La notte di capodanno.
di
MorettaBauta
genere
trio
“Certo che questa pandemia se non ti danneggia il fisico ti danneggia la mente!” pensava a voce alta Lara mentre facendo le faccende domestiche ascoltava l’ennesimo tg che ricordava le limitazioni per domani, primo giorno del nuovo anno.
Quest’anno che avrebbe potuto trascorrere il Capodanno con il suo amore ed alcuni amici in montagna, magari in un bello chalet caldo caldo con la neve fuori …invece niente! A casa!
“Vabbè cercheremo di rendere memorabile anche questo Capodanno” diceva Lara, parlando a voce alta come se ci fosse qualcuno in quella stanza che la stesse ascoltando.
Per quella serata Lara aveva deciso di puntare su del buon cibo per Lei e il suo boyfriend, un vestitino nero luccicante con una scollatura sulla schiena nuda che arrivava poco sopra il suo sedere rotondo, sotto un completino sexy ma elegante, qualche super alcolico per animare la serata e un bel botto per lo scoccare di mezzanotte.
“Caspita, già le 18.04, devo darmi una mossa…sì, è vero che il mio amore arriverà non prima delle 21, ma devo comunque muovermi” continuava a raccontare a voce alta i suoi pensieri al suo interlocutore immaginario.
Apre l’acqua della doccia e mentre aspetta che diventi calda, prende dall’armadio le sue nuove mutandine: obbligatoriamente rosse, di pizzo sul davanti, con uno striminzito cordino di velluto nero che separerà le sue natiche dall’interno…” queste mi dovranno portare fortuna!” diceva Lara a voce bassa, con aria un po’ pensierosa ma allo stesso tempo giocosa e maliziosa.
Entra in doccia e partendo dal collo comincia ad insaponare il suo tonico corpo di trentenne.
Le unghie rosse laccate risaltano sulla sua pelle chiara mentre, scendendo verso il basso, assecondano le rotondità del suo seno florido e gonfio, accarezzano il ventre piatto, la schiena liscia, la fighetta ancora da preparare, le gambe lunghe…le piace accarezzare il suo corpo mentre si fa la doccia, la rilassa e la eccita al punto giusto da sentirsi bene, senza dovere necessariamente andare oltre…prende poi la lametta per sagomare i peletti della sua fighetta …inizia dal pube, per poi continuare sulle grandi labbra che separa tra di loro inserendo due dita a mo’ di forbice.. questo toccarsi le fa venire voglia…ma sa che deve aspettare la serata...non può raggiungere l’orgasmo ora…le basterebbe poco, lo sa…ma non è giusto, pensa, e mentre decide di aspettare, contrariamente le sue dita scivolano dentro il suo corridoio interno, bagnato di un liquido più denso dell’acqua, che le dà conferma che la sua sensazione di eccitazione era reale e la fa sospirare di piacere.
E’ una regola “non toccarsi quando mancano meno di 24 ore” si ripeteva tra sé e sé, ma intanto che lo pensava, ingannava se’ stessa direzionando il getto del doccino sul suo clitoride mentre, senza nemmeno rendersene conto, si era accovacciata con le gambe larghe godendosi quella bella sensazione…
Il rumore di una vibrazione la distoglie da quel leggero piacere e vede illuminarsi il display dell’orologio “quando sto entrando nella via ti faccio un squillo cosi mi apri”.
Il messaggio l’ha come svegliata, e seppure contrariata dal volere del suo corpo in quel momento, ritorna lucida, sciacqua via il sapore ed esce dalla doccia.
Sono le 21.10, bussano alla porta. Lara sorpresa, si avvicina e chiedendo chi fosse guarda dallo spioncino: il suo amore è arrivato, ha la faccia stanca ma è sicuramente felice di staccare la spina per qualche giorno.
“Wow, come sei bella”, le dice baciandola con un fugace colpo di lingua che entra in quella di Lara e, nell’abbracciarla, le infila una mano dentro la scollatura della schiena fino a sentire il filino di velluto delle sue mutandine… “ohhhhh, interessante” ma Lara scherzosamente scocciata, indietreggia e gli dice: “non mi hai avvisato che stavi arrivando e devo ancora finire di prepararmi”.
