Dalia 2 - Mario

di
genere
etero

Mario
Ciao dopo aver cominciato a scrivere non sono più riuscita a smettere anche perchè spero che la mia diciamo "iniziazione al sesso" non è ovviamente finita

lì.
Nell'anno scarso passato da quella prima esperienza ad adesso di cose ne sono successe parecchie e scriverle mi fa sentire bene anche solo per le

sensazioni che mi fa rivivere raccontare.
Conto sul vostro supporto consigli commenti per cercare di migliorare la qualità dello scritto per i contenuti invece voglio cercare di essere più aderende

possibile a quello che è successo anche se ripensandoci con il senno di poi a certe cose darei un senso diverso.
Le settimane dopo all'avvenimento di quel pomeriggio furono infernali.
La sensazione mi pervase già dalla mattina dopo appena svegliata mi sembrava di aver fatto giorni interi di sport da quanto mi sentivo a pezzi.
Agitata nervosa sempre a sguardo basso e a piangere per nulla.
In me vivevano due stati d'animo parecchio confusi, inanzitutto continuavo a ripensare alla cosa cercando modi per aver fatto andare diversamente le cose

poi mi sentivo sporca e puttana piangevo e stavo male o mi illanguidivo mi prendeva una voglia folle e spesso finivo per toccarmi convulsamente per poi

rimanere insoddisfatta e ancora più vogliosa.
Mi sembrava di impazzire avevo dei momenti che il sangue mi batteva sulle tempie e pareva mi scoppiasse la testa, in autobus mi balenavano davanti agli

occhi occhi flash con me nuda in mezzo all'autobus e tutti i vecchietti presenti in quel momento che abusavano di me.
Dovunque andavo avevo questi avvampi e queste fantasie che mi martellavano su tutti gli uomini sopra la sessantina che incontravo, spesso ripugnanti e

infatti dopo mi sentivo di merda e piangevo e stavo male.
Addirittura una mattina in ascensore è salito il mio vicino mentre sendevamo credevo mi scoppiasse il cuore, uno che avrà quasi 80 anni e nella mia testa

c'erano solo immagini di lui che mi scopava in ascensore.
A volte vomitavo a volte piangevo isterica poi cercavo di contenermi e passava, avevo tentato con alcol e calmanti ma la tranquillità era solo temporanea e

otteneva l'effetto di stordirmi e basta.
Ero passata davanti al negozio del tipo un paio di volte velocemente guardando dentro la vetrina ma sempre senza farmi vedere.
Non capivo bene perchè ma ero curosa era anziano e abbastanza ripugnate per una ragazza della mia età, poteva essere mio nonno...
Però le cose più turpi mi passavano per la testa e lui era sempre il protagonista e peggio faceva più mi sentivo eccitata, addirittura su internet avevo cercato

situazioni simili a quella che avevo vissuto e mi sono presto trovata a vedere foto e filmati di gente che praticava pissing sesso di gruppo ecc... e finivo

sempre per masturbarmi.
Non mi sentivo più normale e la cosa mi pesava già ero magra, ma tra che ero sempre con il groppo allo stomaco mangiavo pochissimo già che tutte le

volte che potevo mi sfiancavo in palestra rischiavo di diventare anoressica.
La seconda settimana credevo di impazzire oltre che stavo male per le mie cose e sembravo una pazza ossessionata sempre schizzata, il sabato sono

uscita con le stronze delle mie amiche e ho deciso di sfogarmi come una normale 18enne...
Il ragazzo di Lory mi era sempre piaciuto, lei era un pò la leader del nostro gruppetto bionda alta formosa bellissima quella da cui era partita l'idea del furto

che mi aveva inguaiato.
Eravamo tutti a casa di amici a questa festa e ovviamente dopo un pò erano tutti abbastanza fuori chi per via del fumo che per l'alcol lui era li con i suoi amici

e volevo fare un dispetto alla stronza.
Quando è andato fuori a farsi l'ennesima canna in giardino con gli altri l'ho avvicinato facendo finta di essere ubriaca, ma mi ero solo bagnata il viso con la

