Dalia 6 Weekend da Mario 2° parte
di
Dalia
genere
etero
Ciao a tutti mi ripresento come al solito.
Sono Dalia ho 19 anni sono una ragazza normale molto bassa e magra 1.45 sui 38 kg ho un bel sedere perchè scolpito dalla palestra ma non ho praticamente seno una prima appena accennata capelli castani appena sotto la spalla viso abbastanza normale.
Eravamo appena usciti dalla doccia lui e io ero ancora imbambolata dal devastante orgasmo che avevo appena provato.
Mario mi aveva asciugato lungamente il corpo e adesso con il phon mi asciugava i capelli.
Io ero immobile il mio corpo ancora vibrava per l'orgasmo e l'asciugamano ruvido sui capezzoli e sulla micetta mi procurava nuovi brividi.
Ero come in stato di trance mi rendevo a fatica conto di quello che mi circondava non avevo mai provato un orgasmo così intenso e soprattutto mi sembrava un sogno lontano la degradazione a cui mi ero sottoposta.
La cosa per mè allucinante è che anche il solo pensiero di quello che avevo subito mi faceva eccitare, ero un'estranea nel mio corpo.
Mi ha fatto indossare solo i miei sandaletti con la zeppa e mi ha detto adesso mangiamo qualcosa che dopo mi voglio divertire come si deve.
Nonostante tutto girare per casa sua completamente nuda mi imbarazzava, ma come al solito l'ho seguito docilmente fino alla sala da pranzo.
Abbiamo consumato una cena veloce, mozzarella e un pò di insalata avevo un tale groppo in gola che ho faticato persino a mangiarne metà.
Mi ha fatto bere un paio di bicchieri di vino rosso che mi ha subito avvampato le guance ma in realtà non ero brilla ero solo tanto nervosa e si anche eccitata.
Sulla sedia non riuscivo a trovare una posizione il fresco della sedia sulle natiche nude il fatto che mi stavo bagnando e lui che ogni volta che mi passava vicino mi toccava un capezzolo o mi infilava un dito in bocca in modo lascivo.
Dopo aver mangiato mi ha fatta mettere in piedi in mezzo alla sala e poi si è assentato un attimo.
Quando è riapparso aveva due mollette da bucato si è messo davanti a mè e dopo aver succhiato prima un capezzolo poi l'altro me le ha applicate sopra i capezzoli.
Per un attimo ho visto le stelle il dolore mi ha portato i lacrimoni agli occhi, ma poi lui si è insinuato tra le mie cosce e ha cominciato a leccare ed è diventato piacere e brividi lungo tutto il corpo.
Dopo un paio di leccate che hanno ottenuto il solo risultato di farmi bagnare ancora di più e aumentare l'ecitazione si è alzato e mi ha portata per mano fino alla tavola facendomici sdraiare sopra.
Ero appoggiata alle mollette che mi tiravando provocandomi un dolore bruciante ma che ora mi provocava delle contrazioni nella micetta.
Mi aveva fatta appoggiare con il corpo ma rimanendo comunque in piedi, si è posizionato dietro di me e ha cominciato a leccarmi il buco del culetto dopo avermelo divaricato con le mani.
Ora i brividi mi correvano lungo la schiena per poi percorrermi tutto il corpo in maniera devastante mentre la sua lingua cercava di introdursi dentro il mio culetto.
Quella lavorazione intensa e precisa mi dava i brividi di piacere, sentire la sua lingua ruvida che mi danzava sul buchetto tentando di forzarlo mi stava facendo impazzire.
Ero nuovamente eccitata come non mai ansimavo rumorosamente e il mio corpo tremava dal piacere, non sentivo più il dolore ai capezzoli ma solo scariche di eccitazione.
Persi la cognizione del tempo gemevo avevo solo voglia, lui intanto si era staccato dal mio buchetto con la lingua e con le dita lo stava massaggiando e spalmando con una crema sentivo le sue dita che mi penetravano con questa crema il culetto scivolavano dentro e fuori con grande facilità.
Oramai le dita erano diventate due e io ansimavo oscenamente, finchè furono sostituite da qualcosa di duro e cilindrico che sentivo salire lentamente dentro per poi scivolare fuori.