Tempo di una doccia per lui e gli ultimi preparativi per lei, si siedono a tavola ed iniziano a cenare.
Stanno insieme ormai da anni ma Lara cerca continuamente di stupirlo…porta in tavola un vassoio scenografico composto da scampi crudi, astice, cruditè varie e succulenti ostriche che contornano il piatto.
- “Le ostriche sono afrodisiache” dice lui, portandone una alla bocca senza mangiarla ma leccandola tutt’intorno con la punta della lingua mentre guardava Lara negli occhi in maniera molto provocatoria.
E’ evidente che quel movimento linguale imitava quello che era solito a fare con la sua fighetta e Lara è come se lo sentisse già addosso…
- “ Lo so bene” risponde lei, mentre afferra uno scampo con le dita e lo morde sensualmente ricambiando lo stesso guardo provocatorio.
- “allora vorrà dire che finiremo in bellezza quest’anno” dice lui
- “certamente amore, lo finiremo proprio come piace a te”.
Lei si alza e si mette in piedi davanti a lui che per vederla meglio aveva spostato la sedia nella sua direzione.
La guarda ammirato: bella, alta, con un corpo sinuoso, sensuale e provocante. Le mette le mani sui fianchi e se l’avvicina.
Adora il profumo che usa ma ancor più adora l’odore della sua fighetta che, se la conosce bene, sarà già bagnata …. infilando la mano sotto la gonna di quel micro vestito sexy e senza nemmeno andare troppo in profondità, tocca quel filino di velluto tutto già inzuppato di voglia.
Gli occhi di lei trapelano un mix di vergogna e di fierezza per essere già a quel punto di eccitazione.
Si siede a cavalcioni su di lui e si scontra con quel pacco già grosso e duro facendo aumentare la sua fierezza.
I baci sono appassionati, spinti, desiderosi di sesso. Sembra una lotta a chi bacia con più forza, a chi spinge la lingua più in profondità nella bocca dell’altro. Le mani esplorano fugacemente il corpo avversario col tentativo di bloccarlo ed avere la meglio su chi avrà il potere di dedicarsi all’altro per primo…è Lara a vincere questa lotta d’amore…stando a cavalcioni su di lui riesce a slacciargli la cintura dei pantaloni, di far entrare la sua mano esile nei boxer per tirare fuori, come un bottino, quel grosso cazzo duro.
Alla presa di lei, lui cede felicemente sconfitto, e sospira.
Lara scende dalle sue gambe, gliele divarica, si inginocchia e in un attimo si infila quel cazzo in gola. “uhmmm quanto mi piace succhiartelo” dice facendoci girare la lingua sulla grossa cappella diventata rossa per la foga con cui l’aveva ciucciato.
Lui è steso sulla sedia completamente lasciato andare alle emozioni di quel pompino inteso che ogni tanto lo costringono a trattenersi per non riempire subito quell’esperta boccuccia che ogni volta lo sorprende dai movimenti e dai giochi che riesce a fare col suo pisello.
- “mi fai venire così” dice lui, sempre più rigido per riuscire a trattenere quel piacere pronto ad esplodere…
- “eh no, amore…questo è solo un assaggio… non vorrai mica fare il botto prima di mezzanotte” sussurra Lara ridendo maliziosamente…
Si alza, si fa vedere in tutta la sua femminilità davanti a lui, slacciando il bottoncino del vestitino posto dietro al collo e fa scivolare giù quell’abitino festaiolo che avvolge talmente tanto il suo corpo da scendere a fatica.
Indossa un reggiseno nero di pizzo a triangolo con dei delicati brillantini rossi che s’intonano perfettamente con il colore delle bretelle di raso che si incrociano sulla parte bassa della sua schiena (“ecco perché non si vedeva il reggiseno dalla scollatura del retro del vestito” pensò velocemente lui mentre continuava ad ammirarla).
