Tornò a baciarmi e iniziò a slacciare ad entrambi la cintura ci tirò fuori il cazzo ed iniziò a segarci.
Io non mi aspettavo nulla del genere ed ero praticamente sotto shock: il mio cazzo non rispose, mentre Francesco mostrò una dotazione non indifferente. Per ravvivarmi provò a succhiarmelo un po’ ed intanto prese la mano di Francesco e se la pose sulla cintura per invitarlo a spogliarla mentre con l’altra mano continuava a segarlo, lui mi guardò in cerca di un consenso, ma in quel momento non riuscivo a connettere e lui recepì il mio silenzio come un assenso, con un paio di agili mosse le tolse braghe e mutande, per poi chinarsi dietro di lei e iniziare a leccargli la passera con una passione che raramente si può osservare. A quel punto il piacere la rese incapace di ogni azione, interruppe il pompino mi pose una mano sulla nuca e mi sussurrò all’orecchio “Ti amo!”. Quindi si girò e come un’assatanata iniziò un 69 con Francesco, succhiandogli il cazzo con una foga mai vista. Francesco interruppe la leccata e volgendo lo sguardo a me seduto a fianco a loro col cazzo di fuori, esclamò “Cazzo amico è fantastica!” quindi la fece alzare, si spogliarono completamente e la stese supina sul divano e iniziò a scoparla e limonarla contemporaneamente.
Dalla mia posizione potevo vedere perfettamente la scena: lei bella come il sole era palesemente un lago e lui, che nonostante gli anni presentava un fisico scolpito, la stantuffava come un martello pneumatico, alternando la lingua in bocca a morsi sulle tette, durante i quali lei volgeva lo sguardo libidinoso verso di me, a volte allungando la mano per cercare un contatto.
Vederla godere e cercare il mio coinvolgimento mi fece arrapare, nella sua testa Francesco era poco più che un vibratore col quale giocare insieme a me, fu così che mi trovai con il cazzo di marmo, lei se ne accorse e tentò di afferrarlo ma glielo impedii, volevo vederla godere dell’altro. Lei capì l’antifona e si concentrò su Francesco facendosi scopare come se non ci fossi.
Dopo qualche minuto in cui lui continuò a scoparla sempre più forte si fermò la fece girare a pecorina col viso rivolto verso di me, gli afferrò i capelli e la sollevò, scopandola da dietro con le braccia di lei a penzoloni che lo cercavano alle sue spalle, il suo viso deformato dal piacere e le sue tette che rimbalzavano sotto i colpi di lui erano una visione celestiale, i suoi urli erano musica ed io volevo godermi lo spettacolo fino in fondo, mi accomodai in fondo al divano con le mani distanti dal cazzo per non cedere alla tentazione di segarmi guardandoli.
Dopo un tempo che mi parve infinito, di quel trattamento, lasciò i capelli, la spinse con la faccia sul divano e il sedere in alto e vidi a quel punto che gli aveva infilato due dita nel culo lubrificato con abbondante saliva e mentre continuava a scoparla mi disse di prendere il gel che stava dentro un armadietto vicino a me, glielo passai e lubrificò ulteriormente culo e cazzo e lei a quel punto capì cosa stava per succedere “no il culo no! Nemmeno lui mi scopa in culo!” era vero, quel sedere era vergine e non ero riuscito mai a romperglielo, ma lui non sentì ragioni “tu pensa a godere, su dove infilartelo ci penso io!” salì sul divano con entrambi i piedi afferrò le sue mani e gliele bloccò dietro la schiena, quindi si mise sopra di lei e puntò il cazzo sul culo già allargato dalle dita e scese, deciso ed inesorabile nel culo di lei che cacciò un urlo straziante.
Gli diede pochi secondi per abituarsi e dopodiché cominciò a pompargli il culo, prima piano, poi sempre più forte, lei continuava a mugolare e chiedere pietà “amore fa male, digli qualcosa, mi sta rompendo il culo prima di te!” ma io ero inebriato dalla visione e non sarei intervenuto per nulla al mondo: “tieni duro tesoro, vedrai che tra pochi secondi sarà puro piacere!”.