Era un cilindro di plastica liscia con la punta arrotondata della circonferenza di circa quattro pennarelli sottili vicini, lo faceva entrare pochi cm lo sfilava e lo spalmava tutto di crema per poi reinserirlo un paio di cm nel mio culetto farlo roteare e poi affondarlo lentamente fino in fondo.
Questa operazione che stava ripetendo da un pò mi aveva definitivamente mandata fuori di testa ansimavo sempre più forte mi sentivo sull'orlo del piacere continuamente ma non esplodevo, non riuscivo più a controllarmi ho cominciato a balbettare implorandolo di farmi godere.
Lui rideva adesso roteava lentamente il cilindo che era interamente infilato nel mio culetto mi sentivo aperta slabbrata come se qualcosa mi stesse scavando nelle viscere.
Brava la mia puttanella senti come gode a farsi sfondare il culetto, ti piace troietta farti aprire il culo?
A quelle parole scurrili avvampai invece di ribattere schifata mi eccitai ancora di più risposi ansimando con voce rotta dal piacere, si padrone sfondami il culo fai godere la tua troietta.
E lui rincarava la dose dicendo cose ancora più degradanti e umilianti che avevano il solo effetto di farmi eccitare ancora di più.
Scommetto che ti piacerebbe averci un cazzo dentro che ti sfonda il culo vero? Lo vuoi il mio cazzo in culo?
Si padrone ti prego sfondami il culo, scopami mettici il tuo cazzo, mettimelo ovunque.
Ero esterefatta, cosa stavo dicendo imploravo quel vecchio porco di scoparmi il culo sbavando di voglia.
Era come se fossi preda di un'entità aliena e io piccola piccola in un parte della mia mente non potessi far altro che guardare.
Mi venne davanti al viso e mi struscio sulla faccia il suo uccello barzotto, nonostante la posizione scomoda lo presi subito in bocca senza nemmeno aspettare che lo porgesse o me lo chiedesse sembravo assetata e quello l'unica cosa che potesse darmi solievo.
Me lo sfilò dalla bocca ridacchiando e dicendo ti vedo affamata tranquilla tesoro che presto verrai saziata.
Tornò ad armeggiare con il mio culetto sfilò il cilindro mise altra crema sul mio buchetto e lo rifece scivolare tutto dentro, poi cominciò a descrivere cerchi concentrici sempre più larghi.
La senzazione era di essere aperta ma non provavo dolore solo un piacere fortissimo ed intenso, anche i capezzoli adesso mi trasmettevano solo piacere nonostante fossero doloranti dalle mollette.
Ad un certo punto smise di ruotare il cilendretto e lo estrasse rapidamente lasciandomi una sensazione di vuoto e smarrimento, come se ci fosse una galleria da riempire dietro mè.
Me lo mise davanti al viso apostrofandomi guarda schifosa me lo hai tutto sporcato di merda dovrei fartelo leccare adesso, altro che farti godere.
Ero stordita incredula davanti agli occhi c'era quel cilindro di plastica che sembava enorme per il mio culetto tutto sporco di crema e cacca, la mia.
Mi dava la nausea e al tempo stesso lo guardavo come ipnotizzata che schifo di donna ero diventata.
La sua voce interruppe i miei pensieri, leccalo, devi leccarlo e pulirlo completamente se vuoi che ti faccia godere cagna.
Ero paralizzata le lacrime mi stavano salendo agli occhi guardavo quella cosa schifosa e mi sentivo la nausea ma al tempo stesso dei crampi di eccitazione violenti mi contorcevano le budella, piansi chiesi pietà ma fu irremovibile mangia la tua merda troia o non ti faccio godere.
Balbettai implorai ma lui rimaneva serio impassibile con quel cilindro in mano, intanto tra le mie cosce c'era il tumulto ero sempre più eccitata ma che razza di cagna ero.
Tra le lacrime cominciai a sporgermi verso quella schifezza me lo posò in mano lo guardai disgustata chiusi gli occhi e spalancai la bocca e mentre stavo per ingoiarlo mi fermò con la mano.
