Desiderio e paura: la prima volta

di
genere
gay



Fin da giovanissimo avevo capito che ero attratto dagli uomini , mi piaceva guardare i corpi dei maschi mentre lavorano la terra o in spiaggia d’estate in costume. Erano gli anni settanta e a quei tempi non si era gay ma “ricchioni” per cui un ragazzino che provava queste emozioni le nascondeva gelosamente. Quando arrivò il tempo dei primi “ pruriti” e con gli amici di gioco si decideva di masturbarsi insieme ebbi la conferma. “ facciamoci una “pugnetta” proponeva uno e ci disponevamo fianco a fianco a menarci e mi piaceva guardare i loro cazzi, osservarli mentre si menavano e mugolavano per il piacere e cercavo di resistere per venire dopo aver visto loro raggiungere il piacere. Avrei voluto toccarli ma non era possibile.
Verso i 14 anni in una estate afosa ero in giro per le campagne con un mio amico e incontrammo un ragazzo più grande di noi aveva circa 19 anni, un ragazzo già sviluppato, messo molto bene, uno di quelli su cui fantasticavo nei miei pensieri.
Si chiamava Enzo e conosceva bene il mio amico tant’è che dopo un po’ di conversazione sul sesso gli chiese:
- mi fai una pugnetta”
evidentemente non era la prima volta che lo faceva e senza curarsi della mia presenza si abbassò i pantaloncini e fece svettare il suo cazzone mezzo in tiro ed il mio amico cominciò a menarglielo. Potete immaginare come mi sentii. Non avevo mai visto un vero cazzo e vederlo menare mi mandò in confusione, non riuscivo a staccare gli occhi da quell’arnese. Enzo mi guardava e si accorse del mio interesse e mi disse:
-vuoi farmela tu la pugnetta.
Rimasi senza parole mentre si avvicinava e mi prendeva la mano portandola sul suo cazzo , lo toccai, era durissimo e una emozione nuova mi colse, lui mi guidava la mano su e giù. Rimasi impietrito ma vedendo il mio amico che guardava e preso dalla paura ritrassi la mano. Lui con voce forte mi disse: ricordati che non mi hai voluto segare, e continuò a farsi segare dal mio amico fino a venire ed io lì a guardarlo godere emozionato a vedere per la prima volta una sborrata di quelle proporzioni.Questa scena non riuscivo a dimenticarla. Dopo qualche giorno nelle solite passeggiate con gli amici incontrammo Enzo con una vespa nuova e tutti gli amici gli chiedevano di fare un giro e lui li accontentava io pure feci timidamente la stessa richiesta e lui mi disse : non ti faccio fare un giro in vespa e tu sai perché. Ci rimasi molto male, ma avevo capito. Mano a mano che gli amici fecero il proprio giro la compagnia cominciò a sciogliersi, rimasi solo io che aspettavo speranzoso di fare un giro in vespa e forse altro. Quando scese l’ultimo mi disse di salire, salii e mi avvinghiai alle sue spalle possenti e mente mi portava nelle strade sterrate della campagna si fermò e mi chiese:
-perché non mi hai voluto fare la sega? Io arrossii ma non dissi nulla
-forse disse perché c’era Francesco.
Io annuii. Era vero aveva capito bene quanto mi sarebbe piaciuto segarlo. -Adesso siamo soli, mi disse, se vuoi puoi ed io in confusione risposi che non volevo che si sapesse.
-tranquillo quello che facciamo io e te è un nostro segreto, andiamo.
Ripartimmo con la vespa ed io adesso più liberamente mi strinsi al suo corpo provando timore e nello stesso tempo piacere. Mi portò in una stalla della sua tenuta, entrammo e chiuse la porta, io tremavo per l’emozione e lui mi si avvicinò e cercò di rassicurami, poi prese la mia mano e se la portò sul cazzo e subito mille brividi invasero la mia schiena, avevo il volto in fiamme. Si abbassò i pantaloncini e cominciai ad accarezzare quel cazzo che piano piano sotto le mie mani cresceva e si induriva, mi sembrava enorme.
