Dalia 3 - Il dottore

di
genere
etero

Ciao sono sempre Dalia ho 19 anni sono bassina e magrissima 1.45 sui 38 kg ho un bel sedere perchè faccio parecchia palestra ma non ho praticamente seno una prima appena accennata capelli castani 5 cm sotto la spalla viso abbastanza normale.
Sono qui a continuare la narrazione della mia personale scoperta del sesso nella sua accezione più sporca e volgare.
Mario il mio anziano padrone mi aveva detto di tornare di li a due giorni per poter disporre di me ancora, il giorno dopo l'ultimo incontro ero eccitata e scostante il tempo non passava mai pensare di dover aspettare un altro giorno mi causava fitte alla bocca dello stomaco di impazienza.
Infatti il giorno dopo ancora 10 min prima della chiusura ero li che sfogliavo distrattamente un giornale ma il cuore mi batteva già a palla e sentivo la mia micetta sempre più fradicia di umori.
Ero vestita molto normalmente gonnina leggera per nulla sexy appena sopra al ginocchio e t-shirt insomma molto sportiva come mi vestivo di solito, sentivo i suoi occhi su di me e il tempo prima della chiusura non passava mai.
Avevo voglia avrei voluto dire qualcosa poter gestire la situazione invece non ne avevo controllo sentivo le contrazioni al basso ventre solo a sublimare l'attesa le gambe erano molli mi sentivo avvampare.
Nonostante fossi ancora vergine mi ritrovavo a immaginare lui che mi prendeva ovunque le sue esplorazioni del mio culetto con le dita la volta prima ancora mi davano ancora i brividi di piacere.
Finalmente dopo che l'ultimo cliente fu uscito si avvicinò alla porta per chiudere il negozio per la pausa di mezza giornata.
Lo sentivo avvicinarsi ed ero paralizzata oramai in preda all'eccitazione quando sentì il suo corpo dietro di me sospirai come una gatta in amore.
Lui era dietro di me e mi sovrastava, mi avvolgeva le sue mani scorrevano sul mio corpo palpandomi sentivo il suo corpo enorme dietro la schiena avvampavo.
Mi leccava collo e orecchie mentre un mano si infilava sotto la mia maglietta titillandomi un capezzolo e l'altra tra le coscie.
Senti quanto sei bagnata puttanella, non ho mai visto una troia eccitata come te e altri insulti che ottenevano solo il risultato di farmi eccitare ancora di più.
Mi teneva così in piedi e mentre mi succhiava un lobo e stuzzicava il capezzolo le sue dita giocavano con la mia micetta.
Venni in pochi minuti o secondi non lo sò lì in piedi, un orgasmo devastante tanto che mi lasciai cadere a terra aflosciandomi come un sacco con gli occhi chiusi in preda al piacere.
Lo sentivo ridere dicendo quanto ero troia e quanto era incredibile che fossi così eccitata.
Alzati mi disse che abbiamo piuttosto fretta e si allungò verso lo stanzino.
Non sapendo cosa voleva dire mi alzai lentamente ancora con i brividi dell'orgasmo per seguirlo, sapevo che dovevo soddisfarlo, infatti lo trovai già sulla branda sdraiato senza pantaloni e mutande con una gamba sdraiata sul lettino e l'altra a penzoloni a terra.
Mi fece avvicinare e mi sfilò le mutandine mentre io sempre inebetita stavo ferma aspettando ordini.
Mettiti sopra di me troietta, capì subito cosa dovevo fare gli salì a cavalcioni sollevando la gonna e mettendogli la micetta in faccia.
Senti che odore di troietta chissà da quanto sei bagnata mi disse, la cosa mi imbarazzò molto era dalla mattina che mi bagnavo al pensiero di quello che sarebbe successo ed effettivamente emanavo un'odore piuttosto pungente.
Senza aggiungere altro sentì la sua lingua cominciare ad esplorarmi tra le labbra della micetta che si aprivano come per contraccambiare al bacio, mentre con un dito bagnato dei miei umori giocherelleva con il mio buchetto del culetto.
Stavo come impazzendo, lui mi riportò alla realtà dicendomi succhia troia che voglio darti da bere.
Mi era veramente difficile cercare di applicarmi in qualcosa mentre mi divorava la micetta e penetrava facilmente il mio culetto di burro facendo roteare il dito e scuotendomi di brividi.