Brava puttanella vedo che sei proprio un cesso obbediente e devoto; rideva e io piangevo, singhiozzavo ora senza più freni, l'avrei fatto avrei fatto quella cosa degradante e la cosa peggiore è che ero eccitata.
Me lo prese dalle mani e lo rimise delicatamente nel mio culetto, sospirai di piacere ero nuovamente piena, lui scese tra le mie cosce gratificandomi con due colpi di lingua ben portarti fu rapidissimo esplsi in un orgasmo devastante lanciai un grido strozzato e persi l'equilibrio capitolando in terra.
Tremavo ranicchiata sul pavimento percossa da scariche di piacere che ancora attraversavano violente il mio corpo come spasmi o convulsioni.
Stringevo le gambe e le natiche con quella cosa dura dentro di me che sentivo piacevole e rassicurante nella mia carne.
Non sò quanto tempo sono rimasta in quella posizione fetale, Mario mi aiutò ad alzarmi e dopo aver controllato che tutto fosse ancora dentro mi portò in bagno quasi trascinandomi visto che camminare con quel coso dentro non era troppo agevole.
Mi fece mettere sotto la doccia ma non la aprì, anzi smontò dal tubo lo spruzzino e mi fece appoggiare alla parete della doccia, armeggio con il mio culetto sfilando il cilindro e infilando la parte finale del tubo della doccia nel mio culetto.
Adesso stringi bene le chiappette mi racomando non farlo scappare, dimmi solo quando non riesci più a trattenerlo ok? Annui con la testa.
Aprì l'acqua della doccia dapprima il era fredda mi diede i brividi poi divenne più tiepida, avevo la sensazione che mi si riempisse la pancia di acqua che stessi per scoppiare.
Lui teneva con una mano il tubo al suo posto con l'altra stuzzicava le mollette dei capezzoli provocandomi delle fitte.
Non riuscivo più a stringere il culetto gli dissi che scoppiavo, chiuse l'acqua e sfilò il tubo poi disse stringi ancora un pò vai sul water e spingi fuori.
Eseguii andai sul water ed esplosi in una valanga di acqua sporca e marroncina, ero schifata e imbarazzatissima da questa cosa, sentivo il cattivo odore alle narici e mi nauseava.
Mario però mi richiamò all'ordine torò l'aqua del wc e rieseguì l'operazione sotto la doccia per altre tre volte finchè non fu soddisfatto poi rimontò lo spuzzino e mi lavò con il sapone con cura dalla cintura in giù soffermandosi sul buchetto del culo nel quale ormai entrava agevolmente con le dita.
Ero nuovamente eccitata, lavandomi la micetta aveva ricominciato a trasmettermi brividi di piacere.
Adesso ero in piedi appoggiata a lui, sentivo il suo pene contro le chiappette mentre lui con una mano mi massaggiava la micetta ero su di giri, mi leccava oscenamente il collo e le orecchie e mi sussurrava all'orecchio porcate.
Sei già bagnata puttanella pronta a venire, scommetto che adesso ti faresti sfondare da chiunque vero!!!???
Si si sussurravo sono una puttana fammi godere ti prego ho voglia, biascicavo, intanto ero sempre più bagnata ed eccitata sentivo il suo pene duro sul culetto che mi sembrava così largo che mi pareva entrasse l'aria.
Vuoi farti sfondare ancora il culetto, ci vuoi il mio cazzo? Dillo troia dimmi cosa vuoi.
Basta... mi stava facendo impazzire scopami scopami ti prego mi sono ritrovata a dire sbattimi dove vuoi come vuoi sfondami il culo sverginami ovunque ma fammi godere sto impazzendo ti prego.
Lui sogghignava io non capivo più nulla era incredibile come quell'uomo laido mi tenesse sempre su di giri in quel modo, allungò le mani per staccarmi le mollette dai capezzoli un dolore secco e bruciante mi fece sobbalzare, sembrava che del fuoco liquido mi scorresse da lì verso il resto del corpo.
Mi sembrava di avere due spilli in fiamme e nonostante ciò anche quel bruciore mi dava piacere mugolavo come una gattina in calore mi contorcevo cercando di farmi passare la mano lì che mi toccasse con più decisione.