Il suo seno abbondante fuoriesce un po’ da quei triangoli il cui nero del pizzo crea un piacevole gioco di colore con la pelle candida dei seni che sorregge. Pelle che si scurisce nella parte centrale dove quei due punti sporgenti disegnano la sagoma di due capezzoli duri e turgidi.
Capezzoli che lui afferra con entrambe le mani, tirandoli verso di sé, facendo sospirare Lara profondamente. Immersa in quel piacevole dolore tira quel nastro di raso annodato dietro al collo sfilandolo dal reggiseno che cade a terra scoprendo due prorompenti tette floride.
- “ti voglio scopare, non riesco ad aspettare mezzanotte”
Ma mentre gli sussurra queste parole Lara avvolge quel nastro di raso sul suo volto, bendandolo.
- “Mi scoperai, ma è presto… ora ti bendo così non guardi più l’orologio” dice lei ridacchiando amorevolmente “ vedrai che tra un po’ ti scorderai della mezzanotte…”
Lo afferra per le mani, lo fa alzare e lo conduce alla camera da letto.
Mentre percorrono il corridoio baciandosi e palpeggiandosi a vicenda, sentono un cellulare vibrare, ma a nessuno dei due sembra importare.
Giungono alla camera, lui non vede nulla ma conosce bene la stanza, anche se dalle fessure della benda la luce gli sembra strana, come se ci fossero dei chiari-scuri ma probabilmente erano delle candele che dovevano rendere quell’atmosfera ancora più eccitante.
Lara lo bacia, lo fa stendere sul letto e lo spoglia.
Marco dà il suo contributo slacciandosi da solo i bottoni della camicia, visto che la parte sotto l’aveva tolta lei ed era già nudo col cazzo duro steso per traverso sul letto.
Gli sembra di sentirla allontanarsi e ode dei rumori non chiari provenienti dalla cucina ma la musica di sottofondo non gli permette di distinguerli.
Le labbra di lei nuovamente sul suo petto lo distolgono dal pensiero di che cosa fosse andata a prendere e si lascia baciare rilassato. Labbra carnose che lasciano quasi un solco sulla sua pelle mentre scendono sempre più alla ricerca di quell’asta dura come marmo che ogni donna vorrebbe far sparire dentro di sé…
Il pompino è piacevole, meno fugace di quello precedente, più “standard”, ma pur sempre piacevole.
Mentre il suo cazzo è avvolto da quella lingua ruvida e bagnata, il suo naso viene inebriato da quell’ odore che tanto ama, che lo manda in estasi, che riconoscerebbe ovunque, un odore a tratti forte, acre ma profumato al tempo stesso: l’odore della figa di Lara.
Figa che gli si spiattella in faccia violentemente e che lui comincia a leccare vogliosamente senza poterla vedere ma che al momento gli basta assaporare.
Il piacere del cazzo succhiato e della figa che succhia a sua volta lo stordisco; ma quando porta le sue mani sulla patatina che le sta seduta sul suo viso per aprirla meglio, realizza che è rivolta verso di lui, si blocca e sobbalza.
- “ma..”
- “shhhhh…..”
- “ma….”
E tenta di togliersi la benda…
- - “shhhhh…...” dice Lara bloccandogli le mani …. “ se ti togli la benda finisce il gioco”…..
A quel punto Marco, un po’ rigido, abbassa le braccia e timidamente continua a dare delle leccatine a quella saporita ostrica di carne che insistentemente si struscia sul suo mento…tutto mentre il suo cazzo è ancora imprigionato nella bocca di…qualcun’ altro.
Dopo qualche minuto di sconcerto, il corpo di Marco si rilassa, il cazzo ritorna rigido e la sua mente si abbandona al quel doppio piacere che gli sembra irreale.
Vorrebbe guardare, vorrebbe toccare ma i suoi gesti sono tutti guidati e contenuti dalle mani di Lara che detta le regole di questo incredibile gioco.
