Black Nina - cap 1

di
genere
tradimenti

Questo racconto è scritto a 'due voci' per cercare di far capire le emozioni d'entrambi i protagonisti, e spero piaccia agli amanti del genere.


Sembra quasi che oggi essere cornuto e contento sia una moda, ma la mia storia con Paola ha radici ben profonde. Prima d'incontrare quella che sarebbe divenuta mia moglie avevo avuto diverse relazioni, ma mai con donne che fossero così disinibite come volevo io. Non che chiedessi prestazioni particolari, solo mancava in loro quel pizzico d'esibizionismo che per me, rappresenta il massimo in campo sessuale.
Poi un giorno al mare conobbi Paola e fu subito amore, il classico colpo di fulmine che ti lascia stordito come un ragazzino alla sua prima cotta. Non fu solo la sua bellezza, che è di certo notevole a colpirmi, quanto il suo modo per così dire disinvolto di porsi agli altri. Ricordo ancora il suo costume fatto di sottili strisce di stoffa che a malapena coprivano le sue zone erogene, il modo in cui si spalmava la crema protettiva ed il modo estremamente sensuale con il quale fumava.
Per convincerla ad uscire con me fu necessaria la 'mediazione' di un'amica comune, ma fin da quella prima sera capimmo entrambi che eravamo fatti l'uno per l'altro.

Gli dissi subito che un uomo solo non mi bastava, ma che non gli avrei mai messo le corna a sua insaputa. Ma che soprattutto non volevo un guardone come compagno, ma un uomo che mi sapesse soddisfare e che si eccitasse vedendomi con altri. Gli raccontai anche della mia bisessualità e del fatto che andassi con un'amica almeno una volta alla settimana, ma che consideravo il cazzo come il massimo del sesso.
Mentre gli parlavo al tavolo di un ristorante non potei non notare il suo sguardo come estasiato dalla mia confessione. Appena saliti in macchina Antonello mi baciò con un'irruenza quasi animalesca, ed io capii che era l'uomo giusto per me.
Ci ritrovammo nel suo appartamento a fare sesso senza alcun limite, presi il suo bel membro in ogni orifizio mancando forse di pudore, ma sapendo che era meglio mostrare la mia vera anima fin dall'inizio per non dare adito in futuro a malintesi .
Non essendo giovanissimi il nostro fu un fidanzamento molto breve, il matrimonio sobrio ma senza che mancasse nulla a quello che viene considerato il giorno più bello della vita.

Prima del matrimonio Paola mi fu fedele, ma sapevamo bene che quella situazione sarebbe finita ben presto. Ma se il buongiorno si vede dal mattino, il nostro emerse una sera in cui fummo invitati in una villa di alcuni amici. Le avevo chiesto di mettersi in tiro e lei indossò un miniabito molto scollato che lasciava la schiena nuda e dei sandali con tacchi vertiginosi. Per 'fortuna' non si trucco molto, ma già vestita in quel modo fu il centro dell'attenzione di quasi tutti i maschi degni di tale nome, ed una volta tornati a casa passammo ore a fare l'amore, anche per 'smaltire' la mia notevole eccitazione.
Dopo esserci sposati andammo in viaggio di nozze sul Mar Rosso e subito la mia mogliettina non mancò d'indossare i suoi bikini di dimensioni minime, spesso stava al sole in topless mostrando a tutti il suo seno prorompente e sodo. Ma chi avesse voluto avrebbe potuto notare con facilità la sua depilazione integrale soprattutto quando indossava il costume rosso il cui slip non conteneva del tutto la sua passera e spesso finiva fra le labbra intime.

Durante la nostra prima settimana da marito e moglie non facevamo che fare l'amore, anche perchè Antonello ero in perenne stato d'eccitazione dato dal mio sfrenato esibizionismo in spiaggia. A volte ci ritrovavamo in cabina e lo dovevo spompinare perchè lui non ce la faceva più a tenere il suo coso a bada. Dopo una decina di giorni accadde ciò che in fondo era inevitabile. Una mattina lui era sul balcone a telefonare e suonò alla porta il servizio in camera. Andai ad aprire indossando solo il top di un baby-doll bianco e trasparente. Il ragazzo di colore del servizio come mi vide ebbe quasi un mancamento vedendomi praticamente nuda. Ma non contenta, una volta che fu entrato, mi chinai tenendo le gambe ben dritte per prendere i soldi della mancia, mettendogli sotto gli occhi il mio culo. Vidi l'erezione di Antonello che mi guardava attraverso la vetrata, ma soprattutto quella del ragazzo il quale doveva essere molto ben fornito.
“A che ora finisci di lavorare ?” gli chiesi con tono sensuale e provocatorio.
“Alle nove signora.” mi rispose non staccando mai lo sguardo la mio seno.
“Se vieni alle dieci ti darò un altro tipo di mancia.”
“Stia tranquilla, dieci in punto.” mi disse prima d'uscire.