Non resistevo più gli ho preso la mano e me la sono trascinata li come un'ossessa, lui mi ha apostrofato duramente, dandomi della cagna insultandomi ancora.
Sei incredibile guarda che vacca puttana sei, sono io che decido se darti piacere e quando cagna e così dicendo mi ha spinta verso terra.
Adesso se vuoi godere lecca, parti dai piedi e arriva al mio uccello leccandomi bene anche le palle e il culo.
Invece di fermarmi senza più nemmeno remore o controllo mi sono buttata a terra a carponi e come una cagna ho cominciato a leccargli i piedi uno per uno li sollevava e io prendevo in bocca le dita succhiandole.
Sempre senza staccare la bocca da lui sono risalita famelica leccandolo e succhiandolo sotto le palle mettendomi con la testa tra le sue gambe nella linea che separa il culo dal pene.
Era bello duro ed eccitato si è girato e appoggiandosi al lavandino si è allargato le chiappe, ormai senza nemmeno esitare ero già lì con la lingua ricambiando il lavoretto che mi aveva fatto lui prima.
Cercavo di infilargliela nel buchetto slinguando bene anche il contorno, apprezzava finchè non si è girato porgendomi il suo uccello che ho cominciato a leccare e succhiare quasi soffocandomi dalla foga.
Brava puttanella continua così, ti meriti di essere sfondata a dovere e di godere.
Mi accarezzava la testa poi mi prese nel pugno i capelli dandomi un piccolo strattone capii che dovevo alzarmi.
Ero in piedi nuda davanti a lui piuttosto imbarazzata ma rossa fuoco dall'eccitazione, non riuscivo a guardarlo negli occhi lui invece mi fissava compiaciuto e questa cosa mi dava un brivido di piacere che non fece altro che alzare ancora il mio livello di eccitazione.
Vai in camera e mettiti a 90 sul letto con le chiappe in alto e belle aperte tra un minuto ti raggiungo e ti sfondo come meriti troietta.
Ho sussurrato un si carico di eccitazione e sono andata verso la camera la testa mi girava e il cuore batteva nelle orecchie e il senso di attesa ed eccitazione mi stava facendo scoppiare.
Sono Dalia ho 19 anni sono una ragazza normale molto bassa e magra 1.45 sui 38 kg ho un bel sedere perchè scolpito dalla palestra ma non ho praticamente seno una prima appena accennata capelli castani appena sotto la spalla viso abbastanza normale.
Eravamo appena usciti dalla doccia lui e io ero ancora imbambolata dal devastante orgasmo che avevo appena provato.
Mario mi aveva asciugato lungamente il corpo e adesso con il phon mi asciugava i capelli.
Io ero immobile il mio corpo ancora vibrava per l'orgasmo e l'asciugamano ruvido sui capezzoli e sulla micetta mi procurava nuovi brividi.
Ero come in stato di trance mi rendevo a fatica conto di quello che mi circondava non avevo mai provato un orgasmo così intenso e soprattutto mi sembrava un sogno lontano la degradazione a cui mi ero sottoposta.
La cosa per mè allucinante è che anche il solo pensiero di quello che avevo subito mi faceva eccitare, ero un'estranea nel mio corpo.
Mi ha fatto indossare solo i miei sandaletti con la zeppa e mi ha detto adesso mangiamo qualcosa che dopo mi voglio divertire come si deve.
Nonostante tutto girare per casa sua completamente nuda mi imbarazzava, ma come al solito l'ho seguito docilmente fino alla sala da pranzo.
Abbiamo consumato una cena veloce, mozzarella e un pò di insalata avevo un tale groppo in gola che ho faticato persino a mangiarne metà.
Mi ha fatto bere un paio di bicchieri di vino rosso che mi ha subito avvampato le guance ma in realtà non ero brilla ero solo tanto nervosa e si anche eccitata.
Sulla sedia non riuscivo a trovare una posizione il fresco della sedia sulle natiche nude il fatto che mi stavo bagnando e lui che ogni volta che mi passava vicino mi toccava un capezzolo o mi infilava un dito in bocca in modo lascivo.
Dopo aver mangiato mi ha fatta mettere in piedi in mezzo alla sala e poi si è assentato un attimo.