Ciò che non è contenuto è il piacere di lui nel sentire una lingua liscia sulla cappella che ogni tanto scompare dentro una bocca calda ed avvolgente, e una lingua che contemporaneamente lecca il suo stretto buchino marrone, inizialmente rigido ma che leccata dopo leccata diventa più morbido ed ospitale. Buchino che presto verrà allargato da un qualcosa di freddo e duro che inizialmente fatica ad entrare ma che piano piano si fa spazio in quelle strette pareti rugose e trova la sua piacevole posizione.
Non si sentono voci in quella stanza, ma solo Marco che non smette di ansimare, sembra posseduto, non capisce cosa stia succedendo in quella camera, vorrebbe capirlo ma il solo pensiero che tutto quel piacere possa svanire se apre gli occhi, come al risveglio di un sogno, lo fa continuare a tenere la benda ubbidendo alle regole di Lara.
Resta passivo a quella piacevole dominazione di due donne che si dedicano interamente a lui e che prima in un lato, poi dall’altro lo fanno girare e rigirare sul letto come se volessero fargli provare piacere in tutti i modi possibili. Non si parlavano ma era chiaro che si intendevano perfettamente vista la complicità tattile che avevano su di lui.
Le loro mani e le loro lingue erano ovunque, sul suo culo, sul suo cazzo, nella sua bocca, bava e liquidi vaginali inondavano quel corpo virile che era a loro completa disposizione.
Ad un tratto si ritrova supino e sente entrare il suo cazzo, duro come non mai, in una vagina calda e sbrodolosa che inizia a cavalcarlo ferocemente. …mentre la sua mano viene lentamente accompagnata sopra un’altra figa bagnata che lui penetra con due dita.
L’ansimare di Marco viene affiancato dai gemiti delle due donne, che ben presto saranno sovrastati dall’ urlo di piacere di una delle due che dopo essersi spostata e messa in piedi sul letto sopra di lui, squirta abbondantemente sul petto e sulla faccia di Marco che apre la bocca assettato di quel liquido sconosciuto che ad ogni sorso gli fa fare dei ridicoli movimenti facciali. Apre gli occhi cercando di scorgere qualche sagoma, ma vede solo rosso, il rosso della benda, che richiama perfettamente il rosso figurativo di una passione travolgente e trasgressiva che aveva invaso quella stanza.
Mentre Marco stava ancora cercando di capire se fosse stato il suo cazzo o le sue dita a far provare quel piacere, senza quasi accorgersene si sente addosso quattro mani che dolcemente lo aiutano ad assumere la posizione a pecorina.
Sobbalza quando le sue natiche vengono allargate per farci scivolare in mezzo la lingua di una delle due, mentre l’altra si fa succhiare i seni inginocchiata davanti a lui. Quest’ultima poi si mette sotto accovacciata, con il culo verso l’alto : ”Dai, fammi sentire col tuo cazzo, come ti stai facendo scopare il culo con la lingua” .
Marco si afferra con le mani il voglioso fallo, lo immerge nella vagina che sente difronte, lo bagna per bene, lo tira fuori e glielo spiattella nel culo facendo urlare di dolore/piacere la troietta che aveva davanti, mentre quella dietro non smetteva di leccargli il buchino ormai largo da quell’andare e rivieni di dita che lo stavano esplorando da un po’…dita e lingua che presto vengono sostituite da un qualcosa di più grande, uno strap-on che lo penetra completamente e che lui percepisce fortemente nonostante la foga con cui scopa il buco del culo di quel corpo femminile che sovrasta.
L’eccitazione di Marco era incontenibile, gli bastano pochi affondi vigorosi nel culo di quella donna per riempirglielo di una sborra calda che sembra non finire mai da quanto era abbondante.
Marco si accascia esausto sopra di lei, ancora eccitato, felice, appagato ed incredulo di quello che stava vivendo.
Da fuori gli scoppiettii dei botti cominciavano a susseguirsi imponenti, coprendo quasi del tutto il rumore del portone che si chiudeva.
Lara, schiacciata dal corpo sfinito di Marco, riesce a girarsi sotto di lui e gli toglie la benda.