vodka e gli ho chiesto se voleva un pompino.
Lì per lì è rimasto interdetto poi mi ha detto di vederci giù alla cantina, detto fatto dopo 5 minuti ero chinata tra le sue gambe che lo succhiavo.
Mi sembrava finalmente di respirare libera dal senso di oppressione di quei giorni...
Ero eccitata ma ancora vigile... non mi sentivo esplodere non ero così presa ed eccitata tant'è che mi venne in bocca dopo pochissimo e io sputati tutto in

terra... e mi faceva anche schifo quindi non nemmeno ripulito il suo coso.
Dopo ha tentato di baciarmi ma era talmente male in arnese che mi sono divincolata in fretta e l'ho lasciato li a chiedersi se se lo era sognato.
Io ho ricominciato a stare male e sono andata a casa con una scusa ma avevo avevo una voglia allucinante ero bagnata e con le mie cose non era prprio il

massimo.
Tornando sono passata davanti al negozio ma era ovviamente chiuso quindi sono tornata a casa dove ho passato una notte tormentatissima.
Un 'altra settimana infernale era passata e io ero messa sempre peggio ero nervosa incazzata, mangiavo poco e spesso rimettevo mi masturbao con rabbia

e quasi mai ero soddisfatta fissavo la gente sperando che mi violentasse soprattuto gente anziana non ce la facevo.
O mi sentivo spazzatura e stavo male o ero ipereccitata anche dormire ormai era un'utopia era passato quasi un mese da quel giorno fatale e ormai ero

l'ombra di me stessa.
Una mattina dopo un mesetto decisi di andare a chiarire la situazione a dirgli quello che pensavo di lui vecchio porco laido che mi aveva rovinato la vita.
Andai in negozio una manciata di minuti prima della chiusura delle 12.30 era lì, il cuore cominciò a battere come un martello stava parlando con un cliente che

chiedeva delle cose e altri avventori erano in negozio.
Io mi ero vestita con una maglietta di cotone di quelle sportive accollate e pantaloni della tuta e piccola come sono direi che ero tutto fuorchè sexy.
Cercavo di fare l'indifferente lui mi aveva senz'altro visto ma c'erano ancora clienti, sfogliavo distrattamente una rivista con lo sguardo fisso e i sudori freddi

mentre il mio corpo esplodeva di calore e sotto mi sembrava di ribollire avrei voluto toccarmi la micia sul posto.
Ad un certo punto disse forte sto chiudendo, ma io feci finta di nulla continuando a sfogliare la rivista che avevo in mano.
Nel frattempo lo sentivo andare fuori tirare giù le serrande accendersi le luci e chiudere la porta esterna.
Io continuavo a far finta di leggere come se ne andasse della mia vita il cuore mi stava esplodendo quasi ansimavo dall'ansia stringevo le gambe per quanto

potevo per reprimere quello che mi stava salendo tra le gambe.
Sobbalzai quando sentii due mani prendermi i fianchi una presenza alle spalle che si appoggiava contro di me.
Alla fine sei tornata e brava puttanella hai voglia di godere ancora, così dicendo le sue mani erano scivolate sotto la maglietta e il reggiseno palpandomi

seno e prendendo tra le dita i miei capezzolini.
Ansimavo già rumorosamente non riuscivo ne a parlare ne ad alzare gli occhi continuavo a fissare il giornale e quando la sua mano si è insinuata nei miei

pantaloni senza controllo ho allargato le gambe per farlo passare.
La rivista mi era caduta ero in piedi appoggiata a lui che ansimavo come una cagna a gambe larghe mentre lui aveva infilato le dita sotto le mutandine e mi

massaggiava la micetta.
Ero un lago eccitata vogliosa senza vergogna rossa che mi sembrava di bruciare ansimando senza ritegno.
Dovevo arrabbiarmi cazziarlo invece non capivo nulla avevo solo voglia di averlo ovunque e di godere senza ritegno.
Ma senti quanto sei bagnata ti sono mancato.. e ridacchiava.... guarda come si dimena la troietta diceva e io invece di rispondere a tono con il corpo

cercavo di seguire i suoi movimenti sfuggenti...
Ad un certo punto si ferma con le dita e mi dice dimmi perchè sei qui... silenzio sguardo verso terra e senza controllare il mio corpo cercavo di avvicinare il

pube alla sua mano.
E lui cagnetta in calore dimmi perche sei qui... io zitta terrorizzata in preda all'imbarazzo non sapevo cosa rispondere allora rispondi o mi fermo dimmi

perchè sei qui... io balbettando con le lacrime agli occhi... non lo sò.... e piangevo.... e lui te lo dico io sei qui per godere... vero... perchè sei una puttana

una cagna hai voglia di cazzo e via così... sinceramente non mi ricordo nemmeno tutto mi diceva delle cose irripetibili mi chiamava cesso lurida zoccola...