-ti piace il mio cazzo?Segami,
mi disse con la voce roca del piacere ed io cominciai a fare quello che da tempo sognavo di fare. Andai su e giù con la mano apprezzando tutto di quel primo cazzo che avevo tra le mani, lo sentivo pulsare e sentivo lui che con gli occhi chiusi emetteva mugoli di piacere che la mia mano gli provocava, eravamo in piedi ed Enzo si appoggiò a me abbracciandomi e questo contatto mi fece trasalire.
-più veloce,
mi incitava ed io aumentavo il ritmo,
-bravo continua così mi stai facendo una magnifica pugnetta, sto per sborrareee
e abbracciandomi più forte esplose delle scariche di sborra che finì dappertutto e anche nelle mie mani e avvertii il calore di quel liquido e quell’odore . Ci pulimmo e senza dire una parola mi riaccompagnò.
Mentre scendevo dalla vespa mi disse: ci vediamo domani. Tutto il giorno pensai a quello che mi era successo provavo vergogna, paura e nello stesso tempo desiderio di rifarlo ancora.
L’indomani non vedevo l’ora di incontrare Enzo, passò con la vespa mi prese e tornammo nello stesso posto. Quando fummo dentro lui non ebbe fretta e accendendosi una sigaretta cominciò a parlare:
-ieri è stato bellissimo non avevo mai sborrato tanto, a te è piaciuto?
-Si anche a me, dissi arrossendo. E lui : -ma tu non sei venuto? E ridendo: te la sei fatta una bella sega a casa
io annui
-mi pensavi mentre ti segavi, mi pensavi lo so e so anche quello che pensavi.
-Cosa pensavo?
lui rispose
Hai pensato a tutte le cose che si possono fare insieme oltre le pugnette. Lo sai che si può fare altro, hai capito cosa voglio dire , -ho capito
-dimmi cosa hai capito, dimmelo
Insisteva e io preso dalla foga dissi:
-Ho capito che me lo vuoi mettere nel culo
-Si voglio mettertelo nel culo e tu lo vuoi?
-Non lo so ho paura
-Di cosa hai paura ti ho già detto che quello che facciamo rimane tra noi.
-si però ho paura che mi faccia male e poi mi hanno detto che si vede quando uno lo ha preso nel culo
-Chi ti ha detto queste stronzate non si vede niente se uno ha il culo rotto, pensaci io vorrei farlo se tu vuoi lo faremo piano piano e non ti farà tanto male, voglio sverginarti.
-Ci penserò, un’altra volta.
-Vieni fammi una sega che sono durissimo, togliti pure tu i pantaloncini.
Si spogliò e ci sistemammo seduti su una panchina di pietra, io mi appoggiai a lui e cominciai a masturbarlo, non vedevo l’ora di vederlo sborrare di nuovo, lui prese ad accarezzarmi le tettine stringendole facendomi sussultare dal piacere inaudito che provavo. Scese lentamente sulle mie natiche e cominciò ad accarezzarle, ero in estasi e mentre facevo questo mi incitava a segarlo
-Sei fantastico mi stai facendo godere
Quelle parole mi riempivano di orgoglio: un uomo godeva per mano mia.
Non opposi resistenza quando la sua mano si intrufolò tra le natiche in cerca del mio buchetto, provai piacere quando con il dito lo massaggiava lateralmente
-ti piace?
-si tanto
Allora lui si portò il dito alla bocca e prese della saliva
-che fai gli dissi sorpreso
-Vedrai che scivola meglio, così non avrai fastidio
Mi umettò con la saliva il buco e poi entrò piano con il suo dito
-oh- esclamai sorpreso per quella piacevole sensazione di calore che partendo da lì si irradiò per tutte le viscere, non avevo provato mai niente del genere, Enzo mi stava conducendo verso sentieri desiderati ed inesplorati.
