Questione di aroma
di
LXIX
genere
feticismo
Faccio il rappresentante e da qualche tempo mi è partita una scimmia: le mutande di mia sorella. Non posso fare a meno di avere l’odore della sua figa sotto il naso.
E per dio sono anche sposato!
Con mia moglie scopiamo sempre, ancora lei è calda e se lo fa mettere dove voglio e lo prende sempre in culo, tutto ok da quel punto di vista quindi. Ma quando si parla di odore di fica, preferisco quella di mia sorella! Non so perché.
Una volta ho preso dalla cesta della biancheria un paio di mutandine di mia moglie e me le son portate a lavoro. Durante le pause, quando potevo insomma, me le annusavo per bene. Erano pregne del suo odore acre di figona pelosa, però non è la stessa cosa di quando annuso quelle di mia sorella!
Quando annuso le sue infatti l’odore mi inonda il cervello che più di una volta, chiuso nella mia macchina aziendale in un parcheggio, me ne son dovuta tirare una per non impazzire. Mi segavo e annusavo l’odore della fica di mia sorella. Quelle sue mutandine che sicuro portava belle aderenti sotto i soliti jeans attillati che porta spesso e che anche quelli sapranno di fica da star male.
Ma non ho mai avuto voglia di scoparla, mia sorella. Voglio solo annusarle le mutandine e segarmici sopra, ecco!
Ovviamente non abitiamo più insieme, io e mia sorella, che anche lei è sposata. E infatti per rubarle le mutandine devo sempre fare una fatica del diavolo! Succede sempre che magari passo da lei per un saluto, oppure faccio in modo ci inviti a cena e insomma in quei momenti riesco (ma non sempre per dio!) a sparire senza che se ne accorga nessuno al piano terra di casa sua dove tiene la lavatrice, e lì quando sono fortunato becco tra la biancheria sporca un paio di sue mutandine. Allora me le intasco subito e torno di sopra felice!
Non s’è né mai accorta. Per il momento. Impazzirei dovesse succedere ma … che dire … non posso farci nulla! Devo annusare continuamente le sue mutandine e basta cristo santo!
Una volta, mentre ero davanti la sua cesta della biancheria, c’erano anche i suoi blue jeans attillati che ho riconosciuto. Non ho resisto e li ho presi. Mi son subito fiondato col naso verso il cavallo dei pantaloni e ho dato due profonde zaffate. Che meraviglia! Quei jeans erano pregni di sorca, con un retrogusto un poco acido che forse aveva le sue cose. Ricordo che in quell’occasione ho anche leccato quella zona, e m’è venuto duro come un martello mentre lo facevo. Lì ho rischiato mi sgamasse perché son stato un sacco di tempo con quei pantaloni in mano a casa sua, ma fortuna l’ho scampata. Poi in macchina mi son appartato appena possibile e mi son sparato una sega schizzando pure sul volante porca troia!
Ribadisco che non c’è un vero motivo sul fatto che preferisco le mutandine di mia sorella a quelle di mia moglie (e a quelle credo di qualsiasi altra donna). Una cosa potrebbe essere l’aroma. Quando annuso quelle di mia sorella, la sua fica ha un odore leggero, mai acre, delicato verrebbe da dire. Devo infatti ben bene ficcarci il naso in mezzo per sentirne l’aroma. Forse è quello il motivo, è come dover soffrire per ottenere l’odore di fica sotto il naso. E infatti tocca infilarci ben ben il naso in profondità, a volte ci grugnisco pure con le sue mutandine schiacciate in faccia.
A dirla tutta con mia sorella anche da bambini spesso ci giocavo in modo, come dire, particolare.
Abbiamo due anni di differenza, quindi siam quasi coetanei, e spesso facevamo dei giochi insieme. E lì m’inventavo delle storie, tipo da film, delle specie di sceneggiature, che ci divertivamo a interpretare. Ecco, per me erano solo un pretesto per fare una cosa che ai tempi m’ero preso di fare con lei: leccarle i piedi.