sborratoio... non sò... solo che mentre lo diceva aveva ripreso a toccarmi e io ero partita nuovamente dicevo solo si si si prima masticandolo poi sempre

più forte e convinto tra un gemito e l'altro poi si è fermato nuovamente... e io l'ho implorato di continuare ma lui ha detto adesso dimmi perchè sei qui... e chi

sei per me.
Giuro... non sò cosa mi prese... il cervello la parte razionale diceva scappa ma il mio corpo bramava quelle carezze lascive tremavo... ho farfugliato

qualcosa... cercando di mettere la sua mano li... e lui più forte troia.... e io a farfugliare.... e lui più forte o ti lascio qui sola... qualcosa mi è esploso dentro....

isterica tra le lacrime ho cominciato a dire... sono la tua troia la tua cagna ho voglia di godere ti prego fammi godere sono tua tutta tua...
Lui di rimando solo mia? Guarda che se vuoi che ti prenda devi essere solo mia fare solo quello che ti dico e non tirarti mai indietro avrò cura di te ti farò

godere tanto ma tu andrai solo con me o chi deciderò io devi essere completamente mio corpo e mente...
Ero completamente fuori di testa chi era quest'uomo per trattarmi così dirmi certe cose... volevo godere doveva farmi godere... si sono tua tutta tua solo

tua... farò tutto tutto quello che vuoi anche le cose più schifose ma ti prego fammi godere e dicendo così cercavo di portare il pube sulla sua mano... ma lui

mi sfiorava girando attorno al mio piacere senza soddisfarmi...
Stavo impazzendo smaniavo sbavavo volevo godere ma lui all'improvviso si stacca da me lasciandomi che quasi finisco in terra mi si allontana e dice che

lui vuole una schiavetta sessuale una cagnetta e che io potrei essere adatta ma devo dimostrarlgli di essere la persona giusta.
Rimango immobile inebetita vorrei alzare lo sguardo e urlargli in faccia vecchio schifoso fanculo ma non faccio nulla, mi dice vado nello stanzino se

veramente vuoi essere mia entra e poi diventerai mia e farai tutto quello che ti dico altrimenti te ne puoi andare la porta è la.
Così dicendo passa dietro il bancone e sparisce nello stanzino lasciandomi li come se non contassi nulla.
Io stavo male dalla voglia ero un lago mi sentivo bagnata come non mai, continuavo a ripetermi di scappare fuggire finchè potevo ma il mio corpo mi

trascinava verso il bancone la mia mente scenari di umiliazione e schifezze di ogni genere che mi provocavano fitte di piacere lungo tutto il corpo.
Ero all'improvviso la protagonista di tutti i viedeo che avevo visto su internet e mi sentivo bruciare in mezzo alle gambe cosa che mi rendeva debole e

molle.
Guardavo l'uscita e meccanicamente mi avvicinavo al bancone.... lo aggiravo... il cuore batteva il respiro sempre più forte... non riuscivo a sollevare lo

sguardo....
Entrai nello stanzino lui era lì sul lettino che si svestiva con il corpo sovrappeso e la pelle cadente l'unica cosa che stonava era il suo pisello dritto e duro, mi