Quando è riapparso aveva due mollette da bucato si è messo davanti a mè e dopo aver succhiato prima un capezzolo poi l'altro me le ha applicate sopra i capezzoli.
Per un attimo ho visto le stelle il dolore mi ha portato i lacrimoni agli occhi, ma poi lui si è insinuato tra le mie cosce e ha cominciato a leccare ed è diventato piacere e brividi lungo tutto il corpo.
Dopo un paio di leccate che hanno ottenuto il solo risultato di farmi bagnare ancora di più e aumentare l'ecitazione si è alzato e mi ha portata per mano fino alla tavola facendomici sdraiare sopra.
Ero appoggiata alle mollette che mi tiravando provocandomi un dolore bruciante ma che ora mi provocava delle contrazioni nella micetta.
Mi aveva fatta appoggiare con il corpo ma rimanendo comunque in piedi, si è posizionato dietro di me e ha cominciato a leccarmi il buco del culetto dopo avermelo divaricato con le mani.
Ora i brividi mi correvano lungo la schiena per poi percorrermi tutto il corpo in maniera devastante mentre la sua lingua cercava di introdursi dentro il mio culetto.
Quella lavorazione intensa e precisa mi dava i brividi di piacere, sentire la sua lingua ruvida che mi danzava sul buchetto tentando di forzarlo mi stava facendo impazzire.
Ero nuovamente eccitata come non mai ansimavo rumorosamente e il mio corpo tremava dal piacere, non sentivo più il dolore ai capezzoli ma solo scariche di eccitazione.
Persi la cognizione del tempo gemevo avevo solo voglia, lui intanto si era staccato dal mio buchetto con la lingua e con le dita lo stava massaggiando e spalmando con una crema sentivo le sue dita che mi penetravano con questa crema il culetto scivolavano dentro e fuori con grande facilità.
Oramai le dita erano diventate due e io ansimavo oscenamente, finchè furono sostituite da qualcosa di duro e cilindrico che sentivo salire lentamente dentro per poi scivolare fuori.
Era un cilindro di plastica liscia con la punta arrotondata della circonferenza di circa quattro pennarelli sottili vicini, lo faceva entrare pochi cm lo sfilava e lo spalmava tutto di crema per poi reinserirlo un paio di cm nel mio culetto farlo roteare e poi affondarlo lentamente fino in fondo.
Questa operazione che stava ripetendo da un pò mi aveva definitivamente mandata fuori di testa ansimavo sempre più forte mi sentivo sull'orlo del piacere continuamente ma non esplodevo, non riuscivo più a controllarmi ho cominciato a balbettare implorandolo di farmi godere.
Lui rideva adesso roteava lentamente il cilindo che era interamente infilato nel mio culetto mi sentivo aperta slabbrata come se qualcosa mi stesse scavando nelle viscere.
Brava la mia puttanella senti come gode a farsi sfondare il culetto, ti piace troietta farti aprire il culo?
A quelle parole scurrili avvampai invece di ribattere schifata mi eccitai ancora di più risposi ansimando con voce rotta dal piacere, si padrone sfondami il culo fai godere la tua troietta.
E lui rincarava la dose dicendo cose ancora più degradanti e umilianti che avevano il solo effetto di farmi eccitare ancora di più.
Scommetto che ti piacerebbe averci un cazzo dentro che ti sfonda il culo vero? Lo vuoi il mio cazzo in culo?
Si padrone ti prego sfondami il culo, scopami mettici il tuo cazzo, mettimelo ovunque.
Ero esterefatta, cosa stavo dicendo imploravo quel vecchio porco di scoparmi il culo sbavando di voglia.
Era come se fossi preda di un'entità aliena e io piccola piccola in un parte della mia mente non potessi far altro che guardare.
Mi venne davanti al viso e mi struscio sulla faccia il suo uccello barzotto, nonostante la posizione scomoda lo presi subito in bocca senza nemmeno aspettare che lo porgesse o me lo chiedesse sembravo assetata e quello l'unica cosa che potesse darmi solievo.
Me lo sfilò dalla bocca ridacchiando e dicendo ti vedo affamata tranquilla tesoro che presto verrai saziata.