Ai tempi eravamo piccoli e non ci trovavamo nulla di male, di strano. Almeno, lei non si vergognava che io le leccassi i piedi, e per me era una scimmia che m’era presa e non capivo neanche io bene cosa fosse (non sapevo nulla di feticismo e nemmeno che roba fosse). Credo che mia sorella non ne abbia mai parlato con nessuno. Insomma, del fatto che il fratello le prendesse i piedi in bocca. E così io m’inventavo delle storie che ad un certo punto prevedessero quel momento. Per esempio poteva succedere che stessimo scimmiottando una storia che m’ero inventato in stile film di spionaggio e, ad un certo punto, lei veniva rapita. Per potersi liberare escogita un piano che prevede di distrarre la guardia che la tiene in ostaggio. Scopre infatti che quello ha uno strano punto debole: i piedi. E così, quando entra nella sua cella per lasciarle qualche cosa da mangiare, lei lo distrae togliendosi le scarpe e mostrandole i suoi piedini nudi. Quello non resiste e le dice che glieli vuole leccare, che la tratterà meglio se glielo consente. Lei ovvio ci sta e quello ci si fionda subito e se li lecca per bene. Poi, mentre la guardia (cioè io porca troia, che il giorno dopo mi ci sarei segato su quell’immagine) continuava a leccarle i piedi sporchi (ed erano spesso veramente sporchi e puzzolenti quelli di mia sorella ricordo!) lei lo uccide e si libera.
Stronzate così.
Ma per lei era normale farlo. Era un gioco e io ero soddisfatto.
Ora dei suoi piedi non frega nulla, figurarsi se posso leccarglieli poi! Ma m’è partita invece la fissa del suo odore di fica.
L’altro giorno stavo facendo il mio solito giro di visite da clienti e, al solito, tocca indossare ‘sta cazzo di mascherina. Beh, m’è venuta l’idea di strofinarci sopra, dalla parte della faccia ovvio, le mutandine di mia sorella che avevo appena preso belle sporche e ancora fragranti di odore e succo di fica. E ha funzionato! L’odore è un poco rimasto contro la mascherina e allora io annusavo, annusavo, mentre la indossavo. Parlavo coi clienti poi, quando rimanevo solo, partivo ad annusare tanto che ad un certo punto, ero in attesa di parlare con il titolare di un’azienda edile ricordo, m’è venuto un poco barzotto. Ho un cazzo normale ma mi venne barzotto il tanto che bastava perché si notasse!
Quel giorno ho annusato continuamente, non l’ho mica mai levata la mascherina! Manco quando ero solo in macchina, anzi!
Preferisco sempre e comunque solo annusarle però devo confessare che un paio di volte, le volte che l’odore era più presente su quella stoffa bianca (le sue son quasi tutte bianche, non perché), mi ci son avvolto il cazzo e mi ci son segato. Però, come dicevo, non capita sempre. Solo un paio di volte, se non ricordo male.
Ho invece cominciato a mettere le sue mutandine sul pomello del cambio della macchina. Guido e scalo le marce con le sue mutandine lì. Poi ovvio le tolgo, ma se devo fare viaggi lunghi me le metto belle lì in posizione e ogni tanto mi ci annuso la mano destra con cui cambio le marce. E lo sento, oh sì se lo sento l’odore della sua fighetta!
La fighetta della mia sorellina!
Mi piacerebbe poter fare una cosa: chiavare mia moglie con le mutandine di mia sorella calate in faccia. Ma ovvio non lo posso fare. Ho pensato di provare dicendo a mia moglie che le mutande sono le sue. Lei è una bella maiala come me e le andrebbe anche bene, ci mancherebbe, però ho paura che possa riconoscere che le mutande non siano le sue. È un rischio troppo alto, no? Capita allora che a volte, quando magari capisco che è serata oppure abbiamo già fatto dei preliminari, scappo un attimo in bagno a prendere la vaselina (me la inculo mia moglie, ve l’ho detto) e prima di tornare ad inchiappettarla per bene do due profonde zaffate ad un paio di mutandine di mia sorella che tengo nascoste in un posto che so mia moglie non vede.
Ora è da un po' che non riesco a recuperarne un paio a casa di mia sorella. Quelle che ho ormai stanno perdendo tutto l’aroma. Devo quindi provvedere. La chiamerò uno di ‘sti giorni dicendole che la passo a trovare, sì. Mi sa dovrò farlo, dato quella non mi chiama mai, tra l’altro! Il mio naso per dio ha bisogno di aroma, dell’aroma di quella fica, porca puttana!