guardava sorridendo e dandomi della troietta.
Mi disse allora hai deciso di essere mia... la mia schiavetta la mia puttana, io abbassai lo sguardo e annui con la testa...
Voglio sentirtelo dire disse... e io con voce sommessa e tramnte dissi sono la tua puttana la tua schiava.
Ottimo mi disse adesso spogliati che ti voglio guardare.
Mi sembrava di aver ricevuto una secchiata gelati in viso... sospirai....
Cominciai a spogliarmi lentamente con il cuore che batteva sempre più forte e l'eccitazione che mi annebbiava il cervello.
Sentivo tra le gambe un lago e un calore che mai avevo provato prima di allora ormai la voce che mi diceva di scappare era un'eco lontana.
Quando mi sono sfilata le mutandine mi sono accorta che erano fradice facevo odore di sesso ero bagnatissima come avevo potuto ridurmi così.
Era nudo sul letto che mi guardava compiaciuto, avvicinati mi disse, con riluttanza mi avviciani e subito le sue mani cominciarono ad esplorare il mio corpo.
Senza rendermene conto avevo allargato le gambe per facilitare il massaggio che mi stava facendo con le dita penetrando appena nella mia fighetta.
Ero già completamente partita mugolavo selvaggiamente lo incitavo senza rendermene conto spingevo il pube verso le sue dita, con la mano cercavo di

spingere su la sua mano nella mia micetta.
All'improvviso si bloccò e mi disse... non è ancora ora di godere cagna... devi dimostrarmi che sei mia del tutto, io sono rimasta gelata lo guardavo stordita

dalla voglia perchè si era fermato tiravo la sua mano verso la mia micetta....
Ma guarda che vogliosa puttanella mi disse, adesso inginocchiati e leccami i piedi... su forza... leccali e succhiami il pollice se vuoi godere come se fosse

un cazzo.
Ero gelata nel tempo... non potevo credere a quello che mi chiedeva, su forza mi disse se vuoi godere e mentre lo diceva mi sfiorava la micetta

procurandomi dei brividi lungo la schiena.
Senza nemmeno rendermi conto di quello che facevo mi sono chinata ai suoi piedi e ho cominciato timidamente a leccargliene uno, era piuttosto odoroso e

la cosa mi stava enormemente stomacando, ma la sua mano mi accarezzava il culetto arrivando a sfiorarmi la micetta e portandomi presto a non capire più

nulla...
Leccavo i suoi piedi puzzolenti con foga succhiando il pollice come se fosse un pisello, lui ridacchiando giocava con la mia micetta io mugolavo avrei voluto

che spingesse dentro tutta la mano.
Solo dopo avergli leccato il piede fino alla caviglia mi fece alzare dicendomi brava cagnetta sei proprio una brava troia, ma adesso la prova definitiva e così

dicendo si mise a quattro zampe sul letto.
Leccami il buco del culo voglio sentire la tua linguetta nel buco... che mi fa godere.
Io ero allibita la mia micetta tremava dall'eccitazione dandomi dei brividi sempre più forti, mi sembrava di poter raggiungere l'orgasmo solo sfregando le

gambe lì all'impiedi.... il mio cervello era schifato sentivo un groviglio nello stomaco e la voce della ragione che diceva scapppa... volevo fuggire ma ero

come ipnotizzada da quella laida figura a carponi sul letto.
Allora vieni qui e caccia la lingua troia!!!
Quella frase imperativa mi scosse dal mio torpore mi avvicinai al suo buco del culo mentre avevo la sensazione di vedere il mio corpo da fuori compiere

quell'atto orribile senza poterlo controllare....
Cominciai a dare dei piccoli bacetti l'odore non era dei migliori tra sudore e chissà cosa cercavo di non pensare... ma lui con le mani si allargo le natiche e

disse lecca...
Avvicinai la lingua al suo buchetto prima timidamende con dei colpetti rapidi, poi sollecitata da lui sempre più forte fino a mettermi a leccarlo rumorosamente.
Ero inspiegabilmente sempre più eccitata lo leccavo con una foga incredibile cercavo di infilare la lingua nel suo buco e leccare con forza cosa che lo

faceva molto godere a giudicare dai suoi mugugni.
Io dal campo mio stavo impazzendo ero talmente arrapata che l'avrei divorato.
Non sò per quanto rimanemmo in quella posizione oscena ma ero talmente fradicia che mi sentivo colare lungo le cosce e sentivo il mio odore sempre più

forte e pungente.
Mi fece smettere e si girò verso di me, mi prese il mento e cominciò a baciarmi cercando di inserire la lingua nella mia bocca.
Cercai di resistere inizialmente ma presto anche io cominciai a baciarlo oscenamente le nostre lingue saettavano mentre la mano di lui era in mezzo alle mie