Ma mi fiondai sul suo pene come un'affamata scendendo lungo l'asta cercando di leccare le palle e scendere giù verso il retto sapendo che gli piaceva molto poi risalivo e lo infilavo tutto in gola rischiando il soffocamento ma ero scatenata mi faceva godere in modo divino con la lingua e il dito e non capivo più nulla.
Stavo godendo quando uno schizzo denso e caldo mi si proiettò in gola esplosi anche io cercando di ingoiare quanto più potevo ero come impazzita succhiavo e leccavo disperatamente in preda all'orgasmo.
Appena ripulito tutto con cura mi lasciai andare distrutta su di lui.
Ma lui sfilò il dito dal mio culetto facendomi trasalire e mi disse alzati presto che dobbiamo andare in un posto.
Le gambe mi tremavano ancora dal piacere provato e mi sembrava che tutto fosse ovattatto mentre lui si vestiva mi ha fatta sistemare e si è messo in tasca le mie mutandine.
Mi ha detto di seguirlo e io in silenzio gli sono andata dietro siamo usciti dal retro e siamo andati sulla sua auto, lì ho avuto un momento di terrore e smarrimento dove stavamo andando?
Ma al suo secco ordine di salire sono entrata rapidemente.
Dopo circa 15/20 minuti di viaggio in silenzio dove lui spesso allungava le mani tra le mie cosce provocandomi brividi di piacere ma non arrivando mai a farmi godere, mi portava sempre a un passo poi smetteva.
Ero nuovamente in quella condizione di eccitazione incontenibile, quando mi disse succhiami.
Rimasi di sasso, era giorno ed eravamo in auto in fila ad un semaforo avevo paura che qualcuno ci vedesse, ma lui fu perentorio con le lacrime agli occhi mi chinai su di lui aprii la patta e comincia a succhiare il suo membro molle.
Mentre succhiavo con la mano raggiunse nuovamente la mia micetta e a quel punto non mi interessava più di essere vista, mugolavo succhiavo e cercavo di muovermi in modo che mi facesse godere con la mano.
Ero con la testa in mezzo alle sue gambe seduta a cosce aperte sul sedile e la gonna praticamente alzata chiunque di fianco all'auto poteva vedermi fare la troia e stranamente questa cosa mi eccitava ancora di più.
Quando in suo uccello ha cominciato ad inturgidirsi e gonfiarsi lui ha tolto la mano dalla mia miccetta mi ha fatta alzare e ha cominciato il parcheggio, un minuto dopo eravamo fermi davanti un palazzone e lui richiudeva il pene nella patta.
Andiamo mi ha detto, siamo scesi dall'auto mi ha fatto sistemare meglio la gonna e siamo andati verso un portone dove ha suonato un campanello.
Salite pure ha detto la voce dall'altra parte, mentre entravamo il cuore mi batteva a mille chissà che cosa mi aspettava adesso avrei voluto piangere e scappare per sempre ma un sensazione di eccitazione e languore mi divorava dall'interno non facendomi ragionare e vedevo me stessa in balia di mille sconusciuti che abusavano di me.
Dopo una rampa di scale ci fermammo davanti ad un portone era l'ambulatorio di un ginecologo, prontamente la porta si aprì e ci ricevette un signore distinto dell'età di Mario con un camice bianco.
Dottore disse lui ridendo e si diedero la mano dandosi pacche sulle spalle e ridendo.
Questa è la troietta di cui ti ho parlato apostrofò Mario ridendo, mi senti osservata ma mi vergognavo talmente che continuavo a fissare il pavimento.
Saluta il dottore disse e contemporaneamente mi arrivò una pacca sulla nuca...
Trasalii... buongiorno dottore dissi sempre a testa bassa piena di vergogna.
Seguitemi disse lui e ci guidò dentro l'edificio.
Superammo una sala d'aspetto per poi entrare in quello che doveva essere l'ambulatorio, siediti mi disse il dottore.
Poi cominciò una serie di domande con tono piuttosto professionale, se avevo problemi allergie a medicinali se mi avevano mai detto di non prendere la pillola ecc...
Io risposi a tutto poi mi chiese i dati e compilò una ricetta e in quel momento realizzai che Mario stava facendomi prescrivere la pillola.
Mi fece alzare e mi disse spogliati e sdraiati sul lettino, io rimasi immobile come gelata.
