Una dura lezione

di
genere
trans

Sono alcuni anni che prendo ripetizioni private da un professore, solo che questa volta ho ricevuto una gran bella lezione. Era un normale venerdì, i miei genitori erano in viaggio per lavoro e non sarebbero tornati prima di lunedì, mia sorella in Erasmus all estero ed io volli cogliere l ennesima occasione per il mio piccolo hobby del travestimento. Coltivavo questa passione già da un annetto ed ero diventato anche bravo nel trucco ecc, questa volta optai per un travestimento molto classico quello da studentessa. L idea mi è venuta guardando Jennifer's body e non sarebbe stato neanche troppo difficile ottenere quell outfit, dato che mia sorella aveva una divisa scolastica molto simile; quindi passai al vestiario: camicetta bianca con cravattina, gonna a balze a quadri, calze color carne senza mutandine, calzini bianchi e sneakers bianche . Il trucco era semplice ma sexy, rossetto rosso fuoco, eyeliner nero e capelli piastrati lisci dato che erano abbastanza lunghetti; ero un vero schianto non c'è dubbio , passai almeno un ora a guardarmi allo specchio dimenticandomi del tempo che scorreva. Ad un certo punto, nel pieno del mio divertimento bussarono alla porta, ero terrorizzato perché ero completamente travestito e non sapevo che fare, così presi un accappatoio lungo lo indossai ed aprì; era Bruno il mio professore, e io come un vero idiota mi ero completamente dimenticato che avessi lezione quel pomeriggio.
"Ciao Bruno, entra pure, ero sotto la doccia e mi hai preso alla sprovvista..."
Bruno mi fissò con un aria strana, mi squadrò dalla testa ai piedi come se potesse vedermi attraverso l accappatoio, poi sorrise e si mise a sedere sul divano del soggiorno.
"Non sapevo che ci si facesse la doccia, truccati da ragazza e con le scarpette...coraggio togliti l accappatoio, ti conosco da anni e non hai niente da nascondere."
Come un idiota mi ero dimenticato del trucco, arrossì di colpo e distogliendo lo sguardo lasciai cadere l accappatoio per terra mostrando la divisa.
Bruno sorrise e sembrò per niente sorpreso della mia condizione:
"Ammetto che da un po' avevo sospetti sulla tua sessualità, ma così...sono piacevolmente sorpreso, è la tua divisa di tua sorella, vero ? Da dove ti è venuta quest' idea ?"
"Jennifer's body..."
"Naturalmente... quindi ti piace fare la studentessa cattiva ? Sai che succede alle ragazze cattive? Che vengono punite."
Bruno mi afferrò per un braccio e mi tirò addosso a lui facendomi sdraiare sulle ginocchia, poi mi alzò la gonna e prima mi palpò il sedere e dopo cominciò a sculacciarmi con tutta la forza. Piangevo e mi dimenavo per il dolore e la vergogna, non sapevo che fare o pensare in quel momento ero troppo imbarazzato per tutto; Bruno mi rimise apposto la gonna e mi mise a sedere su una sedia di legno del soggiorno intimandomi di non muovermi da lì; tornato dopo un minuto con del nastro adesivo in mano mi scatto una foto con il cellulare :
" Hey no..."
"Zitta o questa foto va ai tuoi genitori in un attimo."
Aprì il rotolo e mi legò i polsi dietro la sedia, poi passò alle caviglie, infine cominciò a spogliarsi...
Bruno era un uomo sulla 50ina, panciuto e peloso, e dopo anni di lezioni private non avrei mai immaginato di vedergli quel grosso cazzo pulsante puntato verso di me.
"Prima ti ho punita e ora ti insegnerò cosa fanno le cattive ragazze, intanto apriamo un po' la camicetta...bene così, ora ti metterò sui capezzoli queste clip per fogli, farà male o forse ti ecciterà."
Appena chiusa la prima pinzetta il dolore era insopportabile, volevo urlare ma Bruno mi mise una mano sulla bocca, poi passò alla seconda clip, aspetto che mi ci abituassi e smettessi di urlare, poi prese la cravatta che avevo al collo, la girò e la legò allo schienale della sedia in modo da tenermi la testa dritta ed immobile.