Ma sapete adesso che faccio?
Finisco di scrivere e la chiamo subito, oh dio bono sì che lo faccio!
E per dio sono anche sposato!
Con mia moglie scopiamo sempre, ancora lei è calda e se lo fa mettere dove voglio e lo prende sempre in culo, tutto ok da quel punto di vista quindi. Ma quando si parla di odore di fica, preferisco quella di mia sorella! Non so perché.
Una volta ho preso dalla cesta della biancheria un paio di mutandine di mia moglie e me le son portate a lavoro. Durante le pause, quando potevo insomma, me le annusavo per bene. Erano pregne del suo odore acre di figona pelosa, però non è la stessa cosa di quando annuso quelle di mia sorella!
Quando annuso le sue infatti l’odore mi inonda il cervello che più di una volta, chiuso nella mia macchina aziendale in un parcheggio, me ne son dovuta tirare una per non impazzire. Mi segavo e annusavo l’odore della fica di mia sorella. Quelle sue mutandine che sicuro portava belle aderenti sotto i soliti jeans attillati che porta spesso e che anche quelli sapranno di fica da star male.
Ma non ho mai avuto voglia di scoparla, mia sorella. Voglio solo annusarle le mutandine e segarmici sopra, ecco!
Ovviamente non abitiamo più insieme, io e mia sorella, che anche lei è sposata. E infatti per rubarle le mutandine devo sempre fare una fatica del diavolo! Succede sempre che magari passo da lei per un saluto, oppure faccio in modo ci inviti a cena e insomma in quei momenti riesco (ma non sempre per dio!) a sparire senza che se ne accorga nessuno al piano terra di casa sua dove tiene la lavatrice, e lì quando sono fortunato becco tra la biancheria sporca un paio di sue mutandine. Allora me le intasco subito e torno di sopra felice!
Non s’è né mai accorta. Per il momento. Impazzirei dovesse succedere ma … che dire … non posso farci nulla! Devo annusare continuamente le sue mutandine e basta cristo santo!
Una volta, mentre ero davanti la sua cesta della biancheria, c’erano anche i suoi blue jeans attillati che ho riconosciuto. Non ho resisto e li ho presi. Mi son subito fiondato col naso verso il cavallo dei pantaloni e ho dato due profonde zaffate. Che meraviglia! Quei jeans erano pregni di sorca, con un retrogusto un poco acido che forse aveva le sue cose. Ricordo che in quell’occasione ho anche leccato quella zona, e m’è venuto duro come un martello mentre lo facevo. Lì ho rischiato mi sgamasse perché son stato un sacco di tempo con quei pantaloni in mano a casa sua, ma fortuna l’ho scampata. Poi in macchina mi son appartato appena possibile e mi son sparato una sega schizzando pure sul volante porca troia!
Ribadisco che non c’è un vero motivo sul fatto che preferisco le mutandine di mia sorella a quelle di mia moglie (e a quelle credo di qualsiasi altra donna). Una cosa potrebbe essere l’aroma. Quando annuso quelle di mia sorella, la sua fica ha un odore leggero, mai acre, delicato verrebbe da dire. Devo infatti ben bene ficcarci il naso in mezzo per sentirne l’aroma. Forse è quello il motivo, è come dover soffrire per ottenere l’odore di fica sotto il naso. E infatti tocca infilarci ben ben il naso in profondità, a volte ci grugnisco pure con le sue mutandine schiacciate in faccia.
A dirla tutta con mia sorella anche da bambini spesso ci giocavo in modo, come dire, particolare.
Abbiamo due anni di differenza, quindi siam quasi coetanei, e spesso facevamo dei giochi insieme. E lì m’inventavo delle storie, tipo da film, delle specie di sceneggiature, che ci divertivamo a interpretare. Ecco, per me erano solo un pretesto per fare una cosa che ai tempi m’ero preso di fare con lei: leccarle i piedi.