Dai sbrigati togliti tutto disse Mario con voce perentoria cercando di soffocare un singhiozzo cominciai a obbedirgli sfilai la gonna mi tolsi la maglietta, poi via scarpe e calzini salii i due gradini e mi sdraiai sul lettino.
Proprio un bel bocconcino non c'è che dire disse il dottore, poi mi posizionò le gambe su due appoggi di ferro sporgenti che mi facevano stare si sdraiata ma con le gambe completamente e oscenamente aperte.
Prese la sedia e si sedette davanti alla mia micetta, cominciò guardarla e toccarla con le dita la schiudeva, ero fradicia mi stavo eccitando da impazzire mentre lui commentava dicendo ma senti quanto è bagnata.
E' vergine veramente disse con Mario alzandosi, ma è molto lubrificata ed elastica il giorno che deciderai di averla non dovrebbe essere un gran problema e probabilmente non proverà nemmeno un gran dolore.
Io ero lì sdraiata a gambe aperte tra questi due uomini che parlavano della mia verginità senza ritegno e mi stavo eccitando pensando al momento in cui mi sarebbe stata strappata.
Mario commentò la cosa compiaciuto e disse adesso bisogna ringraziare il dottore, dai succhialo e mi raccomando non perderne una goccia.
Rimasi basita, ma come mi stava concedendo ad un'altro cosa dovevo fare, questa situazione e molte altre ben peggiori le avevo vissute nella mia testa ma adesso si stava presentando e non sapevo come comportarmi.
La decisione non era comunque mia ridacchiando il dottore si aprì il camice e i pantaloni tirando fuori il pisello già abbastanza duro mentre Mario con la sedia si era posizionato tra le mie coscie e con la punta della lingua aveva cominciato a leccare i contorni delle mie labbra.
Un brivido di eccitazione mi scosse mentre il dottore senza nemmeno una parola mi aveva puntato il pisello sulla guancia, ansiamando ruatai la testa il più possibile vista la posizione a gambe all'aria e cominciai a dare dei piccoli colpetti di lingua.
Quando Mario cominciò ad affondare la lingua dentro la mia micetta però persi ogni ritegno lo presi tutto in bocca eccitata come non mai e comincia a divorarlo venni quasi subito con una violenza incredibile contraendo tutto il corpo e succhiandolo da far male ma Mario non smettava di mangiarmi e d ero nuovamente in preda al piacere.
Piacere che andò ancora oltre appena un dito di Mario si inserì nelle profondità del mio culetto provocandomi ancora più piacere di quanto credevo fosse possibile.
Nel frattempo cercavo di contorcemi e guidarmi con la mano in bocca il cazzo del dottore cercando di andare sempre più a fondo di spingermelo tutto in gola nonostante la posizione, mentre lui con la voce contorta dal piacere mi dava della puttanella cagna e ingorda.
Cominciò a schizzarmi in gola una gran quantità di sperma che quasi mi soffocò facendomelo scappare dalla bocca, gli schizzi mi arrivarono sul viso e sul collo mentre lui con la mano lo spinge va sul mio viso e io cercavo di non tossire troppo.
Passato il momento ricominciai a leccarlo e succhiarlo per ripulirlo mentre lui lo muoveva sul mio viso per recuperare quello che era uscito portandomelo alla bocca.
Io ero invasata leccavo e succhivo tutto le palle tra il pelo ogni residuo lo aspiravo rumorosamente presa dalla foga del piacere che Mario mi stava provocando leccandomi e facendomi roteare il dito nel sedere.
Venni ancora urlando stavolta non riuscivo a capire nulla solo una grande esplosiane bianca offuscava i miei sensi, mi lasciai cadere con la testa sul lettino sfinita ansimante.
Mario si alzò in piedi si mise davanti alla mia micetta e tirando fuori il pisello cominciò a strusciarcelo contro dandomi degli intensissimi bividi di piacere, lo faceva partire da sopra la mia micetta fino ad arrivare sotto strusciando tra le labbra bagnate.
Mi stavo nuovamente eccitando mentre lui diceva guardala questa cagna non ne ha mai abbastanza, poi scivolò al mio fianco e mi fece scendere dal lettino, ci salì lui e si sdraiò sopra mettendo le gambe come le avevo io poco prima.
Era sdraiato sul lettino con le gambe divaricate appoggiate sopra i sostegni laterali io ero in piedi lato letto ancora scossa dal piacere che lo guardavo interrogativa.