La cravatta quasi mi strangolava, non riuscivo nemmeno a parlare, tentai di dimenarmi ma fu tutto inutile, ero completamente legato. Vidi Bruno massaggiarsi il pacco per indurirlo e poi venne verso di me:
"Aprì bene la bocca...così da brava"
Mi infilò quel pene gonfio e sudato in bocca, poi mi afferrò dietro la testa e cominciò a scoparmi la gola con foga; era il primo pompino e non lo immaginavo certo così, le lacrime mi scioglievano il trucco che colava insieme alla saliva sul mio petto dolorante dove Bruno si divertiva a dondolare le clip.
Ad un certo punto squillo il mio cellulare, era mia madre e vidi Bruno afferrarlo e rispondere al posto mio.
"Ciao Monica, sono Bruno sto facendo lezione a tuo figlio, vuoi che te lo passi ?"
"NNNHHHMMM *SLURP MMMHHMMM HHUTOOO...!"
"Non si sente niente, non ti preoccupare va tutto bene, ci sentiamo dopo ciao. Stavi per farti scoprire troietta, forse una foto ci vorrebbe da questa prospettiva sai?"
*Click
"Questa la mettiamo come sfondo del cellulare e come post pre-registrato da postare più tardi."
"MMMMMHHH..."
Non so quanto tempo passò a scoparmi, so solo che ad un certo punto tra l erezione che avevo nelle calze e lo sforzo che provavo, stavo per svenire e mi senti come una bambola nelle mani di Bruno. Notando che ormai non mi opponevo più cominciò a rallentare per poi fermarsi del tutto e lasciarmi bavare sul mio pisello eretto sotto la gonna, salvo pochi istanti di pace, mi afferrò e cominciò a segarmi lentamente; lì mi ripresi eccitatissimo
"Ti prego basta, non lo farò ma più..."
"Mai più ? Tu hai appena iniziato, ora viene il bello per una ragazzina come te."
Mi slegò le caviglie, mi tolse le scarpe e i calzini, insieme alla gonna ella camicetta.
"Ti sei imbrattata tutta, sarà meglio cambiarti."
Ero solo con le calze e le clip che ormai avevano reso i capezzoli viola, Bruno afferrò uno dei calzini e me lo mise in bocca per poi chiudermela con il nastro adesivo, poi mi ruppe le calze sul culo ancora rosso per la sculacciata.
"Ti vedo stanca, siediti un po' qui..."
Mi spinse a sedermi sul suo cazzo che mi penetrò in un attimo per via della saliva e della mia eccitazione, io urlai ma dalla mia bocca non uscì nulla se non un mugolio soffocato; mi afferrò per le braccia legate e cominciò a farmi saltare sul suo pene .
Non potevo ribellarmi ormai, ero sfinito ed era troppo tardi per qualsiasi altra cosa, la mia dignità e mascolinità erano sparite per fare largo ad una studentessa zoccola di nome Jennifer; non potevo crederci che da etero curioso ero diventato una sissy con bocca e culo rotti.
"Imparerai a venire col sesso anale oppure non verrai mai più, non temere ti insegnerò bene."
Mentre ero obbligato a cavalcarlo, mi afferrò il cazzo e lo masturbò andando a ritmo, sentì che mi piaceva e si fermò di colpo, poi mi afferrò le cosce e mi sbatté più veloce e forte, io gemevo e sentivo le sue palle scontrarsi con le mie; ero fuori controllo ed infine arrivai copiosamente nelle calze e per terra.
"Visto che non era difficile ? Ora sei una vera ragazzina."
Mi scollò da sopra il suo pene pulsante e mi mise affianco a sé, poi riprese il nastro adesivo e mi legò le dita delle mani, le braccia, le gambe e i piedi, mi tolse le clip e mi succhiò i capezzoli doloranti per poi sdraiarmi per terra prendere la cravatta e legare insieme il nastro adesivo delle caviglie e dei polsi.
Poi cominciò a segarsi davanti a me ed infine mi sborrò infinitamente sulla faccia, quasi ad annegarmi, con lo sperma nel naso e sugli occhi vidi solo che si rivestì tranquillamente.
"Ti ho trattato come la troietta che sei Jenny, i tuoi genitori torneranno tra due giorni e al loro rientro troveranno una seconda figlia, tu adesso mi raccomando, non muoverti che ci vediamo domani per un altra lezione...buona serata tesoro."
scritto il
2022-02-06
6 . 8 K
visite
8
voti
valutazione
3
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Al suo servizio

racconto sucessivo

Il mio primo travestimento
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.