Ai tempi eravamo piccoli e non ci trovavamo nulla di male, di strano. Almeno, lei non si vergognava che io le leccassi i piedi, e per me era una scimmia che m’era presa e non capivo neanche io bene cosa fosse (non sapevo nulla di feticismo e nemmeno che roba fosse). Credo che mia sorella non ne abbia mai parlato con nessuno. Insomma, del fatto che il fratello le prendesse i piedi in bocca. E così io m’inventavo delle storie che ad un certo punto prevedessero quel momento. Per esempio poteva succedere che stessimo scimmiottando una storia che m’ero inventato in stile film di spionaggio e, ad un certo punto, lei veniva rapita. Per potersi liberare escogita un piano che prevede di distrarre la guardia che la tiene in ostaggio. Scopre infatti che quello ha uno strano punto debole: i piedi. E così, quando entra nella sua cella per lasciarle qualche cosa da mangiare, lei lo distrae togliendosi le scarpe e mostrandole i suoi piedini nudi. Quello non resiste e le dice che glieli vuole leccare, che la tratterà meglio se glielo consente. Lei ovvio ci sta e quello ci si fionda subito e se li lecca per bene. Poi, mentre la guardia (cioè io porca troia, che il giorno dopo mi ci sarei segato su quell’immagine) continuava a leccarle i piedi sporchi (ed erano spesso veramente sporchi e puzzolenti quelli di mia sorella ricordo!) lei lo uccide e si libera.
Stronzate così.
Ma per lei era normale farlo. Era un gioco e io ero soddisfatto.
Ora dei suoi piedi non frega nulla, figurarsi se posso leccarglieli poi! Ma m’è partita invece la fissa del suo odore di fica.
L’altro giorno stavo facendo il mio solito giro di visite da clienti e, al solito, tocca indossare ‘sta cazzo di mascherina. Beh, m’è venuta l’idea di strofinarci sopra, dalla parte della faccia ovvio, le mutandine di mia sorella che avevo appena preso belle sporche e ancora fragranti di odore e succo di fica. E ha funzionato! L’odore è un poco rimasto contro la mascherina e allora io annusavo, annusavo, mentre la indossavo. Parlavo coi clienti poi, quando rimanevo solo, partivo ad annusare tanto che ad un certo punto, ero in attesa di parlare con il titolare di un’azienda edile ricordo, m’è venuto un poco barzotto. Ho un cazzo normale ma mi venne barzotto il tanto che bastava perché si notasse!
Quel giorno ho annusato continuamente, non l’ho mica mai levata la mascherina! Manco quando ero solo in macchina, anzi!
Preferisco sempre e comunque solo annusarle però devo confessare che un paio di volte, le volte che l’odore era più presente su quella stoffa bianca (le sue son quasi tutte bianche, non perché), mi ci son avvolto il cazzo e mi ci son segato. Però, come dicevo, non capita sempre. Solo un paio di volte, se non ricordo male.
Ho invece cominciato a mettere le sue mutandine sul pomello del cambio della macchina. Guido e scalo le marce con le sue mutandine lì. Poi ovvio le tolgo, ma se devo fare viaggi lunghi me le metto belle lì in posizione e ogni tanto mi ci annuso la mano destra con cui cambio le marce. E lo sento, oh sì se lo sento l’odore della sua fighetta!
La fighetta della mia sorellina!
Mi piacerebbe poter fare una cosa: chiavare mia moglie con le mutandine di mia sorella calate in faccia. Ma ovvio non lo posso fare. Ho pensato di provare dicendo a mia moglie che le mutande sono le sue. Lei è una bella maiala come me e le andrebbe anche bene, ci mancherebbe, però ho paura che possa riconoscere che le mutande non siano le sue. È un rischio troppo alto, no? Capita allora che a volte, quando magari capisco che è serata oppure abbiamo già fatto dei preliminari, scappo un attimo in bagno a prendere la vaselina (me la inculo mia moglie, ve l’ho detto) e prima di tornare ad inchiappettarla per bene do due profonde zaffate ad un paio di mutandine di mia sorella che tengo nascoste in un posto che so mia moglie non vede.
Ora è da un po' che non riesco a recuperarne un paio a casa di mia sorella. Quelle che ho ormai stanno perdendo tutto l’aroma. Devo quindi provvedere. La chiamerò uno di ‘sti giorni dicendole che la passo a trovare, sì. Mi sa dovrò farlo, dato quella non mi chiama mai, tra l’altro! Il mio naso per dio ha bisogno di aroma, dell’aroma di quella fica, porca puttana!
Ma sapete adesso che faccio?
Finisco di scrivere e la chiamo subito, oh dio bono sì che lo faccio!
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