Sai cosa devi fare troietta scendi e lecca bene tutto che il dottore vuole vedere quanto sei troia, e mi raccomando non ti sedere ma piegati su di me mentre mi lecchi così ti guardare ben bene quel culetto da troia che hai.
Sentirlo rivolgersi a me in quel modo era deleterio non facevo che eccitarmi sono scivolata davati a lui tra le sue gambe aperte.
Appoggiato ai sostegni era leggermente alzato e il suo pene e le sue palle erano ancora più accessibili.
Mi sono disposta tra le sue gambe come mi aveva detto, piazzandomi a con la testa sul suo pene e il culetto all'aria.
Cominciai subito a leccarlo sotto le palle per poi risalire sul suo pene e ingoiarlo tutto ma mi interruppe subito dicendo prima voglio che mi lecchi il culo.
Voglio che lecchi bene il buco che ci infili dentro la lingua, poi quando te lo dico io passa al resto.
Ormai non mi rendevo più nemmeno conto di quanto disgustosa e umiliante era quella richiesta, anzi le fitte di eccitazione che provavo rivelavano un certo inconscio piacere nell'essere umiliata.
Ho allungato le mani cercando di allargare il più possibile nonostante la posizione lo costringesse a stringere poi mi sono inserita con la bocca e con la lingua ho cominciato a tittillare il buco, leccandone il perimetro, tittillandolo al centro e cercando di inserire dentro la lingua con la punta.
Mario sembrava gradire molto la cosa lo sentivo respirare forte e mi diceva brava puttanella continua così lecca e infila bene la tua linguetta dentro.
Il dottore nel frattempo si era posizionato alle mie spalle e mi ero quasi dimenticata di lui finchè con una mano non ha cominciato ad esplorare la mia micetta, cosa che ho cercato di facilitargli allargando per quanto potevo le gambe.
Ero eccitatissima e gli insulti che ricevevo per quanto ero puttana ed eccitata mi facevano eccitare ancora di più.
Mentre leccavo il culo a Mario il dottore giocerellava con la mia micetta bagnando il buchetto del culo con i miei umori per poi penetrarlo con le dita, un giochetto che mi portava sempre più vicina all'orgasmo senza mai farmici arrivare.
Finchè Mario il padrone mi disse di succhiarlo, io mi staccai dal suo culo per ingoiare golosamente il suo bastone che era durissimo e pulsante anche perchè mentre lo leccavo con le mani si masturbava.
Appena ho avvolto con la bocca la cappella mi ha detto di stre ferma mentre con la mano continuava a masturbarsi finchè uno schizzo caldo contro il mio palato mi ha fatto capire che era il momento di bere cosa che ho eseguito golosamente succhiando ogni goccia mente il mio culetto veniva esplorato dalle dita del dottore.
Stavo ancora leccando avidamente quando il dottore sfilandosi dal mio culetto ha cominciato a massaggiarmi la micetta per farmi venire ancora, esplosi in un'ondata di piacere prolungata forse anche causa del fatto che era stato prolungato così tanto.
Ero totalmente esausta e sapevo di sperma da morire.
Il dottore mi ha detto li c'è il bagno datti una lavata, mentre Mario scendeva dal lettino soddisfatto e diceva visto quanto è troia.
La cosa invece di infastidirmi mi riempriva di uno strano senso di compiacimento come se mi fosse stato fatto un complimento.
Uscita dal bagno il dottore stava dando a Mario una scatola che probabilmente conteneva una crema dicendogli che era ottima.
Poi siamo scappati via velocemente perchè si stava facendo tardi e sia il dottore che Mario dovevano riaprire.
L'eccitazione e il piacere provato mi avevano sfinita in auto mi sono addormentata, mi ha svegliata Mario quando ha parcheggiato dicendomi di dire ai miei che sabato sarei andata a passare la notte da un'amica che mi voleva tutta per lui.
Di nuovo agitazione un'intera notte e probabilmente la giornata di Domenica assieme a lui chissà cosa voleva farmi, era molto probabile che mi avrebbe fatta completamente sua ma la cosa non mi spaventava mi metteva solamente addosso quell'eccitazione che ormai avevo imparato a riconoscere.
Annuii con la testa quando mi disse l'ora in cui mi dovevo presentare sabato e tornai a casa ancora accaldata e confusa.
di
scritto il
2012-06-18
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