Inizialmente gli occhi gli danno fastidio e tutto è sfocato ma dopo qualche secondo riesce a vedere distintamente davanti a sé il viso di Lara che, con un dolcissimo sorriso stampato sul viso si avvicina e lo bacia : “ Amore, è mezzanotte. Buon Anno!”.
Quest’anno che avrebbe potuto trascorrere il Capodanno con il suo amore ed alcuni amici in montagna, magari in un bello chalet caldo caldo con la neve fuori …invece niente! A casa!
“Vabbè cercheremo di rendere memorabile anche questo Capodanno” diceva Lara, parlando a voce alta come se ci fosse qualcuno in quella stanza che la stesse ascoltando.
Per quella serata Lara aveva deciso di puntare su del buon cibo per Lei e il suo boyfriend, un vestitino nero luccicante con una scollatura sulla schiena nuda che arrivava poco sopra il suo sedere rotondo, sotto un completino sexy ma elegante, qualche super alcolico per animare la serata e un bel botto per lo scoccare di mezzanotte.
“Caspita, già le 18.04, devo darmi una mossa…sì, è vero che il mio amore arriverà non prima delle 21, ma devo comunque muovermi” continuava a raccontare a voce alta i suoi pensieri al suo interlocutore immaginario.
Apre l’acqua della doccia e mentre aspetta che diventi calda, prende dall’armadio le sue nuove mutandine: obbligatoriamente rosse, di pizzo sul davanti, con uno striminzito cordino di velluto nero che separerà le sue natiche dall’interno…” queste mi dovranno portare fortuna!” diceva Lara a voce bassa, con aria un po’ pensierosa ma allo stesso tempo giocosa e maliziosa.
Entra in doccia e partendo dal collo comincia ad insaponare il suo tonico corpo di trentenne.
Le unghie rosse laccate risaltano sulla sua pelle chiara mentre, scendendo verso il basso, assecondano le rotondità del suo seno florido e gonfio, accarezzano il ventre piatto, la schiena liscia, la fighetta ancora da preparare, le gambe lunghe…le piace accarezzare il suo corpo mentre si fa la doccia, la rilassa e la eccita al punto giusto da sentirsi bene, senza dovere necessariamente andare oltre…prende poi la lametta per sagomare i peletti della sua fighetta …inizia dal pube, per poi continuare sulle grandi labbra che separa tra di loro inserendo due dita a mo’ di forbice.. questo toccarsi le fa venire voglia…ma sa che deve aspettare la serata...non può raggiungere l’orgasmo ora…le basterebbe poco, lo sa…ma non è giusto, pensa, e mentre decide di aspettare, contrariamente le sue dita scivolano dentro il suo corridoio interno, bagnato di un liquido più denso dell’acqua, che le dà conferma che la sua sensazione di eccitazione era reale e la fa sospirare di piacere.
E’ una regola “non toccarsi quando mancano meno di 24 ore” si ripeteva tra sé e sé, ma intanto che lo pensava, ingannava se’ stessa direzionando il getto del doccino sul suo clitoride mentre, senza nemmeno rendersene conto, si era accovacciata con le gambe larghe godendosi quella bella sensazione…
Il rumore di una vibrazione la distoglie da quel leggero piacere e vede illuminarsi il display dell’orologio “quando sto entrando nella via ti faccio un squillo cosi mi apri”.
Il messaggio l’ha come svegliata, e seppure contrariata dal volere del suo corpo in quel momento, ritorna lucida, sciacqua via il sapore ed esce dalla doccia.
Sono le 21.10, bussano alla porta. Lara sorpresa, si avvicina e chiedendo chi fosse guarda dallo spioncino: il suo amore è arrivato, ha la faccia stanca ma è sicuramente felice di staccare la spina per qualche giorno.
“Wow, come sei bella”, le dice baciandola con un fugace colpo di lingua che entra in quella di Lara e, nell’abbracciarla, le infila una mano dentro la scollatura della schiena fino a sentire il filino di velluto delle sue mutandine… “ohhhhh, interessante” ma Lara scherzosamente scocciata, indietreggia e gli dice: “non mi hai avvisato che stavi arrivando e devo ancora finire di prepararmi”.