gambe che mi massaggiava al micetta poi con le dita bagnate andava a lambire il mio buchetto del culetto massaggiandolo e facendomi impazzire e

ansimare come un mantice.
Ero senza fiato quando sentì all'improvviso scivolare la prima falange nel mio medio nel mio culetto, sembrava un coltello caldo nel burro mi accorsi solo di

avere questa cosa dentro, non era fastidioso ero fradicia e anche il mio culetto lo aveva bagnato bene con i miei umori dava solo la sensazione di tirare... di

aspirare in me questa cosa....
Non feci in tempo ad assaporare questa nuova sensazione che stavo venendo urlai nella sua bocca alla quale ero ancora avvinghiata mentre il priacere mi

squassava il corpo ad ondate non riuscivo a tenermi dritta mi lasciai andare a peso morto su di lui.
Ansimante e distrutta sentivo pulsare nella mia testa il piacere, avevo un fuoco dentro che bruciava fortissimo seppure stravolta non avrei voluto avere tregua

e provare ancora piacere e poi ancora....
Ero su di lui e sentivo le sue mani esplorare il mio corpo anche se evitava la mia micetta mi massaggiava il buchetto dietro che sembrava una montagna di

burro fuso nella quale per il suo dito affondare era molto facile.
Sentivo il suo pene spingere contro la mia pelle pulsava eccitato e il massaggio che mi faceva dietro mi dava sensazioni di piacere molto intense... ero

nuovamente eccitata se ero una cagna schiava dovevo darmi da fare per compiacere il mio padrone e in più avevo voglia di averlo in bocca e farmi riempire

mi sembrava di essere un'assetata e di avere a portata l'unica bevanda che volevo bere...
Mi sono sistemata meglio sulla branda infilandomi con la testa in mezzo alle sue gambe cominciando piano a leccarlo tutto cercando di trattenere la voglia di

prenderlo tutto in bocca e divorarlo, senza che dicesse nulla leccavo tutta l'asta come se fosse un gelato la cappella pulsante, scendevo sullo scroto tra i

suoi peli verso il basso.
Lo leccavo tra le gambe sotto i coglioni l'intermezzo di pelle tra le palle e il culo cercavo di infilargli la lingua nel sedere, ora non mi faceva più schifo anzi,

lui gradiva si era messo con una gamba alzata in modo da facilitarmi l'opera.
Poi dopo aver leccato con dovizia risalivo con cura e leccavo tutta l'asta per poi prenderla in bocca più che potevo spingendola lentamente fino in gola

sentirmi soffocare con quel coso che mi opprimeva gola e palato mi faceva bagnare ancora di più.
Ho rischiato spesso i conati ma ero talmente eccitata che ormai non mi infastidiva più nulla.
Io ero piegata su di lui in ginocchio con la testa bassa tra le sue gambe e il culo in aria lui con la mano si bagnava nella mia micetta per poi risalire

massaggiare il buchetto e poi affondarci con il dito che faceva roteare lentamente dentro il mio culetto facendomi letteralmente mugolare per l'eccitazione e il

piacere.
Ero di nuovo lì lì per godere cercavo di strofinare la micetta ad ogni movimento che facevo, lui ansimava e mi chiamava con mille epiteti sporchi che invece

di indignarmi mi facevano solo eccitare di più.
Mentre me lo facevo scivolare fuori dalla bocca per un'altro giro di leccate la sua mano mi ha preso la testa spingendomi li la bocca... bevi troia bevi tutto mi

diceva... stava per venire e stavolta ero pronta ho spalancato la bocca avvolgendolo il primo schizzo mi ha preso il palato ma lo stavo già deglutendo e così

via il secondo il terzo poi ho cominciato a succhiare io stessa rimuovendo tutto e facendolo gridare.
La sua mano ora mi spingeva indietro ma io cercavo di infilarlo sempre più a fondo senza smettere di succhiare.
Dio che troia che sei mi disse sospirando mentre io continuavo a tenere in bocca il suo coso che cominciava a dare segni di cedimento.... stranamente la

