Adolescenza Perversa
di
Mistero
genere
etero
Tutto ebbe inizio in un bel giorno di Marzo, all'epoca vivevo i miei freschi 18 anni, un età forte,vigorosa, quell'età dove sei troppo grande per alcune cose, e troppo piccolo per capire tante cose che la vita può riservare. Una di quelle sere primaverili con un cielo pezzato di stelle e la luna che illuminava il fantastico paesaggio ove mi ritrovai a dormire nella casa di campagna dove risiedono i miei zii e la mia cuginetta Flavia, una ragazza poco più grande di me, dal fascino irresistibile dei suoi occhi verdi, i suoi capelli mori e lisci,e una forma fisica capace di invogliare sessualmente solo al pensiero. Una cena in famiglia, due risate, finchè giunse l'ora in cui andammo a dormire ognuno nelle proprie stanze. In tarda nottata mi svegliai colto dalla sete e dunque mi diressi pian piano verso la cucina, udi un gemito provenire dalla stanza da letto dei miei zii, mi bloccai per paura di essere scoperto, avevo il groppo in gola,e con passi lentissimi tornai indietro verso la mia camera, forse per curiosità o forse per eccitamento, mi diressi nuovamente per il corridoio accostandomi poi dietro la porta dei miei zii che chiaramente stavano facendo l'amore, mi abbassai davanti la loro porta chiusa per guardare dalla serratura, ma niente!! rimasi comunque ad ascoltare i gemiti di mia zia che si gustava qualsiasi perversione si stava celando all'interno di quella stanza, mi ritrovai con il cazzo duro stretto tra la mia mano destra a segarmi,mentre le urla soffocate degli zii si facevano sempre più consistenti. Continuavo a masturbarmi immaginando mia zia mentre nella posizione del missionario mentre si faceva penetrare da mio zio, nel mentre che fantasticavo attraverso le voci che fuoriuscivano da quella stanza si fermò tutto, solo la voce di mio zio nel dirgli: dai adesso mettilo in bocca e fammi godere, riusci a sentire mia zia che sputava,succhiava,e alle volte tossiva...poi l'urlo trattenuto di mio zio mentre sborrava, e mia zia che si sentiva gemere con la bocca piena. Con il mio cazzo ancora in tiro feci retromarcia finchè non tornai nella mia stanza, continuai a segarmi ed accarezzarmi le palle nel letto fino ad arrivare al mio orgasmo, con un flusso di sborra consistente, fortuna che con me avevo dei fazzolettini, e cosi a spanne mi pulì.
Se vi è piaciuto questo racconto e volete sapere il resto della storia, basta scriverlo nei commenti. grazie a tutti per la lettura.
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