Tempo di una doccia per lui e gli ultimi preparativi per lei, si siedono a tavola ed iniziano a cenare.
Stanno insieme ormai da anni ma Lara cerca continuamente di stupirlo…porta in tavola un vassoio scenografico composto da scampi crudi, astice, cruditè varie e succulenti ostriche che contornano il piatto.
- “Le ostriche sono afrodisiache” dice lui, portandone una alla bocca senza mangiarla ma leccandola tutt’intorno con la punta della lingua mentre guardava Lara negli occhi in maniera molto provocatoria.
E’ evidente che quel movimento linguale imitava quello che era solito a fare con la sua fighetta e Lara è come se lo sentisse già addosso…
- “ Lo so bene” risponde lei, mentre afferra uno scampo con le dita e lo morde sensualmente ricambiando lo stesso guardo provocatorio.
- “allora vorrà dire che finiremo in bellezza quest’anno” dice lui
- “certamente amore, lo finiremo proprio come piace a te”.
Lei si alza e si mette in piedi davanti a lui che per vederla meglio aveva spostato la sedia nella sua direzione.
La guarda ammirato: bella, alta, con un corpo sinuoso, sensuale e provocante. Le mette le mani sui fianchi e se l’avvicina.
Adora il profumo che usa ma ancor più adora l’odore della sua fighetta che, se la conosce bene, sarà già bagnata …. infilando la mano sotto la gonna di quel micro vestito sexy e senza nemmeno andare troppo in profondità, tocca quel filino di velluto tutto già inzuppato di voglia.
Gli occhi di lei trapelano un mix di vergogna e di fierezza per essere già a quel punto di eccitazione.
Si siede a cavalcioni su di lui e si scontra con quel pacco già grosso e duro facendo aumentare la sua fierezza.
I baci sono appassionati, spinti, desiderosi di sesso. Sembra una lotta a chi bacia con più forza, a chi spinge la lingua più in profondità nella bocca dell’altro. Le mani esplorano fugacemente il corpo avversario col tentativo di bloccarlo ed avere la meglio su chi avrà il potere di dedicarsi all’altro per primo…è Lara a vincere questa lotta d’amore…stando a cavalcioni su di lui riesce a slacciargli la cintura dei pantaloni, di far entrare la sua mano esile nei boxer per tirare fuori, come un bottino, quel grosso cazzo duro.
Alla presa di lei, lui cede felicemente sconfitto, e sospira.
Lara scende dalle sue gambe, gliele divarica, si inginocchia e in un attimo si infila quel cazzo in gola. “uhmmm quanto mi piace succhiartelo” dice facendoci girare la lingua sulla grossa cappella diventata rossa per la foga con cui l’aveva ciucciato.
Lui è steso sulla sedia completamente lasciato andare alle emozioni di quel pompino inteso che ogni tanto lo costringono a trattenersi per non riempire subito quell’esperta boccuccia che ogni volta lo sorprende dai movimenti e dai giochi che riesce a fare col suo pisello.
- “mi fai venire così” dice lui, sempre più rigido per riuscire a trattenere quel piacere pronto ad esplodere…
- “eh no, amore…questo è solo un assaggio… non vorrai mica fare il botto prima di mezzanotte” sussurra Lara ridendo maliziosamente…
Si alza, si fa vedere in tutta la sua femminilità davanti a lui, slacciando il bottoncino del vestitino posto dietro al collo e fa scivolare giù quell’abitino festaiolo che avvolge talmente tanto il suo corpo da scendere a fatica.
Indossa un reggiseno nero di pizzo a triangolo con dei delicati brillantini rossi che s’intonano perfettamente con il colore delle bretelle di raso che si incrociano sulla parte bassa della sua schiena (“ecco perché non si vedeva il reggiseno dalla scollatura del retro del vestito” pensò velocemente lui mentre continuava ad ammirarla).
Il suo seno abbondante fuoriesce un po’ da quei triangoli il cui nero del pizzo crea un piacevole gioco di colore con la pelle candida dei seni che sorregge. Pelle che si scurisce nella parte centrale dove quei due punti sporgenti disegnano la sagoma di due capezzoli duri e turgidi.