cosa mi faceva un gran piacere facendomi impazzire ancora di più di voglia.
Con la mano mi ha presa per i capelli facendomi staccare dal suo pene poi mi ha fatta alzare e mettere seduta a gambe larghe sulla scivania di fronte al letto.
Si è seduto davanti alla mia micetta spalancata e ha cominciato a guardarla e a darle dei bacetti soffiarla farla dischiudere, la cosa mi imbarazzava un sacco

ma avrei voluto che la toccasse la mangiasse ho cominciato a pregarlo ma al massimo lui la stuzzicava un'attimo con la punta della lingua io mi sporgevo

sperando cogliesse ma avevo paura a chiedere troppo insistentemente.
All'improvviso si butta sulla mia micia e con la bocca comincia a lavorarmela la lecca entra con la lingua scende mi lecca tutta fino al culetto e prova ad

infilare la lingua anche li, sento qualcosa di freddo e rigido sul buchetto è un pennarello di quelli grossi entra con una gran facilità mentre lui mi lavora la

micetta immagini di ombre che mi profanano ovunque mi appaiono nel cervello lui mi lecca e spinge a fondo il pennarello lo fa ruotare godo urlo come

indemoniata.
Vengo così all'mprovviso urlando di piacere con la sensazione di essere sfondata dietro... mentre lui mi lecca e non smette di farlo prolungando il mio

orgasmo all'infinito....
Vedevo il mondo a macchie mi sembrava di aver perso conoscenza ero ancora in trance mentre lui mi guidava come una bambola nuovamente sulla

brandina.
Sentivo le sue mani percorrermi il corpo toccarmi le tettine i capezzoli le cosce, stavo li ad occhi chiusi a godermi quelle carezze quelle sensazioni quei

brividi che mi provocava.
Mi stava tornando voglia volevo tornare a godere mi sembrava di essere posseduta da un demone... avevo cominciato a muovermi a seguire i suoi

movimenti ad ansimare.
Lui mi provocava mi chiamava la mia piccola ninfomane e altre cose offensive ma non me ne importava nulla con il dito mi entrava nella micetta facendomi

impazzire perchè entrava appena tra le labbra e non andava a fondo io cercavo di spingere con il bacino e farmi penetrare ansimavo gli dicevo di

sverginarmi ma lui ridacchiava dicendo che c'era tempo.
Poi mentre con una mano continuava ad accarezzarmi con l'altra aveva cominciato a bagnarsi il dito nella micetta e a bagnarmi il buchetto del culetto.....

massaggiandolo.
Ero nuovamente in preda al piacere, non mi contenevo più ormai dicevo cose oscene lo pregavo di sfondarmi di sverginarmi di sbattermi mentre lui mi

toccava la micetta tenedomi sempre al culmine senza farmi esplodere nel mentre infilava completamente il dito nel mio culetto provocandomi altri spasmi di

piacere...
Dietro sembrava affondasse senza nessun freno e quando ha cominciato a farlo roteare lentamente ho cominciato a urlare il mio piacere senza più freni

esplodendo ancora in un modo osceno e incontrollato.
Non sò per quanto tempo sono rimasta li in silenzio con solo il battito del mio cuore che mi martellava le tempie e il respiro pesante che sovrastava tutto.
Quando ho aperto gli occhi lui era li in piedi si stava rivestendo.
Vedendomi aprire gli occhi mi ha detto allora puttanella ti è piaciuto?
Ho annuito rossa in volto senza sapere da che parte guardare per evitare il suo sguardo.
Purtroppo per oggi ho un'altro impegno e devo scappare per poi tornare a riaprire ma domani ci vediamo qui alla stessa ora se riesci poi ci mettiamo

daccordo sull'organizzazione visto che ora sei mia e devo organizzarmi per gestirti.
A quelle parole mi sono sentita avvampare invece e di farmi incazzare mi stavano facendo tornare un languore proprio lì.
Ho annuito sempre mesta farfugliando che il giorno dopo a quell'ora avevo scuola ma potevo passare quello dopo lui ha autorizzato ma se lo avesse

preteso sarei passata anche il giorno dopo ero ormai in sua balia.
Salutandomi mentre apriva le porte mi ha detto a proposito mi chiamo Mario.... piacere.
di
scritto il
2012-05-24
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