Non appena il ragazzo uscì dalla stanza rientrai dalla terrazza, e per un attimo non seppi cosa fare. In fondo Paola non aveva fatto altro che quello che, prima o poi, sapevo sarebbe successo, ma in me eccitazione e gelosia si fondevano in un turbine di sensazioni contrastanti che non mi facevano ragionare. Poi però il vederla così sensuale con quella camicetta da notte fece sì che prevalessero gli ormoni, e senza pensarci due volte la portai sul letto per scoparla. Pur non essendo successo 'nulla' se non il mostrarsi nuda ad un altro, la mia foga nel montarla fu certamente superiore che in qualsiasi altra occasione. Sembrava quasi che volessi punirla per quello che aveva fatto anche se avevo goduto nel vederla così disinibita davanti a quel ragazzo.

Quel giorno, come a bilanciare l'esibizionismo mattutino, misi un costume più castigato, e sotto il sole ripensai alla mia precedente esperienza con un uomo cornuto. L'uomo con cui stavo prima d'incontrare Antonello aveva tendenze molto voyeuristiche e cominciò a chiedermi con sempre maggior insistenza di farla con un altro davanti a lui. Alla fine cedetti e comincia a scopare con altri mentre lui si masturbava sino a quando non incontrammo un uomo un po' troppo violento, ma mentre io protestavo lui lo incitava ad andare avanti, e così si concluse un rapporto che era diventato un vero schifo, lo mollai senza pensarci su due volte. Dentro di me ero certa che mio marito si sarebbe comportato in maniera diversa, lui m'amava moltissimo e non avrebbe ma permesso a nessuno di farmi del male.

Passai la giornata a guardare l'orologio come se non aspettassi altro che l'arrivo dell'ora fatidica. Se da un lato ero felice perchè avrei visto Paola godere con un altro uomo, dall'altro non potevo prevedere le mie reazioni. Avrebbe vinto in me la gelosia e avrei cacciato quel ragazzo ? O forse mi sarei eccitato tanto da voler partecipare anch'io ?
Arrivammo al ristorante per cenare entrambi decisamente tesi e consumammo quel pasto in silenzio, sino a quando Paola non ruppe quell'atmosfera irreale.
“Senti se vuoi non se ne fa niente, insomma basta dirgli che abbiamo cambiato idea.” mi disse tenendomi la mano.
“No !” risposi seccamente “Ormai siamo in ballo e balliamo fino in fondo, a meno che sia tu a volerti fermare.”
“No no, la penso come te, solo volevo esser certa della tua decisione.”

Una volta in camera mi spogliai completamente e cominciai a pensare a cosa mettermi. Il caldo di certo non permetteva look troppo sofisticati, anche col condizionatore al massimo la temperatura non era certo fresca. Così non mi resi neanche conto che erano arrivate le dieci, e puntualissimo il ragazzo bussò alla porta.
Antonello andò ad aprire e lui entrò rimanendo stupito per il fatto di trovarmi già nuda.
“Come ti chiami bel ragazzo ?” gli chiesi carica di malizia
“Alì signora.”
“Lascia stare il signora, mi chiamo Paola e lui è mio marito Antonello, ora spogliati mentre lui mi prepara per te e per il tuo cazzone nero.”

Paola aprì le gambe ed io mi ci tuffai in mezzo per leccarle la fica giù umida. Ero tanto eccitato da non capire neanche quello che facevo, passavo la lingua su e giù per quello spacco senza sosta, pensando solo a bere tutti i suoi umori. Come Alì fu nudo lei lo fece avvicinare e cominciò a baciargli il cazzo già quasi del tutto duro. Il ragazzo aveva una gran mazza, di certo più grande della mia, che ben presto sparì fra le labbra di mia moglie che più lo succhiava, più si bagnava rendendomi felice.