Tornò ad armeggiare con il mio culetto sfilò il cilindro mise altra crema sul mio buchetto e lo rifece scivolare tutto dentro, poi cominciò a descrivere cerchi concentrici sempre più larghi.
La senzazione era di essere aperta ma non provavo dolore solo un piacere fortissimo ed intenso, anche i capezzoli adesso mi trasmettevano solo piacere nonostante fossero doloranti dalle mollette.
Ad un certo punto smise di ruotare il cilendretto e lo estrasse rapidamente lasciandomi una sensazione di vuoto e smarrimento, come se ci fosse una galleria da riempire dietro mè.
Me lo mise davanti al viso apostrofandomi guarda schifosa me lo hai tutto sporcato di merda dovrei fartelo leccare adesso, altro che farti godere.
Ero stordita incredula davanti agli occhi c'era quel cilindro di plastica che sembava enorme per il mio culetto tutto sporco di crema e cacca, la mia.
Mi dava la nausea e al tempo stesso lo guardavo come ipnotizzata che schifo di donna ero diventata.
La sua voce interruppe i miei pensieri, leccalo, devi leccarlo e pulirlo completamente se vuoi che ti faccia godere cagna.
Ero paralizzata le lacrime mi stavano salendo agli occhi guardavo quella cosa schifosa e mi sentivo la nausea ma al tempo stesso dei crampi di eccitazione violenti mi contorcevano le budella, piansi chiesi pietà ma fu irremovibile mangia la tua merda troia o non ti faccio godere.
Balbettai implorai ma lui rimaneva serio impassibile con quel cilindro in mano, intanto tra le mie cosce c'era il tumulto ero sempre più eccitata ma che razza di cagna ero.
Tra le lacrime cominciai a sporgermi verso quella schifezza me lo posò in mano lo guardai disgustata chiusi gli occhi e spalancai la bocca e mentre stavo per ingoiarlo mi fermò con la mano.
Brava puttanella vedo che sei proprio un cesso obbediente e devoto; rideva e io piangevo, singhiozzavo ora senza più freni, l'avrei fatto avrei fatto quella cosa degradante e la cosa peggiore è che ero eccitata.
Me lo prese dalle mani e lo rimise delicatamente nel mio culetto, sospirai di piacere ero nuovamente piena, lui scese tra le mie cosce gratificandomi con due colpi di lingua ben portarti fu rapidissimo esplsi in un orgasmo devastante lanciai un grido strozzato e persi l'equilibrio capitolando in terra.
Tremavo ranicchiata sul pavimento percossa da scariche di piacere che ancora attraversavano violente il mio corpo come spasmi o convulsioni.
Stringevo le gambe e le natiche con quella cosa dura dentro di me che sentivo piacevole e rassicurante nella mia carne.
Non sò quanto tempo sono rimasta in quella posizione fetale, Mario mi aiutò ad alzarmi e dopo aver controllato che tutto fosse ancora dentro mi portò in bagno quasi trascinandomi visto che camminare con quel coso dentro non era troppo agevole.
Mi fece mettere sotto la doccia ma non la aprì, anzi smontò dal tubo lo spruzzino e mi fece appoggiare alla parete della doccia, armeggio con il mio culetto sfilando il cilindro e infilando la parte finale del tubo della doccia nel mio culetto.
Adesso stringi bene le chiappette mi racomando non farlo scappare, dimmi solo quando non riesci più a trattenerlo ok? Annui con la testa.
Aprì l'acqua della doccia dapprima il era fredda mi diede i brividi poi divenne più tiepida, avevo la sensazione che mi si riempisse la pancia di acqua che stessi per scoppiare.
Lui teneva con una mano il tubo al suo posto con l'altra stuzzicava le mollette dei capezzoli provocandomi delle fitte.
Non riuscivo più a stringere il culetto gli dissi che scoppiavo, chiuse l'acqua e sfilò il tubo poi disse stringi ancora un pò vai sul water e spingi fuori.
Eseguii andai sul water ed esplosi in una valanga di acqua sporca e marroncina, ero schifata e imbarazzatissima da questa cosa, sentivo il cattivo odore alle narici e mi nauseava.
