Scommessa persa parte 2

di
genere
trans

Dopo l' avventura di letto passata con Marco, ed aver ricevuto le sue "scuse" per il modo in cui
ero stato trattato, accettai il fatto che forse ero semrpe stato più attratto dai ragazzi che
dalle ragazze ed il fatto di averlo scoperto sulla mia pelle con il mio migliore amico non fece
altro che farmi accettare questa scoperta a braccia aperte, Marco continuava a considerarsi etero
o al limite bisex , ma solo perchè essendo il gemello di Monica eravamo perfettamente identici,
ad eccezione ovviamente del sesso. Piaceva a entrambi l' idea di essere rispettivamente il
fidanzato dell altro, all esterno il mondo ci vedeva come sempre: i due migliori amici dalle
elementari, ma in privato eravamo Monica e Marco amanti segreti. Per fortuna che avevamo ancora
tutti i vestiti di mia sorella a disposizione, ogni sera appena saliti a casa, mi andavo a
cambiare, un leggero trucco e un po di profumo et voila ecco di nuovo Monica ! Alle volte
facevamo sesso dopo una partita alla playstation, dove naturalmente ero vestito con abiti
femminili, e continuavamo a scommetere cose tipo :

"se vinco io facciamo piano, se vinci tu gioco di ruolo spinto, ok ?"

Ammetto di aver perso qualche volta anche di proposito, ma non potevo farne a meno, era troppo
eccitante; di solito era il gioco del ladro di appartamenti e della vittima oppure del padrone di
casa e del travestito, cose così... ma il migliore era quando voleva sfogarsi un po e mi
torturava. L' ultima volta organizzammo per bene la cosa, usammo una tuta di lycra aperta sul
davanti e dietro di mia sorella con i tacchi a splillo più alti che avesse, il collare borchiato
del mio cane al collo con tanto di catena, le manette di pelle legate con una corda alle travi
del soffitto, molletti per i panni per i capezzoli, la ball gag rossa di sempre e un vibratore
che trovammo nascosto in una scatola da quella pervertita . Dopo essere stato legato e
imbavagliato, Marco si divertì a mettermi le mollette sui capezzoli, fu inutile naturalmente
urlare per via della gag, la saliva che mi colava da bocca bagnava il mio cazzo e cadeva di
fronte ai tacchi; dopodichè prese la cinta dei pantaloni e cominciò a frustarmi sul culo, non
fortissimo chiaramente ma abbastanza da farlo rosso, prese il vibratore lo impregnò della mia
saliva e lo infilò piano piano su per il mio ano . Mi sganciò le manette e mi fece inginocchiare
di fronte a lui, poi le ribloccò dietro la schiena,

"Adesso ti tolgo il bavaglio e mi succhi il cazzo Monica, nel frattempo accenderò il vibratore
che hai in quel culetto rotto, chi arriva per primo perde e paga penitenza !"

Mi tirò per la catena del collare e mi portò davanti alla sua enorme erezione, poi girò l
interruttore del vibratore al massimo, era impossibile resitere era fortissimo, ma dovevo
farcela. Ingoio tutto il cazzo con Marco che mi aiuta nei movimenti, data la mia impossibilità
con le manette, tento di giocare con la lingua, di andare su e giù piu velocemente che posso, lo
sento gemere e goderem sta funzionando, tra poco arriverà me lo sento ! Ma il vibratore non mi dà
sosta ed anchio sono già al limite, tento di stringere la bocca e di succhiare più avidamente ma
poi la sento, una scarica del vibratore mi fa godere ed arrivare sul pavimento, pochi secondi
prima che Marco mi riempisse la gola di sperma. Im mi accascio a terra, mosso dagli spasmi dovuti
al vibratore ancora acceso , e Marco di schiena sul letto che sento ridere.

"Hai perso, femminuccia, c' eri quasi riuscita, ora ti tocca una penitenza..."

Che avrà in mente adesso...

"Ora scendi in strada, vestita da Monica, vai a quel Market indiano sotto casa e compri birra e
patatine, tranquilla che pago io. "

"Ma sei pazzo, vestito da donna, mi riconosceranno tutti !"

"Sono le 2 di notte, non c'è nessuno, il proprietario del Market non parla affatto la nostra
lingua ed hai perso la scommessa, quindi zoccola, datti una ripulita e vai !"

Che stronzo, anche se non aveva tutti i torti, nella peggiore delle ipotesi mi avrebbero
scambiato per mia sorella e non avrei nemmeno dovuto aprire bocca con quel tipo; mi misi una
minigonna sulla tuta che copriva giusto giusto il mio culo, una canotta nera e cambiai i tacchi
con degli anfibi femminili, mi ripulì un po la faccia e presi i soldi che Marco molto
simpaticamente mi aveva gettato per terra, per farmeli raccogliere come una puttana. Stavo per
uscire quando Marco mi ferma:

"Aspetta, ho visto che non ti sei messa le mutandine, sporcacciona ne approfittiamo subito!"

Mi rinfilò il vibratore su vibrazione casuale e mi intimò di mettere delle mutandine per evitare
potesse uscire senza volerlo.

"Così sarà più divertente e fari molto prima di sicuro, non vuoi che qualche pervertito possa
vederti in quel modo vero ?"

Scesi con l' ascensore nell androne del palazzo, non c' era nessuno e non si sentiva volare una
mosca, solo il rumore di gomma dei miei stivali e della vibrazione che mi stava uccidendo di
nuovo; entro nel negozietto e dopo una veloce occhiata scambiata con il cassiere, punto alle
patatine e alla confezione di birra, mi stringo forte il cazzo nella gonna, perchè sento di star
per venire di nuovo, corro subito alla cassa allungando la mano tremolante con i soldi, il
conteggio più lento della mia vita, stavo per esplodere, poi finalmente lo scontrino.

Arrivo al palazzo arrancando, quando una vibrazione mi fa venire di nuovo, vedo lo sperma che
macchia la gonna e cade per terra, fortuna che non cè nessuno per strada, arrivo all ascensore e
premo il tasto dell ultimo piano. Marco è sulla porta che mi aspetta:

"Dalla macchia che vedo, non ce l' hai fatta proprio a resistere vero troietta?"

Entro in casa e poso le cose sul tavolo;

"Incredibile, hai preso l' unico gusto di patatine che mi fa schifo, e per di più il più costoso
ora ti faccio vedere io!"

Ero distrutto, Marco mi sfila il vibratore come un tappo da una bottiglia di vino, mi butta a
pancia sotto sul letto e prende il nastro adesivo, mi legai polsi dietro la schiena e mi sfila le
mutandine sporche di sperma prima di riconficcarmele in bocca per poi chiudere il tutto con il
nastro adesivo. Mi dimeno perchè ero sfinito ormai, ma sento che mi infila velocemente il cazzo
nel mio buco ormai stremato e comincia a pomparmi, mentre tento di ribellarmi inutilemente vedo
la porta d' ingesso sott'occhio che si apre, tento di farlo capire anche a Marco ma scambia le
mia grida per parte del gioco e continua a entrare e uscire con forza. Ricordo solo che appena la
figura appena entrata nella stanza divenne nitida sentì solo:

"Ma che cazzo sta succedendo qui !"

Era la voce di Monica, quella vera...
scritto il
2023-04-17
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