Capezzoli che lui afferra con entrambe le mani, tirandoli verso di sé, facendo sospirare Lara profondamente. Immersa in quel piacevole dolore tira quel nastro di raso annodato dietro al collo sfilandolo dal reggiseno che cade a terra scoprendo due prorompenti tette floride.
- “ti voglio scopare, non riesco ad aspettare mezzanotte”
Ma mentre gli sussurra queste parole Lara avvolge quel nastro di raso sul suo volto, bendandolo.
- “Mi scoperai, ma è presto… ora ti bendo così non guardi più l’orologio” dice lei ridacchiando amorevolmente “ vedrai che tra un po’ ti scorderai della mezzanotte…”
Lo afferra per le mani, lo fa alzare e lo conduce alla camera da letto.
Mentre percorrono il corridoio baciandosi e palpeggiandosi a vicenda, sentono un cellulare vibrare, ma a nessuno dei due sembra importare.
Giungono alla camera, lui non vede nulla ma conosce bene la stanza, anche se dalle fessure della benda la luce gli sembra strana, come se ci fossero dei chiari-scuri ma probabilmente erano delle candele che dovevano rendere quell’atmosfera ancora più eccitante.
Lara lo bacia, lo fa stendere sul letto e lo spoglia.
Marco dà il suo contributo slacciandosi da solo i bottoni della camicia, visto che la parte sotto l’aveva tolta lei ed era già nudo col cazzo duro steso per traverso sul letto.
Gli sembra di sentirla allontanarsi e ode dei rumori non chiari provenienti dalla cucina ma la musica di sottofondo non gli permette di distinguerli.
Le labbra di lei nuovamente sul suo petto lo distolgono dal pensiero di che cosa fosse andata a prendere e si lascia baciare rilassato. Labbra carnose che lasciano quasi un solco sulla sua pelle mentre scendono sempre più alla ricerca di quell’asta dura come marmo che ogni donna vorrebbe far sparire dentro di sé…
Il pompino è piacevole, meno fugace di quello precedente, più “standard”, ma pur sempre piacevole.
Mentre il suo cazzo è avvolto da quella lingua ruvida e bagnata, il suo naso viene inebriato da quell’ odore che tanto ama, che lo manda in estasi, che riconoscerebbe ovunque, un odore a tratti forte, acre ma profumato al tempo stesso: l’odore della figa di Lara.
Figa che gli si spiattella in faccia violentemente e che lui comincia a leccare vogliosamente senza poterla vedere ma che al momento gli basta assaporare.
Il piacere del cazzo succhiato e della figa che succhia a sua volta lo stordisco; ma quando porta le sue mani sulla patatina che le sta seduta sul suo viso per aprirla meglio, realizza che è rivolta verso di lui, si blocca e sobbalza.
- “ma..”
- “shhhhh…..”
- “ma….”
E tenta di togliersi la benda…
- - “shhhhh…...” dice Lara bloccandogli le mani …. “ se ti togli la benda finisce il gioco”…..
A quel punto Marco, un po’ rigido, abbassa le braccia e timidamente continua a dare delle leccatine a quella saporita ostrica di carne che insistentemente si struscia sul suo mento…tutto mentre il suo cazzo è ancora imprigionato nella bocca di…qualcun’ altro.
Dopo qualche minuto di sconcerto, il corpo di Marco si rilassa, il cazzo ritorna rigido e la sua mente si abbandona al quel doppio piacere che gli sembra irreale.
Vorrebbe guardare, vorrebbe toccare ma i suoi gesti sono tutti guidati e contenuti dalle mani di Lara che detta le regole di questo incredibile gioco.
Ciò che non è contenuto è il piacere di lui nel sentire una lingua liscia sulla cappella che ogni tanto scompare dentro una bocca calda ed avvolgente, e una lingua che contemporaneamente lecca il suo stretto buchino marrone, inizialmente rigido ma che leccata dopo leccata diventa più morbido ed ospitale. Buchino che presto verrà allargato da un qualcosa di freddo e duro che inizialmente fatica ad entrare ma che piano piano si fa spazio in quelle strette pareti rugose e trova la sua piacevole posizione.