Quando il cazzone di Alì diventò duro come il marmo decisi che era ora di prenderlo come preferivo.
“Tu togliti di lì e vai su quella poltrona.” dissi a mio marito “Se vuoi puoi segarti mentre mi vedi godere. E tu Alì dacci dentro, sbattimi, fammi godere, io non voglio essere amata, per quello c'è già mio marito, voglio essere scopata come una vacca.”
Alì non se lo fece ripetere due volte e m'infilò il cazzo dentro con un paio d'autentiche bordate. Gli strinsi le gambe sui fianchi, mentre lui infoiato e quasi brutale, mi scopava con ritmo indemoniato. Quello che ci dicemmo non fu certo un dialogo fra Orsoline, io l'incitavo a sbattermi sempre più forte, lui m'insultava dandomi della puttana e dicendo a mio marito che un cazzo del genere non l'avevo mai visto.

Ero in estasi, mia moglie si faceva scopare come una troia davanti ai miei occhi da quello che era in fondo un perfetto sconosciuto. La vedevo gemere di piacere mentre Alì sembrava quasi facesse delle flessioni su di lei, solo che in realtà la stantuffava senza pietà. In quello stato non pensai neanche a menarmelo anche avendolo durissimo. Mi tolsi solo la maglietta che stavo riempendo di sudore e non solo per il caldo. Quello spettacolo mi stava rapendo la mente e rimasi fermo sino alla fine.

Alì si dimostrò un gran montone durando tantissimo e facendomi avere numerosi orgasmi sempre molto appaganti. Quando sentii che anche lui stava venendo gli dissi che non volevo mi riempisse la fica di sperma. Lui tirò fuori la mazza dalla mia passera per spingermela in bocca.
“Bevi tutto troia, bevi la mia sborra !”
Non so con quanto seme mi riempì la bocca, ma di certo non fu poca tant'è che feci fatica a mandarla giù tutta. Poi gli ripulii il cazzo assaggiandone fino in fondo il sapore di maschio, ma con un po' d'angoscia per quello che sarebbe successo con mio marito che sembrava fin troppo calmo. Alì si congedò lasciandomi il suo numero di telefono casomai avessi avuto di nuovo voglia di lui.

Come lui uscì dalla camera mi tolsi pantaloni e mutande e mi buttai sul letto.
“Ora ti voglio io!” quasi gli urlai tenendomi il cazzo in mano.
Paola non disse nulla, ma si girò mettendosi nella sua posizione preferita, a carponi con le gambe aperte e la mano sulla fica, come ad invitarmi a prenderla. Gli struscia la cappella su quella apertura ancora un po' larga dal precedente rapporto bagnandone la punta, ma poi decisi di prendermi altro.
“Qui c'è già stato quello, stasera voglio solo il culo.”
Gli aprì le chiappe con le mani e subito dopo spinsi la mazza nel suo buchetto con forza, come a punirla per il suo tradimento. In realtà ero troppo eccitato per ragionare, ma mia moglie non disse nulla anche se le feci un po' male, anzi m'incitò subito a fotterla come aveva fatto Alì poco prima. La insultai per la sua troiaggine ricevendone in cambio insulti per il mio essere cornuto e contento. Le venni dentro ma quasi non mi fermai nell'incularla, anzi il mio sperma funzionò da lubrificante permettendomi di scoparla con ancora più foga.

Godevo di nuovo e godevo più di prima. Antonello sembrava una furia martellandomi senza sosta mentre mi masturbavo lentamente come se lui non mi bastasse. Forse lo facevo per mantenere vivo il ricordo di Alì o solo perchè sono una gran maiala. Infine il mio vero uomo venne di nuovo riempendomi col suo sperma, poi mi portò il cazzo alla bocca per farselo pulire dalla mia bocca, ed una volta finito mi fece leccare le sue dita che entravano ed uscivano dal mio culo.
Ero sfinita ma felice, contenta di mio marito, un uomo che avevo capito chi fossi e di cosa avevo bisogno, e che non solo assecondava le mie voglie, ma partecipava ai miei rapporti con altri. Si ero la donna più felice del mondo e nulla avrebbe potuto intaccare quel mio stato di gioia infinita.

Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
http://serenathemiss.wordpress.com/
scritto il
2022-01-24
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