-ti piace, vedi che non fa male
Ed entrava ed usciva con il dito facendomi accapponare la pelle e ripeteva
-ti piace molto vero, hai un culetto fantastico, vedi che non fa male
-Si mi piace molto ma un conto è il dito un conto è il tuo cazzone
-Facciamo piano, ti prego voglio sverginarti, sono sicuro che ti piacerà molto e poi vorrai sempre che ti scopi
Vedendolo così desideroso di me e desiderandolo anche io, cedetti
-va bene ho deciso possiamo farlo, anch’io voglio che mi svergini ma fallo piano
Enzo era stralunato dal piacere ed incredulo
-Sono contento che sarò io a romperti il culo ti farò godere da matti
Mi fece alzare e stendere per terra su una coperta e cominciò da dietro a baciarmi e leccarmi dalla nuca in giu ed io fremevo ad ogni suo bacio, quando arrivò alle natiche non capii più niente, insinuò la sua bocca dappertutto ma quando arrivò a lambire il buchino persi ogni controllo e cominciai a gemere dal godimento
-si è bellissimo ancora, fammi quello che vuoi
-Ti piace vero? Lo sapevo, lo vuoi, vuoi che te lo metto nel culo?
-Si sì voglio che mi scopi
Dicevo parole che mai mi sarei aspettato di dire , la mia timidezza era sparita insieme alla mia innocenza.
Enzo bagnò con la saliva il suo cazzo e sputò più volte il mio buco, una sensazione di fresco mi invase, avvertii la grossa cappella che si poggiava e strusciava su e giù per il solco ma ogni volta che passava sopra il buchetto emettevo dei gridolini di goduria e pensavo “ci siamo ora entra e mi rompe tutto “
Sentii come un bastone a punta che si poggiava al buco e spingeva piano ma deciso per entrare, di colpo avvertii un cedimento come una lacerazione e avvertii che tutta la cappella era dentro di me
-ahi mi fai male aspetta non entra è troppo grosso
Mi dimenavo un po’ per farlo uscire
-fermo che è peggio se fai così, aspetta sono quasi dentro, ormai ti ho sverginato è troppo bello, fra un po’ piacerà anche a te
Restammo fermi per un po’ e intanto Enzo da dietro mi baciava e mi leccava le orecchie e mi sussurrava quanto fosse bello scoparmi e che ero suo. Riprese quindi la sua inesorabile penetrazione e quando percepì che mi ero calmato con un ultimo colpo entrò e gridai dal dolore
-mi fai male avevi detto che era dentro
-Ora si ora è tutto dentro, ora si che ti ho rotto il culo
Quelle parole mi eccitavano ero felice di farlo godere e rimasi fermo e dopo avermi invitato a rilassarmi cominciò ad incularmi prima con movimenti lenti dentro e fuori e poi sempre più forte, io ero confuso e felice avevo un cazzo piantato nel culo e cominciava a piacermi. Enzo percepì che ormai ero suo e iniziò a montarmi con vigore
-adesso ti piace il mio cazzo nel culo, te lo avevo detto che ti sarebbe piaciuto, dimmelo che ti piace molto
-È bellissimo non pensavo, scopami, montami fai quello che vuoi
A quelle parole Enzo rispose aumentando il ritmo, usciva per poi entrare di colpo ed io gridavo dal piacere
-ti piace quando ti do dei colpi, sei tutto aperto sto per venire e ti riempio il culo di sborra, la vuoi nel culo la mia sborra
-Si lo voglio tutto sborrami dentro
Avvertii che ansimava dal piacere mi sollevò e dopo avermi messo a pecora con alte due botte venne, venne dentro di me gridando e inondandomi il culo della sua calda sborra dandomi una sensazione unica, sentirsi invaso dal suo piacere.
Anch’io venni come mai e ci accasciammo esausti con il suo cazzo ancora nel mio culo. Mente ci sistemavamo per rientrare mi disse che era stato bellissimo e che voleva farlo ancora. Io contento accettai e ci siamo rivisti il giorno dopo e poi per tanto tempo. Scopavamo ogni volta che era possibile mi insegnò a fare pompini e a scopare in tutti i modi. Mi faceva sentire bene. Per strada quasi non ci conoscevamo ma quando eravamo soli era tutto mio. Rimase un nostro segreto, dopo qualche anno lui si fidanzò, ma continuò ad incularmi dicendomi sempre che scopare il mio culo era più bello della fica, a uno che ti dice così… gli permettevo tutto fino a che per lavoro non si trasferì all’estero, non lo incontrai più.
Questa è una storia vera magari un po’ enfatizzata nei dialoghi ma è la storia della mia prima volta di come il primo amore mi ha sverginato facendomi gustare gioie che solo a pensarci mi torna duro e devo segarmi.

di
scritto il
2022-02-05
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