Mario però mi richiamò all'ordine torò l'aqua del wc e rieseguì l'operazione sotto la doccia per altre tre volte finchè non fu soddisfatto poi rimontò lo spuzzino e mi lavò con il sapone con cura dalla cintura in giù soffermandosi sul buchetto del culo nel quale ormai entrava agevolmente con le dita.
Ero nuovamente eccitata, lavandomi la micetta aveva ricominciato a trasmettermi brividi di piacere.
Adesso ero in piedi appoggiata a lui, sentivo il suo pene contro le chiappette mentre lui con una mano mi massaggiava la micetta ero su di giri, mi leccava oscenamente il collo e le orecchie e mi sussurrava all'orecchio porcate.
Sei già bagnata puttanella pronta a venire, scommetto che adesso ti faresti sfondare da chiunque vero!!!???
Si si sussurravo sono una puttana fammi godere ti prego ho voglia, biascicavo, intanto ero sempre più bagnata ed eccitata sentivo il suo pene duro sul culetto che mi sembrava così largo che mi pareva entrasse l'aria.
Vuoi farti sfondare ancora il culetto, ci vuoi il mio cazzo? Dillo troia dimmi cosa vuoi.
Basta... mi stava facendo impazzire scopami scopami ti prego mi sono ritrovata a dire sbattimi dove vuoi come vuoi sfondami il culo sverginami ovunque ma fammi godere sto impazzendo ti prego.
Lui sogghignava io non capivo più nulla era incredibile come quell'uomo laido mi tenesse sempre su di giri in quel modo, allungò le mani per staccarmi le mollette dai capezzoli un dolore secco e bruciante mi fece sobbalzare, sembrava che del fuoco liquido mi scorresse da lì verso il resto del corpo.
Mi sembrava di avere due spilli in fiamme e nonostante ciò anche quel bruciore mi dava piacere mugolavo come una gattina in calore mi contorcevo cercando di farmi passare la mano lì che mi toccasse con più decisione.
Non resistevo più gli ho preso la mano e me la sono trascinata li come un'ossessa, lui mi ha apostrofato duramente, dandomi della cagna insultandomi ancora.
Sei incredibile guarda che vacca puttana sei, sono io che decido se darti piacere e quando cagna e così dicendo mi ha spinta verso terra.
Adesso se vuoi godere lecca, parti dai piedi e arriva al mio uccello leccandomi bene anche le palle e il culo.
Invece di fermarmi senza più nemmeno remore o controllo mi sono buttata a terra a carponi e come una cagna ho cominciato a leccargli i piedi uno per uno li sollevava e io prendevo in bocca le dita succhiandole.
Sempre senza staccare la bocca da lui sono risalita famelica leccandolo e succhiandolo sotto le palle mettendomi con la testa tra le sue gambe nella linea che separa il culo dal pene.
Era bello duro ed eccitato si è girato e appoggiandosi al lavandino si è allargato le chiappe, ormai senza nemmeno esitare ero già lì con la lingua ricambiando il lavoretto che mi aveva fatto lui prima.
Cercavo di infilargliela nel buchetto slinguando bene anche il contorno, apprezzava finchè non si è girato porgendomi il suo uccello che ho cominciato a leccare e succhiare quasi soffocandomi dalla foga.
Brava puttanella continua così, ti meriti di essere sfondata a dovere e di godere.
Mi accarezzava la testa poi mi prese nel pugno i capelli dandomi un piccolo strattone capii che dovevo alzarmi.
Ero in piedi nuda davanti a lui piuttosto imbarazzata ma rossa fuoco dall'eccitazione, non riuscivo a guardarlo negli occhi lui invece mi fissava compiaciuto e questa cosa mi dava un brivido di piacere che non fece altro che alzare ancora il mio livello di eccitazione.
Vai in camera e mettiti a 90 sul letto con le chiappe in alto e belle aperte tra un minuto ti raggiungo e ti sfondo come meriti troietta.
Ho sussurrato un si carico di eccitazione e sono andata verso la camera la testa mi girava e il cuore batteva nelle orecchie e il senso di attesa ed eccitazione mi stava facendo scoppiare.
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