Non si sentono voci in quella stanza, ma solo Marco che non smette di ansimare, sembra posseduto, non capisce cosa stia succedendo in quella camera, vorrebbe capirlo ma il solo pensiero che tutto quel piacere possa svanire se apre gli occhi, come al risveglio di un sogno, lo fa continuare a tenere la benda ubbidendo alle regole di Lara.
Resta passivo a quella piacevole dominazione di due donne che si dedicano interamente a lui e che prima in un lato, poi dall’altro lo fanno girare e rigirare sul letto come se volessero fargli provare piacere in tutti i modi possibili. Non si parlavano ma era chiaro che si intendevano perfettamente vista la complicità tattile che avevano su di lui.
Le loro mani e le loro lingue erano ovunque, sul suo culo, sul suo cazzo, nella sua bocca, bava e liquidi vaginali inondavano quel corpo virile che era a loro completa disposizione.
Ad un tratto si ritrova supino e sente entrare il suo cazzo, duro come non mai, in una vagina calda e sbrodolosa che inizia a cavalcarlo ferocemente. …mentre la sua mano viene lentamente accompagnata sopra un’altra figa bagnata che lui penetra con due dita.
L’ansimare di Marco viene affiancato dai gemiti delle due donne, che ben presto saranno sovrastati dall’ urlo di piacere di una delle due che dopo essersi spostata e messa in piedi sul letto sopra di lui, squirta abbondantemente sul petto e sulla faccia di Marco che apre la bocca assettato di quel liquido sconosciuto che ad ogni sorso gli fa fare dei ridicoli movimenti facciali. Apre gli occhi cercando di scorgere qualche sagoma, ma vede solo rosso, il rosso della benda, che richiama perfettamente il rosso figurativo di una passione travolgente e trasgressiva che aveva invaso quella stanza.
Mentre Marco stava ancora cercando di capire se fosse stato il suo cazzo o le sue dita a far provare quel piacere, senza quasi accorgersene si sente addosso quattro mani che dolcemente lo aiutano ad assumere la posizione a pecorina.
Sobbalza quando le sue natiche vengono allargate per farci scivolare in mezzo la lingua di una delle due, mentre l’altra si fa succhiare i seni inginocchiata davanti a lui. Quest’ultima poi si mette sotto accovacciata, con il culo verso l’alto : ”Dai, fammi sentire col tuo cazzo, come ti stai facendo scopare il culo con la lingua” .
Marco si afferra con le mani il voglioso fallo, lo immerge nella vagina che sente difronte, lo bagna per bene, lo tira fuori e glielo spiattella nel culo facendo urlare di dolore/piacere la troietta che aveva davanti, mentre quella dietro non smetteva di leccargli il buchino ormai largo da quell’andare e rivieni di dita che lo stavano esplorando da un po’…dita e lingua che presto vengono sostituite da un qualcosa di più grande, uno strap-on che lo penetra completamente e che lui percepisce fortemente nonostante la foga con cui scopa il buco del culo di quel corpo femminile che sovrasta.
L’eccitazione di Marco era incontenibile, gli bastano pochi affondi vigorosi nel culo di quella donna per riempirglielo di una sborra calda che sembra non finire mai da quanto era abbondante.
Marco si accascia esausto sopra di lei, ancora eccitato, felice, appagato ed incredulo di quello che stava vivendo.
Da fuori gli scoppiettii dei botti cominciavano a susseguirsi imponenti, coprendo quasi del tutto il rumore del portone che si chiudeva.
Lara, schiacciata dal corpo sfinito di Marco, riesce a girarsi sotto di lui e gli toglie la benda.
Inizialmente gli occhi gli danno fastidio e tutto è sfocato ma dopo qualche secondo riesce a vedere distintamente davanti a sé il viso di Lara che, con un dolcissimo sorriso stampato sul viso si avvicina e lo bacia : “ Amore, è mezzanotte. Buon Anno!”.
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