E fu così in effetti: nel giro di un minuto cominciò ad ansimare e godere implorandolo di non fermarsi, Francesco a quel punto tornò ad afferrargli i capelli e la tirò a se continuando ad incularla come un treno, spostò una mano davanti e mentre la inculava la masturbava, fin che la vidi chiaramente tremare in preda ad un orgasmo che le tolse ogni forza facendola accasciare di peso sul divano. Francesco incredibilmente doveva ancora venire e non aveva intenzione di rinunciarvi, quindi senza dargli nemmeno il tempo di riprendersi la fece sedere a terra ed iniziò a scopargli la bocca con la stessa violenza con cui gli scopava poco prima culo e figa, finché dopo altri 10 minuti, finalmente stava per capitolare: lo tirò fuori ed inizio a segarsi facendogli tenere la bocca aperta mentre restava inginocchiata sotto di lui e si posizionò in modo tale da farmi vedere bene tutto quello che stava accadendo; lei a quel puntò, restando immobile con la bocca spalancata, volse lo sguardo verso di me, sorrideva con gli occhi mentre lui sborrava nella sua bocca una quantità di sperma che nemmeno un cavallo potrebbe buttar fuori. Quando ebbe finito gli chiuse la bocca facendogli ingoiare tutto. Io ero immobile sul divano col cazzo di fuori in estasi totale, lei si avvicinò a me e lo prese in bocca. Probabilmente il pompino più breve della mia vita: in meno di un minuto mi scaricai dentro la sua bocca quindi si alzò e si mise cavalcioni su di me infilandosi il mio cazzo in figa con l’intenzione di tenerlo li fin che si sarebbe ammosciato.
Pian piano tornai alla realtà e iniziai a ragionare su quanto era accaduto. Francesco che nel frattempo si era seduto a riposare sul divano ammirando il pompino che avevo ricevuto; ruppe il silenzio e con aria di sfida chiese “ma non avevi detto che lui durava tantissimo?!” a quel punto lei alzò il sedere e gli fece notare che nonostante la sborrata il mio cazzo era rimasto d’acciaio. “ah...” fece Francesco sorridendo alla sorpresa.
Realizzai che non mi si sarebbe ammosciato e mi alzai dal divano sollevandola insieme a me, sbarrò gli occhi capendo che stava per subire un secondo round.
La buttai sul divano, sollevai le sue gambe sulle mie spalle e senza indugiare glielo infilai nel culo, ormai sufficientemente largo e lubrificato. Rimase un momento senza fiato ed aprì la bocca per la sorpresa, cominciai a scoparla nel culo con una foga che non usavo da tempo: nella mia testa dovevo punirla e stabilire il mio ruolo. “Puoi godere di lui solo perché te lo concedo io” mi ripetevo nella mia testa, lei mugolava dal piacere e a quel punto mi interruppi per farla alzare, mi stesi sul divano e la feci sedere di spalle sopra di me impalandola nel culo col viso rivolto a Francesco il quale intanto si stava risvegliando. Mentre la inculavo Francesco si avvicinò e iniziò a scoparla nella figa dando luogo ad una doppia penetrazione che la faceva andar via di testa, era immobilizzata tra noi due che la scopavamo in entrambi i buchi e con le mani si teneva a me piantandomi le unghie sui fianchi. Quando raggiunse l’orgasmo strinse al punto da farmi sanguinare. Francesco si fermò mentre io continuavo a incularla, volevo venirgli in culo e volevo che Francesco gli venisse di nuovo in gola, quindi la feci mettere a pecorina e gli spinsi la testa sul pacco di Francesco che poco dopo gli esplose nuovamente in bocca e quando vidi che aveva nuovamente ingoiato tutto esplosi un’ultima volta nel suo culo riempendola per bene.
“Wow, siete due bestie voi due” fece Francesco mentre prendevamo fiato, “e non sai che gli farò a casa” ribattei. Scoppiammo tutti a ridere. Ci rivestimmo e bevemmo un bicchiere di vino, lo salutammo e rientrammo a casa. Ogni tanto torniamo sull’argomento, torneremo a farlo, è stata un’esperienza incredibile, probabilmente se l’avessimo programmata non saremmo mai riusciti ad arrivare fino in fondo, la spontaneità dell’evento lo ha reso perfetto e ripetibile. Dobbiamo solo capire se tornare da Francesco o se cercare “carne nuova”.
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