Adolescenza Perversa 3

di
genere
incesti

Salve a tutti, prima di iniziare a leggere questo racconto raccomando a tutti i lettori di leggere i capitoli 1 e 2 di questa storia. Adolescenza perversa.

Riccardo andò via, io e mia cugina ci imbattiamo nell'affrontare l'argomento dell'atto appena svolto, ma con il sentire scendere mio zio in cucina ci siamo bloccati per paura e per evitare che lo stesso potesse ascoltare, perciò abbiamo virato l'argomento in cose banali e quando lo zio scese l'ultimo gradino preparammo il caffè che di seguito bevemmo tutti e tre insieme. Nel mentre che si stava ciarlava di banalità colsi l'occasione per chiedere se la zia stesse ancora riposando, invece come mi disse lo zio era sotto la doccia, improvvisamente una scintilla, il fantasticare quella prima notte, l'eccitamento dell'idea di mia zia, mi dettarono a liberarmi in fretta dalla cucina per poter salire nella zona notte della casa, ove vi è anche il bagno che stava usando la zia per farsi la doccia. Salì i gradini a passo di ladro, stando attendo a non fare il minimo rumore e, mi fermai dietro la porta di quel bagno a guardare dalla serratura, avevo il groppo in gola, il cuore che batteva a mille e il fiato affannato di chi sa che sta facendo qualcosa di proibito. In un primo momento nulla, solo le mattonelle e la luce accesa dello specchio, poi spostandomi con l'occhio la trovati che si stava asciugando qua e la con la tovaglia visto l'accappatoio già a terra. Una donna dalla carnagione mulatta, capelli scuri, i suoi occhi scuri con uno sguardo di chi sa cosa vuole,dominante direi, e quella sua quinta di seno che mi faceva impazzire di eccitamento. Questa donna è mia zia. Tornando a quel momento dove la spiavo da dietro la serratura del bagno, vidi lei che adesso si sedeva nel bidè e si asciugava quelle tette enormi e man mano che scendeva ho potuto intravedere il suo frutto proibito, peloso al punto giusto con dei ciuffi neri e quell'organo rosa che mi fà impazzire e, che solo alla vista avevo il cazzo di nuovo in tiro e che non smettevo di toccarlo da sopra i jeans e, mentre mi gustavo la mia vista, ecco che sentì mio zio risalire, e non appena incrociai l'ombra dello zio che stava venendo verso di me, bussai di corsa alla porta del bagno, chiedendo alla zia di far presto per via di un malessere intestinale. Saltando le l'arco temporale di ore che dal pomeriggio portano alla cena, ci ritroviamo a cena tutti noi con i miei genitori. Finalmente tutti seduti a tavola, un pò di carne alla griglia, del buon vino rosso campagnolo, accompagnato tutto da grosse risate. Successe anche, che forse dal fatto che ero un pò brillo come tutti, mi cadde la sigaretta sotto il tavolo e, nel calarmi per raccoglierla vidi mio padre che aveva la sua mano sotto la gonna della zia. papà con sua cognata? Qui in mezzo a tutti con indifferenza totale? Questo e ciò che mi frullo nella testa,mi rialzai facendo finta di nulla e, continuammo la serata. Quando andarono via i miei, oramai tutto sparecchiato e pulito, mia cugina decise di uscire e pur invitandomi mi rifiutai, lo zio che andò subito in camera a ronfare, perciò rimasi in cucina con la zia per guardare un film. Una lucetta appena capace di illuminare la cucina, il televisore che non ascoltavo per via dei miei pensieri su ciò che avevo visto a cena, mia zia lì che faceva la finta tonda e guardava la TV, decisi di alzarmi e andargli incontro per dirgli quanto avevo visto. Una reazione incredula, spaventata, che la lasciò senza fiato per qualche minuto, poi mi chiese di star calmo e di non raccontare lo scandalo a nessuno. Presi la palla al balzo dicendole che il silenzio e oro e, senza dire un altra parola mi calai la cerniera dei pantaloni e uscì il mio cazzo, ricattandola che da quel momento in avanti anch'io dovevo godere delle sue grazie e di soddisfazioni sessuali. In un primo momento fù impacciata nel prendermi il pene in mano, si vedeva che era a pezzi moralmente, credo si sentisse anche umiliata da quanto stava accadendo, poi con la mia verga ben tesa e dura la invitai a succhiarmelo, così fece. Continuò a succhiarmi la mia verga fino in fondo, strizzandomi le palle e, affogando il mio cazzo nella sua gola, mentre io inziai a denudarla calando le spalliere della maglia a fino a trovarmi le sue tette coperte solo dal reggiseno, così la fermai e gli ordinai di di calarsi le coppe del reggiseno e successivamente di alzarsi la gonna per masturbarsi davanti a me. Con mio estremo piacere non potei fare a meno che la mia cara zia non portava l'intimo sotto, sempre seduta sulla sedia si alzò la gonna e allargando le gambe cominciò a toccarsi il pube, con l'aria di impotenza nel sapere che non poteva far nulla a eccezione di soddisfare le mie richieste, rimasi in piedi di fronte a lei a masturbarmi anch'io per qualche secondo prima di mettere il mio cazzo tra le sue tette e, aiutandomi a tenerle su con le mie mani le scopai le tette per un pò. Stavo impazzendo dall'eccitazione, dunque la presi di forza e la misi a pecora sul tavolo e di forza infilai il mio cazzo duro all'interno della sua fica calda e piena di umori, affondai una serie di colpi piano, ma profondi e con forza, mentre lei si dovette mettere la mano in bocca per non urlare, quando finì di scoparla, la feci inginocchiare a terra, come una puttana da umiliare, gli gettai sul viso e sulle tette la mia sborra calda.

Spero che anche questo racconto sia stato di vostro gradimento. mi farebbe piacere se lo commentaste. grazie a tutti e buona lettura.
scritto il
2022-03-13
8 . 8 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Adolescenza Perversa 2

racconto sucessivo

Confessioni Erotiche
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.